Hermione si rigira nel letto per quanto le consente il pancione ormai enorme, è inquieta, nonostante gli anni e le difficoltà passate insieme non riesce a tranquillizzarsi quando Ron è fuori per qualche missione, e la notte che è stata lo sfondo magico per tanti loro bellissimi momenti, improvvisamente diventa cupa e nera e fa paura. Il ricordo nonostante gli anni passati, sembra recente in queste notti, e la donna rivive i tragici momenti della battaglia di Hogwarts: è vivo nella sua mente l’odore ferruginoso del sangue, le polveri sottili dei calcinacci ancora le irritano gli occhi e il naso, mentre tutto attorno a se crolla e si disintegra, mentre i suoi amici muoiono. Come un mantra, rivive il tragico momento nel quale Ron si spacca durante la materializzazione e lei sembra impazzita, incapace di fare la qualunque, dimentica di essere una strega, il braccio del ragazzo quasi staccato, il suo sangue riverso sull'erba, più rosso dei suoi capelli, tantissimo, tantissimo sangue.

Il cuore della donna nell'oscurità batte con forza e rapidità, il suono sembra macabro… Il piccolo scalcia con forza, il caratterino non gli mancherà di sicuro, lei si porta la mano all'addome accarezzandolo con dolcezza e parlando con voce cantilenante: “Buono, buono piccolo, hai ragione mi sto preoccupando per niente, il tuo papà sa quel che fa”, ma il cuore non vuole smettere di battere all'impazzata.

Il rumore improvviso della materializzazione le fa balzare il cuore in petto, ma questa volta di gioia, ed eccoli lì sulla porta, Ron, si sfila il mantello e guarda la moglie palesemente sveglia sul letto, passandosi con rapidità e forza le mani sul corpo per scaldarlo.

“Miseriaccia che freddo! Che nottata da Dissennatori!”

L’uomo le si avvicina e le bacia con dolcezza la fronte dandole contemporaneamente una carezza sul pancione da sopra le coperte. Non ha mai avuto molto acume Ron, ma conosce la sua Hermione, si siede sul letto e le prende la mano sinistra tra le sue:

“ Eri preoccupata vero amore?”

La voce della donna esce fuori stridula e petulante come ai tempi della “So-Tutto io Granger” di Hogwarts:

“Ma che dici Ronald? E’ che il piccolo scalcia e non riuscivo a dormire…”

“Certo, dai la colpa al piccolo! Testona orgogliosa! Devi sempre essere una super strega vero? Come se ogni tanto non mi potresti dimostrare che ti senti al sicuro con me, e ti fa piacere avermi in casa!”

L’uomo si spoglia velocemente, si mette il pigiama e si infila sotto le coperte, la attira con dolcezza a se, facendole da spalliera con il suo torace, e carezzandole i capelli. Ron è già nel dormiveglia quando la voce di lei lo ridesta leggermente:

“Ron?”

La voce dell'uomo nel risponderle esce fuori impastata:

“Si cara?”

“Ti amo”

Ron le sorride con dolcezza, la volta verso di se e le bacia le labbra. Si addormentano insieme, abbracciati stretti, di fianco, la testa di Hermione sul petto di lui. Anche il piccolo sembra acquietarsi, non più tardi di tre giorni dopo, verrà al mondo...