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Autore: Nistox    06/12/2007    2 recensioni
Questa storia parla dell'Organizzazione XIII che si trova ad avere a che fare con un Nessuno incrdibilmente potente e dai misteriosi poteri. I membri si trovernno a dover aprire una vera e propria guerra contro di lui mentre continuano a cercare di riottenere un cuore
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Organizzazione XIII
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente vedo che i lettori della mia fan fiction sono aumentati, anzi adirittura raddoppiati! XD
Bhè grazie dei complimenti, anche eprchè questa e la mia prima fan fiction in assoluto^^

La perdita di una speranza

I membri dell’Organizzazione sono nuovamente riuniti nella bianca sala dove tengono le loro riunioni. Nessuno osa interrompere il silenzio questa volta, in parte perché qualcosa di terribile era accaduto, cosa che si legge sul volto di Xemans, e ancora non sapevano cosa, ed in parte perché era in attesa degli ultimi due membri: Roxas e Xigbar non erano ancora arrivati.
Il Superiore era immobile, totalmente accasciato al suo posto come se non avesse neanche più la forza di mantenersi dritto. Perfino la testa è piegata sul lato destro per andare ad appoggiarsi sulla mano chiusa a pugno che la sostiene solo perché il gomito del braccio è a sua volta sul trono. Strano da dirsi per un Nessuno che per definizione è solo un involucro, ma Xemnas sembra totalmente svuotato.
[Il Custode è morto…] Atone le parole gli escono dalla bocca, senza che lui nemmeno cambia la propria posizione ma, per quanto esse siano state pronunciate con una voce rotta e bassa, esse risuonano alla perfezione nelle orecchie dei membri dell’Organizzazione.
Axel, come sempre, è il primo a reagire: si stacca dallo schienale, le mani vanno ad artigliare i braccioli del suo trono mentre la bocca si apre per urlare qualcosa: ma nessun suono ne esce. Improvvisamente si è reso conto di non aver niente da dire, così come improvvisamente gli è caduto addosso il significato di quelle quattro semplici parole pronunciate dal Superiore. Tutti gli anni passati, tutti gli sforzi compiuti… tutto inutile. Il loro progetto, quello stesso progetto nel quale ognuno di loro aveva messo se stesso, era finito. Senza il Custode nulla ha più senso. Anche gli altri membri come lui non sapevano che dire.
Il primo a rompere il silenzio è Saix [Come è successo?]
[Nel mondo di Halloween…] Xemnas parla ma non si muove mentre gli occhi sono ancora persi nel nulla: sembra quasi che le parole gli escano dalla bocca per un riflesso incondizionato. [È arrivato improvvisamente sul pianeta ed appena ha visto il custode si è diretto verso di Lui. Xigbar ha cercato di proteggerlo ma non c’è stato nulla da fare.]
Di nuovo il silenzio domina sulla sala: un altro di loro è morto.
Axel sta ancora cercando una risposta nel vuoto quando improvvisamente sembra trovarla.
[Roxas! Anche lui ha il Keyblade! Lui potrà procurarci i cuori che ci mancano!] E nel dire queste parole porta istintivamente lo sguardo sulla sedia della Chiave del Destino. Un brivido gli corre lungo la schiena nel ricordarsi che non è presente, un brivido premonitore che trova un’immediata realizzazione del timore che gli era nato in quel momento nelle parole di Xemnas.
[Roxas è morto…] tutti i restanti membri dell’Organizzazione si volta verso il Superiore sconcertati dalla rivelazione. Nessuno di loro dice nulla aspettando che Xemnas concluda la frase. [Nel momento in cui il Custode è stato eliminato anche Roxas è scomparso.]
[Ma questo è impossibile!] La voce di Vexen esprime il pensiero degli altri [Il Nessuno di qualcuno non può scomparire se…] ma ancora non ha finito la frase che rende conto che quello che stava dicendo non aveva alcun senso ed è lo stesso Freddo Accademico a confutare la propria tesi. [Prima di Sora e Kairi nessuno era diventato un Heartless per poi riottenere il proprio cuore. Di conseguenza non possiamo avere idea di cosa succede quando muore il possessore del cuore. Tanto più che Sora era il custode del Keyblade e questo creava un legame ancora più speciale tra lui e Roxas.]
Tutti ascoltano, tutti pensano a quanto detto da Vexen: ha ragione. E mai il Freddo Accademico avrebbe voluto aver ragione in quella occasione perché significava la perdita di ogni speranza.
Nessuno ha più niente da dire e quindi è Xemnas a pronunciare le parole finali di quella riunione.
[Da adesso in poi nessuno di voi potrà lasciare il castello: le missioni, sempre che ce ne siano, verranno lasciate ai Nessuno di grado inferiore. Non potrete allontanarvi neanche di pochi metri. Io sarò nella sala dei Simboli e…] un beve pausa mentre il Superiore finalmente solleva gli occhi [fatevi venire un’idea.] Quasi con tono di supplica vengono dette queste ultime parole che precedono la scomparsa del Superiore in un varco.
I restanti otto membri non hanno bisogno di chiedere a cosa si riferisse l’ultima frase: hanno bisogno di trovare un altro metodo per raggiungere Kingdom Hearts. Alcuni di loro sono leggermente infastiditi dall’ordine di non allontanarsi ma non hanno intenzione di disubbidire: nessuno di loro vuole scomparire per mezzo di quel Nessuno e né hanno la forza di osare qualcosa tanto li ha colpiti la morte del Custode e la scomparsa di Roxas.

Mai la sede dell’Organizzazione era stata così piena di vita, se tale termine si può utilizzare per coloro che non esistono. Ognuno dei membri, nel primo periodo, si era sforzato di trovare un nuovo modo per raggiungere Kingdom Hearts, di trovare uno scopo, una speranza. Ma nessuno aveva trovato niente. Neppure Vexen era riuscito a trovare un soluzione nonostante avesse passato tutto il suo tempo nel laboratorio: l’unica cosa che ha potuto fare è stata quella di osservare impotente il computer che gli segnalava sempre più portali che si aprivano nei vari mondi.
Nessuno di loro aveva più guardato quella grande luna a forma di cuore che una volta contemplavano di continuo.

[Cosa fai?]
[Leggo il futuro Demyx] Risponde pacato lo Sfidante del Destino mentre continua a mischiare le sue carte seduto ad un tavolo della Fortezza.
Il Notturno melodico si siede di fronte a Luxord appoggiando il mento sullo schienale della sedia che tiene al contrario. [Non sapevo ne fossi capace]
[Le mie carte posso assumere le immagini di qualsiasi altra carta esistente, anche quelle dei tarocchi. E per Sfidare il Destino e cambiarlo, prima bisogna conoscerlo. Così ogni tanto consulto le carte.]Conclude ponendo le carte coperte in un semicerchio di fronte a sé per poi formulare la domanda alla quale avrebbero dovuto dare risposta [Cosa riserva il futuro all’Organizzazione?]
Quindi, lentamente, prende cinque carte dal semicerchio con la mano sinistra e le posiziona a croce in mezzo al semicerchio. Alza gli occhi verso Demyx [Ed ora vediamo che dicono] dice prima di girare la carta al centro.
Bianca. Totalmente bianca. Al Notturno Melodico viene da ridere ma quando vede la serietà e la preoccupazione negli occhi dello Sfidante del Destino il sorriso gli muore sulle labbra. Luxord gira rapidamente anche le altre quattro carte che, come la prima sono completamente bianche.
Demyx non ha bisogno di chiederlo per sapere che quel bianco voleva dire che l’organizzazione non aveva futuro. [Bene…] dice alzandosi [Spero proprio che tu riesca a cambiare il destino.] Quindi si allontana lasciando Luxord da solo a fissare le sue carte bianche.

Marluxia è steso a terra: l’ultimo colpo ricevuto l’ha reso totalmente incapace di contrattaccare. I muscoli e le ossa gli fanno male. I passi dell’avversario si avvicinano a lui. Il Leggiadro Sicario alza lo sguardo verso la figura ammantata di nero.
[Fottiti Axel] Dice mentre stringe la mano del Soffio di Fiamme Danzanti che lo aiuta rialzarsi.
[Dai non prendertela… l’ultima volta hai vinto tu]
[Basta… mi sono rotto di combattere] dice spuntando per terra del sangue cha aveva in bocca.
[E che vuoi fare scusa? Allenarsi è la cosa più divertente che si può fare qua dentro. Ho preferisci metterti a meditare con Lexaeus?]
Marluxia rimane immobile alcuni istanti quindi torna a voltarsi verso Axel [Allora preparati!] grida cominciando a corre verso di lui facendo comparire la falce tra le proprie mani.

Il Nessuno è immobile ad osservare soddisfatto il suo ultimo massacro benché non si fosse divertito più di tanto a distruggere gli abitanti di quel pianeta: in fondo erano solo dei grossi felini.
Alza il capo e va ad osservare il cielo rosso che annuncia l’imminente distruzione il pianeta che troppi colpi aveva ricevuto dal Nessuno, e mentre fissa quel rosso si ritrova a pensare ai membri dell’Organizzazione: era un po’ che non ne incontrava uno.
Poco male: presto avrebbero dovuto affrontarlo, volenti o nolenti.
E pensando questo il Nessuno alza la mano destra al di sopra della propria testa e crea nel suo palmo una sfera di Nulla che lancia al centro del pianeta.
Coloro che nei mondi vicini in quel momento stanno guardando il cielo potranno vedere scomparire un’altra stella.

Xemnas è immobile con il volto bluastro per il riflesso del Suo simbolo, volto che non è più stanco e disperato come alcune settimane prima. Recenti avvenimenti di cui lui solo era a conoscenza gli avevano ridato una leggera speranza. Ricorda bene quando era in quella medesima sala e… ma i suoi ricordi vengono bruscamente interrotti da un Simile che fa il suo ingresso nella sala per portagli altre novità.
  
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