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Autore: Kirinin    04/12/2007    9 recensioni
Un giorno, Ranma si sveglia per scoprire che un paio di cosette sono cambiate. Niente di speciale- solo una nuova vita completa di una figlia, un dojo da mantenere e, ancora più importante, un marito. Ma c'è un problema: l'ultima cosa che Ranma ricorda è di avere sedici anni... (tradotta da Fioredivetro)
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ranma Saotome, Ryoga Hibiki
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo nove: Sleep (Seconda parte)

                                                                                              2004

 

"Allora, Ranma, come sta la bambina?" domandò Akane, cambiando argomento come aveva promesso.

"Oh, sta benissimo. Anche se... sai, Akane, credo che Sachiko diventerà un vero maschiaccio da grande," rispose Ranma.

"Beh, è una buona cosa," rispose Akane. "O vuoi che diventi quel tipo di ragazza che se ne sta da parte e dipende dagli altri per qualsiasi cosa?"

"Certo che no. Ma è buffo che somigli più a te che a me."

"Perchè?" chiese Akane con un sorriso.

"Ha detto la sua prima parola oggi."

Le ragazze ne furono più entusiaste di quanto Ranma avrebbe pensato. "Wow, è incredibile!" gridò Nabiki. "Così presto!Che bambina intelligente."

"Che bello!" esclamò Kasumi. "E immagino sia stata 'mamma'?

"No... 'baka'." Ranma ingoiò la sua prima cucchiaiata di cioccolato caldo. Delizioso, anche se il suo stomaco era sottosopra.

Akane si accipigliò. "Non chiamare mia sorella 'baka', hentai."

"No... voglio dire che la sua prima parola è stata 'baka'."

Nabiki sgranò gli occhi. "Stai scherzando."

"No. 'Baka'." Ranma spostò lo sguardo su Akane e alzò un sopracciglio.

Akane capì le implicazioni e diventò tutta rossa in faccia. "Beh...io... insomma... non è colpa mia!"

L'espressione di Akane era così buffa che Kasumi e Nabiki si unirono alla risata di Ranma, seguite poco dopo da Akane stessa.

La porta d'ingresso cigolò e Ukyo fece capolino. "Ehi. Scusate il ritardo."

"Non bussa mai nessuno in questa casa?" si chiese Ranma. "Non che non sia felice di vederti, Ucchan."

Ukyo sorrise, richiudendosi la porta alle spalle. "Ranma, hai decisamente un aspetto migliore dell'ultima volta." commentò- "E nessuna di noi bussa, come ci hai chiesto tu. Hai detto che c'è sempre la possibilità che la bambina stia dormendo e credo che, alle nove e un quarto, quella possibilità sia piuttosto una certezza." Annusò l'aria. "Cioccolato caldo!"

"Serviti pure," ripeté Ranma scherzosamente. "Qualcun altro?Kodachi?Shampoo?"

Il silenzio si fece all'improvviso pesante. "Ho detto qualcosa di sbagliato?"

"Kodachi è scomparsa da molto tempo," rispose Nabiki. "Ti ha attaccata mentre eri incinta e, inutile dirlo, Ryoga ha risposto piuttosto pesantemente. Quindi Kuno l'ha mandata a vivere all'estero. Era mortificato." Nabiki leccò il proprio cucchiaino.

"E Shampoo?" chiese Ranma. "Lei non ha cercato di farci del male, vero?"

"No," rispose Kasumi. "Shampoo-chan è sempre stata una ragazza gentile, anche se fuorviata, a volte. E' tornata in Cina."

"Che peccato," commentò Akane. "Era divertente."

Ukyo annuì. "Già. Stramba, ma divertente."

Ranma le fissò. "Certo. Se ricordo bene, voi tre non facevate altro che litigare."

Ukyo fece un sorriso ad Akane. "Ah, bei tempi."

Ranma non poté fare altro che sorridere divertita.

Nabiki rovistò in una grossa busta di plastica che aveva portato. "Il tema di stasera è 'rosse combattive'," e rovesciò la suddetta busta, facendone uscire molte cassette e dvd.

"C'è altro cioccolato?" domandò Akane.

"Ma quale cioccolato!" rispose Nabiki. "C'è un po' di alcol in questa casa?"

"Qui, qui!" gridò Ukyo dalla cucina, gesticolando con il suo cucchiaino.

"Fatemi vedere." Kasumi si alzò dal divano e la raggiunse in cucina.

Ranma le guardò con aria perplessa. "Non ci ubriacheremo, vero?"

Akane scrollò le spalle. "Dipende," rispose, "da come va la serata."

"Ukyo annuì. "Io propongo 'Il lungo bacio della buonanotte', se per Ranchan va bene."

"Per me va bene," fece Akane.

"Sì, ragazze, lo sappiamo," scherzò Nabiki, con il suo solito sorriso beffardo. "ma quale film volete vedere?"

Akane colpì la sorella con un cuscino del divano, finché questa non si arrese.

"Va bene, va bene.  Vada per 'Il lungo bacio'.”

"Kasumi, tu che dici?" chiese Akane.

"Oh, non so... è un po' violento..."

"Neechan," si lamentò Akane.

"Ma in generale è un bel film. Va bene."

Akane batté le mani e inserì la cassetta nel videoregistratore. Nabiki afferrò il telecomando e mandò velocemente avanti.

"Nabiki!" sbuffò la sorella più giovane. "Lo sai che mi piace vedere le pubblicità!"

"Questa cassetta è vecchia. Hai già visto tutti i film di cui fanno vedere il trailer, te ne rendi conto?"

"Ha ragione, zucchero."

"Sì, ma mi piace lo stesso," si lagnò Akane.

Kasumi tornò dalla cucina con il sake che Ranma aveva servito a cena e i bicchieri per tutte. "Andiamo sul pesante, eh?"

Ma, a Ranma, Kasumi non sembrava troppo sconvolta. Aveva un sorriso molto simile a quelli di Nabiki: beffardo e come divertito da qualcosa che solo lei poteva vedere.

"Qual'è la cosa più strana di tutta questa situazione secondo te, Ranma?" chiese la ragazza, versandole del sake.

"La più strana?Oh, è difficile," ammise Ranma. "ci dovrei pensare un po'."

"Mmm, beh, in fondo abbiamo tutta la notte," intervenne Ukyo, allungando un braccio per fermare il registratore e poi passandolo attorno alle spalle di Akane.

Questo però sembrò irritare l'altra ragazza, che si alzò bruscamente in piedi. "Prendo qualcosa da mangiare."

Ukyo si rabbuiò per un attimo, poi alzò gli occhi al cielo, come se si fosse aspettata il comportamento di Akane. "Che c'è?" chiese, quando si rese conto che aveva lo sguardo di tutte puntato addosso.

"Oh, niente," mormorò Nabiki. "E' solo che mia sorella sembra testarda come lo è stata nella sua prima storia."

Ukyo arrossì per l'imbarazzo e spostò lo sguardo su Ranma. "Beh..." temporeggiò. "Lei è, uhm, riluttante a... uh... impegnarsi... a causa di..."

"Fatemi capire," esclamò improvvisamente Ranma. "Tu. E lei!"

"Benvenuta tra noi, Ranma," la prese in giro Nabiki.

"Ma... ma..."

Kasumi fece una risatina e tornò a riempire il bicchiere di Ranma. Quest'ultima lo fissò per un momento, poi lo ingoiò tutto d'un sorso.

"Che ci sta succedendo?" chiese Ranma, tossendo. E' tutto assurdo! "Insomma, tu, e io, e Akane, e Ryoga... non siamo messi insieme nella maniera sbagliata?"

"Sbagliata?" ripeté pericolosamente Ukyo.

"S-scusa." Ranma non è un genio quanto a comportamento sociale, ma aveva un eccellente fiuto per i pericoli. L'aveva sviluppato a seguito della sua convivenza con le tre adolescenti, ma doveva ringraziare soprattutto Akane.

"Io penso che sia a causa tua, Ranma," affermò Kasumi, riempendole di nuovo il bicchiere. "Sai, vedendoti cambiare... così..." schioccò le dita. "Beh, rende difficile prendere il genere delle persone così... uhm, seriamente."

"Non diamo tutta la colpa a Ran-chan," consigliò Ukyo. "Ci sono anch'io. Vestita come un maschio per tanto tempo, parlavo come un maschio, camminavo come un maschio; anche le maniere... ehi, ora che ci penso:  'man' iere."

Akane, che tornava dalla cucina con un piatto pieno di schifezze, sbuffò.

"Ah, e non vogliamo menzionare Tsubasa e Konatsu?Siamo cresciuti circondati di gente stramba, Ranchan. Beh, noi eravamo i più strani di tutti al Furinkan!"

"Quindi questa è la tua risposta." Ranma alzò un sopracciglio e incrociò le braccia. "La tua grande spiegazione."

"Perchè tutti quanti mi rubano gli atteggiamenti, stasera?" chiese Nabiki.

"Sì, è la mia grande spiegazione." rispose Kasumi e Ranma arrossì, ricordandosi di chi era stata inizialmente l'idea. Nessuno litigava intenzionalmente con Kasumi.

"Inoltre, penso che vedere come state bene insieme tu e Ryoga sia stato d'ispirazione per me," aggiunse Ukyo, bevendo il suo sake.

Quello di Ranma le andò di traverso. "Eh?!"

Akane si stava pian piano tingendo di rosso. Abbassò la testa, lasciando che i capelli le oscurassero gli occhi. "Possiamo non parlare di questo, perfavore?"

Ukyo si accigliò. "Dai, Akane non-"

"Non dirmi quello che devo fare!" sbottò Akane, alzando la testa in modo da rivelare le guance rosse e gli occhi sospettosamente lucidi. "Ho detto che non voglio parlarne, va bene?"

Ranma la guardò sorpresa. "Ehi, se io posso sopportare Ryoga, tu puoi sopportare lei." accennò in direzione di Ukyo. "E comunque a te è capitata una ragazza, no?E' sempre meglio..."

Ukyo arrossì, difficile dire se per la rabbia o per l'imbarazzo. "Non aiutarmi, Ranchan," disse cupamente.

"Oh, capisco," continuò Akane. "Quindi Ryoga è solo qualcuno da sopportare per te. E' un peso, vero?Sono felice di sentire che ne valeva la pena!"

"Che valeva la pena di fare cosa, Akane-chan?" la voce di Nabiki suonò incuriosita, ma Ranma capì che aveva già intuito cosa intendesse Akane.

"Tutto questo!Tutto quello che ho fatto!" Akane balzò in piedi. "Tutto il tempo che ho speso con tua madre, per convincerla che l'onore non valeva niente di più di un'idea che aveva in mente!Tutte le lettere che ho scritto a papà, supplicandolo di tornare a casa!Tutto il tempo che ho passato a convincermi che almeno ti lasciavo in buone mani, che tu lo amavi, che si sarebbe occupato di te come volevo!Tutto il tempo che ho impiegato a dimenticarti!Tutto il tempo con Ukyo..."

Ranma la guardò, spettacolare nella sua rabbia, e si rese conto che le mancava vedere Akane furiosa. Chi l'avrebbe pensato? I suoi occhi incrociarono quelli di Ukyo, che la fissava con più odio di quello che avesse mai mostrato Ryoga. Ma Ranma era Ranma e quindi non sapeva chi consolare prima. Come al solito, avendo indugiato un po' troppo, la decisione le fu risparmiata.

"Akane-chan," sbottò Ukyo.

Questo sembrò liberare la ragazza da una specie di incantesimo. Akane sbatté le palpebre sorpresa e il rossore indotto dalla rabbia lasciò il posto a un pallore cadaverico. "R-Ranma... non intendevo..." alzò lo sguardo verso le sue sorelle, in cerca di aiuto, ma Kasumi si limitava a fissarla e Nabiki era impegnata a trangugiare il rimanente sake.

Akane cadde in ginocchio davanti a Ranma. "Oh, no. Adesso penserai che io... oh, maledizione! Non volevo dire... insomma, di amarti... è solo che... è stato molto egoista da parte mia."

"Egoista?" Ranma poteva pensare a molti aggettivi per descrivere l'esplosione di Akane, ma egoista non era tra quelli.

"Perchè penso solo a come tutta questa storia faccia soffrire me... quando per te e Ryoga deve essere una tortura. E perchè quando ho fatto quelle cose non mi aspettavo nulla in cambio, non certo per rinfacciartele un giorno. Io... devo essere stanca..."

Ranma improvvisamente capì. Aveva pensato che fosse strano quando Akane le aveva detto di essere gentile con Ryoga, e quando le altre ragazza l'avevano spinta a restare con lui. Ora aveva capito che Akane aveva lavorato tanto quanto lei e Ryoga per far funzionare la loro relazione. Il suo matrimonio e la nascita della bambina dovevano essere stati un 'lavoro di gruppo'.

Akane era stata egoista, ma in modo generoso: voleva che Ranma e Ryoga stessero insieme perchè lei aveva lavorato per la loro felicità.

"Ranma... Ranma, dì qualcosa..."

Ranma sorrise. "Grazie."

"Eh?"

"Grazie a tutte." Ranma si inchinò brevemente in direzione delle ragazze. Fece ad Akane un sorriso ancora più ampio. "Mi chiedevo un cosa su mia madre. Sembrava... felice, in quel video. Quindi l'hai convinta?"

Akane la fissò. "Uhm... beh, sì. Abbiamo parlato a lungo, quasi tutta la notte, sulla natura dell'onore. Avevo provato il discorso con Nabiki." lanciò alla sorella uno sguardo carico di gratitudine, anche se un po' beffardo. Ranma riusciva già ad immaginarsi Nabiki rimproverare con commenti mordaci la sorella ogni volta che commetteva un errore. "Le ho chiesto la definizione di onore, cosa significasse per lei comportarsi con onore. Sempre parlando ipoteticamente, è ovvio, ma tua madre era molto interessata. L'onore è la sua vita, in fondo." Kasumi scosse silenziosamente la testa, per esprimere la sua disapprovazione a una cosa del genere. "Poi, le ho chiesto se il mio onore sarebbe stato intaccato dormendo con una donna."

Ranma la guardò negli occhi. "Cioè, tu e Ukyo stavate già insieme?"

"No, baka. Stavo parlando di te, ma non volevo che lo capisse. Il risultato è stato che, dopo aver riflettuto e discusso un bel po', ha detto che no, il mio onore non sarebbe stato violato- secondo la sua definizione di onore- a meno che non fossi stata sposata o fidanzata."

"Ma tu lo eri."

"No, non eravamo più fidanzati da un po'." chiarì Akane.

Ranma scosse la testa, stupita. "Quindi in pratica hai usato un trucco."

"Praticamente," concedette Akane, con un cenno.

"Imbrogliare mia madre è una pratica pericolosa," rispose Ranma, ricordando lo sguardo severo di sua madre, la sua katana, i suoi atteggiamenti tradizionalisti.

Akane restò in silenzio, limitandosi a scoccare uno sguardo dispiaciuto ad Ukyo, che sospirò drammaticamente prima di sorridere con fare che a Ranma sembrò incoraggiante.

"Che ne dite di un po' di dramma artificiale adesso?" chiese Nabiki, sventolando il telecomando davanti ai loro occhi.

"Sì, infatti," annuì Kasumi.

Guardando la ragazza sullo schermo destreggiarsi  tra i suoi mille problemi, tra la famiglia e il pericolo, Ranma credette di capire perchè Nabiki avesse scelto quel film.

Tutti hanno fatto degli enormi sacrifici perchè questo accadesse... anche io- anche lui... e adesso sta andando tutto in fumo...

Quando Akane scivolò accanto a lei sul divano e sussurrò, "Mi dispiace tanto, Ranma," ripensò alla conversazione che aveva avuto con Ryoga. A cosa hai dovuto rinunciare?

Conoscendo Ryoga, era sicura che dopo il loro primo bacio fosse scappato da qualche parte, disperato, e riusciva anche ad immaginare i suoi pensieri... Come ho potuto?E' Ranma, Ranma, non una qualsiasi ragazza. E forse, molto tempo dopo, si era chiesto cosa aveva provato veramente e poi, solo dopo aver riflettuto a lungo, dopo molta sofferenza e indecisione, aveva ammesso che voleva riprovare.

Ed entrambi avevano dovuto rinunciare alla ragazza che adesso sedeva con la testa sul braccio di Ranma, al suo bel sorriso, al suo carattere volubile, ai suoi modi da maschiaccio. E lei li aveva aiutati.

"Mi perdoni?"

Ranma annuì, posandole una mano sulla testa. "Certo, Akane."

"Mmm." Lei si accoccolò meglio sulla spalla di Ranma, mentre la televisione di fronte a loro si illuminava per un' esplosione a schermo pieno.


Quando le ragazze la salutarono e uscirono di casa una a una, Ranma lanciò quelli che sperava fossero sguardi significativi ad Ukyo e Akane. Tra risate e promesse di tornare a trovarla il giorno dopo, il quartetto si allontanò, Akane mormorando parole di scusa all'orecchio di Ukyo.

Ranma scosse la testa, un mezzo sorriso sul viso. Quelle due... se Ucchan fosse mai riuscita a domare Akane, sarebbero state una bella coppia.

Scosse la testa di nuovo, questa volta più forte. Una bella coppia?Ucchan... e Akane?

Sì, decise, arrendendosi. Sicuro. Spostò lo sguardo sulle scale, quasi involontariamente, e i suoi occhi brillarono di una nuova determinazione. Fece un paio di scalini quasi di corsa, si fermò e sedette a terra. Era una pazzia. Era troppo strano.

Ma in fondo, cosa non era strano nella sua vita?Strano non significava niente. Strano era cambiare sesso a seconda del tempo atmosferico. Strani erano ladri di biancheria ed amazzoni assassine. Strano era un preside con un' ananas sulla testa e un ukulele in mano.

Non dividere il letto con qualcuno quando la tua unica intenzione è di dormire.

Calmatasi, Ranma si rialzò, continuò a salire le scale fino al secondo piano, dov'erano le vecchie stanze di Akane, Nabiki e Kasumi. Si fermò lì, sentendosi lo stomaco sottosopra e un tremolio alle ginocchia che forse non dipendeva solo dall'aver bevuto troppo.

"Avanti, idiota!" ordinò a se stessa, ignorando la voce nella sua testa che le ripeteva insistentemente di tornare in sé, che stava sbagliando, che era una cosa da pazzi...

Ma Ranma si fece coraggio quando si rese conto che quella voce non suonava come la sua. Suonava come quella di suo padre.

"Avanti!" ripeté, e salì l'ultima rampa di scale.

Quando poggiò la mano sulla maniglia si accorse che tremava. Puoi ancora tornare indietro adesso, disse suo padre nella sua testa. Puoi andare via e lui non saprà mai che eri stata qua. Il tuo onore rimarrebbe intatto.

Mamma dice che il mio onore è intatto, ricordò Ranma.

La voce restò in silenzio.

Hah! Fece Ranma, soddisfatta, ma la sensazione evaporò immediatamente.

Ryoga era sdraiato al centro del letto e russava leggermente. Aveva il petto scoperto e Ranma pregò che le parti coperte dal lenzuolo non fossero nelle stesse condizioni. Improvvisamente, non sembrava più una buona idea. Inoltre, lui occupava i tre quarti del letto.

Come se avesse sentito quel pensiero, Ryoga mormorò qualcosa di inintellegibile e si girò di lato, lasciando molto spazio libero.

Ranma si inginocchiò davanti all'armadio in cerca del pigiama. Non aveva nessuna intenzione di dormire come suo solito, in canottiera e boxer.

Inciampò in cinque o sei oggetti sul pavimento e trattenne il fiato, ma Ryoga non diede nessun segno di aver sentito.

Cambiarsi nascosta dietro l'anta non la fece sentire più sicura, ma almeno aveva difeso la sua privacy. Si accorse che il pigiama era di Ryoga quando le maniche le coprirono interamente le mani, ma non ci fece caso fin tanto che era coperta.

Ranma non avrebbe mai pensato che qualcosa le facesse più paura dei gatti.

Per un bel po', rimase in piedi accanto al letto, guardandolo respirare, mentre orgoglio e paura ingaggiavano una cruenta battaglia dentro di lei, impedendole di muoversi.

Infine, l'orgoglio ebbe il sopravvento. Ranma scivolò sul letto accanto a Ryoga e si coprì con le lenzuola fin sopra la testa, in attesa.

Non aveva intenzione di fare niente?

Sta dormendo, stupido. Che cosa pensi che dovrebbe fare?

Ranma si girò a guardarlo. Ryoga in effetti aveva indosso i pantaloni del pigiama, di cotone. Dormiva con mezza faccia affondata nel cuscino e Ranma si chiese come facesse a non soffocare. La colpì una voglia improvvisa di mettersi a ridere e pensò che dovesse essere colpa del vino. O era quello, o Ryoga era buffo, addormentato. O forse era la situazione in sé ad essere divertente.

Ranma si rilassò, rendendosi conto che non si sarebbe svegliato tanto presto. Faceva molto meno paura così.

Paura? Ranma aggrottò la fronte, ricordandosi di quando Ryoga aveva detto che aveva paura di lui. Non aveva capito allora, ma adesso sì, e doveva dargli ragione: era terrorizzata. Non è che non potesse batterlo in combattimento. Ma lui aveva la capacità di farle vedere cose che non voleva vedere e fare cose che non aveva mai fatto prima. Poteva farle cambiare idea con un sorriso e una parola gentile. E questo era più che spaventoso.

Ryoga mormorò ancora qualcosa, prima di tornare a russare lievemente come prima. Faceva caldo sotto le coperte, ma Ranma si rannicchiò ancora più giù. Nel sonno, i lineamenti di Ryoga erano rilassati e lo facevano apparire stranamente giovane, ancora più giovane di come lo ricordava lei. Forse le era sempre sembrato più grande perchè ogni volta che si vedevano era arrabbiato.

I suoi capelli erano scompigliati, come se si fosse girato e rigirato nel letto per parecchio tempo, prima di addormentarsi. Alcune ciocche gli ricadevano sugli occhi e Ryoga mosse il naso, infastidito dal solletico.

Ranma sospirò. Avrebbe osato farlo?Si sarebbe svegliato?

Le dita le tremavano mentre le allungava per spostare la ciocca di capelli.

Oh. Era soffice.

Dopo averla adagiata dietro l'orecchio, poggiò delicatamente la mano sulla sua testa, proprio come aveva fatto con Akane. Era piacevole, e caldo. Caldo e vivo accanto a lei e questo... non sembrava così sbagliato in quel momento. Di istinto, Ranma gli scostò i capelli dalla fronte e vi posò le labbra.

Poi, come se si fosse risvegliata da un sonno confuso, sgranò gli occhi, si guardò nervosamente intorno e si posò una mano sul cuore, che batteva all'impazzata.

Oh, Ranma, sei un idiota, disse la voce di suo padre severamente. Che cosa hai fatto?

 

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Finalmente ce l'ho fatta ad aggiornare! Ed ora le recensioni...

Rikku16 : Io non avevo mai pensato alla coppia Ranma/Ryoga, prima di leggere questa fanfic in inglese, ma me li ha fatti amare. Sono contenta che abbia lo stesso effetto su di te, vuol dire che la mia traduzione non è terribile!

Kuno84: Come promesso, ecco la risposta di Kirinin alla tua recensione (considera che, quando le ho scritto, il capitolo 'Sleep' non era ancora stato pubblicato in italiano.):

"Grazie per la recensione e per il tempo che dedichi alla lettura di Happily Married! Una recensione elaborata merita una risposta elaborata. Per qualche ragione, molti fan di Ranma 1/2 tendono a considerare l'anime meno 'canon' del manga, ma io non sono d'accordo; per questo mischio cose che succedono nel manga con cose che succedono soltanto nell'anime. Inoltre ammetto di aver cambiato qualcosa a beneficio della trama. Per esempio, mi serviva un modo per separare i 'vari' Ranma uno dall'altro nella mente di Kuno, quindi ho deciso che, nel mio 1998, Ranma non si era sbarazzato del 'baffo del drago'. In pratica, prendo quello che mi serve da dove posso, anche se questo rende  la maggior parte delle mie storie AU. Ah- l'episodio del koi rod (canna da pesca dell'amore). Ho comprato il manga e l'ho letto tutto molto prima di scrivere 'Happily Married'- ancora prima avevo letto le pagine su internet ed era stata la prima volta (non l'unica) che mi era sembrato che Takahashi avesse in qualche modo immaginato la coppia Ranma/Ryoga (ed è a questo che ho accennato sul mio sito). Per quanto riguarda Ukyo e Akane, causo sempre reazioni differenti. Ricordo alcune recensioni del tipo 'Ma come ti è venuto in mente?!" e altre che dicevano 'grazie- ho sempre avuto un debole per questa coppia'. La risposta breve alla tua domanda è che anche a me è sempre piaciuta. Quella un po' più lunga è questa: io credo che Akane tenda a mettere ogni ragazzo che incontra a paragone con Ranma e pensi per questo che ne resterà invariabilmente delusa. Penso anche che Akane abbia immaginato il suo futuro con Ranma e che quindi, automaticamente e istintivamente, rifiuti qualunque cosa che si avvicini a quel futuro. Non credo che potrebbe essere soddisfatta con un matrimonio normale. Ha bisogno di un modo del tutto differente per essere felice. Scoprirai qualcosa in più a proposito nel capitolo 'Sleep'.  Poi... il comportamento 'alterato' di Ranma è una risposta alla pazienza di Ryoga. Quello di Genma è inspiegabile. Forse Nodoka gli sta somministrando di nascosto dei tranquillanti... Grazie ancora per la recensione. -Kirinin."

Arkady: Il libro di cui parlavo è 'Trilogia della fondazione' di Isaac Asimov (fantascienza) (Arkady è la protagonista del terzo volume). Quanto alla domanda, beh, credo che ormai sia chiaro!

Grazie anche a miky (un nuovo recensore, che bello!) e XcoccinellaX.

  
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