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Autore: HopelessCloud    20/05/2013    0 recensioni
Un periodo di buio totale.
la solitudine ti fà compagnia.. ed il peggior incubo che tu possa vivere..è vedere i tuoi sogni svanire.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Ma come sopravvivere alla solitudine?
Lei non riusciva ad accettare  di essere sola.. di non avere qualcuno con cui uscire nei pomeriggi in cui il sole invadeva la sua stanza opaca.
Era abituata ad avere amici intorno ogni giorno, alle lunghe chiamate con la sua migliore amica Jessica.. alle uscite improvvisate con la sua amica Roberta ecc.
Ora tutto era diverso, aveva ormai capito che, era troppo sensibile e non poteva sostenere il menefreghismo e l’indifferenza di chi la trascurava o l’abbandonava all’improvviso ma allo stesso tempo non riusciva a crederci, non riusciva ad accettare la solitudine.
Per non pensare al suo stato mentale devastato camminava lungo il mare con la musica a palla nelle orecchie, a passo veloce, si abbandonava ad un mare spesso irrequieto che l’aiutava in qualche modo a lasciarsi alla spalle i pensieri negativi e i ricordi.
E’ però impossibile cancellare e opprimere le emozioni che per tanto tempo sono state trattenute in un cuore.
Solo il mare poteva capirla, un mare ormai, che era abituato alla sofferenza..un mare che  nei giorni di tempesta trascinava via con sé i dolori e le lacrime delle persone.
E’ vero, è inutile piangersi addosso, bisogna andare avanti..Bisogna stringere i denti e guardare avanti ma lei non ci riusciva, tutte quelle immagini, tutti quei ricordi le invadevano la mente ogni giorno.
Tutte coloro che le stavano attorno la confortavano, l’abbracciavano..attenzioni che duravano 6 ore scolastiche e poi Puff..lei non esisteva più. Non era abbastanza importante da essere contattata, non era la prima persona alla quale si pensava per fare una passeggiata, nei giorni in cui era assente a scuola..pochi si chiedevano il perché.
E’ così difficile e strano..legarsi ad una persona? Tenerla nel cuore..più di 24 ore?
Le ragazze della sua età erano così superficiali, non tenevano conto dei sentimenti di nessuno..non si interessavano della sofferenza..del dolore..dell’angoscia, facevano il minimo indispensabile per qualcun altro.
 
 
Era un giorno come tanti..una giornata cupa e monotona che però le piaceva.
Negli ultimi tempi amava il mal tempo e le tempeste..come se potessero in qualche modo rappresentare al meglio il suo stato d’animo.
Passeggiando per la via però..qualcosa cambiò..qualcosa di tremendamente disastroso.
Un botto. Delle urla. Tutto cambiò.
Con la testa tra le nuvole e le cuffie ad alto volume, non si accorse di una macchina che uscì da una traversa ….investendola.
 
Hey..hey!!!! qualcuno mi sente?
Oddio..questa volta l’ho combinata grossa! Quel caffè mi ha fatto nuovamente male.. ma dove sono?
Non era buio quando sono uscita di casa!
Ma cos’è questa musica? Non ricordo di aver scaricato un simile brano..non mi sembra familiare..
E questo odore? Ancora non avevo raggiunto la spiaggia.. Cos’è questo brivido che mi avvolge?
Aiutatemi..è tutto buio..quest’oscurità mi stà avvolgendo.. aiuto!!
 
Erano passate delle ore dall’incidente, il suo corpo era disteso su un lettino d’ospedale, al suo fianco c’erano i genitori..ancora increduli per l’accaduto, devastati e con gli occhi colmi di lacrime che, non emettevano un suono.
Il dottore disse loro che la ragazza era in coma e c’erano seri danni nella parte cognitiva del cervello
Qualsiasi stimolo esterno però..l’avrebbe aiutata a risvegliarsi da quel sonno che sarebbe potuto diventare eterno.
 
Tum..tum..tumm..
Cos’è questo rumore? Sembra provenire da un ospedale..
Non riesco a muovermi..mi sento come pietrificata.
Cosa sono queste gocce? Sta piovendo?
Oddio..non vedo nulla..basta!!! mi hai sentito? Chiunque cosa tu sia..liberami da questo buio
Bastaaa!
 
…Sono forse morta?
Per tanto  tempo..mi sono chiesta che avrebbero fatto coloro che conosco..se fossi scomparsa per sempre..
Mi sono sempre sentita invisibile..ma non posso morire davvero.. devo portare avanti i miei sogni..
Devo realizzarmi..devo far capire al mondo..che io ci sono! Che sono importante..che sono qualcuno!
Non voglio andarmene..
Perché???? Sono stata così stupida ad aspettare..contavo sull’approvazione di tutti e non ho mai valorizzato nulla di me stessa. Ho sempre esaltato e apprezzato le mie amiche..ho sempre fatto del mio meglio per far sorridere chi soffriva.. e ora non ho più il tempo per pensare a me stessa! A quello che avrei potuto fare per me! Per i miei sogni.
Non può finire così.. Non posso spegnermi come una stella nel cielo nascosta che non ha avuto la possibilità di illuminare le notti più buie e profonde. Non posso scomparire così..allora davvero la mia vita non ha avuto un senso? Ma cosa c’è che in questo mondo ha davvero senso?
Svegliatemi da questo incubo!!!
 
Iniziò ad urlare..a correre..a divincolarsi..e poi una melodia la fece riflettere.
Era la canzone che aveva consigliato ad una sua compagnia di classe..
Ma perché la stava ascoltando? Che stava succedendo?
Sentì altre canzoni.. e altre ancora..
Piovevano forse lacrime?
In quel momento capì.. aveva letto molti romanzi che toccavano l’argomento. Lei..non era morta..era in coma.
Ma allora..nel luogo in cui ora il suo corpo giaceva.. qualcuno era venuta a trovarla?
Qualcuno si era informato della sua assenza..chi erano queste persone?
 
L’ospedale era pieno. Le infermiere quasi urlarono per le troppe persone che stavano affollando la stanza 27 in cui si trovava Angelica.
Tutte le sue amiche erano lì che le parlavano..raccontandole le vicende buffe successe a scuola.. e di quanto erano dispiaciute di non averle dimostrato le attenzioni che meritava nel periodo in cui era triste e angosciata.
Nella stanza c’erano foto e disegni appesi..ormai era passata una settimana dall’incidente.
Su una poltrona c’era la sua chitarra e vicino la finestra un microfono.
Era da tanto che lo desiderava ma, non avendo trovato lavoro..non poteva permetterselo..era un regalo da parte del suo professore di chitarra che ogni martedì-giorno in cui era solita fare lezione- la veniva a trovare.
Lui cercava sempre di rassicurarla e di confortarla, lei era molto felice per le dolci parole che le rivolgeva ma..non riusciva ad uscirne.. era caduta in uno sconforto dalla quale nessuno poteva salvarla.
 
Ragazzi.. sono qui!! Mi sentite?
Io devo andarmene da qui.. loro stanno male per me.. e io non posso fare nulla per confortarli.
Perché? Perché non prima? Avrei tanto desiderato una carezza..un messaggio..una qualsiasi dimostrazione di affetto..
Ora è troppo tardi..non c’è più speranza.. Ma che diavolo è la speranza? Una scusa che costringe agli uomini ad  evitare il suicidio..perché tanto..nei casi estremi c’è sempre la speranza no?
Ma andatevene a quel paese.
Ho sperato ogni singolo giorno che..la mia vita cambiasse.
Bene è cambiata, In peggio!
 
Rammentava tutto. In quel silenzio che la stava distruggendo..uccidendo, anche se probabilmente stava già di suo..morendo nella realtà.
I volti di chi amava le scorrevano davanti gli occhi.. Le amicizie.. i suoi animali domestici..avrebbe mai più sentito i suoi pappagallini cantare anche quando desiderava profondamente dormire la mattina?
Avrebbe più abbandonato le sue dita..nel pelo morbido e profumato di borotalco della sua amata cincillà??
Avrebbe più rivisto il mare?
Avrebbe più rivisto i suoi cari?
Un grande rimorso l’avvolgeva..la faceva soffocare.
Era stata una stupida..ormai da tempo non toccava la chitarra..non cantava.
Addio sogni. Non avrebbe più avuto l’opportunità di esibirsi. Stupide paure..stupida ansia inutile.
Era un dolore talmente forte che si accasciò nel vuoto..nel buio..piangendo.
 
Era passate ormai..due settimane dall’incidente.
Era arrivata la primavera..la natura stava mostrando al mondo i suoi mille colori e profumi.
 
Cos’è questo profumo?
Sento l’ebbrezza del mare..sento tante persone singhiozzare..
No..per favore..non dovete piangere..La mia anima è qui..la mia anima..
 
Ad un tratto capì.
Per poter evadere da quel buio totale..doveva liberare la sua anima dalla depressione in cui si era immersa.
Iniziò a vedere una forte luce.. udì una forte melodia e iniziò a cantare..e per un attimo sentì il suo corpo muoversi..come se stesse quasi per volare.
 
Il dottore era passato in camera per visitarla..quando ad un tratto la bocca di Angelica si mosse..
Come se stesse pronunciando delle parole..come se volesse dire qualcosa..emetteva un dolce suono..
Ma la magia si interruppe subito.
Tutti si alzarono presi dall’eccitazione e dal pensiero che forse quello sarebbe stato un segno..
Lei era lì con loro..si stava risvegliando..era Viva!
 
Cantò..cantò forte..più la luce le illuminava il viso..più cantava forte
C’era una porta..era ricoperta di margherite- i suoi fiori preferiti- Non riusciva ad aprirla..non ce la faceva era troppo pesante..ma non si lasciò demoralizzare.
 
Basta! Io ce la posso fare…
Basta! Devo vivere..Non mi interessa più di nulla.
Amerò quando potrò amare.
Sarò felice anche di fronte al disaccordo degli altri.
Non mi rattristerò.. se vedrò qualcuna apparentemente migliore di me.
Farò il mio meglio. POSSO FARCELA!
 
Tum..tum..tumm
Erano queste le parole magiche.
 
I suoi occhi si parirono..e la prima frase che disse appena sveglia fù: Voglio fare un concerto!
Tutti l’abbracciarono presi da una gioia che era inspiegabile..
Dopo qualche controllo..Angelica tornò a casa. I mostri che tormentavano il suo spirito erano ormai scomparsi.. nulla poteva più spaventarla..se non la morte.
 
 
 
 
 
 
  
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