Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: GoTommoGo    18/05/2013    0 recensioni
Delle amiche, un sogno non realizzato, un concerto che sembrava fin troppo lontano, ma in una giornata è cambiato tutto o forse no
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Vaffanculo tutto. Vaffanculo i miei, vaffanculo la scuola, vaffanculo i soldi. Mi ripetevo mentre piangevo rannicchiata in un angolino del bagno.
Non ce la facevo più ero esausta. Andava tutto male: la mia vita, la scuola, la mia famiglia. L’unica cosa che mi faceva stare bene erano loro. I ragazzi. I miei ragazzi.
Il giorno dopo ci sarebbe stato il concerto, il secondo, quello del venti maggio. Era anche il mio compleanno. Non c la facevo proprio a saperli lì, così vicini, ma non abbastanza da poterli vedere, toccare, abbracciare. Mi sarei accontentata anche solo di sentire la loro voce dal vivo. 
Andai in camera misi ‘Taken ‘ a ripetizione e mi buttai sul letto. Il cuscino era ancora umido,  per le lacrime versate la sera precedente. Continuavo a pensare a quei ragazzi. Mi addormentai con un pensiero fisso: andare a Milano. Ci dovevo provare. Non mi importava della scuola, dei miei, ne di altro. Volevo solo loro.
Mi alzai presi lo zaino, ma al posto di metterci dentro i soliti quaderni ci misi un po’ di vestiti, i miei CD e dei soldi. Uscii velocemente e andai a prendere il bus. Non mandai nessuno dei miei soliti messaggi di buon giorno a Step, la mia amica, l’unica che mi capiva sul serio. Ero ancora indecisa se dirglielo o no, se chiederle di venire con me o no. Alla fine senza rendermene conto mi ritrovai sotto casa sua.  Suonai. –Mmmh- sentii rispondere al citofono. Si era appena alzata –Sono io- le dissi. Aprì il portone e mi fece salire.
Quando arrivai stava ancora a letto –Ti alzi o devo buttarti un bicchiere d’acqua addosso? E sai che lo faccio, c’ho già provato l’altra settimana- balzò in piedi e iniziò a vestirsi molto lentamente. Nel frattempo le parlavo, come al solito. –Ma se avessi dei soldi e andassi a Milano al posto di andare a scuola?- dissi con tono quasi scherzoso –Non ce la faremmo con i tempi. Se i miei mi beccano mi ammazzano- sospirai –E se non tornassimo proprio indietro?- continuai sempre –Non possiamo. Come facciamo con Sihem?- continuò ostinata lei. Ci pensai –E se l’aspettassimo e ce la portassimo dietro?- non sembrava molto convinta. –Pensi che verrebbe?- chiese poi –Per noi?- feci una smorfia -Sì- provai a convincerla, in realtà non lo sapevo neanche io, ma provarci non ci costava nulla.
-Siheeem- gridò Step correndo in contro alla mora. –Steeep- rispose a sua volta, anche lei correndo, mentre io le raggiungevo con estrema calma, non c’era fretta. La salutai con la mano, ci eravamo fermate accato alla fermata del bus.  –Dobbiamo chiederti una cosa- disse la castana senza troppi giri di parole. L’altra ragazza mi guardò, cercando di capire, dai miei occhi, cosa stesse accadendo –Dimmi- -Io, te, lei, Milano, ragazzi, poof. Vieni con noi?- Sihem continuò a guardarmi come se Step fosse pazza, non sapeva che l’idea fosse mia –Ti prego, vieni?- finalmente dissi qualcosa. Sembrava ci stesse pensando. –Ceerto. E lo chiedete pure- rispose come se fosse stata ovvia la sua risposta. Diedi un respiro di sollievo, in quel momento arrivò il bus che ci avrebbe portate alla stazione. Arrivammo in fretta e corremmo a prendere i biglietti, per fortuna essendo il periodo del mio compleanno avevo raccimulato parecchi soldi. Partimmo.
-Quanto manca?- si lamentò Step , guardai fuori cercando di capirlo –Credo che siamo arrivate- dissi entusiasta, mentre una voce dall’autoparlante  confermava la mia ipotesi. Scendemmo in fretta.  Ci informammo su come arrivare al Forum di Assago e ci andammo.
Eravamo fuori dall’edificio da tutta la mattinata, era pieno di directioners, cantavamo ‘Torn’,ma dei ragazzi neanche l’ombra. Quasi sicuramente erano entrati da qualche altro passaggio.
Iniziò il concerto. Si sentiva gridare il loro nome e poi.. bhe quello che successe dopo fu pure magia. Le loro voci, anche se non si sentiva bene essendo all’interno, erano così perfette e soavi. Avevo i brividi. Gli occhi bruciavano, un po’ per la stanchezza e un po’ per le lacrime che stavano salendo, dall’emozione. Erano lì dentro cavolo, i miei idoli erano a pochi metri da me e io potevo sentirli. Erano loro, non era playback, non era finto, non era un sogno. Erano proprio loro. Sentivo milioni di emozioni diverse assalirmi, ero così emozionato che non mi accorsi neanche che il concerto era finito.
Una folla di directioners quasi ci travolse. Facemmo qualche passo indietro e ci ritrovammo in una sottospecie di vicolo. –Voi che ci fate qui? Paul, non doveva essere segreto qui?- era una voce bassa, roca, proveniente da un ricciolo dagli occhi smeraldo. –Sempre gentile eh- sbuffò Step, non era esattamente amore quello che provava nei confronti di Harry, ma non lo odiava.  –Dai Hazza, sono fans che ti costa firmare qualche autografo?- si intromise un dolce castano dagli occhi chiari, mi aveva ipnotizzata. Mi persi completamente nei suoi occhi, in quelle parole. –Ehi ci sei? Stai bene?- mi passò una mano davanti al volto Louis –Oh sì scusa- tornai alla realtà. Mi guardai intorno, notai subito che Step dipendeva completamente dalle parole, cioè dalle labbra di Niall, mentre Sihem stava scherzando tranquillamente con Zayn.
-Allora, la  vuoi questa foto?- annuii velocemente. Prese il cellulare e si mise in posa. –Ecco fatto- disse rientrando. Ci pensai un attimo –Aspetta, ma adesso come faccio ad avere la foto?- fece tre passi indietro –Giuusto- si voltò verso di me. –Ne facciamo un’altra?- annuii nuovamente tirando fuori il telefono, avevo la batteria a terra. –Step mi presti il cellulare? Il mio è morto- lo prese –Oh ehmm.. Sihem? Hai batteria, vero?- la mora diede una sguardo veloce allo schermo del suo. Non si accendeva nemmeno –Ecco perché i nostri non hanno chiamato neanche una volta- capii un po’ di cose –Ora come facciamo?- chiese Step. Il biondo alzò le spalle –Potete sempre darci i vostri numeri, ve le mandiamo noi le foto- iniziammo a dettarglieli –Perfetto, appena riaprirete i cellulari avrete sia le foto che i nostri numeri, non siete contente?- continuò Zayn. E cavolo se ci aveva azzeccato, sembrava non potesse andare meglio. Avevo le farfalle nello stomaco, sentivo questa cosa sul cuore, come un peso, faticavo a respirare, ma ero felice. –Bene ora però tornate a casa- ci fece l’occhiolino Liam. –Quanti soldi ti sono avanzati?- chiese la castana affamata. Presi il portafogli. –Cazzo! Non ho più un soldo- dissi, cercando disperatamente qualcosa nello zaino. –Avete già preso i biglietti di ritorno, vero?- si preoccupò Tomlinson . Sospirai, non riuscivo a mentire, non a loro –Non proprio.. Non c’era l’idea di tornare, nei miei piani- mi spiegai –Nemmeno se ve lo chiediamo noi? Neanche se te lo chiedo io?- fece un’ espressione da cucciolo, non riuscivo a resistergli. Guardai velocemente Step, sapevo che per Sihem sarebbe stato indifferente. La castana sembrava pensierosa –State tranquille, non succederà nulla- cercò di calmarla Horan. Riportai lo sguardo su Louis –Non abbiamo soldi, come ci torniamo a Trieste?- chiesi in segno di resa. –Ci pensiamo noi. Abbiamo tutta la notte libera. Ci arriviamo con l’aereo in una notte?- guardai le altre –Andiamo avanti e indietro anche dieci volte in una notte- rispose prontamente Sihem –Allora vi ci riportiamo noi a casa- disse Zayn portando le sue mani sui fianchi della mora.
Ci portarono in u aereoporto non molto lontano da lì. Ci fecerò salire su un aereo con un enorme scritta ‘One Direction’ sul fianco. All’interno era di lusso, c’erano cibo, bevande, tv e molte altre comodità.  Mi sedetti, Louis si mise accanto a me. Tremavo. –Tieni- mi porse una coperta. La presi, avvolgendomici dentro.  –Posso?- chiese alzandola di poco. Gli feci un po’ di spazio. Si accoccolò, stringendosi nelle spalle –Così va meglio- sospirò. –Decisamente- dissi prima di addormentarmi.
Quando riaprii gli occhi ero  su un taxi tra le braccia di Louis. –Dove sono gli altri?- chiesi guardandomi intorno. –Tranquilla, le tue amiche stanno bene Step e tornata a casa con Niall, mentre Sihem è andata con Zayn.- spiegò –Secondo me è scoccata la scintilla fra quei quattro- rise –Oh bhe da parte delle ragazze sicuramente- gli ricordai che eravamo directioners.  –Siamo arrivati?- chiese guardando fuori dal finestrino. Annuii scendendo dall’auto. –Grazie di tutto- dissi prima di chiudere lo sportello. Mi bloccò. Scese anche lui. –Mi prometti che chiamerai?- chiese scostandomi  una ciocca di capelli dal volto. Annuii  -Se tu prometti che mi risponderai- annuì pure lui, avvicinandosi un po’. Potevo percepire il suo respiro sulla mia pelle. Beato lui, a me mancava il respiro. Lo sentii ancora più vicino. Pochi secondi e mi ritrovai le sue labbra sulle mie.  –Pensami- disse, risalendo sul taxi.
Dopo aver affrontato l’ira dei miei genitori, per il pomeriggio passato a cercarmi, andai a ‘dormire’. Si fa per dire, dato che non riuscivo a chiudere occhio.  Continuavo a pensare a quello che era successo. Dopo ore e ore mi addormentai, finalmente.
Venni svegliata  dal cellulare che squillava, era il buongiorno di Step.  Risposi velocemente. Guardai poi il giorno sul calendario. Era il venti maggio. Era stato solo un sogno, un bellissimo sogno. 
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: GoTommoGo