Giochi da Bambini
“Signora Weasley…possiamo sapere dove ci porta?” chiese gentilmente la sedicenne bruna che camminava con i suoi amici al fianco della donna.
“già…mamma Hermione ha ragione…” si lamentò Ron.
Harry invece sembrò non sentire neppure i loro discorsi.
Si guardava in giro sorridendo, non sapeva perché ma gli sembrava di essere già stato in quel posto.
“siamo arrivati ragazzi!” affermò sorridente la signora.
“un parco giochi per bambini mamma?” fece stralunato Ron.
“si tesoro! Perché non andate a giocare?!” chiese Molly.
“COSA?” strillarono tutti e tre.
“Signora abbiamo sedici anni…non sei!” le disse Hermione.
“sicura?!” chiese sorridendo la donna. “andate…non c’è nessuno…di che vi vergognate?”
“andiamo…” fece Harry sorridendo e camminando verso i giochi.
“Harry…stai bene?” fece Ron.
“si…” rispose il moro.
Si erano avvicinati ad una grande casetta di legno con delle corde e due scivoli.
Appena la toccarono i tre furono assaliti dai ricordi:
Due bambini, uno rosso e uno moro, di appena sei anni
erano su una casetta di legno con degli scivoli e aspettavano il loro turno.
Un bambino corpulento diede uno spintone al bimbo dai
capelli rossi che sbatté contro la parete di legno.
“Dudley! Smettila di fare lo scemo!” lo rimbeccò il
bambino con gli occhi verdi e i capelli neri.
“zitto marmocchio!” fece ghignando il bambino castano.
Il moro si avvicinò all’altro bimbo che si stava
massaggiando una spalla e disse “scusa mio cugino…è molto maleducato…fa così
anche con me…”
“oh…non preoccuparti…sai io ho cinque fratelli più grandi
che prendono sempre in giro me e mia sorella più piccola…” spiegò il rosso, che
aveva degli splendidi occhi blu.
“oh…sei qui con ti tuoi fratelli?”
“si anche con mamma e papà…e la tua mamma e il tuo papà
dove sono?”
“io non ho la mamma e il papà…sono morti quando ero
piccolo, piccolo…” disse il moro.
“oh…comunque io mi chiamo Ron…” spiegò il rosso.
“io Harry! Piacere! Che dici andiamo alle altalene?”
chiese pimpante.
“si!” esclamò Ron.
Entrambi scesero dallo scivolo e si sedettero sulle
altalene.
“se non vivi con mamma e papà…dove vivi?” chiese il
rosso.
“con i miei zii… Sono cattivi! …non vedo l’ora di
diventare grande! Così me ne vado…” spiegò Harry.
“no!” sentirono strillare da qualche altalena più in là.
Una bambina con lunghi capelli boccolosi castani, di cui
le prime ciocche legate dietro la nuca con un elastico rosa, si stava
aggrappando alle catene dell’altalena, mentre il cugino di Harry le tirava il
vestitino rosa a fiori bianchi per farla scendere.
Harry si alzò e con Ron si avvicinò.
“ahia! Lasciami mi fai male! Ci sono tante altalene!
Perché non vai alle altre?” chiese la bimba con le lacrime agli occhi mentre
lui la tirava i capelli.
“perché io voglio stare su questa!” disse il bambino
corpulento facendola cadere a terra.
“DADLEY!” urlò Harry spintonandolo. “smettila di dare
fastidio! Adesso lo dico alla zia!”
“no…me ne vado…ma non dire nulla a mamma!” fece il bimbo
scappando via.
“ehi! Stai bene?” chiese Ron piegandosi sulla bambina che
si stropicciava gli occhi mentre i lacrimoni le scendevano sulle guanciotte
rosse.
“voglio mamma!” strillò lei piangendo.
“no…senti perché non giochi con noi? O ti sei fatta
male?” chiese premuroso Harry accarezzandole la testa.
“no…io..non mi sono fatta niente…” disse la bambina
togliendo le mani da su gli occhi, mostrandoli grandi e color cioccolato.
“vuoi venire a giocare con noi? Andiamo sulla giostra che
gira? Quelle con le sedioline?” chiese Ron aiutandola ad alzarsi.
“si…ma quanti anni avete? Come vi chiamate?” chiese la
bimba.
“io mi chiamo Harry e due settimane fa ho fatto sei anni”
“e io mi chiamo Ron e ho sei anni e mezzo li ho fatti a
marzo…tu invece?” chiese Ron.
La bambina si mise dritta e disse “io mi chiamo Hermione
e ho cinque anni, ma ne faccio sei a settembre!”
“sei piccolina!” ridacchiò Ron.
“non è vero! Non sei tanto grande tu!” ribatté Hermione.
“invece ho quasi un anno in più di te!” disse deciso il
rosso.
La brunetta rimase interdetta, poi si contò le dita e
disse “non è vero non sono neppure sette!”
“dai…Ron. Hermione non litigate!” fece Harry, prendendoli
per mano “andiamo a giocare!”
“ si!” disse la bambina correndo con i due.
Si sedettero sui sedili della giostra e fecero un paio di
giri, poi andarono di nuovo sugli scivoli.
“ehi! Ron…ti sei trovato la fidanzatina?” chiese un
bambino con i capelli rossi affiancato da un altro bambino ugualissimo a lui.
“no! Ma che dici! Fred…smettila George! Lei è Hermione…io
e Harry l’abbiamo conosciuta prima…”
“Harry?” chiese l’altro bambino che doveva chiamarsi
George.
“si sono io!” disse il moro sudato sbucando dalle scale.
“ma…hai la cicatrice!” fece Fred.
“quella sulla fronte? Si ho sbattuto la testa quando ero
piccolissimo…nell’incidente dove sono andati in cielo i miei genitori…” spiegò
Harry.
“oh…scusaci!” disse George.
Harry scosse la testa.
“io sono Fred e lui è George…siamo i fratelli di Ron
abbiamo otto anni! Sei tu Hermione?” chiese alla bambina semi nascosta da Harry
e Ron.
“s-si…sono io…” fece timidamente.
“oh…ok ciao! I nostri amici ci chiamano…ci vediamo dopo
Ron!” e sparirono.
“sono due scemi…ma non ti preoccupare sono buonissimi!”
la rassicurò Ron.
“oh…ma…ma si certo…sono bambini buoni…lo sapevo!” esclamò
lei saputella.
“ e come facevi a saperlo?” fece pungente il bambino dai
capelli rossi.
“ehm…ecco…si vedeva…che erano buoni..si insomma…” fece
per dire la bambina.
“ma è possibile che litigate già? Sono solo dieci minuti
che vi conoscete…” fece Harry.
“ma è lei…che deve sempre avere ragione…” si giustificò
Ron.
“Smettetela…andiamo a giocare…prendetemi!” gridò il moro
iniziando a correre.
I bambini ridendo iniziarono a giocare ad acchiapparello,
quando una voce disse “Hermione…su vieni…dobbiamo andare a casa!”
Il papà della bambina l’aveva presa in braccio.
“papà…mettimi giù!” strillò lei.
“dai saluta i tuoi amici e poi vieni…”
“ok…”
“te ne devi andare di già?” chiese Ron.
“ehi Weasley! Forza venite tutti! Andiamo a casa!” disse
la voce di una donna che teneva una bambina in braccio e la cullava perché
piangeva.
“oh…devo andare anche io…” disse poi Ron.
“anche io…sto per andare via…” disse Harry.
“be…allora…ciao! Ci rivedremo vero?” fece Hermione
sorridente.
“ma certo piccolina!” fece Ron beffeggiandola.
“io..non…” fece per ribattere, ma poi sorrise e abbracciò
il bambino.
“ehi! Ma che fai! Come sei mielosa!” la scansò il rosso.
Harry rise, ma venne abbracciato anche lui.
“ok…a presto allora!” disse la bambina.
“Ciao Ron! ciao Hermione!” fece Harry.
“ciao a tutti e due!” salutò la bambina allontanandosi.
“ciao Hermione!” le gridò dietro Ron.
“bé ciao Harry!” continuò, e poi raggiunse i genitori e i
fratelli.
“ciao…” sussurrò Harry poi un po’ triste.
“Potter a casa!” gridò un voce maschile alle sue spalle.
Il bambino sospirò e si allontanò.
“m-ma cosa…” fece per domandare Hermione.
“eravamo piccoli…” sorrise Harry.
“già…non ti ricordavo con il codino…” disse Ron a Hermione ridacchiando.
Lei gli fece la linguaccia.
“com’è strano il destino a volte…” fece Harry.
Hermione gli sorrise e gli prese la mano.
Subito dopo la prese anche a Ron e disse “andiamo alle altalene?” con un’espressione infantile sul volto.
Harry rise e disse “si…piccolina…” e iniziarono a correre.
“ehi! Quella frase è mia!!” strillò Ron rincorrendoli.
Rimasero lì a giocare come i bambini, a ridere a prendersi in giro per ore, fino a quando la Signora Weasley glielo permise, poi fecero ritorno alla sede dell’ordine…
…con un sorriso che non ne voleva sapere di sparire dai loro volti!
The End!
Marilia