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Autore: Denebula    19/05/2013    3 recensioni
Un nuovo pittore,nuove esperienze,nuove vite da capire e da salvare...una nuova sfida per la sopravvivenza.
[Ib (principale),Misao,Mad Father,Yume Nikki,To The Moon]
Genere: Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Memories"

Tutto il gruppo camminò per svariati minuti nel tunnel. Le bambine si stavano annoiando molto e non sapevano come ammazzare il tempo. Dopo poco tempo notarono che il tunnel ora apriva degli spazi vuoti dove le bambine si potevano facilmente nascondere. Mary prese l’iniziativa e, senza farsi veder da nessuno, si nascose. Anche Ib infine decise di partecipare al gioco. Gli altri si accorsero di come al gruppo mancassero le due e le cercarono con gli occhi ma il buio impediva loro di vedere bene. Fatto sta che anche Garry era a conoscenza degli spazi vuoti,l’unico tra gli altri, e dopo quello che aveva vissuto anche lui aveva tanta voglia di tornare a giocare come un bambino. Il suo istinto fraterno però ebbe come sempre la meglio su di lui. Camminando in maniera giocosa metteva in piedi un’accurata messa in scena:
-Ma dove si saranno cacciate quelle birboncelle?!? Bah! Non riesco proprio a trovarle!
Mary e Ib ridevano coprendosi la bocca con la mano per non farsi sentire. Alla bionda gli uscì una risata rumorosa e fu trovata dall’amico.
-Tana per te! Ahah!!
Lui la prese per il bacino e la sollevò in aria.
-Uffa! Non è giusto!-disse lei quando il ragazzo la rimise con i piedi per terra. Garry riprese in mano la recita.
-Sta arrivando il mostro cattivoooo!!! Grrrr!!
Ib rideva e rideva, protetta dall’oscurità del suo nascondiglio; ma Garry alla fine la trovò lo stesso.
-Eccoti qua!-prese anche lei per il bacino e la fece roteare in aria. Il resto del gruppo guardava la scena divertito, Ib si stava divertendo da morire. Il giovane recitava anche per far dimenticare all’amica, anche se per breve tempo, il posto dove si trovavano e le brutte esperienze che avevano vissuto là dentro. Infine lui la prese in braccio a mo’ di bambino: reggendo con una mano la schiena e con l’altra le gambe della piccola.
-Ora il mostro cattivo ti mangiaaaa!!!!-e con la bocca le fece il solletico sul collo come si fa con i bambini piccoli.
-Ahahah!! Garry!! Basta!!! Ahah!!
In quel momento Aya sussultò di paura:non vide la scena com’era realmente ma vide la povera bambina che si dimenava urlando disperatamente a qualcuno che la potesse aiutare per far guarire il suo dolore,vedeva il ragazzo che la mordeva al collo e la soffocava,per terra colava sangue. Vedeva la carotide e i muscoli essere strappati via dal collo dell’amica e gettati a terra. Vedeva i suoi occhi essere cavati dal giovane,col volto sporco da sangue perenne. Solo un occhio era ancora intatto,tra virgolette,perché penzolava qua e là. La bambina venne rimessa a terra e si avvicinò ad Aya. Lei vedeva un sottospecie di cadavere ambulante andarle incontro e dall’altra parte un assassino con la bocca piena di sangue fresco. D’istinto si nascose dietro la schiena di Dio.
-Aya,qualcosa non va?
-N o i  t i  u c c i d e r e m o ? ? ? N o i  t i  u c c i d e r e m o ? ? ? N o i  t i  u c c i d e r e m o ? ? ? N o i  t i  u c c i d e r e m o ? ? ?-sentiva nelle sue orecchie parole completamente diverse e distorte. La bambina pianse disperatamente come se sapeva che ormai ci sarebbe stato altro dolore accompagnato a quello che conteneva dentro già da tempo.
-Perché piangi??-le chiesero. Dio l’abbracciò e lei immediatamente tornò alla realtà.
-Ib? Sei viva?
La bambina era molto perplessa.
-Perché non dovrei esserlo? Aya?
-…-
Si mostrò ai due e facendosi forza disse:
-Ho visto Garry che ti squartava…
Il gruppo subito raggelò e il ragazzo cadde a terra sbattendo rumorosamente: come se temeva avesse fatto quello che Aya aveva visto. Si controllava le mani ansimando. La bambina fece due passi indietro ma poi prese nelle sue mani quelle dell’amica.
-E come mai visto questo?
-Scusatemi…-disse con sguardo basso e colpevole.-tutti voi. Invoco perdono. Non avevo intenzione di spaventarvi. È solo che…il mio passato…la mia vita…non riesco più a vedere cose belle.
-Non è colpa tua!-dissero Mary e Madotsuki.-Purtoppo non hai potuto fare niente per cambiare questo.
-Tu però hai noi ora!-le disse Kudoh.-E non c’è nulla di cui preoccuparsi!
Aya si asciugò i lacrimoni e tornò con un solare sorriso sul volto. Il gruppo proseguì nell’oscuro tunnel fino a quando non videro, sopra le loro teste, una moltitudine indefinita di puntini luminosi. Ora si affacciavano su una scogliera: il terreno era coperto da erba e fiori, tutt’intorno sorgevano grandi alberi in fiore, c’era un gradevole odore di salsedine nell’aria e in lontananza si sentivano le onde dell’oceano incresparsi contro la scogliera, il cielo era tempestato di stelle ed una candida Luna piena si ergeva sopra ad un vecchio faro abbandonato. Il paesaggio era davvero mozzafiato e tutto quel silenzio che regnava nell’ambiente donava gioia e tranquillità. Tutti quanti fecero un respiro profondo ed espirarono di piacere. Decisero infine di andare verso il faro. Quando arrivarono trovarono la porta di questo socchiusa e Dio la scostò leggermente…sembrava non esserci nulla di orribile e pericoloso in quel luogo: come se la violenza non esistesse più; solo la pace era presente. Tutti quanti entrarono nel faro e, salendo le scale arrivarono in cima. Non c’era nessuno. Ib, Mary, Aya e Madotsuki si affacciarono dal balconcino della struttura e osservavano ridendo felicemente il mare che dominava sotto e davanti a loro. Gli altri esploravano ancora la stanzetta. La lanterna del faro era spenta e piena di polvere.
“Non lo usano da molto tempo a quanto pare…” pensò Garry con una mano sotto il mento.
-Ho trovato qualcosa…- disse Kudoh. Gli altri si avvicinarono e anche le ragazze andarono verso l’amico. Kudoh in effetti aveva trovato una cosa molto interessante: un comodino di preciso. Sopra di esso erano poggiati un documento, uno spartito e un origami di carta che raffigurava un coniglietto. Attaccato al muro, sopra il mobile, c’era il ritratto dello stesso ragazzo; ora si poteva vedere la faccia: aveva gli occhi verdi ed era girato a tre quarti come se fosse stato chiamato da qualcuno quindi aveva il corpo quasi di profilo ma la testa era nella stessa direzione dello spettatore. La sua espressione era strana: era come assorto nei pensieri ed allo stesso tempo preoccupato. Anche gli occhi descrivevano una certa ansia. Madotsuki lesse il titolo del ritratto.
-“Memories” ; “Memorie”
Dio prese in mano il documento che era là sul comodino. Lo squadrò per bene ma alla fine lo diede a Garry senza neanche alzare un sopracciglio.
-Sei tu quello che sei pratico in queste cose, vero?
Garry prese il foglio e lo lesse ad alta voce:
-Gentili signori, dopo le numerose rivolte che si sono effettuate nelle piazze delle città su questo argomento, si è arrivati ad una decisione. La lanterna del faro è ormai mal funzionante e lasciando in attività l’edificio si rischierebbe di far incagliare sugli scogli qualche nave, facendo mettere a rischio la vita di molte persone; così sotto ordinanza del Sindaco ??? il faro deve essere ufficialmente chiuso. Chi sarà disposto a comprarlo ed a sostituire la lanterna dovrà rivolgersi all’Assessore ??? e la sua offerta ben accettata. Ci scusiamo ancora per il disagio. Grazie ancora per la vostra attenzione. Il Sindaco ??? .
-Evidentemente lui era molto affezionato a questo faro…-disse Kudoh.
-Non mi pare!-fece notare Mary ai suoi amici: infatti una parte di faro sembrava scomparsa, come se si fossero trovati in un errore informatico provocato da qualche virus che tagliava gli oggetti.
-Questo è sicuramente un ricordo o qualcosa del genere almeno…-puntualizzò Dio. Aya intanto era intenta a giocare con l’origami di coniglio verde che avevano trovato prima. Lei lo porse a Garry e lui si pietrificò, poi disse alla bambina che era meglio se continuava a giocarci lei. Madotsuki prese lo spartito e lo porse a Mary.
-Io non leggo la musica…chi la legge qui??
-IO!-disse Ib tutta contenta. Mary si avvicinò a lei e le lasciò lo spartito. Ib cominciò a leggerlo.
-Ma sono solo due note in croce!!!-disse un po’ delusa la bambina.
-Posso vedere?-chiese Garry all’amica. Lei gli porse i fogli e lui lesse il titolo.
-“Per River”…scritto da “Jonh Wyles”
-Deve essere il nostro soggetto.-disse Madotsuki.
-Questa River doveva essere una persona molto importante per lui se le ha scritto un pezzo…-commentò Kudoh.
-Nome curioso: River. È carino.-disse Garry restituendo lo spartito alla sua piccola amichetta Ib. Aya intanto stava ancora ammirando il paesaggio quando chiamò gli altri.
-C’è una persona lì!!- in effetti su una panchina sedeva un uomo.
-Forza, scendiamo di sotto e raggiungiamolo.
L’intero gruppo scese in fretta le scale e si diresse verso l’altro lato della scogliera. In effetti, sulla panchina, era seduto un uomo anziano che fissava l’orizzonte: i suoi capelli grigi erano leggermente scossi dalla brezza marina e nelle mani raccolte teneva in piedi il suo bastone da passeggio. Sembrava ipnotizzato. Garry si schiarì la voce.
-…emh…signor Wyles, giusto?
L’uomo non disse nulla e sembrava anche non aver sentito nulla. Guardava l’orizzonte quasi in modo maniacale. Mary si avvicinò al signore e mise una mano sullo schienale della panchina, stando di lato all’uomo.
-Signor Wyles?
La bambina bionda notò che l’uomo faceva scendere sul suo viso qualche lacrima ed aveva lo sguardo frustrante che a volte guardava a sinistra e poi a destra. Tutto il gruppo si avvicinò all’uomo. Guardarono cosa stava osservando il vecchio da troppo tempo: due scene ben distinte, o quasi, che si riflettevano nell’orizzonte; tra il mare ed il cielo. A sinistra si trovava un bambino steso sull’asfalto con gli occhi aperti: alla sua destra c’era una donna che sembrava tremare tutta e dietro di lei una macchina rossa con i fari ancora accesi; vicino al bambino c’era un ragazzino molto simile a quello del dipinto che scuoteva il corpo inerme dell’altro. I due inoltre erano identici. Intorno a loro un gruppo di persone radunate in cerchio. A destra invece si trovava una stanza da letto, nel letto c’era una donna dai capelli grigi e sulle coperte un origami di un coniglio e un libro “I vestiti nuovi dell’imperatore”, di fianco a lei lo stesso uomo che era seduto sulla panchina e la fissava, in ginocchio e con gli occhi lucidi.
-Senza dubbio sono altri ricordi..-sussurrò Dio all’orecchio di Aya. Lei annuì. Garry guardava entrambe le scene e Ib, con la manina nella sua, lo osservava e lo metteva a confronto con quell’anziano…per qualche istante gli parvero uguali. Lui capì il perverso meccanismo di quei pensieri. La sua mano tremò e Ib percepì quel leggero malessere. Il ragazzo infine si sedette di fianco all’uomo.
-Signor Wyles…comprendo il suo dolore ed è per questo che siamo qui: per aiutarla a staccarla definitivamente dai suoi ricordi e dal suo passato. Accetta il nostro aiuto?
L’uomo girò lentamente il capo verso il giovane e lui si sentì quasi fuori posto in quel luogo e si sentì in dovere di rispettare una persona più vecchia di lui. Il vecchio lo fissò a lungo. Garry abbassò la testa come un inchino. Poi l’anziano guardò dietro di lui e vide tutto il gruppo di giovanotti che era arrivato nel suo mondo. Infine parlò.


-Era vero che non ricordavo la morte di mio fratello per colpa di mia madre,era vero che l’avevo sposata solo per il suo carattere strano..ma poi,stando con lei,ho imparato ad amarla. Era vero che abbiamo avuto una vita difficile e risorse economiche scarse. Le chiedevo sempre cosa avesse ma lei non rispondeva. Un giorno si è messa a fare conigli con la carta:il suo hobby è diventato un’ossessione. Poi è andata ad aiutare i suoi amici,come lei voleva,e si è separata da me due anni prima che io morissi. Solo alla fine ho saputo tutta la verità:che mia madre mi aveva cancellato dalla mente mio fratello e che lei soffriva di una grave malattia. Perché  nessuno non mi ha mai detto niente?

I bambini non capirono le sue parole ma Kudoh e Garry sì: si stava riferendo alle scene che fissava sull’orizzonte. Nella scena a sinistra ricordava la morte di suo fratello e in quella di destra,
-River…sua moglie era quella River.-dedusse Garry.
-Sua madre,-continuò Kudoh.-Le diede dei betabloccanti per non soffrire della morte di suo fratello.
-Sua moglie River era malata?-chiese Mary.
Il vecchio abbassò lo sguardo e rispose con un filo di voce:
-…autismo.
Il gruppetto non capì quella parola e Ib chiese come sempre al suo amico di spiegargliela ma lui si rincuorò così tanto che la abbracciò forte. Kudoh strinse le mani a pugni e chinò la testa. Aya, Mary, Madotsuki e Dio si guardavano tra loro in modo spaesato. Alla fine però il ragazzo dai capelli dorati si avvicinò alla panchina e ebbe il coraggio di dire:
-Ci dispiace tanto.
Di colpo il vecchio venne circondato da una luce bianca e questa riempì tutto l’ambiente. Era così forte che tutti si dovettero coprire gli occhi. Quando l’accecante luce si dissolse non videro più un vecchio uomo ma un nuovo giovane. Era identico al suo dipinto e a suo fratello: il ragazzino sull’asfalto. Mary si separò dal gruppo e diede al ragazzo di 16 anni il documento riguardante la chiusura del faro. Lui lo prese e lo lesse.
-Me lo ricordo questo: ci restammo malissimo quando sapemmo della chiusura del faro. Mia moglie ci era così affezionata. Alla fine non lo comprò nessuno e il faro rimase abbandonato. Mia moglie non voleva assolutamente separarsi da quell’edificio e così, con i soldi che avevamo, costruimmo la nostra casa proprio qui.
Anche Madotsuki si separò e diede al ragazzo lo spartito.
-Questa forse è stata la cosa più pazza che ho fatto in vita mia. Ho scritto questo brano per mia moglie qualche anno prima che morisse e ricordo che a lei piacque molto. In questo pezzo ci ho messo dentro tutta l’anima e l’amore che avevo per lei.
Aya infine gli porse l’origami.
-….era uno dei tanti conigli di carta che faceva. Forse troppi. Erano tutti di colori differenti e prima che morisse me ne diede uno con due colori: testa e gambe blu e la pancia gialla. Si aspettava che ricordassi qualcosa ma…per colpa dei betabloccanti che mi diede mia madre mi scordai definitivamente quello che era successo con lei quando ero piccolo. Solo ora capisco davvero il significato di quel coniglio. Alla fiera, quando avevo 7 anni, ci mettemmo a guardare le stelle. Lei mi propose di cercare una costellazione a forma di coniglio e la trovai solo grazie il suo aiuto. La pancia del coniglio era la Luna. Quando mi chiamò mia madre lei mi chiese se ci saremo rivisti e io le risposi che se non fosse andata in questo modo ci saremo riuniti sulla pancia della Luna…ed è proprio quello che è successo qualche anno fa.
Ib corse verso il ragazzo e lo abbracciò piangendo. Garry la seguì ed in breve tempo tutti donavano un pezzo del loro cuore a Johnny. Lui ringraziò profondamente. Infine decisero tutti quanti che era arrivato il momento di proseguire. Ib però puntualizzò:
-Nel faro non c’era nessun dipinto oltre a quello di John. Quindi dove andiamo?
Johnny, con i suoi occhi verde smeraldo, li incitò a seguirli e si ritrovarono in breve tempo sulla strada che sorgeva di fianco alla scogliera. Ad un certo punto ai loro piedi spuntava un coniglio morto: investito forse da una macchina.
-Il coniglio…!!-disse con voce spezzata Madotsuki.
-Questo è uno degli altri motivi dei suoi origami.
Andando ancora più avanti trovarono infine il ritratto che stavano cercando: era una ragazza dai lunghi capelli color carota ed il vestito azzurro chiaro. Il quadro non era appeso e sembrava anche essere lesionato da ogni tipo di veicolo, ma ancora intatto. John, con il piede, premette la tela verso il basso e con forza tolse la cornice.
-Per di qua!
E tutto il gruppo si immerse nel contorto e privato mondo di River.
  
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