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Autore: LucaGasai    20/05/2013    0 recensioni
Key e Tay apparentemente sembrano due tipi molto diversi: il primo è un tipo irrispettoso e svogliato mentre il secondo è un ragazzo timido e insicuro ma entrambi portano con sé un passato ricco di lacrime e cicatrici.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Ingresso Istituto maschile Thompson; ore 19.45
«Sei in ritardo!» urlò quella specie di gorilla tempestandomi di pugni.
«Taci Gattaccia! Ringrazia il cielo che io sia qui!»
«Da quando mi hai affibbiato questo soprannome?! Aaaah, che nervi!»
«Diamine, che noia che sei! Invece di stare lì a lamentarti dimmi piuttosto, dove vorresti andare!» puntualizzai io.
«Mmmmh… direi al Luna Park, sì! Ho già preparato il tutto…» mi disse lei facendo un sorriso a trentadue denti.
« Sei proprio una mocciosetta, eh?»
Arrivati nel luogo designato per il nostro “appuntamento” Alice mi trascinò su alcune attrazioni che a sua detta erano favolose.
« Ehi, Key, ho tanta fame.»
«Fame, eh? In effetti anche io ho un certo languorino. Ti va dello zucchero filato?» le proposi.
«Certo!»
Che strano, anche se si comporta come un maschiaccio e mi picchia sempre oggi Alice mi faceva una certa tenerezza.
«S-senti, ti va di mangiarlo insieme?» mi chiese lei arrossendo.
«E perché mai dovrei fare una cosa simile? Che idiozia.» dissi accennando un sorrisetto derisorio.
«Key, sei uno stupido! Mangialo con me, mangialo con me!!»
«D’accordo, d’accordo ma ti prego smettila di urlarmi addosso.»
Così, morso dopo morso, mangiammo insieme lo zucchero filato fino a finirlo del tutto.
«Oh, Key, hai sporco vicino al labbro. Lascia che ti aiuti a pulirti.»
Tirò fuori dalla tasca un fazzolettino e lo poggiò delicatamente sulla parte sinistra superiore del mio labbro.
Arrossii. Alice era così vicina a me, potevo sentire le sue tette che premevano contro il mio petto. Mi sentivo stranamente in imbarazzo.
Il suo volto si avvicinava sempre di più al mio, come dovevo comportarmi?
«Aiuto!! Aiutatemi, vi prego!» urlò una voce maschile distruggendo l’atmosfera che si era creata.
Ci voltammo nella direzione da cui proveniva la richiesta d’aiuto.
La fonte era un ragazzo rannicchiato su se stesso, esile e all’apparenza fragile dai capelli color castano scuro circondato da due ragazzi e una ragazza che lo guardavano minacciosamente.
«Io lo conoscono, è un ragazzo della nostra scuola!» e detto ciò corsi verso di lui per aiutarlo.
«K-Key, dove vai? Aspettami! Cioè, piuttosto, mi pianti in asso così per un ragazzino? E poi chi è quel tipo?»
«Scusami, è un mio amico! Lock, prenditi cura di Alice!» le urlai mentre mi dirigevo verso Tay.
«Come faceva a sapere che lo stavo pedinando? Diamine, ho ancora altro da imparare su di te, mio piccolo Key.»
Alice si voltò intimorita verso il mio fratellastro «Lock, cosa ci fai tu qui? Anzi, prima di tutto dimmi chi è quel tipo!»
«Styler Tay. Probabilmente quel ragazzo ha ricordato a Key il se stesso di tanti anni fa…»
«Cosa intendi dire?»
«Quando era piccolo il padre di Key scomparve improvvisamente e sua madre morì a causa di un infarto. A causa di questi tragici eventi Key fu affidato alla famiglia Heart, ovvero a mio padre e a mia madre per motivi che non sto a spiegarti ora. Ma diversi anni fa anche la mia famiglia scomparve.  Quei due sono davvero simili . Portano con sé tante cicatrici, tante sofferenze e tanti dolori…»
“Tay non preoccuparti, sto venendo ad aiutarti!” pensai tra me e me.
  
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