“Ciao Hinata, sono come sempre io: il tuo Naruto. E’ così
duro stare lontani, è impossibile.
Ogni mattina guardo il sole sorgere e ti immagino ancora
addormentata, avvolta fra le bianche coperte, rannicchiata su te stessa, e
vorrei poter essere lì al tuo fianco per stringerti a me, accarezzare la tua
pelle, ma tutto svanisce e la realtà torna a torturarmi.
Oggi Madara è scappato di casa, Sakura era distrutta e
disperta. Allora io Shika, Choji, e Lee siamo partiti per andare a cercarlo.
Abbiamo passato l’intera giornata a
cercarlo. Non riuscivamo a desistere, nessuno di noi aveva il cuore di tornare
indietro, nessuno avrebbe potuto andare a dirlo a Sakura. Era giunto il tramonto
quando siamo riusciti a trovarlo, povero piccolo cucciolo, era piangente e totalmente
bagnato, spaventato e non faceva altro che ripetere il suo nome.
Ti giuro, mio tesoro, ogni giorno che passa quel piccolo
esserino assomiglia sempre di più a suo padre: Sasuke. Non credo che potrò mai
dimenticarlo, o smettere di essergli grato, anche solo per aver tentato, anche
solo per non aver smesso di credere nella speranza.
Ma tu meglio di ogni altro conosci questa storia.
Credo di avertelo già detto diverse volte, ma è così arduo
trascorrere la giornata senza esserti accanto, penso sempre al tuo candido
sorriso, non smetterò mai di amarti. Te
lo prometto e te lo ripeto e lo ripeterò per l’eternità: tu sei la mia vita.
L’altro giorno ho incontrato Neji, era diverso tempo che non
lo vedevo. Abbiamo parlato per diverse ore, ma i ricordi che ci dividono sono
troppi, so che ti ha sempre voluto bene, e che è sempre stato contento per noi,
ma non credo che nessun Hyuga possa realmente capire la mia rabbia... in fin
dei conti sono loro che ti hanno portato via da me, che ti hanno allontanato,
non potrò mai davvero dimenticarlo.
Ieri mattina è arrivato l’invito per il matrimonio di Ino e
Shikamaru, avverrà questa primavera, la medesima stagione che anche noi
sognavamo.
Rimpiangerò per sempre di non essere stato in grado di
renderti mia moglie, ma ti ho sempre amata, più di quanto qualsiasi marito
abbia mai fatto.
La tua voce mi manca più di ogni altra cosa, più delle tue
mani, della tua pelle, del tuo profumo, del tuo sapore; più della tua bellezza
e della tua saggezza, più della tua pazienza e del tuo amore.
Un giorno troverò il coraggio e verrò a trovarti e ti
abbraccerò e tu pronuncerai il mio nome, con tutta la dolcezza che possiedi e
allora tutto sarà completo...”
“Padre”
“Sì, Tara vieni a salutare tua madre, avvicinati, vedi come era bella? Ti amava così tanto, ha sacrificato tutto per te, per me, per noi”.
“Papà , me lo dici sempre, ogni giorno quando veniamo a trovare la tomba della mamma, mi parli di lei... ma papà, ti prego... possiamo andare a casa... io ho freddo!”
Naruto staccò gli occhi dalla foto della sua amata, per posare lo sguardo su sua figlia, che possedeva il medesimo sguardo di sua madre, la medesima dolcezza e ogni qual volta la guardava il suo cuore perdeva un battito e le lacrime minacciavano di scendere.
Strinse a sé la sua unica speranza e disse: “Sì, torniamo a casa. Ciao Amore mio, mia amata Hinata, domani torneremo a trovarti. Ti amo”.
Un alto uomo e una piccola figura si diressero verso casa lasciando il cimitero, mano nella mano, in silenzio. Illuminati solo dalla splendente luna e dalle sue complici stelle.