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Autore: AlfiaH    17/05/2013    2 recensioni
Ludovico il Germanico x Carlo il Calvo.
Ambientata tra l'832 e l'842 col giuramento di Strasburgo.
Ludovico che parla tedesco giura in francese, viceversa Carlo giura in tedesco.
I personaggi sono ovviamente OCC, non che carattere abbiano avuto in realtà.
Pov Ludovico/ Pov2 Carlo.
Genere: Angst, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Medioevo
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Ludovico incontra Carlo a palazzo e si chiede chi sia. Non sa ancora che il giovane è in realtà suo fratello.
Nata da uno sclero nell'ora di storia, non me ne vogliate.
La dedico alla mia compagna di banco <3
Perchè la LudCar è OTP quasi quanto la PipinoilbreveXCarloilGrosso. (?)
*fugge*

 






“Pro Deo amur et pro christian poblo et nostro commun saluament, d'ist di in auant, in quant Deus sauir et podir me dunat,
si saluarai eo cist meon fradre Karlo, et in adiudha et in cadhuna cosa si cum om per dreit son fradra saluar dist, in o quid il mi altresi fazet.
Et ab Ludher nul plaid nunquam prindrai qui meon uol cist meon fradre Karle in damno sit.”

[“Per l'amore di Dio e per il popolo cristiano e per la nostra comune salvezza, da qui in avanti, in quanto
Dio mi concede sapere e potere, così aiuterò io questo mio fratello Carlo e in aiuto e in qualunque cosa, così come è giusto,
per diritto, che si aiuti il proprio fratello, a patto ch'egli faccia altrettanto nei miei confronti,
e con Lotario non prenderò mai alcun accordo che, per mia volontà, rechi danno a questo mio fratello Carlo.
 ]

 Pov Ludovico.

Era solo un fanciullo quando lo vidi. Gli occhi bassi, color di noce, umili calzari a penzoloni da un muretto che ne sosteneva la figura. I capelli gli ricadevano indietro sulle spalle, qualche ciuffo gli solleticava le gote, il collo era amabilmente coperto da stoffe dorate, la schiena, ripiegata in avanti in una postura scomposta, lasciava trasparire le vertebre di un corpo snello e snodato. Mi avvicinai dunque per informarmi di quale indesiderata presenza si fosse introdotta così facilmente nella residenza dell’imperatore mio padre.
Solo allora, quando lentamente mi mostrò il suo sguardo, mi accorsi di quanto ammaliante e profondo fosse, e il sorriso che mi rivolse scatenò in me una tempesta di sensazioni che faticai a distinguere. Se quello fu amore o semplice attrazione, in verità, non so dirlo. Ben è vero però che mi ritrovai a vagare sul suo corpo e a sperare che fosse fatto di materiale resistente.
<< Chi siete? Cosa fate qui, di grazia? >>
<< Il mio nome è Carlo e In verità, signore, starei attendendo mio padre, ma costui tarda ad arrivare. >>
<< E’ forse vostro padre un servo? >>
<< Ebbene vi dico che mio padre ha gloria e potere a pari del vostro, signore, egli non è un servo se non della patria sua. >>
 
 

“In Godes minna ind in thes christiānes folches ind unsēr bēdhero gehaltnissī, fon thesemo dage frammordes, sō fram sō mir
Got gewizci indi mahd furgibit, sō haldih thesan mīnan bruodher, sōso man mit rehtu
sīnan bruodher scal, in thiu thaz er mig sō sama duo, indi mit Ludheren in nohheiniu thing ne gegango, the mīnan willon imo ce scadhen werdhēn.”

 

["Per l'amore di Dio e del popolo cristiano e per la salvezza di entrambi, da oggi in poi, in quanto
Dio mi concede sapere e potere, così aiuterò io questo mio fratello, così come è giusto, per diritto,
che si aiuti il proprio fratello, a patto ch'egli faccia altrettanto nei miei confronti,
e con Lotario non prenderò mai alcun accordo che, per mia volontà, possa recargli danno"]

 
Pov Carlo.

Egli mi sovrastava completamente col suo corpo, sotto di lui mi sentivo infinitamente piccolo.
Mai mi era capitato di stare con un uomo in quel modo, ero giovane, molto più giovane di lui.
Lo sentivo dentro di me, era bollente, doloroso, ma altro non desideravo che continuasse a possedermi, ancora e ancora.
Lo amavo.
Dal primo istante, dalla prima volta, dal primo momento in cui il mio sguardo si era posato su di lui, sui suoi capelli biondi, sui lineamenti marcati, sulla barba incolta, sul suo corpo perfetto.
-           L-Lu…AHH…dovic-…AHhh… -
Sentii la sua mano stringere il mio sesso e una scarica mi pervase I sensi. Urlavo, cercavo di fargli capire ciò che stavo provando, mi aggrappai alle sue spalle e le graffiai ma lui mi tenne fermo, mi guardò con occhi gelidi.
Quegli occhi così simili a quelli di suo padre.
Quegli occhi che erano così simili a quelli di mio padre.
Quanto mi fece male.
 


Si Lodhuuigs sagrament quæ son fradre Karlo iurat, conseruat, et Carlus meos sendra,
de suo part, non lostanit, si io returnar non l'int pois, ne io, ne neuls
cui eo returnar int pois, in nulla aiudha contra Lodhuuuig nun li iu er.”

[“Se Ludovico mantiene il giuramento fatto a Carlo, e Carlo, mio signore, da parte sua non lo mantiene,
e se io non posso da ciò distoglierlo, né indurre qualcuno a farlo, non gli sarò di nessun aiuto contro Ludovico.”] 

Pov Ludovico

Quel giorno mio padre ci riunì tutti, aveva un annuncio da fare. Non era nel fiore dell’età, era probabile che volesse darci la sua benedizione dopo aver spartito l’impero. Io, Pipino e Lotario avevamo parlato, eravamo convenuti che fosse meglio evitare di farci la guerra, erano d’accordo. Lotario era il maggiore, gli spettava il regno per diritto di nascita, ma sapevamo quanto nostro padre tenesse ai suoi figli.
Dunque la mia sorpresa fu grande, immensa, inimmaginabile nel rivedere i suoi occhi nocciola. Erano bassi ma erano i suoi.
-           Ebbene, ho deciso di creare un nuovo regno, in modo che tutti i miei figli ne abbiano uno. Alamannia. –
I miei fratelli si guardarono l’un l’altro, increduli. I miei occhi invece ribollivano di rabbia, non volevo sentire.
-           Questo ragazzo si chiama Carlo ed è vostro fratello. A lui verrà affidata l’Alamannia. –
Silenzio, indietreggiai, mi girai, diedi le spalle a mio padre e andai via. Si era preso gioco di me. No, quello non era mio fratello.
Sentimenti confusi si mischiarono nel mio cuore, rabbia o disperazione. Un pensiero dopo l’altro, troppo, troppo veloce. Mi sentii afferrare il braccio, qualcuno mi bloccò.
-           Ludovic-… -
La sua voce mi arrivò alle orecchie e mi accecò. Mi voltai in fretta e lo colpii, con forza. Vidi il suo corpo esile cadere a terra, un rivolo di sangue gli colò giù dalle labbra, provai piacere.
-           Ascoltami… -
Non proferii parola.
-           I-Io non volevo… Io… -
Mi voltai e ripresi il mio cammino.
-           I-Io… T-Ti amo… -
Avevo sentito abbastanza.


 

"Oba Karl then eid, then er sīnemo bruodher Ludhuwīge gesuor, geleistit,
indi Ludhuwīg mīn hērro then er imo gesuor forbrihchit, ob ih inan es irwenden ne
mag: noh ih noh thero nohhein, then ih es irwenden mag, widhar Karlo imo ce follusti ne wirdhit."

[“Se Carlo mantiene il giuramento fatto a Ludovico, e Ludovico, mio signore,
da parte sua rompe il giuramento che ha prestato, e se io non posso da ciò distoglierlo,
né indurre qualcuno a farlo, non lo seguirò contro Carlo.” ]

Pov Carlo.

È possibile che io oggi sia cresciuto, che sia maturato, dieci anni sono tanti.
Dieci anni di guerre, conflitti, dispute, tra padre e figli, tra fratello e fratello.
Tutto per causa mia.
Dieci anni di mutismo, se non sotto le lenzuola. Probabilmente non mi perdonerà mai.
Continuerà a desiderare il mio corpo, non saprò mai se mi ama.
Ha giurato nella mia lingua di non tradire mai suo fratello.
È così bello quando parla francese.
Gli stringo la mano, anche quella sembra gelida. Gli sorrido.
Anch’io ho giurato.
Non tradirò mai la persona che amo.
  
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