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Autore: FinalGoku    18/05/2013    1 recensioni
Fanfiction di genere romantico che tratta dell'amore che la giovane Bra nutre per la sua amica del cuore Pan.
Come reagirà la giovane principessa saiyan una volta maturata la consapevolezza di questo sentimento non convenzionale verso una persona del suo stesso sesso? Sarà vero amore o si rivelerà un'infatuazione giovanile che il tempo farà venir meno?
Se vi interessa conoscere la risposta a questa e altre domande leggete questa fanfiction.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Bra, Pan
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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DON’T FIGHT AGAINST YOUR LOVE, MY PRINCESS
 
“Principessa… sei forse pentita di avere accettato?”
“Non potrei mai… Kami solo sa quanto ardentemente io abbia desiderato questo!”
“Allora che ti succede? Mi sembri nervosa…”
“Lo sono… è una situazione così strana!”
“Meglio così… vuol dire che sei emozionata… se ne sai cogliere l’essenza positiva l’emozione può inebriarti”
“E’… la mia prima volta… o meglio… non proprio in senso assoluto, ma…”
“E’ la prima volta che ti capita di farlo con un’altra donna… non è così?”
“Si…”
“Non ti preoccupare principessa… tu devi solo lasciarti andare… il resto verrà da se…”
 
Pan mi sta guardando con i suoi splendidi occhi.
Due dolcissimi occhi neri.
Un nero senza oscurità… una rilassante assenza di colori in cui perdersi.
Mia madre una volta mi ha detto che solamente quando guardi gli occhi di un saiyan puoi renderti conto di quanto anche il nero possa essere sublimemente bello.
Io questa bellezza l’ho trovata negli occhi della mia giovane guerriera.
 
Il suo dolce sorriso rassicurante, contornato dal tenue colore roseo delle sue labbra.
La sua bocca è un frutto semplice, alieno ad ogni abbellimento artificiale.
Rossetti e trucco non sono mai stati parte del modo di essere della mia Pan.
E’ anche questa semplicità che rende tale frutto ardentemente bramato dai miei baci.
 
La sua pelle, chiarissima, eppure così capace di irradiare un estasiante tepore al solo posarvi gli occhi.
Ha la pelle di una saiyan la mia Pan.
Selvaggia, pura e immacolatamente naturale.
Ma liscia e vellutata come la seta più pregiata.
Le mie mani avide di accarezzare non ambiscono a nulla di meglio.

 
 
Non saprei dire quando io, Bra, ho iniziato ad amarla.
Sin dall’infanzia siamo sempre state ottime amiche.
Tra di noi vi è sempre stato un rapporto profondo e intimo.
Io ho un anno in più rispetto a lei… ma è sempre stata lei a difendere me… perché io ero, e sono, la sua principessa.
Lei è sempre stata la mia piccola guerriera.
Il mio tesoro… la mia adorata e insostituibile amica del cuore.
 
Da piccola dicevo sempre che per me Pan era come una sorella.
Crescendo ho però potuto capire in maniera più profonda e consapevole i miei sentimenti.
E rendermi conto di come il rapporto che ho con Pan, non sia mai stato simile a quello che ho sempre avuto con Trunks.
Del tutto diverso.
Ne più debole, ne più forte.
Semplicemente diverso.
Forse in cuor mio la amo da sempre.
 
La mia consapevolezza dei miei sentimenti non mi ha spinto subito a dichiararmi.
Avevo paura.
Del resto non è un qualcosa da ritenersi “normale”, secondo la concezione del mondo tramandatami dai miei genitori.
O perlomeno da mia madre.
La paura di essere respinta.
Di essere considerata una depravata.
Di vedere Pan allontanarsi da me.
No.
Non potevo permetterlo.
Quindi la mia scelta ricadde su un doloroso silenzio.
 
Ma fui sciocca a pensare di poter reprimere in eterno questo mio sentimento.
Cercai una scappatoia con degli sporadici flirt con i ragazzi.
Ma nessuno sapeva colmare il vuoto che solo Pan poteva riempire.
Sognavo di lei.
Continuamente.
Persino nel sonno che seguiva il sesso.
Facevo l’amore con i ragazzi, e subito dopo Pan mi compariva in sonno.
Come a volermi ricordare che solo ed esclusivamente lei era la persona che desideravo al mio fianco.
Come a volermi deridere per come mi illudevo di poter fuggire a ciò che il mio cuore mi comandava.
 
La situazione non migliorava.
Anzi, era sempre peggio.
Ogni volta che la incontravo sentivo i miei sentimenti agitarsi nella mia anima per emergere.
Il mio cuore battere all’impazzata.
Il mio corpo costringermi ad una lotta disperata per impedirgli di assecondare il cuore e tradire la ragione.
Per questo iniziai ad evitarla.
Ad essere sfuggente.
A ridurre al minimo il protrarsi dei miei incontri con lei.
 
Ma cosa stavo facendo?
Non potevo sperare che quella potesse essere una soluzione.
La stavo stupidamente perdendo.
Il mio atteggiamento era stato da lei male interpretato.
Chissà cosa pensava il mio tesoro.
Se avessi continuato così l’avrei sicuramente allontanata da me.
Forse per sempre.
Non lo avrei mai potuto permettere.
Sarebbe stato come strapparmi il cuore dal petto.
 
Da cui la decisione.
Avrei rischiato il tutto per tutto.
Avrei ascoltato il mio cuore.
Pan doveva sapere.
Non sapevo come l’avrebbe presa.
Ne come ciò avrebbe cambiato il nostro rapporto.
Ma tutto era preferibile alla farsa che avevo ordito.
Non avrei più accettato equivoci o incomprensioni.
Pan meritava solo ed esclusivamente la verità.

 
 
L’occasione propizia si è presentata proprio oggi.
I miei genitori e mio fratello sono andati fuori città per lavoro.
Ho avuto la possibilità di pianificare ed agire con piena libertà.
Ma qualcosa ha continuato a bloccarmi.
Che parole avrei potuto usare con lei?
Come avrei potuto avvicinarla?
Con quale pretesto?
Dopo il mio atteggiamento odioso degli ultimi tempi forse non avrebbe più voluto avere a che fare con me.
 
I miei pensieri e il mio rimuginare vennero interrotti dal suono del campanello.
Andai ad aprire e mi trovai dinanzi all’ultima persona al mondo che mi sarei aspettata di vedere.
Pan era lì, sulla porta di casa mia.
Bellissima come sempre.
 
Mi fissava con sguardo determinato.
Non capivo le sue intenzioni.
Mosse un paio di passi in avanti entrando in casa.
Quindi richiuse di scatto la porta dietro di se, con una rapidità tale da farmi sussultare.
 
“Stavolta non ti darò modo di sfuggirmi, Bra!”
“Pan… io..”
“Ora mi devi spiegare cosa c’è che non va!”
“Ecco… io…”
“E non perdere tempo ad inventarti scuse… me ne accorgerei”
 
Avvicinò la propria testa al mio orecchio.
 
“Ti conosco più di quanto tu possa immaginare… principessa”
 
Mi sussurrò lei all’orecchio, con una dolcezza mista ad una punta di malizia.
 
“Stavo per venire io da te…”
“Lo so che volevi farlo”
“Lo sapevi? E come potevi?”
“Te l’ho detto no? Ti conosco meglio di quanto tu creda..”
 
Mi disse per poi sedersi sul divano del salotto, invitandomi con un gesto a fare lo stesso.
 
“Del resto pur essendo la più piccola sono sempre stata io quella più forte…”
“Non capisco cosa centri in questo momento…”
“Centra moltissimo… tu stai contrastando i tuoi sentimenti per paura… io non intendo farlo”
“Perché sei più forte di me?”
“Non ha importanza questo… l’importante è che tu ne abbia compreso il senso…”
 
Un attimo di pausa in cui il suo viso si illuminò in un angelico sorriso.
 
“… mia dolcissima principessa Bra”
 
Non ebbi il tempo di essere pervasa dall’incredulità.
Per ciò che credevo di aver capito ma non osavo dare per certo, temendo d’aver equivocato.
Vedi Pan trascinarsi ancora più vicina a me.
Sentii il suo braccio sinistro infilarsi tra la mia schiena e il divano cingendomi lentamente il fianco.
La sua mano destra accarezzare delicatamente la mia guancia destra, fermandosi a metà.
Per bloccare delicatamente la mia testa in quella posizione.
 
La sua testa sporgersi verso la mia.
Il suo viso verso il mio.
Le sue labbra verso le mie.
 
Quando le sue labbra si posarono alle mie venni pervasa da una sensazione intensissima.
Intensa come una puntura.
Una puntura non dolorosa.
Al contrario, piacevolissima.
Come se Pan mi avesse iniettato felicità attraverso le sue labbra.
 
La sua lingua morbida e dolce entrò lentamente nella mia bocca.
Posandosi sulla mia, accarezzandola.
La sua lingua si muoveva sinuosamente sopra la mia, sollecitandola con dolcezza, quasi cullandola.
 
Non mi ci vollero che pochi istanti per iniziare a ricambiare.
Per far si che la mia lingua ricambiasse le dolci premure di quella di Pan.
In un continuo gioco di sovrapposizioni simile ad un abbraccio.
Per far si che i miei occhi sgranatisi per lo stupore, si chiudessero.
In modo da poter assaporare pienamente quella piacevole sensazione.
 
Quel bacio durò diversi secondi, prima che ci staccassimo, fissandoci negli occhi.
Sentivo il mio volto bollente per l’insieme di emozioni che si accavallavano nel mio corpo e nella mia mente.
Anche Pan era leggermente arrossita, i suoi occhi erano socchiusi e la sua bocca timidamente sorridente.
 
“Non te ne eri minimamente resa conto, vero principessa?”
“Ho sempre saputo che mi volevi molto bene, ma non immaginavo che anche tu mi amassi…”
“Non ero certa che tu avresti potuto ricambiare il mio sentimento, ma il tuo atteggiamento sfuggente di questi ultimi periodi mi hanno reso tutto chiaro.”
“Da cosa lo hai capito?”
“L’ho capito dal fatto che tu non sai fingere… sei pura e sincera come un ruscello di montagna… per questo io mi sono accorta subito del tuo sentimento, a differenza di quanto abbia fatto tu col mio”
 
Detto questo portò entrambe le sue mani alle mie guance.
Avvicinò le proprie labbra alle mie e mi sussurrò.
 
“Vuoi fare l’amore con me?”
 
Sorrisi e risposi nell’unico modo in cui sentivo di poter rispondere.
 
“Si… assolutamente si… mia piccola guerriera”
 
Prima di abbandonarci entrambe ad un secondo ed intenso bacio.

 
 
Ed eccomi dunque qui.
Seduta sul mio letto.
I miei vestiti sono già sparpagliati per terra.
Mescolati a quelli della mia Pan.
 
Indosso ormai solo il reggiseno e le mutandine.
Pan solo il secondo.
Non l’ha mai portato il reggiseno lei, dice che per combattere è scomodo.
 
Sono imbarazzata come una ragazzina.
Non so se a farmi sentire così sia il fatto che per la prima volta sto per farlo con un’altra ragazza.
Oppure perché il fatto che per la prima volta io stia per farlo con colei che desidero da sempre.
 
Pan è più lucida, ma si vede che è emozionata anche lei.
Ma sarà lei a prendere l’iniziativa… l’ha già fatto quando me l’ha proposto.
Del resto è sempre stata lei la più forte.
La mia piccola guerriera.
 
Sento la sua mano scendere lentamente lungo la mia schiena.
E il mio reggiseno sganciarsi, cadendo sul pavimento.
Le mani di lei sulle mie spalle, mi tirano delicatamente giù.
Facendomi sdraiare.
La mia schiena accaldata sul fresco lenzuolo.
Lentamente anche le mie mutandine vengono dolcemente sfilate.
Pan è sopra di me ora.
Si appoggia lentamente e dolcemente su di me.
Nulla di gravoso nel suo leggiadro peso.
Passerei l’eternità sotto di lei.
I suoi seni sopra i miei, la sua pelle a contatto con la mia, i nostri respiri che si uniscono.
 
Il mio cuore batte forte, quasi come se dentro di me scoppiassero miriadi di festanti fuochi artificiali.
Tutte le paure, tutte le incertezze… ogni minimo dubbio scompare tra gli spasmi del piacere mio e suo.
Una gioia condivisa, il vorace reciproco saziarsi dei propri desideri, dello spirito ma nondimeno del corpo.
Non saprei dire per quanto continuiamo a fare l’amore.
Il tempo diventa privo di significato.
Alla fine, sfinita, Pan si accascia su di me, altrettanto esausta.
Delicatamente le cingo tra le mie braccia… quasi avessi paura che mi possa scappare.
Ma mi basta guardarla negli occhi quando alza lo sguardo verso il mio.
Da li capisco che sarà mia per sempre.
Allora la stringo con ancora più forza… come volessi farle sapere come io non sia più una principessa da proteggere.
Bensì una compagna, a mia volta disposta a proteggerla da tutto e da tutti.
Per lei combatterei contro qualunque cosa.

Perchè è solo contro l'amore che non ha senso combattere.

FINE


(Eh si! Come avete notato in sta storia di erotico non c'era molto, però a scanso di equivoci ho voluto mettere lo stesso l'avvertimento! XD Spero che chi si aspettava una storia più spinta non sua rimasto deluso!)
  
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