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Autore: RoxyDowney    18/05/2013    3 recensioni
Kyra incontra Bob senza immaginare chi si celi dietro a quell'apparente persona comune. Gli eventi complicheranno la sua vita semplice e la porteranno a scoprire quanto il suo desiderio di vivere la sua vita possa essere forte
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Si alzò e chiuse la porta sentendo tutto il peso di quel gesto. Cercò il telefono e pensò di chiamare Jimmy, doveva avvisarlo, ma poi lo posò sul tavolino di fronte al divano e decise di aspettare. Respirò profondamente  e si mise seduta sul divano, ripensandoci le riusciva bene capire come si sentisse Robert in quel momento... Gli aveva riempito la testa di mille informazioni che non ricordava aumentando il carico con la mancata sincerità da parte di tutti quelli che lo circondavano. Le aveva promesso che avrebbe ascoltato tutto ma non ci era riuscito. Era mortificata avrebbe voluto abbracciarlo forte e fargli capire quanto lo amasse... ma lui aveva sentito il bisogno di allontanarsi. Prese il telefono e gli mandò un messaggio, forse lo avrebbe letto. “Mi dispiace Robert ma non potevo non raccontarti ciò che è successo... Non dopo aver visto che sei pronto a riprendere in mano la tua vita.. sei parte di me, questo non lo posso cambiare...”

 

Quando rinvenne dal torpore in cui era caduto, colmo delle parole di Kyra che risuonavano nella sua mente sollevò il piede dall’accelleratore e prese la prima uscita dell’autostrada che stava percorrendo. Il sole iniziava a tramontare, guardò l’orologio e si rese conto che stava guidando da circa 6 ore. Parcheggiò l’auto era nella periferia di San Francisco e decise di entrare in un caffè, aveva bisogno di riprendersi. Si mise seduto ad un tavolo e si fece portare un caffè doppio. Sfogliò quelle riviste una dopo l’altra leggendo con attenzione gli articoli. Dopo circa un ora sentì dei ragazzi ridere e scherzare davanti ad un pc vicino al bancone. Si mise le mani in tasca per prendere qualche dollaro e pagare, si trovò in mano quella penna usb, i ragazzi al banco lo riconobbero e chiesero qualche autografo che fece sorridendo come al solito in cambio della possibilità di usare il loro pc per qualche istante. Lesse tutti i suoi scritti ed ebbe la conferma di averli scritti lui. All'interno del testo aveva inserito dei codici che ad occhi ignari potevano sembrare semplici errori, ma lui era solito inserirli in punti particolari dei testi  e nessuno a parte lui ne era a conoscenza. Quindi ciò che era scritto dai giornali era vero e ciò che aveva scritto lui no? era tutto frutto della sua immaginazione da Miami in poi? E perchè non ricordava quelle giornate con Kyra? La testa iniziò a fargli male, doveva scegliere guidare o prendere l’analgesico.

Ringraziò i ragazzi ed uscì dal caffè, tornato in auto mise in moto e si fermò ad un distributore poco distante per fare il pieno di carburante. Nel frattempo guardò il telefono, c’era un messaggio di Kyra che lesse subito ma preferì non rispondere. Cosa poteva scriverle? C’erano delle chiamate di Jimmy a cui rispose con un messaggio dicendo di non aspettarlo. Riprese l’autostrada e lasciò che tutti quei pensieri continuassero a percorrergli la mente. Quelle miglia volarono, mancava poco alle due del mattino, le strade erano deserte ed era già arrivato alle porte di  Venice. Si lasciò guidare dall’istinto senza rendersene conto si ritrovò sotto casa di Kyra. Spense il motore e scese, l’avrebbe svegliata ma doveva parlarle. Qualcuno aveva lasciato il portone accostato così salì le scale e si ritrovò di fronte a quella porta chiusa si sentì come se stesse vivendo un deja-vù, respirò profondamente e bussò. Non rispose nessuno. Per quando te sapeva poteva anche non esserci... Decise di riprovarci prima di andarsene, bussò con più forza e dopo qualche minuto si rassegnò, scese i primi tre scalini e la porta dietro di se si aprì illuminandolo

-Robert...

Si voltò e la vide sulla porta che lo guardava, indossava una maglietta con un immagine che era sicuro di avere anche lui e dei calzettoni ai piedi. Kyra notò come Robert guardava la maglietta, ne tirò un angolo

-E’... è tua... l’avevi lasciata qui... Non andartene... Entra.

Lo raggiunse sulle scale ed allungò una mano nella sua direzione, Robert la guardò, prese la sua mano ed entrò in casa con lei.

Si mise seduto sul divano lasciando cadere all’indietro la testa appoggiandola totalmente sul divano, si stropicciò gli occhi

-Non so perchè sono venuto qui...dovevo tornare a casa... ho guidato per 12 ore, scusami sono un idiota a presentarmi a quest’ora a casa tua... Volevo parlare con te ma possiamo farlo anche domani... Ora me ne vado...

Kyra si era seduta sul divano affianco a lui e l’aveva ascoltato senza dire nulla. Non voleva peggiorare la situazione. Quando lo vide alzarsi e recuperare le chiavi che aveva buttato sulla penisola si alzò, prese dalla sua mano le chiavi e le riposò sulla penisola, gli prese la mano intrecciando le dita con le sue

-Hai guidato abbastanza per oggi... Ti serve una doccia calda, bere qualcosa di caldo e metterti a dormire...

Sembrava che Robert non la stesse nemmeno ascoltando, ma si lasciò trascinare da lei. Accese la luce del bagno, lo aiutò a togliersi la felpa e la maglietta. Kyra si chinò e gli slacciò le scarpe poi si alzò e mentre Robert si slacciava i pantaloni. Lei fece scorrere l’acqua calda che in pochi minuti saturò quel piccolo ambiente formando una nebbia leggera.

-Vado a prenderti degli asciugamani puliti. Tu infilati nella doccia.

Kyra chiuse la porta del bagno e dovette inspirare profondamente qualche volta prima di riprendersi, stava rischiando di svenire... Prima di portagli gli asciugamani preparò dei tramezzini e due bicchieri di latte caldo. Robert chiuse l’acqua e quando aprì l’anta di cristallo che separava la doccia dal resto del bagno la trovò lì, con gli asciugamani in mano ed un accappatoio che si infilò mentre lei tornava in sala e sistemava il vassoio sul tavolino con i tramezzini. Robert la raggiunse

-Hai mangiato qualcosa?

-No... Non me ne sono ricordato...

-Siediti e fammi compagnia, nemmeno io ho ancora cenato...

Afferrando il primo tramezzino del mucchio. Robert si mise a sedere vicino a lei ed accettò quel cibo, rendendosi conto di essere molto affamato. Kyra mangiava in silenzio e Robert non potè notare i suoi occhi arrossati, aveva pianto...

-Mi dispiace per oggi, non ho tenuto fede alla promessa che ti avevo fatto...

Robert fece una smorfia che forse avrebbe dovuto somigliare ad un sorriso. Kyra non riuscì a trattenersi, allungò la mano e gli fece una carezza che Robert tenne appoggiata alla sua guancia con la sua mano. Chiuse gli occhi per un istante e quando li riaprì Kyra li vide ricolmi di lacrime che stava tentando di trattenere, non disse nulla, Robert teneva lo sguardo fisso a terra forse per non farle vedere quelle lacrime, gli prese il viso tra le mani e lo abbracciò con tutta la forza che aveva, Robert si lasciò andare ed abbracciandola lasciò uscire quella tensione che si era accumulata nei suoi occhi asciugandoli in fretta con le mani

-Scusa, sono piombato qui nel cuore della notte e tu ti sei dovuta prendere cura di me

-Non dire sciocchezze... sono felice che tu sia venuto qui.

-Non mi ricordo di noi ti rendi conto?

-Lo so... potrebbe esser dovuto all’operazione che hai dovuto subire...

-Forse non lo ricorderò mai...

-Forse. O forse un giorno lo ricorderai...

Robert sciolse quell’abbraccio e la guardò

-Come fai ad essere così ottimista?

Kyra sorrise

-Ho temuto di averti perso quando ho visto quell’incidente, ho temuto di averti perso senza averti detto palesemente quanto fossi importante per me... ho temuto le nostre vite non si incrociassero più l’ultima volta che sei venuto qui a cercarmi e non avevo potuto dirti la verità... ho vissuto questi mesi sapendo che stavi meglio, che ti stavi riprendendo e che la tua vita piano piano stava tornando ad essere quella di un tempo e sono riuscita ad essere felice per te, per la possibilità che ti era stata data... perchè anche se non potevo averti al mio fianco stavi bene... Poi il destino a voluto che ci rincontrassimo di nuovo e non immagini la gioia nel mio cuore. Ho voluto dirti la verità oggi, correndo il rischio di non vederti mai più...perchè era giusto che tu sapessi. Ora, dopo tutto... sei qui, posso abbracciarti e sorreggerti per quanto mi è possibile in questo momento difficile... quindi posso dirti che ho imparato ad essere felice ed ottimista grazie a te... e se, decidessi di non volermi più vedere ti direi la stessa cosa che ti dissi la prima volta che ci amammo.

-Cosa mi avevi detto?

-Che un solo istante vicino a te sarebbe valso qualsiasi sofferenza che fosse venuta dopo.

Gli occhi di Kyra erano lucidi ma si era ripromessa di non piangere, doveva essere forte.

Robert le accarezzò il viso, una cosa doveva riconoscerla a Kyra, ora riusciva a capire perchè si sentisse così legato ed attratto da lei.

Kyra si avvicinò al viso di Robert, e lui l’accompagnò con la mano avvicinandola finchè le loro labbra non si toccarono. Quel bacio era dolore ed amore, bruciava come il fuoco, le braccia di Kyra lo strinsero ed il dolore fece posto alla passione rendendoli irrequieti

-Robert...

-Kyra...

Robert non la lasciò parlare la trascinò sopra di se ritrovandosi come la sera precedente, le accarezzò le lunghe gambe risalendo fino a sfilarle quella maglietta. Era bellissima, la sua pelle calda sotto sue mani si increspava per i brividi che le stava facendo provare con i suoi baci e le sue carezze

-Robert

-Uhmmm

-Letto...ora!

Robert non aveva intenzione di perdere quell’istante la voleva amare quanto lei voleva lui, ma non avrebbe rischiato di rovinare tutto per andare in camera da letto... forse dopo pensò. Kyra si alzò per andare in camera e Robert ne approfittò per sfilarle l’ultimo indumento che indossava, gli slip scivolarono a terra e lui accettò le mani di Kyra ma non per alzarsi bensì per trascinarla di nuovo sopra di se. Kyra accarezzava i suoi capelli e lo baciava restando sollevata da lui, Robert slacciò il nodo che teneva chiuso l’accappatoio che indossava, se lo tolse restando coperto solo da lei. Fecero l’amore li seduti, finendo sdraiati sul divano per poi raggiungere il pavimento e capitolare nel piacere più profondo che si fossero mai donati. Robert la prese in braccio e la portò a letto, si sdraiò al suo fianco e Kyra si accoccolò sul suo petto

-Era così?

-Cosa?

-Era così bello l’amore tra noi?

Kyra alzò leggermente il viso e lo guardò mentre formulava quella domanda, sorrise

-Sì amore... lo era e lo è ancora....

Robert la guardò e non potè che baciarla con tutta la passione che sentiva per lei dopo essersi sentito chiamare “Amore” da quella che era senza dubbio la sua ragione di vita.

-E lo sarà!

Disse sdraiandosi sopra di lei con tutte le più buone intenzioni di questo mondo condite dal suo sorriso irriverente facendo sorridere Kyra che gli mise le braccia attorno al collo

-E lo sarà...

   
 
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