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Autore: gaia1986    20/05/2013    1 recensioni
La storia riparte da dopo la morte di Eli David, da cos'hanno provato Ziva e Tony. Tendenzialmente prosegue seguendo la trama dell'episodio, ma poi......... Leggete per scoprirlo!!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando la sveglia suonò, i due erano ancora abbracciati, ma Tony era supino a osservare la sua bella dormire serenamente con la testa appoggiata sul suo cuore e un braccio attorno alla sua vita, mentre lui la stringeva a sé col suo braccio destro.
Ziva aprì gli occhi e la prima cosa che vide furono due bellissimi occhi verdi, brillanti di felicità, che la fissavano. Sorrise vedendo Tony così felice e sereno.
«Buongiorno mia piccola ninja» le disse, sfiorandole le labbra con un bacio leggero, mentre le accarezzava dolcemente la schiena nuda.
«Buongiorno a te, Tony!! È da tanto che sei sveglio?» rispose con un sorriso, mettendosi a cavalcioni su di lui e abbassandosi a dargli un altro bacio. A quello ne seguì un altro, poi un altro ancora fino a quando non si ritrovarono di nuovo a far l'amore con tutta la passione che sentivano scorrere nelle loro vene.
Dopo un po’ di tempo in cui continuarono a coccolarsi, fino a quando lui non guardò l' ora: avevano poco meno di un’ora per prepararsi, fare colazione e recarsi nel luogo della sepoltura, che fortunatamente non era troppo distante dall'abitazione.
«Ziva, dobbiamo prepararci e fare colazione. Avremo tutta la vita per amarci e coccolarci!» le disse dandole un bacio a fior di labbra, dopo essersi alzato dal letto ed essersi diretto verso il bagno.
«Come tutta la vita?! Chi ti dice che vorrò stare con te così a lungo?!» gli disse ridendo e mettendosi a sedere nel centro del letto con solo il lenzuolo addosso.
A quella risposta lui si affacciò dalla porta del bagno e vedendo la faccia divertita della ragazza le rispose: «Giusto! Può anche darsi però che sia io a lasciare te... non appena incontrerò una ragazza più dolce e gentile di te»
«Non lo faresti mai!» esclamò Ziva, alzandosi dal letto con il lenzuolo ancora intorno al corpo.
«E tu?!» rispose lui, vedendola entrare in bagno dove lui si stava lavando i denti.
«Io non potrei vivere senza di te! Te l'ho detto ieri sera» replicò lei, aprendo l'acqua della doccia.
«Io te l'ho detto anni fa in Somalia, ma vale ancora! Non riesco a vivere senza averti vicino sempre!!»
«Dai prepariamoci! Vieni in doccia con me!» esclamò lei lasciando cadere il lenzuolo a terra e afferrandogli la mano per trascinarlo con lei sotto il getto dell’acqua.
Dopo la doccia e una rapida colazione, uscirono dall’appartamento e, mano nella mano si diressero verso il luogo della sepoltura.
Fu una cerimonia molto semplice, nonostante Eli fosse una persona tanto influente. Ziva fece un elogio funebre breve, ma molto toccante e una volta terminato il funerale decise di andare con Tony in un luogo a lei molto caro. Era un piccolo uliveto, posto su una collinetta non molto distante da casa sua, in cui da quando era morta Tali aveva piantato con suo padre delle piccole piante d’ulivo ogni volta che moriva un membro della sua famiglia. Spiegò a Tony il significato di quel posto e lui si sentì onorato del fatto che lei avesse voluto condividere con lui una cosa così intima e importante.
Decisero di piantare insieme il nuovo ulivo in memoria di Eli e rimasero un po’ lì abbracciati ad osservare Tel Aviv che si estendeva sotto di loro, finché non giunse l’ora di pranzo. Allora decisero di andare a mangiare e di passare poi il pomeriggio a visitare la città, così trascorsero il pomeriggio a fare i turisti. Camminarono a lungo per le vie della città, tenendosi sempre per mano oppure abbracciandosi, scattarono e si fecero scattare anche numerose foto insieme davanti ai luoghi più caratteristici della città. Sembravano proprio la classica coppia di innamorati in vacanza in un paese straniero.
Più tardi Ziva portò Tony in un altro posto per lei speciale. Era un piccolo parco situato su di un piccolo promontorio, dalla parte opposta dell’uliveto. Da lì si poteva vedere il Tempio di Gerusalemme e il centro della città e l’uliveto stesso.
«Dopo la morte di Tali, quando vivevo ancora qui e mi sentivo triste, venivo a guardare il tramonto da questo posto e subito mi sentivo meglio» gli raccontò con una voce un po’ malinconica.
«E ora ti senti triste, guanciotte dolci?!» le disse teneramente abbracciandola stretta.
«No, tutt’altro! Non sono mai stata più felice, però ci tenevo a portarti qui. Voglio farti conoscere tutti i luoghi e tutte le cose che per me sono speciali e importanti»
Lui l'abbracciò stretta e la fece poi voltare in modo tale che appoggiasse la sua schiena sul suo petto. Mentre il sole tramontava scattò una foto di loro due così abbracciati, sorridenti e innamorati con sullo sfondo la città che si estendeva alle loro spalle.
«Grazie Ziva» le sussurrò dolcemente all'orecchio.
«Per cosa?!»
«Per avervi lasciato entrare nel tuo cuore una volta per tutte...» le disse dandole un dolce bacio sulla tempia destra «E per avermi portato in questo posto meraviglioso!»
Lei si voltò a guardarlo in faccia, senza sciogliere il loro abbraccio, e gli disse «Grazie a te per non esserti arreso con me!».
Detto questo lo baciò con passione e lui, prima di abbandonarsi del tutto a quel baciò, scattò un’altra foto. Quando si staccarono per prendere fiato, decisero che era meglio tornare all’appartamento di Ziva.
Dopo cena, si sedettero sul divano a sorseggiare un bicchiere di vino e a guardare un film. Lei era comodamente appoggiata a lui con la testa appoggiata alla sua spalla destra, mentre lui continuava ad accarezzarle un braccio.
Quella sera Tony non stava minimamente pensando al film, aveva un’idea che gli frullava in testa. «Credo che dovremmo andare a convivere una volta tornati a Washington» disse ad un tratto con tono neutro, come se quella domanda non fosse importante come in effetti lo era.
Lei a quelle parole si sollevò dal sua comodo posto e lo fissò stupita, mentre lui la guardava di sottecchi. «Si credo che dovremmo convivere da ora in poi» le disse voltandosi a guardarla «E magari, tra qualche anno, ci sposeremo e avremo dei figli... è così che immagino la nostra vita insieme!»
«È la cosa più dolce che abbia mai sentito, anche se l’idea di diventare mamma mi spaventa. Credi davvero che un giorno sarei in grado di essere una brava mamma?!» gli rispose mentre qualche lacrima di commozione le scivolava lungo le guance.
«Si amore! Ti ho visto con quella ragazza, poco tempo fa, come ti sei presa cura di lei finché non è tornata sua madre. Eri meravigliosa»
Lei rimase un po’ in silenzio e poi sorridendo disse: «Ok, amore! Da te o da me?»
«Io direi che potremmo stare da me e intanto cercare una casa che diventi la nostra casa» le rispose abbracciandola felice.
«Bene c’è solo un piccolo problema!»
«Quale?!»
«Il tuo letto è minuscolo. Io adoro dormire avvinghiata a te, ma c’è poco spazio per "giocare" in quel letto» gli disse maliziosa
Lui si mise a ridere, lei aveva usato le stesse parole di suo padre... ora capiva perché suo padre ogni volta che andava a trovarlo gli diceva di non farsela scappare...
«Vero» le disse dandole un rapido bacio «ma dopo la visita di mio padre ne ho comprato uno nuovo, bello grande, che dovrebbero consegnarmi a breve!!» continuò rimarcando con la voce e con uno dei suoi sguardi giocosi le parole "bello grande".
«Ah!! E come mai questa decisione»
«Perché vedi Ziva... c’è questa ragazza meravigliosa che mi ha rubato il cuore... lei è la ragione per cui ho deciso che non ho più bisogno di un luogo di pace e solitudine, ma di un nido d’amore»
«Mmm... deve essere davvero fantastica! La conosco?!» gli chiese maliziosamente.
«Hai ragione. È davvero fantastica, sexy, dolce e ... letale» le disse dandole un bacio incandescente ogni volta che elencava una sua qualità.
«Vero! Se mi farai soffrire vedrai quanto so essere letale!» gli rispose baciandolo
«Non ho nessuna intenzione di scoprirlo, amore!» le rispose sorridendole sulle labbra prima dell’ennesimo bacio.
«Buon per te!»
Lui la baciò di nuovo con molta passione e dopo pochi minuti era distesi sul divano avvinghiati ognuno al corpo dell'altro, coinvolti nella danza più antica e dolce del mondo. Si addormentarono così abbracciati stretti e felici. Finalmente avevano trovato il coraggio di lasciarsi andare ai loro sentimenti.
Ziva finalmente aveva una nuova speranza nel cuore: quella vita, che le aveva tolto così tanto, aveva ancora molta felicità da offrirle. Ora aveva trovato una nuova famiglia che l’aspettava a Washington e la sua anima gemella che ora dormiva accanto a lei stringendola nel suo abbraccio.


NdA:
Eccoci alla fine della storia.
Spero vi sia piaciuta.

A presto.
Gaia
  
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