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Autore: darkrin    04/12/2007    3 recensioni
[Crudele favola per adulti
Dolce dramma per infanti]
Raccolta di One-shot sul rapporto Yuffie/Vincent/Lucrezia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Comincia la terza scena

 

 Alla Maestra (L) per essersi finalmente liberata di Kant e perché la amo ma lei questo già lo sa. U.U

  

 

 

Comincia la terza scena.

E la consapevolezza ci [attori, scrittori, poeti, morti] dilania dolcemente.

Manca poco ormai alla conclusione [di una storia infinita].

Ma non crucciamocene prima del tempo.

La terza scena dunque si svolge in un paese di cui hanno parlato molte leggende ma che ormai è solo un ricordo alla fine del mondo.

Un punto [di miseria] su una mappa troppo piccola per mostrare tutto quel che la gente dovrebbe sapere.

Ma alla gente non importa più [niente del passato].

Quindi questo paese sar ben presto dimenticato ora che ha perso il suo vecchio splendore.

 

Credis me potuisse meae maledicere uitae,

ambobus mihi quae carior est oculis?

Non potui, nec, si possem, tam perdite amarem:

sed tu cum Tappone omnia monstra facis.

 

Come avrei potuto maledire la mia vita

se degli stessi occhi mi è più cara?

Fosse così non ti amerei con questa rabbia:

ma tu d'ogni sciocchezza fai un dramma.

 

 

In questo paese viveva una principessa che amava incondizionatamente.

[Amava con un sorriso.]

E avrebbe dato la vita [e anche qualcosa in più] per il suo paese e per suo padre. Per questo era diventata una ladra e aveva assaporato la libertà.

Aveva creduto che la sua libertà sarebbe durata in eterno [ma prima o poi tutto finisce].

 

Ed era finito il suo sogno [illusione di una notte stellata].

 

Così era stata costretta a tornare a casa dal suo vecchio padre e dal suo popolo.

[Tornava con un sorriso.]

Era tornata sorridendo così nessuno si era preoccupato di scoprire se quel sorriso era vero o fittizio perché tutti avevano cose ben più importanti di cui preoccuparsi.

E a lei andava bene così, non le piaceva far preoccupare suo padre e il suo popolo.

Così sorrideva sempre.

Era quasi fastidioso incontrarla sempre con quel suo sorriso [bianco] sulle labbra perche era davvero troppo grande per essere sincero [sporco].

 

Ma nessuno ci faceva caso [se lei sorrideva andava per forza tutto bene].

 

Lei si comportava esattamente come prima di partire [di assaporare la libertà] come se nulla fosse cambiato.

[Sorrideva. Sorrideva. Sorrideva.]

E quindi tutti pensavano che davvero nulla fosse cambiato anche se lei era partita, aveva conosciuto tante persone, anche se aveva sfiorato tante esistenze diverse e vissuto tante [troppe per una principessa della sua età] avventure a tutti faceva comodo pensare che nulla –davvero nulla di nulla– fosse cambiato.

 

Anche se era impossibile [il suo sorriso era cambiato].

 

Se qualcuno gli avesse prestato attenzione avrebbe notato una punta di malinconia [dal sapore dolceamaro] nel suo sorriso. Una punta di consapevolezza in più della vita che un tempo non c'era.

Ma lei sorrideva.

Piegava le labbra all'insù e mostrava i denti bianchi.

Quindi andava tutto bene.

Avevano troppo di cui preoccuparsi per aggiungerne un'altra.

Per preoccuparsi di una principessa che non è più una bambina e che ha scoperto cosa sia davvero la vita e nonostante ciò è tornata la dove si trovano le sue origini [il mondo della bambina che era stata].

 

Lei non voleva –o poteva, non che ci sia poi molta differenza– partire.

[Il suo sorriso era sempre più stanco.]

 

 

Anni prima a Wutai era nata una principessa che tutti dicevano essere bellissima.

La principessa era cresciuta solo con l'amore del padre – perché sua madre era morta davvero troppo presto – e del suo popolo, e questo le era sempre bastato.

[Per questo sorrideva sempre.]

Poi un giorno il padre le aveva chiesto di partire a cercare della materia per aiutare il suo regno e lei aveva accettato senza esitazione.

Lei avrebbe fatto di tutto per suo padre e per il suo popolo. Proprio come dovrebbe fare una brava principessa che si rispetti.

[Per questo sorrideva.]

C'era stata una guerra e la principessa aveva combattuto, questa volta non più solo per il suo paese per il mondo intero e aveva vinto – perdendo la sua ingenuità – e aveva conosciuto tante persone, una migliore dell'altra.

Persone che l'avevano aiutata e accettata per quello che era.

[Per questo continuava a sorridere.]

Poi, era dovuta tornare a casa, finita la guerra non c'era più niente che la tenesse lontana da suo padre e dal suo popolo.

E lei voleva tornare presto a casa perché sapeva che tutti avevano sentito la sua mancanza proprio come lei aveva sentito la mancanza di tutti.

E lei non voleva far preoccupare nessuno.

[Per questo sorrideva.]

Era tornata, ma voleva ripartire di nuovo, ora che aveva assaporato la libertà, Wutai le sembrava davvero troppo piccolo.

Anche se tutti le volevano bene – e lei voleva bene a tutti – le mancavano i suoi amici.

Ma lei non voleva partire perché avrebbe fatto preoccupare suo padre e il suo popolo.

E lei non voleva.

[Per questo sorrideva.]

Lei non voleva far preoccupare nessuno.

[Per questo dopo la morte della madre aveva promesso di non piangere mai –maimaimai– più e di sorridere sempre –sempresempresempre–.]

 

 

 

 

 

Alla fine ho stravolto totalmente questo capitolo, da come l'avevo previsto il crattere di Yuffie doveva essere ancora più OOC. °_°
Difficile vero?
Bhè, ma io ci ho provato a farla OC non ci sono ruscita e lo riconosco, ma vi avevo avvertiti. U.U
Alla Maestra: Grazie per il commento, mi raccomando, a questo capitolo voglio una recensione spietata. U.U
A j3nnif3r: Grazie mille. ^^
   
 
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