Salve a tutti ^^. Vorrei iniziare dicendo che questa non è una storia di mia invenzione, ma presa da un vodeo su youtube. Essendo in giapponese non ho capito quel che dicevano, ma la trama è questa! >w< Spero vi piaccia!!
 
Quel giorno afoso era uno come tanti.
Quel giorno afoso era noioso più degli altri.
Quel giorno afoso Len moriva dalla voglia di fare qualcosa.
 Telecomando in mano, sdraiato a terra nel fresco
pavimento in cannottiera e pantaloncini, faceva zapping
senza trovare nulla di bello alla tv. Una donna che parlava
monotona al tg, un’esploratrica troppo eccitata nel folto di
un bosco, una ballerina esaltata che si muoveva e cantava.
E poi. . . Finalmente qualcosa attirò Len. . . Il canale
 dedicato agli anime, con la sigla di apertuta delle Pretty
Cure.
“ * Pretty Cure ah! Pretty Cure oh! Vai Pretty Cure, non ti
fermare! * “
 
Quel giorno afoso era uno come tanti.
Quel giorno afoso era noioso più degli altri.
Quel giorno afoso Rin moriva dalla voglia di fare qualcosa.
In casa non c’era nessuno apparte Len. Qualcosa
 finalmente si accese nella testa di Rin. Cosa c’è di meglio
di una bella passeggiata nal parco con un delizioso gelato e
 in compagnia della persona che più ti piace? Rin si
 avvicinò alla porta della camere di Len, la aprì felice e. . .
 
“ * Siamo due ragazze davvero carine, Nagisa e Honoka!
Supereremo tutte le prove che la scuola presenterà! * ”
Len, al centro della stanza, era in piedi, telecomando
accostato alla bocca come fosse un microfono, ballando e
 cantando a ritmo con la tv. Rin sorrideva e Len, accortosi
 della sua presenza, si fermò di colpo un una posa strana
rosso come un pomodoro. Così Rin uscì dalla stanza,
 aspettò un paio di minuti e riaprì la porta entrando nella
stanza per la seconda volta. La tv era spenta e Len,
ricompostosi, aveva inforcato un paio di occhiali e si
apprestava a laggere un libro seduto ritto alla scrivania.
< Si? Hai bisogno di qualcosa? >.
Quel fare da intellettuale non gli si addice affatto, pensò Rin.
< Ti ho disturbato per caso? > disse.
< No, affatto. . . dimmi pure >.
Len si tolse gli occhiali con fare teatrale e Rin trattenne una risata.
< Senti, ti andrebbe di andare a fare una passeggiata al parco? >.
< Certo, mi preparo e sono da te >.
Detto questo Rin usì dalla stanza chiudendo la porta dietro di sé. In quel
 momento Len, che aveva fatto di tutto per sembrare il più naturale e
indifferente possibile, si sentì dinuovo arrossire dalla vergogna, ripensando alla bella figura che aveva fatto davanti a sua sorella, amzi, davanti alla sua fidanzata!
 “Mai più!” pensò. “La prossima volta chiudo la porta a chiave!”