0. Prologo
«Ci lavoreremo!», sbottò Harry alzando le mano in segno di frustrazione. Stavamo litigando nel suo giardino e, se non fossimo stati nel bel mezzo di una discussione piuttosto tesa, avrei avuto paura che i vicini potessero sentire tutta la nostra conversazione.
«No, Harry. Stai per diventare un cantante famoso, e io sto solo ritornando ad essere la vecchia me», sospirai con le lacrime che mi annebbiavano la vista. In fretta me le asciugai. Non volevo sembrare debole, almeno non ancora.
«Lo credi davvero? Magari non mi prendono nemmeno nella fase del bootcamp...», disse Harry. Emise un sospiro passandosi le mani fra i riccioli in segno di preoccupazione.
«Sappiamo entrambi che sei incredibile, non dubitare di te stesso», risposi a bassa voce fissando i suoi occhi verdi. Erano molto più scuri del solito verde brillante a cui ero abituata.
«Ma io ti amo, Ash», disse piano afferrando le mie mani. I suoi occhi si addolcirono appena puntarono nei miei, in attesa di una risposta. Avrei potuto dire che ero in cerca della certezza che niente sarebbe cambiato, ma era lontano anni luce dalla verità.
Ci fu una lunga e silenziosa pausa, poi sussurrai: «Io non ti amo più».
Dubitai un momento che mi avesse sentito e incollai lo sguardo a terra. Le lacrime ormai stavano cadendo dalle mie guance. Stette in silenzio per quelle che sembrarono ore, anzichè qualche minuto.
«E' una bugia», disse con rabbia. Aveva le mani strette in un pugno lungo i fianchi, il suo profilo teso. Potei vedere le vene che sul collo pulsavano.
«No, non lo è», dissi piano. Ero troppo affranta per urlare. Certo che lo amavo ancora, non avrei mai smesso di farlo. Ma quando si ama davvero qualcuno, bisogna fare dei sacrifici.
In tutta la mia vita, ho messo me stessa alla prima priorità. Adesso, era il momento di crescere e mettere qualcun altro al primo posto. Sì, avrebbe fatto male ad entrambi inizialmente ma, alla fine, era questa la decisione giusta.
Da qualche parte, tra l'essere la sua migliore amica e l'essere la sua "ragazza", mi sono innamorata di lui. Non avevo mai avuto intenzione di innamorarmi di lui, dopotutto. Sembrava un clichè: innamorarsi del proprio migliore amico. Ogni cosa che faceva o diceva mi irritava, ma alla fine mi sono innamorata di lui. Non so cosa mi sia successo, ma ho iniziato a capire che avevo bisogno di lui, per quanto odiavo ammetterlo.
Ma adesso non importava più, però. Stava per sfondare nel mondo della musica, stava per diventare famoso. Quanto a me, ho deciso di frequentare il college per poi iscrivermi ad una scuola specializzata. Le nostre strade erano completamente diverse.
Alzai lo sguardo e incontrai il suo. C'era tanto dolore nei suoi occhi verdi che dovetti cambiare visuale. Mi sentivo in colpa, ma tutto quello che stavo facendo era per il suo bene. Magari non lo capirà nè oggi nè fra un mese, ma doveva aver intuito che lo stavo facendo per lui.
Usai tutta la forza che avevo in corpo per allontanarmi dal vialetto. Feci quello che mi riusciva meglio nei momenti difficili: lasciarlo lì. Lui non si mosse. Mi lasciò andare via, semplicemente abbassò lo sguardo sull'erba del prato mentre mi allontanavo da lui, senza mai girarmi.
Odiavo me stessa per averlo lasciato, per aver rotto entrambi i nostri cuori. Era l'unica che avesse senso, però. Sapevo che non avrebbe mai potuto funzionare, quindi era meglio aver tagliato tutto i nostri rapporti. E' meglio per entrambi procedere per la propria strada, lo so, ma mi sento così vuota dentro.
Così adesso continuo a chiedermi: cos'è peggio, il vuoto o il dolore?
•
Ciaao!
Sono nuova di qui, quindi questa è la mia prima storia.
So che non è il massimo, ma...
voi cosa ne pensate?
Mi importa molto il vostro parere.
Un bacio,
Faith.
Ciaao!
Sono nuova di qui, quindi questa è la mia prima storia.
So che non è il massimo, ma...
voi cosa ne pensate?
Mi importa molto il vostro parere.
Un bacio,
Faith.