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Autore: callmemavy    20/05/2013    2 recensioni
[Hotel Transylvania]La festa di compleanno di Mavis è appena finita, ma i problemi della coppia appena nata iniziano solo ora: il sangue di Jonathan risveglierà gli istinti da predatrice della vampira, il passato nascosto di Dracula verrà a galla e l'attacco di un uomo misterioso metterà in pericolo la vita della coppia oltre a rischiare una guerra fra umani e mostri.
Questa storia è un'avvincente susseguirsi di romanticismo, angoscia ed avventura, che aggiunge molto sentimento a questo splendido film.
Prometto a tutti i lettori che questa storia non rimarrà incompiuta!
Questa sembra essere l'unica fanfiction su Hotel transylvania in italiano al mondo, che tristezza, mi sento tanto solo... RETTIFICO, non è più la sola, ora è solo la prima, che bello!
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di demone'
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Dedico questo capitolo alla mia fidanzata ed a tutti quelli che mi seguono e commentano!


CAPITOLO 18 - Chi sono io?

-Ok, questo, non è normale... non è per niente normale...- Disse Mavis sconcertata, poi si rimise la camicia da notte ed iniziò a camminare ansiosamente in giro per la camera, pareti e soffitto compresi, come faceva ogni volta che era nervosa, parlando con se stessa ad alta voce.

-Mavis, calmati, calmati, calmati! È tutto a posto, lo ha detto anche papà che è normale che vengano gli occhi rossi se noi vampiri beviamo sangue umano, ma poi passano... per il resto... che sarà mai se ti rifletti sugli specchi o resisti alla luce del Sole? Meglio, no?-

All'improvviso la ragazza iniziò a sentire il sapore del proprio sangue e le facevano male i denti, così si portò una mano alla bocca per controllare, sfiorò un canino che si staccò dalla gengiva come se fosse un dente da latte. Mavis cadde a sedere per terra a peso morto dalla preoccupazione. Il fastidio in bocca non smetteva, quindi si rialzò e corse in bagno davanti al lavandino, dove sputò uno ad uno tutti i denti.

La ragazza si guardò allo specchio, in bocca le stavano già ricrescendo i denti, erano tutti appuntiti ed affilati, sembravano quelli dello zio Wayne.

-Be'... denti nuovi... non è poi così male come cosa... Spero solo di non staccare la lingua a Jonny con questi, ah ah ah- Ridacchiò la vampira cercando di tranquillizzare se stessa.

Ma auto-rassicurarsi non era per niente facile, così per pensare ad altro uscì dal bagno e si affacciò alla finestra. Il paesaggio che si vedeva dalla sua stanza non era mai stato così colorato e pieno di vita, infatti di notte non c'erano gli stormi di uccellini che volavano e nel buio vedeva tutto in bianco e nero. Era tutto talmente bello che per un attimo la ragazza si dimenticò dei suoi problemi.

In quel momento di emozione, Mavis si aggiustò una ciocca di capelli dietro un orecchio, che però ritornò in avanti come se non ci fosse nulla a tenerla. Stranita si portò la mano all'orecchio, ma non lo trovò, quindi si voltò e corse verso lo specchio sopra al mobiletto.

La vampira spalancò gli occhi e la bocca per la sorpresa.

-Sangue di... blatta...- Disse Mavis con un filo di voce.

Sulla testa le erano spuntate due orecchie a punta, ricoperte da una morbida peluria nera, sembravano le orecchie di quando lei era trasformata in pipistrello.

-Ok, ora è davvero troppo! Chi sei tu?!- Urlò arrabbiata al suo stesso riflesso.

CRACK

Il vetro si incrinò a ragnatela come se fosse stato colpito da qualcosa, pur non essendo stato toccato da nulla.

Lo specchio incrinato rifletteva decine di volte gli occhi rossi di Mavis che si sentì come fosse spiata da se stessa; per un attimo le parve addirittura che quei riflessi sogghignassero compiaciuti.

Presa dalla paura e dalla rabbia scaricò un pugno sullo specchio che si sbriciolò. Poi si guardò la mano, il taglio che si era fatta era profondo, ma si rimarginò istantaneamente.

Mavis si spaventò, oltre alla sua metamorfosi fisica aveva acquistato poteri che non riusciva a controllore, quindi corse fuori dalla stanza in cerca di suo padre.

Lei non sapeva dove fosse Dracula, ma riusciva a percepire la sua energia provenire dalla infermeria sotterranea, né lei, né suo padre avevano mai avuto un potere del genere, ma Mavis lo sfruttò a suo vantaggio.

La ragazza corse giù ed attraversò il corridoio dall'infermeria fino a fermarsi di fronte alla stanza di Jonathan. Lei sbirciò attraverso la grata della porta e vide il ragazzo sdraiato sul letto, era incatenato per polsi, caviglie e collo. Sul pavimento sotto di lui era disegnato un cerchio rosso con un pentacolo, rune ed altri simboli magici e dall'odore che emanava sembrava essere stato tracciato col sangue di suo padre.

Jonathan era agitato, ruggiva, urlava e si dimenava in tutti i modi per liberarsi, il suo sguardo era famelico e carico di rabbia, era un mostro, nulla di più...

Poi dall'ombra della stanza comparvero il dr. Jekyll ed uno zombie che si avvicinarono al ragazzo.

-Quindi non ti sei ancora calmato?- disse il dottore estraendo un coltello della tasca del camice che conficcò in un braccio dello zombie per ritirarlo fuori subito dopo.

-Eeeeerh- Fece il morto vivente senza sbattere ciglio, dopotutto essi non provavo dolore.

L'odore del sangue del cadavere fece accapponare la pelle a Mavis, tutti i vampiri odiano il sangue marcio e quello umano è il peggiore di tutti.

-Vediamo se ora stai buono per un po'.- Continuò Jekyll piantando il coltello sporco di sangue nella pancia del ragazzo, che emise un grido fioco per poi ridistendersi sul letto svenuto.

Mavis rimase inorridita, sapeva che i metodi del dr. Jekyll erano un po' spartani, ma non poteva sopportare che anche Jonny venisse trattato così.

Fece due passi all'indietro lentamente, ma urtò qualcuno che le mise le mani sulle spalle.

-Pipistrellina, perché sei venuta qua giù? Ti avevo detto che non sarebbe stato bello vedere Jonny in queste condizioni.- Disse Dracula dispiaciuto per ciò che la figlia aveva visto.

La ragazza si voltò, ma vide il volto del padre passare da sorridente a stupito e preoccupato.

-M-Mavis... che ti è successo?-

Mavis capì che ciò che le stava accadendo non era normale, in cuor suo già se lo immaginava, quindi presa dall'agitazione spinse indietro il padre e cercò di fuggire. Dracula si trasformò in energia pura, che come un lampo azzurro e viola, superò la figlia comparendole davanti a braccia aperte per fermarla ma non appena la toccò si trasformò in una densa coltre di fumo nero che non riuscì a trattenere e che volò via.

-Mavis, aspetta!- Provò a gridarle Dracula, ma solo l'eco del corridoio gli rispose, così si trasformò in pipistrello e volò verso camera della figlia.

Tock, tock.

-Mavis, tesoro, sei in camera?- Non rispose nessuno, ma sentiva il pianto della ragazza che era seduta appoggiata alla porta.

-Artigliuccia, non devi essere preoccupata per Jonny, presto starà bene.-

-Anche dopo che lo pugnalate e lo torturate con dello schifoso sangue di uomo morto?- Disse Mavis fra le lacrime, poi continuò:

-Lo so che quello che fa Jekyll lo fa per il nostro bene, ma non c'è proprio altro modo?-

Dracula era il primo a cui dispiaceva tutta questa situazione, appoggiò la schiena alla porta e scivolò a sedere sul pavimento, ora padre e figlia erano appoggiati schiena a schiena, solo il legno della porta li separava, ma entrambi si sentivano come se fra di loro non ci fosse nulla.

-La mia vera preoccupazione sei tu, mia piccola arancia sanguinella... ho visto le tue strane orecchie, i tuoi denti aguzzi e la tua trasformazione in fumo nero... che ti sta succ- Aaaargh! Brucia!-

Un raggio di luce passò da sotto la porta bruciando le mani di Dracula, che si alzò in piedi di scatto soffiandosi sulle scottature fumanti.

-Mavy! Ma sei impazzita? Hai lasciato aperta la finestra di camera! Il Sole potrebbe ucciderti!-Gridò ansiosamente Dracula, preparandosi a sfondare la porta, anche a costo di bruciare, per salvare la figlia dal Sole.

-No, non può...- La risposta della ragazza fu concisa e carica di tristezza, la paura di ciò che le stava accadendo trasformò quello che dapprima le sembrava un vantaggio in una nuova preoccupazione.

-Che intendi dire?- Chiese Dracula confuso, Mavis non rispose, ma si limitò ad accarezzare il pavimento di fronte alla porta con la punta delle dita, i fasci di ombre che tagliavano lo spiraglio di luce venivano proiettati sul pavimento del corridoio come nastri danzanti.

-Papà... chi sono io?- La voce della ragazza era tremolante.

-Non lo so, tesoro, m-ma se mi fai entrare ti prometto che risolvevano tutto, come abbiamo sempre fatto.-

-SIRE!- Un'armatura di guardia si mise sull'attenti accanto a Dracula.

-Che voi? Non vedi che sono in una situazione delicata?- Rispose il vampiro scocciato.

-Ma signore è un'emergenza!- Insisté la guardia.

-Ho detto che non mi importa!- Ringhiò.

L'armatura fece alcuni passi indietro, poi si mise in una posizione difensiva e timorosamente continuò:

-Lo abbiamo trovato. -

-Che cosa?!- Dracula sobbalzò.

Finalmente la guardia aveva ottenuto l'attenzione del vampiro, quindi continuò a parlare.

-È stato avvistato vicino al cimitero.-

-Al cimitero? Ma è quasi arrivato all'hotel! Come ha fatto a non essere visto da nessuno?-

-Oh, certo che è stato visto, ma gli zombie sono troppo stupidi per dare l'allarme ed i fantasmi non si possono allontanare dalla foresta che infestano...-

Dracula si batté il palmo sulla faccia sconsolato.

-Ma chi è quel citrullo incompetente che ha creato un un sistema di sicurezza del genere?- Disse con tono di rassegnazione.

-Ma signore, lo ha ideato lei.- Puntualizzò l'armatura.

-Stai zitto, il mio sistema di sorveglianza è perfetto, siete voi ad essere senza cervello!- Urlò il vampiro ancora più arrabbiato.

-Èovvio che non abbiamo alcun cervello, noi armature siamo vuote, i fantasmi sono solo spiriti e gli zombie se lo sono mangiato già da tempo!- Rispose la guardia.

Il vampiro rimase in silenzio, era stufo di battibeccare con la guardia so-tutto-io così sfiorò l'elmo con l'indice e d'improvviso l'armatura cadde a pezzi per terra, come se non ci fosse stato più alcuno spirito a sostenerla.

-Ho capito, me ne occuperò da solo.-

Poi si rivolse alla porta della camera della figlia:

-Mavis, ragnettina mia, devo fare una cosa importante, ti prometto che tornerò subito.-

Poi prese in mano l'elmo per il pennacchio e lo alzò da terra, gli altri pezzi sparsi sul pavimento iniziarono a muoversi ed infine si rimontarono tutti al proprio posto, infine la lasciò dicendo:

-Fai in modo che mia figlia non esca da qui.-

Poi Dracula si tagliò volutamente il palmo di una mano con la lancia della guardia.

-Mavis, lo faccio per il tuo bene.- Detto ciò, appoggiò la mano sanguinante alla porta iniziando a borbottare parole in una lingua incomprensibile. Il sangue gli uscì dalla ferita ed iniziò a scorrere verso l'alto lungo la porta, poi sul tetto all'interno della stanza disegnando un cerchio con vari simboli magici, simile a quello sotto il letto di Jonathan.

-Porterò a termine quello che avrei dovuto fare tanto tempo fa.- Borbottò Dracula, poi con un colpo di mantello scomparve nel nulla.


Scusate per il lungo ritardo nel postare questo capitolo, ma ho avuto molto da fare in queste ultime due settimane. Comunque da ora in poi dovrei riprendere una pubblicazione regolare come al solito.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che la storia continui ad intrigarvi!

Un saluto, al prossimo capitolo!

Ricordate di lasciare qualche recensione!

  
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