It's still home
Hogwarts stava scomparendo, mangiata da fiamme purpuree che quasi raggiungevano le torri, o quel che ne restava.
Si stava disintegrando fra il fuoco e la cenere e nessun "Aguamenti" sarebbe riuscito a fermarla.
L’Ardemonio era un’ incantesimo troppo potente, troppo distruttivo, troppo incontrollabile per essere domato. C'era pur un motivo se nessuno lo aveva mai insegnato.
Correndo via, la piccola Sophie guardava la sua scuola cadere a pezzi. Scappava via impotente dalle fiamme che la rincorrevano, ogni tanto guardandosi indietro e rimpiangere i muri crollati e il cielo tinto del colore del fuoco.
E la bambina gridava, e correva via, verso una meta imprecisa, il più lontano dall’Inferno in cui si era trasformata la sua scuola.
La sua casa.
Non voleva più vivere lì. Si sarebbe trovata un altro posto … anche l'orfanotrofio sarebbe andato bene, davvero. Tutto meglio di lì.
Ma poi, arrivata a neanche il Lago Nero, si fermò.
Mentre correva, si era soffermata a guardare l'erba sotto i suoi piedi, ridotta ormai in cenere, e aveva visto una cosa che l'aveva sorpresa, perché non l'aveva creduta possibile.
Le radici non si erano consumate. Presto altre piante sarebbero ricresciute.
Sophie riguardò la sua scuola, la sua casa.
Rivide i tetti distrutti, le torri smangiucchiate dalle fiamme, le porte bruciate, le finestre infrante.
Si poteva ricostruire.
Hogwarts poteva tornare in vita. Dovevano rimanere solo delle radici, e da quelle sarebbe rinata.
Sophie alzò lo sguardo di nuovo e vide il terrore.
Vide uno sguardo crudele incorniciato da capelli ricci e spettinati; vide degli occhi rossi e lampeggianti, vide centinaia di manti neri che circondavano la sua scuola.
Non sapeva a chi appartenessero quegli occhi feroci, quelle fattezze malvagie, quegli abiti logori, ma sapeva bene che erano loro che stavano distruggendo la sua casa.
Sarebbe stata colpa loro se, in seguito, non fossero rimaste neanche delle radici da cui incominciare a ricostruire Hogwarts.
E lei era lì, tra loro e casa.
E stava scappando.
Guardò di nuovo per terra, notò le pianticelle, sorrise.
«Grazie», sussurrò.
Poi prese la bacchetta e la puntò contro i Mangiamorte.
Sapeva fare poco, ma lo avrebbe fatto, pur di salvare quella che era stata la sua casa.
No. Quella che era ancora la sua casa.
**Angolino autrice**
Un grazie speciale va a Sylvia Green, senza il cui aiuto questa storia non sarebbe completa; grazie zia Olmo <3
Ah, giusto, passate dal suo stupendo 'profilo' (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=224796) o vi crucio :') Con amore ovviamente <3