Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Yasha 26    19/05/2013    11 recensioni
Tutti desiderano avere una bella vita!
Con una bella casa, un bel lavoro, una bella famiglia, dei bambini splendidi, e una moglie meravigliosa che ami e ti ama più della propria vita!
Ed io sono stato fortunato avendo tutto questo, da quando dieci anni fa ho incontrato lei, mia moglie…la madre dei miei figli.
La donna più straordinaria che abbia mai conosciuto.
Ma come per ogni cosa bella, anche la nostra felicità sembra destinata a finire.
Lei è entrata in una profonda depressione.
Soprattutto quando la gente che ti conosce ti addita come una persona spregevole, che brucerà all’inferno per via della vita impura e immorale che conduci.
Ormai questa è la nostra vita da più di un anno.
Ma io combatterò per lei…lei mia moglie, lei madre dei miei figli, lei Kagome…mia sorella!
STORIA IN REVISIONE
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 

Mi guardo la fede al dito e penso che non sono più la moglie di InuYasha.
La cosa mi è dispiaciuta molto, ma purtroppo per la legge giapponese due fratelli non possono sposarsi. Pazienza, l’importante è stare insieme. Tanto per me, lui rimarrà comunque mio marito.
Il tribunale dei minori ci ha fatto pervenire un avviso in cui si richiedeva l’allontanamento momentaneo dei nostri figli in una casa famiglia. “Per controllare il loro stato mentale” diceva la lettera.
Per fortuna l’intervento di Koga ha fatto sì che i nostri bambini rimanessero in casa con noi, con l’obbligo però di ricevere visite dagli assistenti sociali.
Fino ad ora abbiamo già ricevuto cinque loro visite e i responsi sono sempre stati positivi. I bambini stanno bene e non hanno subito alcun trauma.
Malgrado tutto, possiamo ritenerci soddisfatti. La mia depressione è in una fase di stallo al momento. La perdita di Himeko è ancora troppo dolorosa da gestire. Lo so che non dovrei, però mi sento in colpa.
A volte penso che se mi fossi accorta in tempo che qualcosa non andava, forse la mia piccola sarebbe viva adesso. Tutti mi dicono che sbaglio a pensarla così e che è solo uno dei tanti sintomi della depressione, ovvero i sensi di colpa.
Spesso mi ritrovo a pensare quanto strana sia la mia vita. Comunque, stranamente sembriamo adeguarci tutti a questa novità. Le nostre famiglie non prendono più l’argomento.
Si è instaurato un momento di tranquillità.
Quando poi, però, mio marito è venuto a chiamarmi in camera per dirmi che c’era una donna che si spacciava per nostra madre, quasi non mi veniva un colpo.
Sono scesa di corsa raggiungendola nel salone, dove l’ho trovata seduta, con accanto una bambina molto graziosa coi capelli neri a caschetto, avrà avuto all’incirca dieci anni. Somiglia molto alla mia Miyu.
-Bambina mia! Oh quanto sei bella! Vederti in tv è una cosa…ma di persona sei splendida! Come sono fiera di voi due!-       sento dire dalla donna appena mi vede
 
-Si può sapere chi è lei?-      chiedo molto freddamente dopo essermi accomodata sul divano difronte a loro
-Kagome, lo so che sarà difficile credermi, ma io sono vostra madre!-        dice lei iniziando a piangere
La bambina accanto a lei la guarda in modo strano…come terrorizzata.
Io e InuYasha ci guardiamo quasi nauseati dalla sua scena patetica. Crede di commuoverci?
Se lei fosse davvero chi dice di essere ha ben poco da piangere e fare la vittima.
-E secondo lei come facciamo a sapere che non mente, fingendosi la nostra madre biologica?-        chiede InuYasha perplesso
-Ve lo posso dimostrare. Ho una foto di voi due insieme appena nati. Eccola!-        ci dice mostrandocela
Sono due neonati molto simili, non ancora vestiti. Hanno qualche ciuffo di capelli neri. Ma quello che attira la nostra attenzione è un particolare.
-Ovviamente la foto dimostra che siete voi, perché uno dei due ha una voglia che solo chi vi ha visto nudi può conoscere. Tu InuYasha, hai una piccola voglia all’attaccatura dell’inguine. Non è così?-         domanda lei quasi vittoriosa
Lui ha davvero quella voglia e siamo in pochissimi a conoscerla.  Oltretutto la foto sembra autentica.
Quindi dice la verità?
-Sì è vero ho quella voglia. Ma se lei fosse davvero nostra madre, ci spiega perché si è fatta viva dopo quasi trent’anni?-        domanda InuYasha cambiando espressione. Adesso sembra furioso
-Io…non sapevo come trovarvi. È stato dopo aver sentito la vostra storia in tv che vi ho riconosciuto come miei figli. Perdonatemi figli miei! Ma ho dovuto abbandonarvi! Io ero troppo giovane ed ero sola e non potevo mantenere due bambini.-
-Poteva almeno abbandonarci difronte un ospedale o un tempio. O in un posto più visitato, invece che in un parco deserto, in mezzo ai cespugli!-        rispondo con tono alterato
È tutta colpa sua se io e mio fratello siamo stati divisi, ritrovandoci così a questo punto! Se InuYasha non si fosse ammalato non saremmo mai stati separati!
-Non ero molto lucida in quel momento. Cercate di capirmi. Non avevo altra scelta. Con me sareste morti.-
-E…il padre dei bambini?-       chiede mio marito
-Appena saputo che ero incinta è scomparso.-
-Posso sapere chi è questa bambina sedutale accanto?-      chiedo curiosa
E’ da quando l’ho vista che avrei voluto chiederglielo. Il suo sguardo mi ha colpito fin da subito. E’ triste e vuoto allo stesso tempo.
-Si chiama Kanna. E’ la mia figlia più piccola. Vostra sorella minore.-       
-Allora ha avuto altri figli dopo di noi?-      chiede InuYasha
-Sì…oltre Kanna ne ho altri due…Naraku di venticinque anni e Kagura di venti. Kanna invece ha nove anni.-      ci spiega lei
-Quindi tre anni dopo averci abbandonato, lei ha avuto un altro figlio? E lui però lo ha tenuto!-        suppone InuYasha alquanto infastidito dalla notizia
-Veramente, è cresciuto in una casa famiglia, insieme a Kagura. E’ stato con me fino ai cinque anni. Purtroppo me li hanno tolti da piccoli. Adesso che sono grandi hanno la loro vita. Non li vedo molto. Mi è rimasta la mia piccola Kanna!-      dice accarezzando la testa della figlia, che però ha una strana reazione
Appena la madre avvicina la mano alla sua testa, la bambina chiude istintivamente gli occhi, come se temesse qualcosa. Ha avuto paura della sua carezza?
No! Ha avuto paura che la picchiasse! Sì ne sono sicura. Il mio istinto di madre non mente!
Anche Miyu ha reagito così una volta, dopo che le ho dato uno schiaffo.
Aveva quattro anni e aveva dato un colpo di palla al fratellino. Io per punirla le ho dato uno schiaffo sulla mano e lei è scoppiata in lacrime. Mi sono sentita un mostro per averla fatta piangere, così mi avvicinai a lei per consolarla allungando una mano sulla sua testa. Lei però chiuse gli occhi impaurita. Mi stupì molto, e quando le chiesi del perché aveva avuto paura di quel gesto lei mi rispose “avevo paura volessi darmene un altro”. Da allora non sfiorai più i miei figli. Certo, li punisco quando fanno i capricci, ma non li picchio mai nemmeno per scherzo.
 
-E per quale motivo le hanno tolto gli altri due figli?-     chiede mio marito interrompendo il filo dei miei pensieri
-Per il tribunale dei minori non avevo abbastanza soldi per mantenerli, così me li levarono. E ora temo la cosa possa ripetersi con Kanna. Non ho un lavoro e credo mi tolgano la custodia di vostra sorella.-
Non le credo. Sento che c’è altro. Così per istinto decido di fare una cosa…
-Kanna, che ne dici di venire con me in cucina? Avrai sete. Vieni, ti offro un succo di frutta!-       le dico sorridendole
Lei mi guarda un secondo. Fino ad ora ha sempre tenuto la testa bassa. Ma subito dopo la voce della madre le fa riabbassare il capo.
-Oh grazie, ma ha bevuto un succo prima di venire. E poi è una bambina timida come puoi vedere…-      interviene lei per bloccarmi, ma io non ci casco mia cara!
-Sono sicura che la timidezza le passerà in fretta con sua sorella, non crede?-       ribatto io furbamente per zittirla, cosa che funziona
InuYasha mi guarda come se fossi impazzita. Ma credo lui non abbia i miei stessi sospetti.
Avvicinandomi a Kanna la prendo per una mano e la porto in cucina chiudendomi poi la porta a chiave alle spalle.
Lei sembra spaventata e intimorita.
-Kanna, piacere io sono Kagome, e se ciò che dice la tua mamma è vero…noi due siamo  sorelle.-       le dico osservando la sua reazione, ma è talmente apatica da non mostrarne nessuna
-Senti Kanna, posso chiederti una cosa?-       le chiedo in tono materno sperando che si sciolga un po’
Lei finalmente alza la testa e mi guarda accennando un leggero “Sì”.
-Kanna…tu…hai paura della tua mamma?-
A queste parole la bambina sgrana gli occhi fissandomi impaurita. Ho fatto centro!
-Puoi dirmelo sai? Non glielo racconterò!-
-Se parlo…lei si arrabbia…-       sussurra appena
-Ma lei non lo saprà mai. Se non glielo diciamo lei non si arrabbierà!-     insisto io
-Davvero?-
-Certo che sì! E’ una promessa!-
Lei fa un leggero cenno di assenso con la testa, il che mi spinge a farle la domanda che mi ronza in testa da un po’.
-Kanna, la tua mamma ti picchia, non è così?-
-Sì.-       
Lo sapevo maledizione!
-E anche i tuoi fratelli vero? Per questo il tribunale glieli ha tolti?-
-Sì.  Adesso loro sono grandi e non vogliono più vedere la mamma.-       mi confessa triste
-Ma i tuoi fratelli non hanno mai provato a portarti via con loro? Sono grandi, lo possono fare.-
-Non mi vogliono. Dicono che non hanno soldi per mantenermi.-
Oh Kami. Mi si stringe il cuore a sentire queste cose. Mi sento male se penso che questa bambina, che poi potrebbe essere mia sorella, vive in questo stato.
-Piccola, dimmi una cosa, se uno dei tuoi fratelli ti prendesse con sé, tu lasceresti la tua mamma?-
-Certo! Io la odio. Non vorrei averla come madre! Se solo Naraku o Kagura mi prendessero con loro io sarei felice. Non do disturbo. Gliel’ho detto tante volte. Mi basta un pezzetto di pane e un tappeto per dormire. E' così che vivo con lei, soprattutto quando la vengono a trovare gli uomini. Ma loro non mi vogliono.-          sostiene piangendo disperata
Se prima stavo male per lei, adesso mi sento morire! Che razza di donna è quella tizia? E poi quali uomini vengono a trovarla??
-Kanna non piangere. Vedrai che tutto si risolverà.-      le dico abbracciandola
-E come? Sono sola!-
-Non sei sola. Adesso ci sono io. Anzi ci siamo io ed InuYasha, i tuoi fratelli.-
-E come mi aiuterete?-
-Ti porteremo via da lei! Te lo prometto!-
 
Lo so che sto per intraprendere una strada difficile e tortuosa. Ma non posso lasciare questa bambina in queste condizioni.
Quando mi ha fatto vedere i segni e i lividi che ha addosso, quasi  mi mettevo a piangere.
Mi ha anche raccontato che la madre riceve spesso visite a casa di uomini diversi ogni volta, e che quando ciò accade lei viene chiusa nel ripostiglio a dormire per terra e costretta a non uscire fino al mattino, fino a quando l’uomo di turno non va via.
Purtroppo siamo dovute ritornare in sala da InuYasha. Lo avevo lasciato solo troppo a lungo.
Kanna ha ripreso il suo posto accanto alla madre. Le ho promesso che l’avrei aiutata, ma lei non deve rivelare niente né alla madre né a quegli stolti di fratelli che ha.
Spero solo di riuscire in quest’assurda impresa, e che InuYasha sia d’accordo.
 
 
 


                                                               *******************************


 
 
 
Non ho capito il perché Kagome mi abbia lasciato solo con questa donna portando la bambina in cucina.
Ha avuto un comportamento strano con lei. Cosa le è saltato in mente?
Dopo un tempo che per me è sembrato interminabile lei e la bambina ritornano.
Non mi piace il viso di mia moglie. Nasconde qualcosa. La conosco troppo bene!
-Signora venendo al sodo…cosa vuole da noi?-        domando stanco delle sue inutili chiacchiere sulla sua storia
-Voglio solo avere un rapporto con i miei figli ritrovati. E magari un aiuto per vostra sorella. Se non ho soldi me la toglieranno come vi ho detto.-
-Ovvero… lei sarebbe venuta fin qui per chiederci soldi? Ma sta scherzando vero?-        le urlo alzandomi di scatto
Non solo si presenta dopo trent’anni ma vuole pure i soldi da noi??
-Li avrà! L’aiuteremo noi signora, stia tranquilla!-       risponde Kagome spiazzandomi totalmente
-Davvero figlia mia? Ti ringrazio! Non sai quanto conti questo per me!-
Dopo che Kagome le ha fatto lasciare il suo nome, cognome e indirizzo, per spedirle dei soldi, è andata via.
Io sono rimasto senza parole. Ma che diamine è preso a mia moglie? E’ impazzita davvero?
 
-Kagome, mi spieghi che accidenti ti è preso? Ma sei diventata totalmente pazza?-       le sbraito  contro inferocito appena rimasti da soli
-InuYasha, non urlare, ci sento benissimo. Comunque  no. Non sono impazzita. C’è un motivo per cui mi sono comportata così con quella donnaccia, e non la chiamo in altri modi perché di sopra ci sono i bambini.-
-Non capisco, allora perché hai acconsentito a darle dei soldi per lei e la figlia?-
-La “figlia” come la chiami tu, potrebbe essere nostra sorella. Ma a parte questo, il vero motivo che mi ha spinto a questo è un altro. Voglio sapere tutto di loro. Quella donna è una vera sgualdrina InuYasha. Tratta malissimo quella bambina. È spaventata a morte. Mi ha fatto una pena incredibile.-
-Non capisco a te cosa possa importare Kagome. Non è affar nostro. Abbiamo già abbastanza problemi per occuparci di quelli degli altri.-
-InuYasha… spero tu non stia dicendo sul serio! Il corpo di Kanna era pieno di lividi ovunque. Oltretutto la bambina mi ha detto che sua madre riceve visite di uomini diversi ogni sera, e che la rinchiude in un ripostiglio a dormire per terra! Come pensi che possa ignorare queste cose? Sono una madre, e il cuore mi si spezza se immagino i miei figli in quelle condizioni! Ma la cosa che mi preoccupa di più è che un giorno uno degli uomini che quella maledetta si porta in casa…possa mettere le mani addosso alla bambina. Non posso certo stare con le mani in mano ti pare?-      mi spiega lei arrabbiandosi e lasciandomi sconvolto
-Io… non immaginavo certo questo. Mi spiace per lei. Ma, mi spieghi che possiamo fare noi? E poi non ha due fratelli più grandi? Loro non possono aiutarla?-       le chiedo iniziando a preoccuparmi anche io per quella bambina
Certo non immaginavo che una madre, se tale si può chiamare, arrivasse a tanto.
-Non la vogliono tra i piedi a quanto ho capito. Kanna gli ha chiesto di portarla con loro ma non l’hanno voluta.-
-Ma bravi. Lasciano la sorella nelle mani di una puttana. Sono suoi degni figli allora!-        non mi resta che constatare
-Questo non saprei. Anche loro avranno sofferto molto a causa di quella donna. Il tribunale glieli ha tolti perché lei li picchiava. Sono cresciuti entrambi in una casa famiglia fino alla maggiore età.-
-A maggior ragione allora non dovrebbero lasciare la sorella da sola! Se conoscono la sofferenza non dovrebbero lasciare quella bambina in quello stato!-
-Mi aiuterai InuYasha?-       mi domanda lei
-Aiutare in cosa?-
-A toglierle la bambina e ad ottenerne l’affido!-      
-Riconfermo…tu sei pazza moglie mia! Non ti rendi conto di quello che dici!-
-InuYasha!-     
-No Kagome! Niente InuYasha! Ti ricordo che la nostra situazione è già difficile di suo! Siamo sotto gli occhi dell’intera nazione. Il tribunale ci manda spesso visite di assistenti sociali per verificare lo stato mentale sia nostro che dei nostri figli. E ringraziando la bravura di Koga siamo arrivati solo a questo. O chissà da quanto già ce li avrebbero tolti. Non possiamo metterci in mezzo ad altri problemi, lo capisci?-
-Io voglio comunque parlarne con Koga. Non posso lasciare che quella bambina resti con quella donna. Noi siamo stati fortunati nella nostra sfortuna, lei invece no!-        insiste lei ignorando quasi ciò che ho detto
Maledizione! Ci voleva pure questa adesso! Non le basta la vita complicata che già abbiamo?
 
Come già mi aveva preannunciato, il giorno dopo ha chiamato Koga e lo ha fatto venire da noi per spiegargli la situazione.
-Ha avuto il coraggio di chiedervi pure dei soldi?-
-Esatto. Koga ti prego…dimmi che puoi aiutarci!-       chiede Kagome piena di speranza e fiducia
-Non so Kagome. Quello che mi chiedi sarebbe facilmente risolvibile se voi due non vi trovaste in questa situazione tanto delicata. Il tribunale dei minori affiderebbe subito ad uno dei fratelli la custodia della bambina. Ma nel vostro caso non so se ve la consegnerebbero senza troppe remore.-       le risponde Koga pensieroso
Il viso di Kagome diventa una maschera di tristezza. Odio vederla così!
-Oh andiamo Koga…non sei certo conosciuto come “l’avvoltoio arraffa tutto” per nulla no? Tutti i tuoi colleghi ti temono più della peste quando sanno che sarai la loro controparte, perché dove passi tu lasci il vuoto. I giudici ti accordano sempre ogni richiesta.-       intervengo io, che ben conosco il suo ambiente
-InuYasha…-         sussurra Kagome, sicuramente stupita dalle mie parole
E’ vero avrei preferito non mettermi in mezzo a questa storia, ma se mia moglie ha deciso così io l’appoggerò. Oltretutto non la vedevo così decisa e attiva da mesi. Forse le farà bene distrarsi occupandosi di Kanna.
 -Eh va bene ci proverò. Ma non aspettatevi miracoli!-        risponde lui fingendosi rassegnato
-Ti ringrazio infinitamente Koga!-       dice Kagome felice
-Andiamo Koga….non fare il finto modesto! Sappiamo entrambi che fremi dalla voglia di buttarti in questa battaglia legale. Soprattutto perché vincendola saresti il primo avvocato della storia ad aver aiutato una coppia di fratelli amanti ad adottare una sorella come figlia.-       
-E’ vero InuYasha, non posso darti torto! Se vincessi questa causa diventerei parecchio famoso. Ma per la prima volta in vita mia temo di poterla perdere. Come già dicevo prima sarà difficile portare i giudici dalla vostra parte.-
-E se dovessimo perdere? Cosa succederà?-       chiede Kagome
-La bambina sarà comunque tolta alla madre dopo che scatterà la denuncia nei suoi confronti. Verrà messa in un istituto per tutto il tempo del processo. Se vinceremo la causa verrà affidata a voi. Se invece la perderemo la bambina rimarrà chiusa in istituto e resa successivamente adottabile a terzi.-
-Dobbiamo vincere noi invece Koga! Kanna non può subire anche questo! Merita anche lei un po’ di serenità e l’istituto non potrà di certo dargliela.-
-Lo so Kagome. Ma sempre meglio che rimanere nelle grinfie di quella donna. Come prima cosa adesso dobbiamo accertarci che quella bambina sia vostra sorella, perché in caso contrario non avremmo nessuna speranza.-
-Ovvero ci vuole il test del DNA.-        lo precedo io
-Esatto. Con quello potrò impostare meglio l’arringa accusatoria. Ma ci vorrà un tampone di saliva per farglielo.-        risponde lui
-A questo ci ho già pensato io!-        replica Kagome sorridente
-Che hai combinato?-      le chiedo curioso
-Come prima cosa ho il bicchiere dove ha bevuto. Poi le ho tirato una decina di capelli, col bulbo ovviamente, e in caso di necessità le ho chiesto se era disposta a darci un piccolissimo campioncino di sangue di nascosto alla madre.-         risponde soddisfatta
-Tesoro, tu guardi troppo CSI!-       affermo sconvolto
Ha già pensato a tutto caspita!
-Veramente l’ho imparato dal telefilm DEXTER caro. Lo preferisco.-
-Ma CSI spiega più cose! Come hai fatto a non impararli lì?-
-Preferisco l’altro telefilm. Non seguo molto CSI…-
-Scusatemi ma…sarebbe meglio che in futuro teneste per voi queste preferenze sui telefilm americani in cui squartano cadaveri. Credo che la gente potrebbe preoccuparsi ascoltandovi…-        ci dice Koga interrompendoci
-Scusa hai ragione. Comunque come dici di procedere?-      chiede Kagome
-Faremo avere i capelli ad un laboratorio di mia fiducia. Dopo aver avuto il risultato faremo partire la denuncia verso quella donna.-
-Speriamo che vada tutto bene!-      
-Lo spero anche io Kagome!-
 
 
 


                                                               **********************************
 


 
 
I nostri genitori, appena saputa la notizia che la nostra vera madre si era fatta viva, si sono quasi sentiti male. Izayoi è scoppiata in lacrime temendo che suo figlio si scordasse di lei. Quanto si sbaglia!
Dopo averli tranquillizzati e aver raccontato loro tutta la storia ci hanno subito appoggiati.
Stranamente anche mia madre. Forse per un senso di rivalità contro la mia madre biologica credo.
Comunque sia tutta la nostra famiglia e i nostri amici ci sono rimasti vicino per sostenerci.
Dopo un paio di settimane è arrivato il risultato del test del DNA fatto sui capelli di Kanna. Risulta essere nostra sorella al 97,51 %. E’ fatta!
Come ci aveva detto Koga la prima mossa è stata denunciare la nostra madre naturale, sia per i maltrattamenti su Kanna sia per il nostro abbandono.
Lei non si aspettava certo una cosa del genere. La polizia e gli assistenti sociali sono entrati in casa sua trovando un uomo nudo nel suo letto e la bambina chiusa nel ripostiglio, come mi aveva confessato.
Quella donna è spregevole! Mi fa schifo il solo pensiero che mi abbia partorito e che nelle mia vene ci sia una parte del suo sangue!
Quasi sicuramente non saprà nemmeno chi sia nostro padre.
Si è fatta scopare da tutti quelli che capitava. E non lo faceva nemmeno per soldi. Solo per divertirsi.  E’ un bene che ci abbia abbandonati! Meglio perderla che trovarla una puttana del genere!
Mi chiedo se ci siano altri nostri fratelli in giro. A questo punto mi aspetterei perfino che ne avesse ucciso qualcuno.
Sono davvero nauseata. Mi sono sempre chiesta come fosse la mia vera madre.
Ma mai nelle mie fantasie sono arrivata a tanto! E mai avrei pensato che una madre potesse fare certe cose ai suoi figli.
Adesso Kanna si trova in istituto. La vado a trovare una volta a settimana. Così mi hanno concesso gli assistenti sociali.
Koga sta facendo il possibile e anche l’impossibile per farci ottenere l’affidamento di nostra sorella, ma come aveva previsto non sarà facile.
I pregiudizi nei nostri confronti sono ancora troppo radicati nella mentalità della gente. Se già ci ritenevano ambigui prima adesso lo siamo ancora di più ai loro occhi.
Ma io non mi arrendo! Io e mio marito siamo degli ottimi genitori. Lo abbiamo dimostrato ampiamente.
I nostri figli sono sani mentalmente e fisicamente. Lo hanno stabilito anche le perizie fatte dai medici.
Non siamo quella famiglia che credono noi siamo. Una famiglia immorale e spregiudicata.
Siamo una famiglia che vive di solo e semplice amore.
Ma ovviamente i più idioti hanno vociferato che il nostro comportamento malsano sia stato ereditato dalla nostra madre biologica. Razza di imbecilli!
Siamo giunti a tanto per colpa sua. Non certo per nostra scelta!
 
Oggi c’è la prima udienza. È la prima volta che rivedo quella donna dopo quel che è successo.
Appena ci incontriamo nei corridoi del tribunale la vedo guardarmi disgustata.
-Mi fate schifo! Avrei dovuto soffocarvi appena nati invece di abbandonarvi! Sapevo nel mio cuore che eravate malsani già da piccoli! Non vi è bastato rovinare la sacralità di un rapporto fraterno con del lurido sesso, generando figli impuri come voi. Adesso volete fare lo stesso con mia figlia! Non ve lo permetterò!-         ci urla difronte ai nostri avvocati e ad altre persone presenti
-Bene confessi pure di volere uccidere i tuoi figli adesso? Allora ne avrai soffocati altri immagino! Con tutti gli uomini che ti sei fatta… chissà quanti ne hai partoriti!-         la provoco io cercando di non tirarmela per i capelli per aver chiamato impuri i miei figli. Ma siamo in un tribunale e questo non gioverebbe a mio favore
-Maledetta bastarda! Voi due brucerete all’inferno insieme ai vostri figli! Segno dei vostri più grandi peccati!-      inizia ad urlare attirando l’attenzione di tutti ormai
-Chissà… ma se anche fosse noi non saremo i soli! Tu ci farai compagnia per aver abbandonato due neonati e  aver picchiato e maltrattato tre dei tuoi figli!-       le risponde InuYasha
-Esseri immondi!- 
-Mai quanto te sottospecie di sgualdrina!-      replico io stanca dei suoi insulti
-Avvocato Yoro tenga a freno la lingua dei suoi clienti!-        interviene l’avvocato della stronza
-E lei avvocato Matsumoto tenga lontano la sua cliente dai miei! Non accettiamo provocazioni da gente che abbandona i figli come spazzatura! Andiamo signori Taisho! E’ ora di prendere posto in aula.-       risponde serio e tagliente Koga
Seduti ai nostri posti vicino al nostro avvocato, aspettiamo tutti l’entrata in aula del giudice. Quando finalmente entra, l’esclamazione sommessa di Koga appena lo vede mi preoccupa.
-Merda!-
-Che succede Koga?-      chiedo preoccupata
-Sarà ancora più difficile di quello che pensavo! C’ è capitato il giudice peggiore che potesse esserci per questa causa!-
-Ovvero?-       domanda InuYasha
-Il giudice Ikeda è un fedele della religione cristiana! Se con i giudici buddhisti e shintoisti ce la siamo cavati, con lui sarà più ostica la sfida! La legge cristiana condanna gli incesti e non li ammette. Anzi li condanna. Ovviamente dovrà attenersi alle nostre leggi ma è ovvio che ogni giudice decide da sé. Sarà dura ragazzi!-        ci avvisa lui
 
Adesso comincio ad essere davvero preoccupata! Spero che tutta questa storia non mi si ritorca contro.
Ma non sarei riuscita a vivere in pace con me stessa se non avessi cercato di aiutare mia sorella.
Papà, ancora una volta chiedo il tuo aiuto. Infondimi il coraggio che hai sempre saputo darmi.
 
 
 
 






 
 
 
 
E la fine anche di quasta storia si avvicina ^____^ il prossimo credo sarà l’ultimo capitolo…
Per la madre sgualdrina mi sono ispirata ad una donna che faceva realmente queste cose.
Teneva i figli chiusi nel ripostiglio per stare tranquilla coi suoi “amanti”.
Ma non crediate che questo sia il massimo della cattiveria “materna” anzi ci sono andata leggera, purtroppo c’è di peggio nelle cronache.
Avrei preferito mettere un’altra storia sulla madre, ma non volevo scioccarvi ^_^  credo di aver già fatto troppo ^___^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3 <3 <3
 
p.s.    Non perdetevi ( se volete ovviamente ^_^ ) la nuova ff che sto preparando, richiesta da voi dalla one-shot  Vivo per Lei ^_^    presto vi farò conoscere il nuovo titolo ^_^ ciao <3 <3 <3 
   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Yasha 26