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Autore: tisdalesvoice    17/05/2013    10 recensioni
Non importava quanti discorsi potessero fare.
Non importava quanto odio potessero provare a vicenda.
Non importava quanto dolore potessero provare.
Loro sarebbero stati sempre lì, come ieri, come adesso, come il giorno dopo, e il giorno dopo ancora.
Perchè, dopotutto, amavano il modo in cui tutto questo potesse fargli male.

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Liam ed Avril non sapevano di preciso cosa li spingesse ad odiarsi così tanto, ma c'era qualcosa che li impediva di allontanarsi l'un dall'altro piu' del dovuto, perchè troppo lontani, si sarebbero uccisi piu' di quanto non facessero gia'. Preferirono restare uniti, bruciando insieme al loro odio, per sempre.
Os ispirata alla canzone "Love the way you lie" - Eminem feat. Rihanna.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Love the way you lie. 




 

Just gonna stand there and watch me burn, 
but that's alright because I like the way it hurts.
Just gonna stand there and hear me cry,
but that's alright because I love the way you lie.
I love the way you lie.
 
Ancora una volta, Avril era seduta in un angolo della stanza sul pavimento con le gambe portate al petto. Piangeva. Piangeva perchè in quel momento non sapeva fare altro. I suoi occhi bruciavano per l'eccessiva perdita di lacrime, ma questo non le importava molto. Non piu' ormai.
Alzò il capo, incontrando lo sguardo penetrante di Liam. Lui se ne stava lì, seduto sul divano davanti a lei, a guardarla, a trafiggerle l'anima con i suoi occhi color nocciola. 
Si guardarono, senza dirsi una parola e questo sembrò bastare, come le altre migliaia di volte. 
Avril si sentì quasi ritornare in vita sotto quello sguardo così pieno di rabbia e odio, perchè a lei piaceva provare quel tipo di dolore che solo lui poteva darle. Amava il modo in cui lui le faceva del male.
 
I can't tell you what it really is. 
I can only tell you what it feels like, 
and right now there's a steel knife.
In my windpipe, I can't breathe, but I still fight.
While I can fight as long as the wrong feels right, it's like I'm in flight.
High of a love, drunk from the hate.
It's like I'm huffing paint and I love it the more that I suffer, I suffocate, 
and right before I'm about to drown, she resuscitates me.
She fucking hates me and I love it. 
 
Liam non era mai in grado di spiegare cosa lo avesse spinto a colpirla ancora una volta. Non aveva mai una spiegazione, una certazza, una scusa. Sapeva solo come ci si sentisse, ed era come se avesse un coltello d'acciaio nella trachea, che gli impediva di respiare. Ma lui non avrebbe mollato. Avrebbe continuato a lottare, proprio come stava facendo in quel preciso istante. Combatteva con l'impulso di andare lì, sedersi accanto a lei e stringerla tra le sue braccia, sussurrandole che non sarebbe mai piu' accaduto, che tutto sarebbe andato bene. Ma anche lui sapeva che ciò che avrebbe potuto dirle non sarebbe mai successo, così come lo sapeva lei. 
Eppure, ad Avril non dispiaceva sentirsi dire quelle bugie, per quelle poche volte che era accaduto, perchè le piaceva il modo in cui lui le mentiva. 
Ciò che loro condividevano, non poteva essere definito amore. Entrambi sapevano che erano ubriachi dell'odio reciproco e ad entrambi piaceva quanto tutto questo potesse distruggerli tanto da aver bisogno l'un dell'altro, senza spiegarsi nemmeno come questo fosse possibile. 
Ogni volta che accadeva, Liam si sentiva soffocare, annengando nel suo oceano di odio, ma prima che potesse essere risucchiato da quel vortice di rabbia e disprezzo, lei puntualmente arrivava, salvandolo, nonostante non volesse farlo. 
Avril lo odiava. Lo odiava fottutamente e a Liam, questo piaceva. Amava il fatto che lei lo odiasse da morire tanto da non farne a meno, così come non poteva farne a meno lui.  
 
"Wait, where you going?"
"I'm leaving you" 
"No, you ain't. Come back."
We're running right back, here we go again. 
It's so insane 'cause when it's going good, it's going great.
I'm Superman with the wind in his bag.
She's Lois Lane but when it's bad, it's awful.
I feel so ashamed I snap: who's that dude?
I don't even know his name. I laid hands on her. 
I'll never stoop so low again, I guess I don't know my own strength.
 
Liam si alzò dal divano, guardandola un'ultima volta prima di scomparire dietro la porta. 
Avril ne approfittò per alzarsi e avvicinarsi al comò, prendendo un borsone. Iniziò a prendere tutti i suoi vestiti e a metterceli dentro, sperando con tutta se stessa che questa volta avrebbe trovato la forza di andarsene per davvero. 
S'irrigidì quando sentì una presenza dietro di lei, e poteva sentire il suo sguardo sulla sua schiena. Sembrava stesse bruciando. 
Avril prese la borsa tenendola per le maniche e si voltò, guardando per due secondi il ragazzo davanti a lei, che sembrava guardala preoccupato, ansioso, il che non era una novità per lei. 
Abbassò lo sguardo e camminò verso l'uscita, superandolo. 
Per Liam era sempre difficile vederla solcare quella porta, con l'intenzione di andarsene da lui, di lasciarlo solo. Lui non poteva permetterlo. Aveva un disperato bisogno di lei e non poteva permettersi di lasciarla andare.
Avril credeva di avercela fatta. Si era illusa che stava avendo davvero la forza di lasciarlo, ma si infranse tutto quando lui parlò.
- Aspetta, dove stai andando? - le chiese allarmato.
Avril sembrava poter leggere tra quei distacchi di parole, il suo imploro, la sua disperazione. Era come se urlasse "Ti prego, non lasciarmi", ma lei doveva o almeno così credeva.
Liam, ogni volta che la guardava andarsene, si sentiva come un bambino indifeso che la madre stava appena per abbandonare, lasciandolo tutto solo contro un mondo che non era pronto ad affrontare senza di lei.
- Ti sto lasciando. - mormorò Avril, senza voltarsi.
- No, non lo farai. Torna qui. - 
Liam le si avvicinò, prendendo il suo polso e facendola voltare, incontrando i suoi occhi color verde mare. Per un attimo, ci si perse in quelle iridi verdi, desiderando di non voler far altro che restare lì a guardare come lei lo odiasse così tanto. 
Avril cercò di distaccarsi dalla sua presa, ma le fu tutto inutile. Liam continuò a stringere la mano intorno al suo polso e Avril si trattenne dal gemere dal dolore. 
- Liam, lasciami. - implorò, cercando di trattenere le lacrime.
- No, io non ti lascio. - disse lui con tono duro.
Avril lasciò cadere dalla sua presa il borsone a terra e spintonò Liam, chissa' con quale forza o coraggio. Liam stesso ne fu sorpreso. 
- Non capisci che non ne posso piu'?! - sbottò lei, facendo cadere le lacrime sul suo viso. - Sono stanca di te e di come mi fai sentire ogni cazzo di giorno! - urlò. - Devi lasciarmi andare! - 
Liam strinse le mani a pugno, cercando di controllare la sua rabbia che durò ben poco. Le si avvicinò e la spinse contro la parete, sentendola gemere dal dolore. Non riuscì a controllarsi per molto e diede un pugno nel muro, scansando di poco il viso della ragazza angelica davanti a lui. Premette la fronte contro la sua, ispirando il suo dolce profumo che lui tanto amava.
- Tu non andrai da nessuna parte. - disse a denti stretti. 
- Perchè? - mormorò lei, guardandolo con gli occhi lucidi.
Nemmeno Liam sapeva spiegarsi del perchè non volesse lasciarla. Sapeva solo che ogni volta, aveva bisogno di lei e non poteva farne a meno, come il suo odio. 
Non rispose, si limitò a guardarla, ascoltando il suo respiro irregolare per via dei singhiozzi.
Avril lo guardò intensamente negli occhi, e si rese di nuovo conto del perchè non lo avesse ancora lasciato: lo amava troppo per lasciarlo andare. Lo odiava perchè lo amava e iniziò ad odiare se stessa per questo. 
Gli accarezzò la guancia, sfregandola dolcemente col pollice, e solo a quel contatto Liam riprese il contatto visivo con lei, trifiggendole di nuovo l'anima. 
Liam la odiava, la odiava con tutto se stesso perchè nei suoi occhi, potè vedere che razza di mostro era. Chi era quel ragazzo che aveva osato di nuovo toccarla con violenza? Non si riconosceva nemmeno piu' e si rese conto che non conosceva nemmeno piu' la sua forza.
 
Just gonna stand there and watch me burn, 
but that's alright because I like the way it hurts.
Just gonna stand there and hear me cry,
but that's alright because I love the way you lie.
I love the way you lie.
 
Continuò a guardala negli occhi, e senza attendere nemmeno un istante in piu', si fiondò sulle sue labbra, baciandole con avidità e desiderio. 
Avril si lasciò trasportare da quel bacio che come ogni volta, le fece dimenticare di tutto, portandola in un mondo dove c'erano solo loro, che si amavano come avrebbero dovuto, non in un modo così sbagliato e malsano.
Liam fece pressione sui fianchi facendola alzare e per Avril fu automatico allacciare le gambe attorno al suo bacino, non staccandosi neanche un attimo da quelle labbra carnose. 
Arrivarono al letto e in quelle lenzuola, si cercarono, si desiderarono, si unirono; e quello non era amore, ma neanche sesso. Per loro, era un modo per non pensare a tutto l'odio che entrambi provavano, e in quel momento, potevano solo amarsi nel modo piu' giusto possibile. 
 
You ever love somebody so much you can barely breathe when you're with 'em?
You meet and neither one of you even know what hit 'em.
Got that warm fuzzy feeling. Yeah, them chills, used to get 'em.
Now you're getting fucking sick of looking at 'em.
You swore you've never hit 'em, never do nothing to hurt 'em.
Now you're in each other's face, spewing venom 
and these words when you spit 'em.
You push pull each other's hair, scratch, claw, bit 'em, 
throw 'em down, pin 'em.
So lost in the moments when you're in 'em. 
It's the rage that took over it controls you both? 
 
Liam la teneva stretta contro il suo petto mentre dormiva serenamente. 
Chinò di poco il capo, guardando il suo viso angelico. 
Era possibile amare qualcuno così tanto che a malapena riuscivi a respirare quando eri con lei? 
Liam sapeva già la risposta e sapeva ogni tipo di sensazione che si provava. 
Ogni volta che la guardavi sorridere, avevi quella sensazione di calore che si espandeva in tutto il petto e ti vengono i brividi ogni volta che pensi a lei. Liam le aveva provate queste cose e solo con lei, perchè era l'unica per lui. L'unica ad avergli fatto provare queste cose, ed era per questo che la odiava. Lui non doveva provarle, lui era destinato ad odiare, a non dover sapere nemmeno cosa fosse l'amore. 
Sospirò frustrato quando la guardò di nuovo, pentendosi delle azioni fatte poco prima. L'aveva colpita ancora, promettendole invece che non l'avrebbe fatto e che non l'avrebbe mai piu' ferita.
La storia si ripeteva in continuazione: si insultavano, si picchiavano, si graffiavano, si buttavano giu', ed entrambi si chiedevano se fosse la pazzia a controllare le loro inaspettate azioni. 
 
So they say it's best to go your separate ways.
Guess that they don't know ya, 'cause today that was yesterday,
yesterday is over: it's a different day. 
Sound like broken records playin' over 
but you promised her next time you'll show restraint.
You don't get another chance, life is no Nintendo game 
but you lied again.
Now you get to watch her leave out the window, 
guess that's why they call it window pane. 
 
Tutti oramai gli dicevano di prendere strade diverse, ma era ovvio che non li conoscevano affatto. 
Perchè oggi era ieri, ieri è finito: oggi è un altro giorno.
Suonava come un disco rotto e nonostante volessero cambiare lettore o canzone, loro erano sempre punto e d'accapo, e per quanto potesse essere così insano, a loro stava bene. 
Avril le aveva dato un'altra chance, come sempre. 
"Non succederà piu', te lo prometto" le aveva detto. 
Aveva mentito ancora e lei lo sapeva, ma entrambi cercavano di voler cambiare le cose. Ma non era mai successo e sapevano che mai sarabbe accaduto.
 
Just gonna stand there and watch me burn, 
but that's alright because I like the way it hurts.
Just gonna stand there and hear me cry,
but that's alright because I love the way you lie.
I love the way you lie.
 
Liam si alzò di scatto dal letto, indossando i suoi boxer e i pantaloni della tuta, non accorgendosi che aveva svegliato Avril dal suo dolce sonno.
Andò in bagno e chiuse la porta, sbattendola. Lui stesso odiava quei suoi sbalzi d'umore. 
Un attimo prima era persino felice di stringere la ragazza che credeva di amare tra le sue braccia, e l'attimo dopo era in bagno a guardarsi nello specchio, odiandosi con tutto se stesso. 
Perchè si odiava? Era colpa di quella ragazza, che riusciva a mandarlo fuori di testa. Lei lo faceva impazzire da morire, eppure non ne poteva farne a meno. Le dava la colpa perchè lei riusciva a mostrare il mostro che c'era dentro di lui. Liam stesso sapeva che non era realmente così, che non era davvero colpa sua. La usava come una sorta di scusa, tanto per non incolparsi ancora e ancora. Eppure, tutto questo odio e dolore, gli piaceva.
Stanco di guardare la sua immagine riflessa, Liam imprecò, dando un pugno nello specchio, distruggendolo in mille pezzi. 
La mano gli sanguinava, ma quel dolore non era paragonabile a quello che c'era nella sua testa e nel suo cuore. 
 
Now I know we said things, did things that we didn't mean;
And we fall back into the same patterns, same routine,
but your temper's just as bad as mine is. 
You're the same as me but when it comes to love, you're just as blinded.
"Baby, please, come back. It wasn't you, baby, it was me." 
Maybe our relationship isn't as crazy as it seems. 
Maybe that's what happens when a tornado meets a volcano. 
All I know is I love you too much to walk away though. 
"Come inside, pick up your bags off the sidewalk.
Don't you hear sincerity in my voice when I talk?"
 
Avril si sgranchì un pò prima di alzarsi e portarsi seduta, tenendo il lenzuolo al di sopra del petto, per coprirsi. 
Si alzò qualche istante dopo, recuperando i suoi vestiti e li indossò. 
Sentì Liam imprecare e qualcosa frantumarsi e cadere sul pavimento. Sussultò per lo spavento. Stava accadendo di nuovo. 
Ora sarebbe uscito e se la sarebbe presa con lei, ancora, dicendole che era colpevole del suo dolore. Ma se era davvero così, perchè non la lasciava andare? 
Avril non sarebbe rimasta lì, a combattere di nuovo con lui. Si avvicinò alla porta d'entrata e quando uscì, sentì Liam chiamarla, ma lei se ne fregò, allontanandosi dalla dimora.
- Avril, torna qui, ti prego! - le urlò lui, sull'uscio della porta.
Avril si voltò, guardandolo con disprezzo.
- E lasciare che tu te la prenda di nuovo con me?! No, non ci tengo! - urlò lei a sua volta, riprendendo a camminare.
A quel punto, Liam corse verso di lei, facendola voltare e intrappolandola tra le sue braccia. 
Avril si dimenò, ma la presa ferrea di Liam la teneva ferma.
- Ti prego. - mormorò lui. - Non è colpa tua, piccola, è colpa mia. - 
- E allora perchè mi fai questo? - 
Liam, ancora una volta non seppe rispondere e Avril si stancò di quelle domande senza risposte.
Cercò di liberarsi da lui, iniziando a colpirlo sul petto e a quel punto, Liam la caricò sulle spalle, portandola di nuovo in casa.
Avril continuava a muoversi e a colpirlo dietro la schiena e per poco Liam non perse l'equilibrio.
Una volta a terra, Avril iniziò a spintonarlo e a colpirlo ancora sul petto, sotto il suo sguardo divertito. 
- Su, avanti, colpiscimi ancora. - ghignò.
Avril si innervosì, colpendolo ancora piu' forte con colpi comandati dalla rabbia e riuscì a colpirlo in pieno viso, dandogli un forte schiaffo tanto da fargli girare la faccia.
Liam le bloccò i polsi e la spinse contro il letto, sedendosi poi sopra di lei mentre gli urlava di lasciarla. 
 
Told you this is my fault. 
Look me in the eyeball.
Next time I'm pissed I'll aim my fist at the dry wall.
Next time...  there will be no next time. 
I apologize even though I know it's lies. 
I'm tired of the games, I just want her back. 
I know I'm a liar. 
If she ever tries to fucking leave again,
I'm 'na tie her to the bed and set the house on fire. 
 
- Lasciami! - urlò ancora Avril. 
- Mi dispiace! Ti ho detto che è colpa mia! - 
Avril guardò altrove, incapace di guardarlo negli occhi, almeno in quel momento.
- Guardami. - le ordinò lui. 
Lei lo guardò e potè leggere le sue menzogne nei suoi occhi. Le si spezzò il cuore, ancora una volta, ma era una sensazione che amava. 
- La prossima volta... - tentò lui.
- No! - sbottò lei. - Non ci sarà nessun'altra prossima volta! Lasciami! - 
Avril fu in grado di liberarsi dalla presa di Liam e iniziò a colpirlo sul petto. Quando lo colpì di nuovo in pieno viso, riuscì a spostarlo e a farlo cadere di fianco a lei. Cercò di scappare, ma Liam fu piu' veloce, ancora una volta. La prese per i fianchi fancedola tornare stesa di nuovo sul letto e tenendole i polsi, aprì il cassetto del comodino di fianco e prese in fretta e furia le manette. 
Avril non capì nulla finchè non sentì il freddo dell'acciaio attorno al suo polso e prima di riuscire a colpirlo ancora, Liam si alzò da lei, allontanandosi. 
Lei alzò il capo, vedendo che era legata al letto con delle manette, ma l'altro suo polso era libero.
Cercò di liberarsi, ma le fu tutto inutile. 
- Liam, liberami! - 
Liam le rivolse un ghignò, mostrandole la chiave che avrebbe sbloccato le manette. 
- Tu non te ne andrai di nuovo da me. - 
Avril tirò ancora, sperando che quella maledetta manetta attorno al suo polso si sarebbe sbloccata in qualche modo, ma non fu così. 
Avrebbe voluto dirgli che non se ne sarebbe mai andata, perchè era troppo masochista per farlo. Ma non gliel'avrebbe mai detto per non dargli questa soddisfazione, anche se sapeva che lui era acconoscenza di quanto lei lo odiasse tanto da restare. 
- Ti odio! - gli urlò contro.
Lui trovò quelle parole gratificanti, confortanti. 
Si passò una mano sulla guancia e vide che sanguinava, ma non eccessivamente. Avril lo aveva graffiato appena sotto l'occhio, e la ferita bruciava.
Andò in bagno, prendendo un pò di carta e tamponando sulla ferita. Curò anche la sua mano, quella con cui aveva colpito lo specchio poco prima e mentre si medicava, sentiva il rumore dell'acciaio delle manette sbattere continuamente contro il ferro del letto. Sapeva che lei non sarebbe mai riuscita a liberarsi e il fatto che fosse ancora lì con lui, anche se costretta, lo faceva stare bene. 
Tornò nella camera da letto, e scambiò uno sguardo d'odio con la ragazza stesa sul letto che cercava in tutti i modi di uscire da quella situazione. 
Avril era terribilmente stanca e si addormentò, riposando per dieci minuti buoni. 
Liam, per tutto il tempo, era rimasto sul divano a guardarla, godendosi quel momento di pace. Era così bella, pensò. Non c'era creatura piu' bella che riuscisse a farlo uscire fuori di testa come faceva lei. 
La voleva e no. La amava e la odiava. Voleva distruggerla, ma la voleva in vita. Voleva... 
Voleva tante cose, ma non poteva nulla. 
Liam le si avvicinò e la guardò, ammirando ancora una volta la sua divina bellezza.
Avril si svegliò di soprassalto, spaventata dalla presenza di Liam così vicina. Si allontanò di poco, ma si tranquillizzò solo quando incontrò i suoi occhi, i quali la guardavano con dolcezza.
Prese la chiave dalla sua tasca e la liberò dalle manette, lasciandola libera. 
Avril si portò seduta, massaggiandosi il polso, il quale era rosso per via di quella presa così stretta di quel "giocattolo" d'acciaio.
- Non possiamo continuare così... - mormorò lei, tenendo il capo basso.
- Lo so, piccola, lo so. - disse Liam, accarezzandole la guancia dolcemente.
- Cosa dobbiamo fare? - chiese, come se fosse una bambina.
- Niente, perchè niente possiamo fare. - rispose lui. - E' questo quello che sappiamo fare meglio, e non c'è modo di cambiarlo. - 
- Andrà avanti così? ... Per sempre? - 
- Si. - 
- E se tenterò di scappare ancora? - 
- Ti porterò di nuovo qui, con me, perchè così deve essere. - 
Avril portò le gambe al petto, abbracciandole. Non riusciva a mettere a fuoco per bene i suoi pensieri: era troppo presa dalla presenza di Liam così vicino a lei, da farla mandare quasi fuori di testa. 
- Tu scapperai? - gli chiese ancora.
- No, se tu non lo farai. - 
Lei poggiò la testa sulla sua spalla e Liam la attirò piu' a se, dandole un bacio sui capelli. 
- Ci distruggeremo a vicenda. - disse lei.
- Lo so. - le accarezzò il braccio. 
- E' come se bruciassimo ogni tal volta che ci facciamo del male. - 
- E allora vuol dire che bruceremo insieme. -
 
Just gonna stand there and watch me burn, 
but that's alright because I like the way it hurts.
Just gonna stand there and hear me cry,
but that's alright because I love the way you lie.
I love the way you lie.
I love the way you lie.
 
Non importava quanti discorsi potessero fare.
Non importava quanto odio potessero provare a vicenda. 
Non importava quanto dolore potessero provare.
Loro sarebbero stati sempre lì, come ieri, come adesso, come il giorno dopo, e il giorno dopo ancora. 
Perchè, dopotutto, amavano il modo in cui tutto questo potesse fargli male. 

 
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Ciao bellissime, peppina e' di nuovo qui, questa volta con una os.
"Wa, ma staj semb ca'?"
Traduzione: minchia, stai sempre qui?
Be', non vi libererete mai di me, HA!

Allora, parlando della os.
E' partito tutto, ovviamente, quando ho ascoltato questa canzone.
Ho pensato subito a Liam.
Perchè lui? Sinceramente, non lo so neanche io.
Gli si addice questa parte, secondo me, e mi piace.
Spero piaccia anche a voi.

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chiss chiss, peppina.

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