I chili. I capelli. La scuola. Le gambe. Il suo sorriso. Le amiche. La famiglia. La camera doppia occupata da una sola persona. La gatta. I suoi peli. Questo viaggio. La consapevolezza che finirà. Il suo sguardo. L'onicofagia.

Come perdersi al British Museum.
Solitudine. Isolamento. Evasione. Vagare da una stanza all'altra senza sapere esattamente dove si sta andando. Salire e scendere le scale. Reperti visti sul libro di storia dell'arte. L'Alessandro Magno di Lisippo. 15 minuti. Achille che uccide Pentiselea. Un momento di riflessione. L'Afrodite accovacciata. Estasi.
Decidere di rimanere lì per sempre. Facile a dirsi.

Tutti i problemi del mondo che si concentrano in questo momento di solitudine.
Camminare. Camminare ancora.
Scendere le scale. Guardarsi attorno.
Persone diversissime tra loro. Copisti all'opera. Gli altri ragazzi della comitiva.

"Scusa, sai come si esce da 'sto posto?"
Ci pensa un attimo.
"No", a dire il vero non voglio saperlo.

Allontanarsi alla velocità della luce.
Continuare a camminare.
Giungere finalmente in una stanza più esotica e più vuota.
L'Africa nera.
Sedersi.
Carino il tipo la'.
Non esisto.
Posare lo zaino sulla panca e guardarsi attorno.
Tutti i problemi del mondo, le ansie, le preoccupazioni, l'insicurezza, l'imbarazzo, l'infelicità.
A Londra.
Tutti i pensieri più oscuri.

"Sorry" 
Una coppia di turisti. Due persone anziane alte, magre e coi capelli bianchi. Gli occhi chiari e felici.
"Can you take us a photo with that?"
indicano un impalcatura di rami, un albero.
"Yes of course!"
Tentativo di rispondere in inglese. Magari bene.
Prendere il loro apparecchio fotografico.
Aspettare che i due si mettano in posa.
Scattare.

"Thank you very much!"
"You're welcome"
"You know, that's..."
si guardano
"... that's the tree of life"
Brivido lungo la schiena.
Si accende un attimo di serenità.
Estraniamento dai pensieri tristi.
Un momento di felicità.
That was the tree of life.