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Autore: Frankie_ Echelon    20/05/2013    0 recensioni
Posso scrivervi capitoli interi ma non riuscirò mai a scrivere una trama.. ma ci proverò!:
In realtà non c'è molto da dire. Non ho strutturato la storia, non so nemmeno io come andrà avanti.
So solo che parla di una ragazza che incontra uno dei suoi artisti preferiti ad un concerto. Parla delle speranze di lei e dei problemi di lui. 
Parla degli amori, degli odi e delle gelosie che possono nascere in un amore.
"Riconobbi quella voce, quelle labbra a forma di cuore. “Se è un sogno.. vi prego non fatemi svegliare mai più..” pensai tra me e me. Anche se non potevo vedere gli occhi, quegli inconfondibilissimi occhi, sapevo che era lui e, dalla mia espressione da ebete, lui capì che l'avevo riconosciuto"
- tratto dal prologo
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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01. PROLOGO: OCCASIONI SPRECATE
 
Ricordo ancora quella notte, come se la fossi vivendo in questo preciso momento. Il cielo grigio carico d nuvoloni di pioggia; le urla, i richiami, i cori; il dolore lancinante ai piedi.
L'aria fredda ci colpiva di striscio mentre tutti noi i presenti ci dimenavamo, saltavamo, urlavamo per loro.
Era una delle mie band preferite -lo è tuttora- e io, in quell'istante, sarei stata felice anche di morire perché, dentro di me, avevo esaudito il mio più grande desiderio. Prima fila, ho detto tutto!
Piccole gemme di pioggia si affrettavano a scendere per mischiarsi alle gocce di sudore che bagnavano i nostri volti. Mi sentivo viva, e la pioggia era un toccasana in quel momento.
Per tutta l'ora non mi ero nemmeno resa conto che intorno a me c'erano altre persone. Sul serio, io ero immersa nella musica, nella voce del cantante, negli assolo del chitarrista e di tutta quelle note che si liberavano nell'aria umida.
Solo quando iniziò a piovere mi resi conto che attorno a me c'erano altre persone, solo in quell'istante mi voltai a vedere chi si stava lamentando per la pioggia.
Era una ragazza, bionda e magra. Non era molto alta ma aveva un viso molto carino. Solo la voce, e quel suo modo di parlare, mi dava sui nervi.
<< Tesoro, io non voglio bagnarmi.. mi si scioglie tutto il trucco! >> stava dicendo al ragazzo che nemmeno le prestava ascolto.
Cercai di non ascoltarla, di continuare a seguire il concerto ma quelle stupide quanto inutili lamentele mi stavano facendo incazzare. Perché non poteva godersi quel concerto senza scassare i maroni agli altri?
<< Scusa se mi intrometto ma potresti finirla, per pietà a chi è davvero interessato a questo concerto, di lamentarti? C'è gente che che ha pagato 50 dollari di biglietto per divertirsi e ascoltare il concerto non per sentirti lamentare >> affermai cercando di contenere la rabbia.
Si, uno dei miei soliti problemi, sono troppo impulsiva e non ragiono prima di commettere alcune cazzate.. come in quell'istante.
Infondo, se mi avesse detto di farmi gli affari miei -cosa che sicuramente avrebbe fatto da un momento all'altro dato il suo sguardo d'assassino- avrebbe avuto anche ragione. Invece, con mio grande stupore, decise di ignorarmi e, dopo aver detto qualcosa al ragazzo, se ne andò cercando di farsi spazio tra la folla.
Rimasi un po' basita da quella reazione ma anche contenta, potevo dedicarmi al concerto. Solo che, per quanto mi ostinassi a non pensarci mi sentivo in colpa ma, soprattutto, mi sentivo osservata.
Prima che il mio istinto mi dicesse di voltarmi feci un grosso respiro cercando di mostrarmi calma.
Mi voltai, pensando che lei fosse tornata per darmi una lezione -anche se per un'oca così era impossibile anche solo da immaginare- ma invece era lui.
Mi sentii un po' in imbarazzo, perché mi stava fissando?
Come se potesse sentire i miei pensieri, << Sei forte >> disse semplicemente sorridendo.
Solo due parole, niente di più. Due parole, sette lettere, che in me scatenarono una serie di emozioni contrastanti e che liberarono il rossore violaceo che mi ricopre le guance e il collo in situazioni di estremo imbarazzo.
Riconobbi quella voce, quelle labbra a forma di cuore. “Se è un sogno.. vi prego non fatemi svegliare mai più..” pensai tra me e me. Anche se non potevo vedere gli occhi, quegli inconfondibilissimi occhi, sapevo che era lui e, dalla mia espressione da ebete, lui capì che l'avevo riconosciuto.
Per un'istante vidi il pentimento nel suo viso ma poi, con un sorriso mi fece segno di fare silenzio portandosi l'indice alle labbra. E lì li vidi, i tatuaggi sulla mano che aveva cercato di nascondere tenendole sempre in tasca.
Mi sentii cedere le gambe mentre, intorno a noi, tutto il resto era sparito. La musica, i fan, la pioggia.. nulla, non c'era più niente. C'eravamo solo io e lui.
Senza nemmeno rendermene conto il concerto finì.
Lui salì sul palco per salutare i membri della band, suoi amici, senza nemmeno accorgersi che io fossi lì, ferma imbambolata, senza forza di respirare.
Sparirono dentro il backstage e io mi girai iniziando a camminare dietro altri ragazzi che se ne andavano ancora carichi di grinta mentre in me c'era solo confusione e.. ad essere sinceri, delusione.
Chissà perché mi aspettavo che lui mi avrebbe inseguita e, perché non sognare un altro po', bloccata e baciata.. come i soliti film in bianco e nero: pieni di amore, di speranza.
Ma in realtà, me ne andai piano a testa bassa; con la pioggia che mi bagnava i capelli e le mani dentro le tasche degli shorts in jeans.
Infondo però è stato un bellissimo concerto e, dentro di me, ero felice.
L'avevo incontrato.. avevo incontrato la persona più importante per me.. avevo incontrato il mio amore segreto. Avevo incontrato Zacky Vengeance. Potete crederci? Io in quell'istante non ci credevo.. come potevo credere ai miei occhi?
Mi tremavano le mani e le gambe avevano la stessa sostanza della gelatina. Mi sentivo una stupida. Davanti a me avevo Zacky Vengeance e non avevo avuto il coraggio di chiedergli un autografo..
Uscii dal grande cancello di ferro e mi immersi nelle strade vuote; mi strinsi più a me stessa pentendomi amaramente di non essermi portata una giacca a presso.
Mi sedetti alla fermata del bus, consapevole che, data l'ora, non sarebbe passato. Non mi ero organizzata per niente. Avevo preso i biglietti -un'occasione dell'ultimo secondo- e, con solo uno zainetto in cui c'era solo una bottiglietta d'acqua mi incamminai verso la fermata del bus. Nessun pentimento, solo sarebbe stato meglio organizzarsi.. almeno, avrei potuto prendere dei soldi per un taxi!
Non so quanto rimasi, forse dormii anche qualche minuto. Avevo un sonno tremendo e il vento che si era messo faceva arrivare la pioggia di traverso, anche se ero coperta dalla fermata.
Mi guardai in giro, non c'era anima viva. Non sapevo bene se era meglio o peggio!
La pioggia cessò diventando una leggera pioggerellina.
Pensai che fosse inutile rimanere lì, ferma a prendere freddo, così decisi di incamminarmi verso il nulla. Inutile dire che non ero di quella città; inutile dire che ero una stupida ragazzina ventenne incastrata ancora nella mentalità di una sedicenne! Andiamo, chi, alla mia età, sarebbe stata così impulsiva? Chiunque avrebbe prima ragionato, si sarebbe organizzato.. e di certo non sarebbe scappato così lasciando tutto e tutti per andare ad un concerto!
Mio padre mi avrebbe ucciso al mio rientro. L'avevo lasciato incasinato col negozio.. proprio nel periodo in cui la città si sarebbe riempita di turisti.
Me lo immaginavo, avrebbe sicuramente detto “ho una figlia degenerata!”.. che ansia!
Ma come potevo non cogliete questa occasione al volo? Non capitava tutti i giorni che una band, famosa come quella, tornasse a fare alcuni live! E poi.. se non ci fossi andata.. non avrei mai incontrato Zacky Vengeance..
Ah, se solo fossimo stati in un film! Magari in quel momento potevo stare con lui invece di andare avanti e indietro per le strade di quella città sconosciuta! Ma invece era la realtà.. e io non l'avrei mai più incontrato..
Beh, sognare non costa nulla no?
 
Camminai per svariate ore finché le primi luci dell'alba non irradiarono il cielo. I nuvoloni carichi di pioggia si erano dissolti come il mio pensiero ossessivo di essere stata una stupida a rimanere così imbambolata davanti a Zacky.
Però, ora che ci ragionavo un po', non capivo chi fosse quella ragazza bionda. Di sicuro non era Gena, l'avrei riconosciuta su un milione di persone. Ma se non era Gena, allora chi era? Forse erano vere le voci di una presunta rottura del loro matrimonio.. peccato, Gena mi piaceva!
Mi diressi alla fermata più vicina e, con mia grande fortuna, presi l'autobus per un pelo.
Il bus era quasi completamente vuoto. C'erano solo un uomo in giacca e cravatta, che sicuramente stava andando a lavoro, e una donna di mezza età. Mi sentivo quasi in imbarazzo a muovermi per un pullman vuoto, anche se in realtà, né l'uomo né la donna si erano minimamente accorti della mia presenza. Mi sedetti in uno dei posti centrali e poggiai la testa sul finestrino freddo. Chiusi gli occhi e sospirai pesantemente, ero davvero stanca..
Aprii gli occhi solo dopo qualche ora quando intravvidi in lontananza il mio piccolo paesino.
Sospirai capendo che era l'ora di scendere. Avevo le gambe indolenzite e un dolore al collo.
Scesi dall'autobus e respirai l'aria fresca.
Percorsi la strada bianca che mi condusse al paese e, appena intravidi le prime case, mi sentii subito meglio. Possibile amare e odiare lo stesso posto?
Arrivai al piccolo negozio di alimentari di mio padre. Il tintinnio della campanella sopra la porta fece presagire il mio ingresso.
Mio padre alzò lo sguardo dal librone dei conteggi e posò lo sguardo su di me.
<< Sei tornata >> disse con voce apparentemente calma, tornando a guardare quel libro.
<< Scusa papà.. non potevo non andarci.. >> cercai di giustificarmi senza ottenere risposta. E poi, perché mi stavo giustificando? Cavolo avevo vent'anni!
Solitamente ero una ragazza calma, accondiscendente. Sarò sempre stata impulsiva e scontrosa nei momenti di stress ma non avevo mai fatto qualcosa del genere. Era la prima volta che seguivo il mio cuore invece di seguire la mia stupida mente.
Mi infilai il grembiule ma mio padre disse: << No, sali a casa; fatti una doccia e riposati. Ti sarai stancata molto >>.
Ripiegai il grembiule e mi fermai sulla soglia delle scale a guardare mio padre. Non l'avevo mai notato prima, ma mio padre stava invecchiando.. vidi la stanchezza nei suoi ecchi e tristezza mista a delusione.
Non so il perché, non sono una ragazza debole, ma in quell'istante dovetti cercare con tutte le mie forze di trattenere le lacrime.
Salii piano le scale trascinandomi svogliatamente sino al bagno.
Mi guardai allo specchio, avevo un aspetto decisamente orribile. I capelli non avevano più un aspetto ondulato ma assomigliavano più ad un nido di un qualche pennuto incapace di costruire la sua dimora. Sotto gli occhi avevo due grosse occhiaie -anche se in realtà, erano accentuate dal mascara colato-. Avevo le labbra secche e il rossetto sbavato.
Insomma, era uno spettacolo rivoltante. Per quanto ho avuto questo aspetto? Ero così anche quando ho incontrato Vee??
Sospirai rassegnata, mi tolsi gli indumenti che in quel momento avevano la stessa consistenza del piombo e mi infilai sotto la doccia.
Il getto d'acqua gelida mi svegliò all'istante e imprecai svariate volte cercando di regolare la temperatura dell'acqua.
Quando finalmente il calore dell'acqua calda mi penetrò nelle ossa mi abbandonai a me stessa. Poggiai la testa sulle mattonelle ormai ricoperte di vapore e riesaminai tutto ciò che era accaduto. Risultato? Sono stata una cogliona..
Quando mi sarebbe mai ricapitato di incontrare uno di quei cinque ragazzi che mi hanno fatto amare la musica? Mi sentivo una stupida ma al tempo stesso la ragazza più fortunata di questo pianeta.. e perché no? Anche di Marte, Giove, Saturno.. insomma di tutto il sistema solare ed oltre. .. Esagerata!
Girai la manopola facendo cessare il getto d'acqua. Uscii dalla doccia e mi avvolsi nell'accappatoio, troppo corto per me. Un giorno forse mi sarei decisa a cambiarlo..
Mi chiusi in camera, mi sdraiai, accesi il mio mp3 e mi abbandonai al sonno.
E chissà, forse avrei sognato un finale diverso da quello che avevo vissuto il giorno prima. O forse la mia mente non era così bastarda da farmi rimpiangere di essere nata anche durante un sogno!


Salve a tutti :)
Oggi ero in vena di iniziare una nuova storia, così eccomi qua :3
Spero vi piaccia!
Vi sarei grata, immensamente grata, se mi deste la vostra opinione :) 
Ah, vi inizio a dire che, purtroppo, non riuscirò ad aggiornare ogni giorno perché sto scrivendo anche ua Synacky :) 
Beh, ripeto, spero vi piaccia <3
Baci
MIC
   
 
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