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Autore: loverkatgraham    17/05/2013    1 recensioni
“Qualcuno sta parlando di me?”
Mi girai sentendo una voce familiare. Era lui, quel ragazzo dell’armadietto.
“Oh no.” Sbuffai roteando gli occhi e finsi un sorriso.
“Lui è Damon.” Disse Caroline.
“Piacere dolcezza.” Prese la mia mano e la baciò.
Roteai gli occhi per il suo comportamento. Non poteva salutarmi semplicemente come tutti gli altri?
“Già ci conosciamo.” Disse Damon, piegando le labbra in un sorriso beffardo.
“Purtroppo sì..” Roteai gli occhi, aggiungendo un sorriso nervoso.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Damon Salvatore | Coppie: Caroline/Tyler, Elena/Stefan
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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 Driiin Driiin!
Poteva esistere rumore più fastidioso ed irritante di questo?
“Hmmm…” Si lamentò mio cugino.
“Che diavolo..” Farfugliai con la bocca ancora impastata dal sonno.
"Spegni questa dannata..." Fece lui, rivoltando la faccia subito sul cuscino, senza terminare la frase.
Forse vuole morire soffocato.
Allungai un braccio e tastai la sveglia.
Dopo aver cliccato più di un tasto, quel maledetto aggeggio cominciò a dare di matto.
BUONGIORNO, SONO LE 7 DEL MATTINO E CHISSA' QUANTI DI VOI STARANNO BEVENDO UN BEL CAFFE'!
Gracchiò una voce dalla radiosveglia.
Corrugai la fronte e cliccai un altro tasto.
BUONA GIORNATA DA RADIO MARIA.
Ma che cazz...?!
Provai di nuovo.
I WANT YOU TO ROCK ME, ROCK ME, ROCK ME, YEAH!
"KAT!" Urlò Alex improvvisamente, girandosi a pancia all'aria, soffocandosi con il cuscino.
Forse aveva intenzione di suicidarsi stamattina.
Rimasi con gli occhi chiusi e finalmente cliccai il tasto giusto.
"Grazie al cielo.." Mugugnò, lanciando il cuscino per terra.
"OH MIO DIO, UN PICCIONE IN CAMERA!" Urlai, scattando dalla parte di mio cugino pronta per scappare.
Ma quando realizzai che il presunto piccione non era altro che il cuscino lanciato da Alex, tirai un sospiro di sollievo e mi buttai di nuovo sul materasso.
Distratta come sempre colpii il 'cadavere' sdraiato accanto a me in piena faccia.
“Ouch!” Esclamò portando una mano sul naso.
Ridacchiai mentre ero intenta ad aprire gli occhi ancora insonnolita.
Il solito dormiglione si mise di nuovo sotto le coperte
VUOLE RIADDORMENTARSI, SERIOUSLY?!?
Mi alzai piano piano dal letto e velocemente mi buttai sopra di lui, a cavalcioni, smuovendolo, "Sveglia, sveglia, sveglia!!!" Canticchiai.
“Ehi, ehi, ehi!” Sbuffò mio cugino, quasi ridendo.
“Dillo che non vuoi accompagnarmi a scuola perché ti vergogni della nostra bellissima ragazza mulatta..” Lo presi in giro.
“Ritira quello che hai detto, subito!” Esclamò alzandosi, a fatica, in piedi.
“Mai e poi mai..” Scandii bene le parole, mentre gli diedi un pugno con il braccio destro.
"Non ti metto un dito addosso solo perchè saresti capace di denunciarmi!" Mi abbracciò, scompigliandomi i capelli.
“La colazione è pronta!” Urlò mia madre dalla cucina.
“Ora scendiamo!”
Ovviamente sempre in coro dovevamo parlare noi due.
Dopo aver fatto colazione ci lasciammo prendere dalle chiacchiere senza tener conto dell'orario.
Il mio sguardo che vagava da una parete all'altra si posò sull'orologio appeso al muro.
07:15.
"E' tardissimo!" Sgranai gli occhi, muovendomi senza fare un vero movimento.
Ero solo agitata e non sapevo da che parte iniziare.
“Ma sono le 7.15 Kat!”
“E’ tardissimo!”
“Ma è presto, non dirmi che non ce la fai a prepararti in tre quarti d'ora!" Esclamò Alex.
Mia madre ed io lo fissammo.
Inarcò le sopracciglia ed arricciò le labbra, "Beh, non avevo considerato che eri una donna.. Dettagli! Vado a prepararmi, tu intanto organizzati!” Fece una delle sue smorfie buffe uscendo dalla cucina.
Addentai l'ultimo pezzo del croissant, appena immerso nel caffè-latte.
Dopo circa dieci minuti salii in camera ed Alex uscì dal bagno tranquillamente, lasciandolo libero per me.
Entrai in fretta e furia nella doccia.
Appena uscita tremai leggermente per la differenza di temperatura.
No, non era una stagione fredda ancora, avevo soltanto una brutta abitudine: amavo fare la doccia con l'acqua a 150°C. Quale pazza poteva squagliarsi sotto la doccia anche d'estate?Katie Olson, ovvio.
Avvolsi il corpo con un asciugamano, pettinai i capelli tanto da tirarli da farmi male.
Dopo averli asciugati, sbirciai l'orario dallo schermo del mio cellulare.
07:40.
Sgranai gli occhi.
Punte leggermente bagnate.
AH, AL DIAVOLO!
Mi fiondai davanti all'armadio e, dopo almeno altri dieci minuti del solito dilemma 'Cosa diavolo mi metto', trovai gli abiti adatti: jeans a sigaretta sfumati, maglia bianca con un disegno astratto oro ed un
paio di scarpe Nike bianche con qualche dettaglio color oro.
Decisi di acconciare i capelli in una treccia di lato.
Dopo aver messo un pò di mascara ed il solito filo di lucidalabbra alla fragola lucido, scesi di corsa le scale.
“Mamma, dov’è Alex?” Chiesi, afferrando la borsa di scuola.
“Ti sta aspettando in macchina..”
“D’accordo, io vado.. Oggi tu e papà siete al Bed&Breakfast?” Chiesi recandomi in cucina da lei.
“Sì, oggi pasta al forno, così dovrete soltanto riscaldarla nel microonde senza dare fuoco a casa..”
“Spiritosona!”  Ridacchiai.
La salutai con un bacio sulla guancia e scappai fuori casa.
In quattro e quattr'otto arrivammo davanti scuola.
“Alex, io vado.. Ci rivediamo oggi..”
“Ciao e non spezzare troppi cuori!” Esclamò, dal finestrino abbassato.
Roteai gli occhi, sorrisi e chiusi lo sportello.
“Sono tornata!” Urlai spuntando dietro le mie amiche.
“Kaaaaaaaaat!” Si tuffarono su di me e cominciai a barcollare.
Fortuna rimasi in piedi.
Almeno avevo risparmiato per la giornata una figura di merda.
Prese dalle chiacchiere non ci accorgemmo della campanella suonata da almeno dieci minuti, ma a ricordarcelo fu il bidello che, come sempre, ci sgridò.
Dopo aver ricevuto la ramanzina, ci dividemmo e mi recai spedita verso l'armadietto.
Ricordai la combinazione.
77806.
BAM!
No, non era lo scatto dell'armadietto.
Avevo appena ucciso un ragazzo con l'anta dell'armadietto.
Sgranai gli occhi e subito feci capolino per vedere chi fosse.
“Che diavolo fai?” Esclamò un ragazzo portandosi una mano sulla fronte.
Ecco, come non detto! Una bella figuraccia ci voleva questa mattina.
E il ragazzo non era neanche niente male.
Bel fisico, capelli corvini, occhi color ghiaccio, sguardo penetrante.
Che vergogna, cominciamo bene!
“Sc-scusa, non ti avevo visto..”
Ero una frana nelle scuse, già, una vera e propria frana!
“Ma dove ce l’hai la testa, ragazzina? Fai più attenzione!” Esclamò di nuovo con un tono abbastanza arrogante.
Ok, cancello tutto quello che ho detto in precedenza, niente apprezzamenti.
In fondo si sa: RAGAZZO BELLO = RAGAZZO STRONZO.
“Senti Mr. Playboy, sono in ritardo per le lezioni, ti ho chiesto scusa e più di questo non posso fare.. Non so con chi sei abituato, ma di certo non mi uccido se per sbaglio ti ho 'urtato' accidentalmente! Quindi stai calmo, impara le buone maniere e vai a fare il playboy e l'arrogante con qualcun altro e mgari da un'altra parte che siamo in una scuola, non in un bar!” Esclamai tutto d'un fiato, elencando il tutto toccando con l'indice l'estremità di ogni dito dell'altra mano.
Senza lasciargli la possibilità di replicare, m'impegnai a sbattare l'armadietto e fuggii in classe.
Le ore trascorsero in fretta e finalmente la campanella di fine lezione suonò.
“Maaaaaatt!” Urlai saltandogli letteralmente addosso.
“Ehiiii, piccola peste, così mi strangoli!” Esclamò con un sorriso a trentadue denti.
Mi prese in braccio e, dopo esserci salutati per bene, raggiungemmo gli altri.
C'erano due ragazzi sconosciuti.
“Cosa mi sono persa?” Chiesi stupita sottovoce.
“Bene, dobbiamo presentarti due nuovi amici..” Disse Caroline, “Lui è Tyler e lui è Stefan..” Fece, indicando i due ragazzi.
“Piacere Kat..” Porsi loro la mano, accompagnando il saluto da due baci sulla guancia.
“Piacere nostro..” Sorrisero timidamente.
“Ne manca ancora uno..” Sorrise Elena abbracciando Stefan.
OK, C'ERA QUALCOSA TRA QUEI DUE!
“Cioè?” Corrugai la fronte guardandomi attorno.
“Sta arrivando.,” Disse Bonnie facendo un cenno con la testa.
Indicò dietro le mie spalle.
“Qualcuno sta parlando di me?”
VOCE FAMILIARE.
Oh, no! Era lui.
Sì, proprio lui, il tizio dell'armadietto.
Sbuffai roteando gli occhi e finsi un sorriso.
“Lui è Damon..” Disse Caroline.
“Piacere dolcezza..” Si esibì in uno di quei sorrisi da 'Mr. MiScopoTutte', accompagnato da un baciamano.
Il baciamano? Seriously?
Non poteva salutarmi semplicemente come tutti gli altri?
“Già ci conosciamo..” Fece beffardo lui.
“Purtroppo sì..” Lo fulminai con lo sguardo con un sorriso nervoso.
Sentii una macchina suonare.
Tutti ci voltammo.
“Alex?!” Sgranò gli occhi Bonnie.
“Già, si è trasferito qui.. Mi sono dimenticata questo piccolo dettaglio.”
“PICCOLO DETTAGLIO?”
Il sangue cominciò ad affluirle alle gote e gli occhi quasi non le fuoriuscirono dalle orbite.
Ok, forse non era un dettaglio.

 

  
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