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Autore: Dark Spectrum    16/05/2013    4 recensioni
Quella notte, un solco profondo era stato tracciato all'altezza del cuore freddo e immobile di Damon Salvatore.
Fu scagliato lontano dall'impeto della sua stessa tempesta, con una velocità tale da fargli perdere la cognizione del tempo e dello spazio. Ma ad un punto preciso della città, il temporale sembrò calmarsi e il vento trasformarsi nella consueta e fresca brezza estiva che si dice essere favorevole agli amanti. [..]
Il destino l'aveva condotto proprio a casa della streghetta.
BonniexDamon.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II – L'alba.
 

Quando Bonnie schiuse lentamente gli occhi, notò che dalle bianche tende filtravano i raggi di un sole tanto splendente da darle fastidio alla vista.
Si mise a sedere lentamente, le guance ancora sporche delle lacrime della sera prima.
E poi, in un istante, quei momenti che aveva rivissuto più e più volte quella notte, fecero nuovamente capolino nella sua testa, come per dispetto, come per ricordarle che quanto più avesse cercato di tenerli fuori, più loro avrebbero fatto resistenza.
E avrebbero vinto. La mente di Bonnie sarebbe stata sempre tormentata da sé stessa.

Si formarono poco alla volta, dapprima sfumati, poi più nitidi, tanto che le sembrò di esser tornata indietro nel tempo alla sera prima.

**

«Forse anche i vampiri insensibili hanno bisogno di qualcuno. Ti confesso che non l'ho capito subito, neanche una volta giunto qui.. Ma stanotte avevo bisogno di te, uccellino

Le era sembrato così naturale, quasi intenerito dal suo sorriso.
Le era sembrato affetto, forse, quello nascosto nelle profondità delle sue iridi del colore della notte.

Anche lui aveva sorriso, per meno di un istante, per una millesima frazione di secondo. Eppure aveva sorriso.
Ma poi aveva cambiato umore, di nuovo, e il suo sguardo era diventato gelido. Ancora.

«Che stupido da parte mia, sfogarmi con te, uccellino. Ti chiedo perdono, non avrei dovuto mostrarti questo mio lato devastato. Ma c'è rimedio a tutto.» disse, con un impeto di tormento nei suoi occhi glaciali.
Poi le si avvicinò come aveva fatto prima per baciarla, ma non vi fu alcun contatto tra le loro labbra. Prese il viso della streghetta e lo avvicinò a sé, con delicatezza, come se temesse di infrangere una bambola di porcellana.
«Damon, cosa c'è?» chiese lei, confusa dagli improvvisi cambiamenti che sentiva in lui.
Lui premette sulle sue labbra con un dito, per poi lasciar schiudere le sue.

«Shhh»

E poi Bonnie capì, ma fu troppo tardi per scappare da quello sguardo magnetico che voleva incatenarla.
La notte stellata degli occhi di Damon si fuse con il nocciola di quelli di Bonnie, come se ognuno dipendesse dallo sguardo dell'altro, come se non vi fosse alcuna necessità di sbattere le palpebre. Dopodiché Damon fece come promesso, e improvvisamente le pupille di Bonnie parvero dilatarsi.
«Non ricorderai nulla di questa sera; né del mio sfogo esasperato, né del fatto che ho sorpreso il mio fratellino ed.. Elena» -sputò quel nome con finto disprezzo- «a sbaciucchiarsi. Non ricorderai che ti ho baciata, non ricorderai che ho avuto un disperato bisogno di parlare con qualcuno, di parlare con te. Ma resterai il mio uccellino, streghetta.» terminò, con un sorriso amaro.

Bonnie non ebbe il tempo di rendersi conto di nulla che Damon era già volato via, e lei non riuscì a distinguere la sagoma del corvo nero, in quella notte altrettanto buia.
L'unica traccia del passaggio del vampiro, quella notte, fu una piuma corvina che si abbandonò lentamente sulle sue lenzuola.
E per tutta la notte, inconsciamente, la streghetta aveva stretto la mano destra attorno al polso sinistro, a cui era intrecciato un bizzarro braccialetto contenente verbena, regalatole anni prima dalla Gilbert.

**

Bonnie sfiorò con un dito le sue labbra, come se potesse sentire ancora la bocca di Damon posarsi sulla sua dolcemente, e poi il suo cellulare trillò, distogliendola da quelle dolorose fantasie e segnalandole un nuovo SMS. Il nome di Elena comparve sul display, e Bonnie ci cliccò con amarezza, leggendo tutto d'un fiato il messaggio della bionda.

Bon, appena leggi, corri alla pensione! Stefan e Damon sono già qui, stiamo aspettando te, Matt e Meredith, fa' presto. Stef dice di aver percepito una nuova presenza a Fell's Church e non è nulla di buono. A quanto pare si tratta di un vampiro. Ne parliamo da vicino. Xoxo”

Accidenti- pensò tra sé la ragazza -non ci voleva proprio.
Si vestì con calma, perché pensò che rimanere seduta solo con Damon, Elena e Stefan ad aspettare gli altri non fosse una così buona idea.
Cercò di tenere il più lontano possibile i ricordi della sera prima, decise che avrebbe provato a dimenticarli, come Damon avrebbe desiderato che accadesse sul serio. Avrebbe
finto e mentito, pensò con angoscia.
E, per sua sfortuna, non era una gran bugiarda.

 

Quando arrivò al pensionato, fu Elena ad accoglierla con un caloroso abbraccio.
«Bonnie, accidenti, sei arrivata!» finse di rimproverarla. «Temevamo ti fosse successo qualcosa!»
La rossa notò il tono eccessivamente preoccupato di Elena, e quando giunsero in salotto, scorse la stessa preoccupazione sui visi di tutti gli altri, compreso Damon.

«Qualcuno mi spiega cosa succede?» chiese lei, con un tono di voce troppo basso per tutti, ma non per Stefan. Le si avvicinò e le rivolse un sorriso fraterno, per poi lasciarla accomodare sul divano di pelle, proprio accanto al posto di Damon, che se ne stava spaparanzato, mentre lei cercava di evitare in tutti i modi il suo sguardo.
«D'accordo, Bonnie, sta' calma. Ti spiego tutto, ma resta tranquilla» iniziò, conoscendo il suo carattere fragile. «In sintesi, un vampiro ha bisogno di una strega. Ho percepito un'aura densa ed oscura, stamattina, accanto all' Old Wood. Era qualcosa di diverso dal solito, per cui mi sono messo alla ricerca ed ho incontrato lui, William. Mi stava aspettando, ero caduto nella sua trappola» Elena gli carezzò il braccio, come per dargli forza spronarlo a continuare, mentre le dita di Damon tamburellavano con ansia sul suo braccio. «E mi ha detto, testualmente: “Mi serve la tua streghetta, amico”, quindi siamo tutti d'accordo col fatto che potrebbe riferirsi quasi sicuramente a te. E poi è sparito, e da allora non sono più riuscito a percepirlo. Ma non temere, non cadrai nelle sue grinfie, Bonnie. Ci siamo noi.»
Lei non riuscì a metabolizzare tutto, quindi si abbandonò sul divano e non seppe cosa dire. Dopo quasi un minuto, riuscì a spiccicare qualcosa di sensato, un'unica domanda, pronunciata con un tono spaventato e scombussolato. «Cosa?!»
«Ho pensato che dovresti trasferirti qui, per i primi tempi» propose Elena, con cortesia. «Qui saresti più al sicuro che a casa tua, e poi i tuoi sono in vacanza, tua sorella Mary non abita più con te.. Io credo sia una buona idea, qui con noi saresti più al sicuro!»

Accidenti- pensò Bonnie una seconda volta, mentre le sue gote s'infiammavano e cercava di guardare sulla parete opposta. Non avrebbe retto lo sguardo di Damon. «D-d'accordo. Sistemerò tutto entro domani, promesso.. E g-grazie.»

 

-Angolo autrice-

Innanzitutto grazie a tutti voi che state leggendo/avete letto!
Inoltre, scusate, il capitolo è troppo breve, né è chissà quanto splendido *si prepara ai pomodori* ç_ç
Dunque, parlando della storia, come avrete capito stiamo per introdurre un nuovo personaggio che, a quanto pare, è interessato alla nostra streghetta.. Chissà come si rapporterà con il gruppo u.u
Anche se ora sembrerebbe non molto simpatico, a dirla tutta u.u
Bene, non vi dico più nulla *coffcoff*
Ricordate di recensire, ho bisogno delle vostre opinioni :3

Alla prossima.

   
 
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