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Autore: SeraUsa    04/12/2007    8 recensioni
- Non può essere…?? - piagnucolò Bunny al colmo della disperazione. - Sono sicura che si possa trovare rimedio a qualsiasi cosa abbia detto o fatto di sbagliato. Noi due siamo destinati a stare insieme! – urlò nella penombra del corridoio.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chibiusa, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6: Non ti odio.

 

La disperazione era diventata sovrana dei 7 animi che avevano assistito alla scena della scomparsa di Chibiusa; erano già passati 20 minuti ormai e della bambina non si era avuto più alcuna traccia.

 

La piccola aveva lasciato un vuoto incolmabile fra di loro.

 

Amy non si era lasciata sopraffare dalla disperazione e al contrario degli altri presenti rimasti ammutoliti e fermi a fissare il letto, aveva preso subito a lavorare al suo piccolo computer blu per capire cosa fosse successo.

 

Nessuno si era avvicinato al letto per constatare da vicino, ma la piccola impronta del suo corpicino dimostrava però ancora la sua presenza all’interno della stanza anche se non tangibile, e a giudicare da come Marzio la guardava, non era stata l’unica ad avvedersene.  

 

Il giovane uomo, ancora piegato sul pavimento, cercò un contatto con la sua amata al quale lei non si sottrasse, né si sorprese, continuò a piangere, e come lui, a stringersi una mano sul petto. Marzio la sollevò da terra ed approfittò di quell’attimo per stringerla contro il suo torace, chiedendo in una muta preghiera che non lo rifiutasse, ora che era così necessaria per lui, ora che il dolore era inaspettato e sconosciuto. Dolore. Sembrava proprio che per loro non potesse esserci altro che dolore. Suo malgrado dovette scostarsi da lei, rendendosi conto che le sue gambe la stavano abbandonando. La fece accomodare lentamente sul bordo del letto, che ancora portava i segni della presenza di Chibiusa.

 

“Leggero come un soffio di vento aleggia il suo dolore tra di voi. L’incertezza, l’ingenuità e l’imbroglio spegneranno per sempre la luce dei suoi occhi.

 

Sette paia di occhi cominciarono a guardarsi intorno alla ricerca della bocca femminile che aveva pronunciato quella frase, perfino Amy aveva alzato gli occhi dal display del computer increspando le labbra incredula: stavano succedendo troppe cose strane.

 

Marzio, inginocchiato ai piedi di Bunny che continuava a tremare, sospirò perché forse aveva capito quello che stava succedendo, quello che di sicuro il computer di Amy non avrebbe mai potuto scoprire.

 

Il motivo di quelle sparizioni era più semplice di quanto pensassero, ma non osò ancora rivelare la sua intuizione.

 

Raccolse le mani della ragazza tra le sue e vi appoggiò le labbra lasciando un bacio sulla sua pelle. Lei lo fissò con le lacrime agli occhi, e così rimasero, incantati l’uno nello sguardo dell’altra, ascoltando i silenziosi messaggi che i loro cuori sussurravano.

 

In quel magico momento, in cui sembrava che tutto potesse sistemarsi, avvenne il miracolo. La bambina ricomparve accompagnata da una luce tenue. Sebbene fosse cosciente era incorporea, priva di alcuna consistenza. Sembrava quasi l’immagine di un’anima vagante.

 

Un mormorio gioioso echeggiò in quella stanza.

 

Bunny, suo malgrado, spezzò quel legame, si voltò ed annullò rapidamente ed ansiosamente la distanza che la separava dalla bambina. Le si distese vicino e l’abbracciò forte, cercando di infonderle un po’ di calore umano.

 

E così resto per un bel po’, accanto a lei, senza mai staccarsi un attimo.

 

Le ragazze avevano lasciato la stanza.

 

Marta si era accasciata sul divano mentre Rea, Amy e Morea discutevano sul terribile accaduto nella speranza di unire le loro menti e trovare una soluzione per stabilizzare la povera Chibiusa.

 

Marzio invece non riuscì più a resistere alla tentazione di distendersi accanto a Bunny, la quale si era appena assopita al fianco della bambina. Delicatamente, ma con passione, l’abbraccio e stringendole la vita, fece aderire il proprio petto alla sua schiena, appoggiando un braccio a circondarle i capelli sul cuscino per godere così di quella vicinanza quasi intima che per molto… troppo tempo aveva negato a se stesso. Il profumo dei suoi capelli e della sua pelle nivea invase le sue narici, cercò di opporsi con tutto se stesso al sonno che stava prendendo il sopravvento su quel suo corpo stanco e intontito dai pugni ricevuti poco prima da Seiya, facendo prevalere la voglia di restare sveglio per godere quanto più poteva della vicinanza della sua amata.

 

Restò fermo in quella posizione a vegliare sul sonno delle giovani creature distese al suo fianco fino a quando intravide la luce del giorno filtrare tra le imposte della camera da letto.

 

Si girò ancora a guardare il suo profilo e quando le spostò una ciocca dal viso con un lieve tocco, Bunny parve quasi accorgersene tanto che si girò leggermente verso lui.

 

Il ragazzo fissò le sue labbra appena umide e socchiuse mormorare qualcosa di incomprensibile e non seppe resistere al desiderio di lambirle dolcemente e di sentire quel sapore che gli era tanto mancato.

 

Bunny dischiuse leggermente le sue labbra avvertendo quel bacio tanto dolce e si ritrovò con i suoi occhi in quelli di Marzio, che si allontanò leggermente prendendo a disegnare con lo sguardo ogni minima curva di quel meraviglioso viso aggraziato.

 

Chi avrebbe mai detto che il corpicino di una bimba così piccola potesse sprigionare una luce così accecante… eppure i due ragazzi dovettero proteggere i propri occhi completamente investiti da quel forte fascio di luce.

 

Una volta che la luce divenne più fioca, entrambi si girarono verso la bambina e notarono che Chibiusa stava riacquistando velocemente il suo roseo colorito naturale. Era forse guarita? Si, ma come?

 

Immediatamente, non ancora del tutto cosciente e in uno stato di delirio, la piccola chiamò a gran voce sua madre allungando a tentoni la manina nel tentativo di raggiungerla, non sapendo purtroppo che si trattasse solo di un sogno e che non avrebbe potuto stringerla.

 

Bunny, senza rendersene conto, afferrò la manina che la piccola tendeva nel vuoto andando a sostituire quella figura tanto importante che Chibiusa cercava disperatamente, accarezzandole i capelli morbidi nel tentativo di tranquillizzarla.

 

- Sono qui coniglietto -

 

- Bunny! – esclamò Amy accorsa insieme alle altre. - Non avresti dovuto sostituirti a sua madre. – la rimproverò. - Così la confonderai più di quando già non lo sia.

 

- Non credo sia così importante ora – rispose per lei Marzio, continuando a fissare gli occhietti della bimba che pian piano cominciavano ad aprirsi. - Dovremmo cercare di capire chi è realmente questa bambina e perché è svanita e ora riapparsa, di chi era quella voce femminile, e… - Avrebbe tanto voluto aggiungere i suoi maledetti incubi alla lista, ma non ne ebbe il coraggio.

 

Bunny si sentiva bene. Non si sentiva così tranquilla e fiduciosa da… da troppo tempo ormai. Le sarebbe potuto cadere anche il mondo addosso, lei avrebbe sopportato il suo peso. Ma da dove le veniva tutta questa forza? Possibile da Marzio? Ma lui non l’amava più. E allora perché l’aveva baciata? O era stato solo uno scherzo della sua testa?

 

Marzio interruppe i suoi pensieri prima che arrivassero chissà dove.

 

Era ora della verità.

 

- Bunny, io vorrei dirti… - iniziò Marzio, ma Bunny lo zittì ancor prima di ascoltare cosa avrebbe voluto dirle. Si alzò dal letto e lasciò lentamente la manina della bimba, nonostante lei continuasse a tendergliela.

 

- Mi dispiace, io non ce la faccio… non ora ti prego - Non era arrabbiata. Non era triste. Era solo confusa. Non capiva la ragione di troppe cose.

 

Rimasero tutti in silenzio ed ascoltarono i suoi passi frettolosi raggiungere la porta d’ingresso, fino al rumore secco della chiusura di quest’ultima.

 

Marzio non sapeva che fare.

 

Da una parte avrebbe voluto chiarire immediatamente la situazione, doveva spiegarle molte cose. Ora che aveva trovato il coraggio necessario, ora che aveva trovato una ragione importante per sistemare le cose…

 

Dall’altra aveva paura di sentirsi gridare in faccia di nuovo di essere odiato. Non avrebbe potuto sopportarlo ancora.

 

E allora?

 

- Marzio io credo che sia cambiato qualcosa - Rea aveva saputo leggere nel suo sguardo, così come in quello dell’amica - Bunny non ti odia, i suoi occhi erano solo spaventati e confusi. Cercala e dille che l’ami.

 

Marzio non se lo fece ripetere un’altra volta, scattò in piedi e corse fuori di casa.

 

Le ragazze sentirono per parecchi altri secondi i rumorosi passi di chi scende di corsa le scale.

 

- Ma non c’è l’ascensore? - Marta, ormai sicura che le cose sarebbero tornate al loro posto, sdrammatizzò la tensione con una delle sue solite uscite… o forse era una domanda reale…

 

- Se tu avessi fretta aspetteresti l’ascensore? - le chiese Morea divertita dall’espressione incredula di Rea.

 

La biondina rise, facendo segno di no con la testa.

 

- L’unica cosa che non mi spiego è perché Bunny abbia cambiato comportamento in quel modo.

 

Un momento prima è arrabbiata e disperata, e quello dopo…

 

- Ma voi non l’avete visto? - disse una vocina.

 

Le ragazze si spaventarono. Non si erano accorte che la bimba fosse sveglia.

 

- Cosa non abbiamo visto? - le chiese gentilmente Amy approfittando per controllare la sua salute.

 

- Lui l’ha baciata - disse la bimba sognante - lei si è svegliata con il bacio del principe, come nella favola che mi racconta sempre la mia mamma -

 

Sebbene rimasero stupite tutte, quello era senz’altro un buon segno, no?

 

- Dov’è andata la mia mamma? - chiese la bimba

 

Le ragazze si guardarono con aria triste. Chissà dov’era la sua mamma per davvero.

 

- Lei non era qui, piccola - le rispose Rea accarezzandole i capelli.

 

- Si che c’era, io l’ho sentita, mi ha chiamato “coniglietto”… mi ha tenuto la mano - Sottolineò le sue idee tirandosi a sedere sul letto per fronteggiare meglio Rea. La contentezza di aver potuto toccare la sua mamma lasciò posto ben presto alla delusione e alla tristezza.

 

- No piccola, era Bunny che ti teneva la mano - Rea dovette deluderla con gran dispiacere.

 

- Sembrava davvero la mia mamma - la bimba si lasciò cadere di nuovo sul grande cuscino. C’era davvero un buon odore.

 

 

 

Evviva!!! Ce l’ho fatta.

Dopo aver attraversato mille oceani (a nuoto) e scalato altre mille montagne (a mani nude… ovviamente) sono riuscita a scrivere questo sesto capitolo.

Il coniglietto è tornato! Grazie a…

Bè prima o poi qualcuno ce lo dirà no???

Grazie a tutti quelli che stanno leggendo in questo preciso momento, a tutti quelli che hanno pazientato per leggere il seguito, a tutti quelli che hanno sempre lasciato un commentino carino carino

 

In particolare a:

 

Serenity 88

Romanticgirl

Mel_nutella

Dinny

Princessangel.

 

Grazie a tutti per il sostegno. Tenete duro ormai manca poco.

  
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