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Autore: CatcatKhad    20/05/2013    2 recensioni
Alice e Bella hanno 17 anni e sono sorelle. Classiche sfigatelle, si vestono male e hanno una popolarità e una compagnia pari a zero.
Menomale che c'è Emmett, loro fratello maggiore, che se le porta appresso sotto preghiera dei genitori.
Emmett è tutto il contrario. Il bello della scuola, ammirato da tutti, ma chissà che anche lui non abbia avuto problemi in passato..
L'arrivo di una ragazza sconvolgerà la vita di tutti, ma fra le (dis)avventure dei ragazzi, che non si nasconda qualcosa di più grande.
Tratto dalla storia:
'Il luccichio di quel pezzo di metallo, spuntato dalla sua tasca all'improvviso, e la follia omicida che si leggeva nei suoi occhi, iniettati di sangue e pieni di un odio sadico, la fecero impallidire e, sfortunatamente, rendere consapevole del guaio in cui erano finiti. Cercò di divincolarsi dalla presa che la immobilizzava, in un ultimo, disperato, gesto d'amore.'
Genere: Erotico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, J.Jenks, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP, Violenza | Contesto: Nessun libro/film
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Capitolo quattordici Salve a tutti, carissimi lettori! State per caso diminuendo? Ho notato così fra le varie recensioni :( Spero che sia una cosa passeggera, ricordate che io scrivo prima di tutto per me, ma anche per voi eh!
Bene, passando al capitolo, ho letto nelle varie recensioni diverse versioni sul cosa possa essere successo a Rose, e mi sono sorpresa perchè sono tutte belle ipotesi, brave le mie care lettrici adorate! :33 Ma ora, volete sapere? Ecco a voi il capitolo!

Buona lettura!


Rose scosse la testa e fece finta di nulla, mentre il cugino la osservava apprensivo e aspettava una sua risposta.
- Che cosa stiamo aspettando? - Disse lei, mentre Emmett, Alice e Bella già avevano rimosso l'eventualità del caso, infondo Dmitrij era così tanto ossessivo nei suoi confronti che avrebbe visto mostri pronti ad attaccarla ovunque.
- In realtà non lo so, ma... Ehi, Bella, quello non è...? - Alice indicò alla sorella un ragazzo di fronte all'edicola, con le mani in tasca e i capelli corvini sparpagliati a causa del vento.
- Chi? Oh, intendi quello? Beh... - Bella arrossì improvvisamente, e il fratello accanto a lei si irrigidì e strinse i pugni, turbando Rosalie che, effettivamente, dal primo momento in cui l'aveva visto temeva che si potesse alterare.
- Sì Al, ma infondo sono passati quattro mesi, non penso che si ricordi ancora... - Alice la guardò scettica e incrociò le braccia al petto, mentre gli altri le guardavano ignari di tutto.
- Abbiamo capito che gli uomini sono tutti uguali, ma non per questo devono essere proprio come nostro fratello, no? - Bella trattenne una risata, mentre Emmett corrucciò ancora di più le sopracciglia e sbuffò sonoramente, finendo per ignorare completamente le sorelle.
- Bella, è come credo? - Rosalie fece un sorrisino malizioso verso le due sorelle, che impacciate non risposero. La russa scoppiò a ridere allegra, e le altre due fecero lo stesso dopo un po', ricevendo sempre più occhiate confuse.
- E' carino però... - Disse dopo un po', rimanendo a squadrare il misterioso ragazzo che si era rimesso a camminare tranquillamente con lo sguardo fisso sul telefonino.
- Beh, non è solo carino... - Bella abbassò lo sguardo ancora più imbarazzata dopo aver detto quella frase, e Alice e Rose spalancarono gli occhi sorprese.
- Bella, da quando sei così volgare scusa? - Alice scoppiò a ridere e Bella nascose il viso dietro alle mani, facendo intenerire Dmitrij.
- Ha fatto male, Bells? - Le parole uscirono dalla bocca di Alice all'improvviso, e lei sgranò gli occhi un istante, e li abbassò subito dopo.
- Un po', Al, è stato più che altro molto fastidioso il dopo. - Rose fece un sorriso e appoggiò la mano sulla spalla dell'amica, poi in un momento di distrazione del fratello si avvicinò alle due sorelle, accorgendosi solo dopo che anche Emmett era rimasto ad ascoltare.
- Ti capisco, Bella, io anche ho avuto male, e ho perso anche sangue sai? - Alice annuì con gli occhi alzati al cielo, segno che anche lei non era nuova da quelle esperienze.
- Secondo voi se vado a parlargli, cosa mi risponde? - Rosalie le diede un colpetto sulla spalla e la incoraggiò ad andare, e lei dopo essersi aggiustata un istante si incamminò verso di lui, cambiando completamente umore da un momento all'altro, e passando dall'agitazione alla sicurezza più invalicabile.
Tom aveva appena riposto il cellulare nella tasca posteriore dei jeans, quando si trovò di fronte una ragazza bellissima, che sorrideva nella sua direzione e gli stava facendo un cenno di saluto con la mano.
- B-Bella? Sei veramente tu? - Sgranò gli occhi appena la riconobbe, e lei si sentì gratificata dalla reazione a cui aveva appena assistito.
- Sorpreso, eh? Non pensavo ti ricordassi di me, Tom. - Lui si stava massaggiando la nuca e le stava rivolgendo un dolce sorriso, scuotendo la testa.
- Come potrei, Bella? Non sono così meschino, a volte ci ripenso e sono contento di ciò che ho fatto, non me ne pento e faccio bene, a quanto vedo. - Lo affermò con tanta enfasi da far ridere Bella, che era rimasta così sorpresa dalle sue parole che per poco non gli era saltata al collo.
- Le cose sono cambiate da allora, ma vedo che sei sempre un bravo ragazzo, Tom. Ne sono contenta, sai? A proposito, com'è andata alla fine con Rebecca? - Lui alzò le spalle, e i suoi occhi si fecero cupi per un istante, poi elargì un largo sorriso alla ragazza di fronte a lui e le si avvicinò.
- Mah, ha preferito Steve, ma con il senno di poi penso che sia meglio così. E' abbastanza ipocrita e narcisista, l'ho scoperto appena in tempo fortunatamente. - Bella non rispose subito. Si girò verso la sorella e la russa, e dopo essersi congedata per un istante da Tom, le raggiunse velocemente.
- Ragazze, vi dispiace se vado a prendere un caffè con lui? - Rose ridacchiò, e Alice facendo un sorrisino malizioso le fece cenno di sbrigarsi, e lei non se lo fece ripetere due volte.
- Rose, secondo te se io rubo lo schianto che hai vicino, il fratello mi mangia vivo?* - Viktor si affacciò sulla spalla della cugina, che ridendo gli diede un leggero schiaffo dietro alla nuca.
- Non ti assicuro niente, a me incute una paura che non immagini!* - Mentre Rosalie pronunciava quelle parole, Dmitrij aveva intravisto da lontano la sua Julia, piena di borse con i nuovi acquisti della settimana e un'aria da chi vive sulle nuvole stampata in faccia, oltre ad un paio di tacchi su cui camminava a malapena, e la stava raggiungendo a passi spediti, più che convinto che sarebbe caduta nel giro di un paio di minuti.
- Pensa, tu a lui non incuti affatto paura...* - Viktor aveva sussurrato quell'affermazione così piano, che Rose non potè comprendere a pieno il significato nascosto. Emmett li stava osservando, sempre più rapito dalla bellezza dello sguardo della bionda che lo stava logorando, e pensava ad un modo per rimanere solo con lei.
- Alice, bella come sei potresti diventare una modella, sai? - Lui le aveva avvicinato un braccio alla vita, e lei aveva sorriso a trentadue denti alla sua affermazione.
- Viktor, probabilmente hai bisogno di una visita oculistica caro, tu non ci vedi affatto! - Il russo scosse la testa, ridendo, e la agguantò sotto braccio, facendo ridere anche lei, poi si avvicinarono ad una vetrina poco più in là.
Emmett sogghignò fra sè e sè, perchè senza nemmeno farlo apposta era riuscito ad avere un paio di minuti di intimità con la donna oggetto dei suoi desideri.
- Rosalie, tu hai seguito un corso di inglese in Russia, per caso? - Il suo cervello, che da giorni ormai non riusciva più a ragionare razionalmente e continuava a spingere i pensieri del ragazzo su ciò che il suo corpo desiderava, gli aveva suggerito una scusa banalissima per poter cominciare una conversazione.
- No, non ho fatto corsi perchè non so scrivere tanto bene in inglese... - Rose abbassò appena gli occhi, ancora intimorita dalla stazza del moro. In fondo non era abituata a stare vicino a ragazzi forzuti che non avessero pretese su di lei, non pienamente gentili.
- Come no? Dmitrij non ti ha insegnato a scrivere? - Emmett era sorpreso, non pensava che il fratello avesse potuto dimenticarsi di aiutare la ragazza almeno nelle basi.
Rose scosse la testa e alzò le spalle, si sarebbe arrangiata come poteva per i primi tempi, fino a che non avrebbe imparato correttamente l'ortografia inglese.
- Sai, c'è un corso serale a Forks, per gli stranieri che non sanno parlare bene l'inglese, anche mia madre lo frequentò per un paio d'anni quando venne in America la prima volta. - La sua affermazione incuriosì Rosalie, che attentamente si fece spiegare nei dettagli in cosa consistesse quell'iniziativa.
- Accidenti, guarda che ora si è fatta! - Viktor aveva lanciato un'occhiata all'orario segnato sul suo telefono, dopo essere riuscito a farsi dare il numero di Alice dopo meno di un quarto d'ora.
- Quando si sta bene con una persona il tempo passa così in fretta... - Il tono da falsa innocente e alludente ad altro di Alice fece spuntare un sorrisino furbetto sulle labbra di Viktor, che non perse tempo per sussurrarle all'orecchio cose da non dover far sentire al fratello poco distante.
- Viktor, vedi di rigare dritto. - Emmett si era fatto serio, ma dal tono scherzoso che assunse la sua voce si potè intuire che, almeno per quel momento, tutti filava liscio per lui.
Rosalie stava ridacchiando, ma per un istante le parve di sentire una strana voce, in lontananza, che ripeteva una cantilenta. Si girò di scatto e si guardò attorno.
- Scegli, Rosalie. Sei pronta? - Un istante di puro terrore la invase, ma si riprese appena in tempo per non far sospettare nulla a nessuno, tantomento ad Emmett che l'aveva affiancata di nuovo, e la osservava.



- Carlisle, te lo giuro su quello che vuoi, questi occhiali sono di Alice, ed è impossibile che lei stia andando a zonzo per chissà dove senza, non riesce a vedere un palmo dal suo naso! - La voce di Esme risuonò per tutta la casa, semi deserta e stranamente in ordine. Carlisle scuoteva la testa, mentre entrambi fissavano quel paio di occhiali spessi come fondi di bottiglia, appoggiati con cura al centro del tavolo, e l'elastico nero che avvolgeva sempre e comunque i capelli della figlia.
- Magari è uscita mezz'ora e se li è dimenticati, tesoro, non agitarti inutilmente, lo sai che è grande abbastanza da cavarsela da sola! - La donna scosse la testa in replica alle parole del marito, e sospirò sconsolata, cominciando a girovagare per casa mentre Rudy la seguiva scondinzolante e contento di rivedere entrambi.
Carlisle rimase ad osservarla per qualche istante, poi le si parò davanti e le posò dolcemente le mani sulle spalle, guardandola dritto negli occhi e sorridendole appena. - Per cortesia, Esme, rimani tranquilla e serena! - Lei si posò una mano sul petto, osservandolo con il collo inclinato verso l'alto.
- Ma sono i miei figli, Carl, come posso non preoccuparmi per loro quando non li vedo per troppo tempo e fanno cose che non hanno mai osato pensare prima? Li ho messi al mondo, io, e in fondo se sono la madre devo essere apprensiva! - Lui stava per ribattere, ma il rumore delle chiavi dentro alla serratura li fece zittire all'istante, impazienti di rivedere i tre figli.
Emmett entrò per primo, accarezzando subito la testa del cane e facendogli i complimenti, e nel preciso momento in cui Bella ed Alice misero piede dentro casa, Esme sentì scendere lacrime di commozione dai propri occhi, e uno strano calore all'altezza del cuore la invase completamente.
- Lo sapevo! Ne ero sicura che prima o poi anche voi sareste sbocciate, bambine mie! - Allargò le braccia, e loro vi si gettarono affettuosamente, dopo aver posato la borsa al solito posto.
- Con una madre del genere, non sarebbero potuti uscire meglio, cara la mia dolce mogliettina! - Emmett scoppiò a ridere assieme al padre, biondo e dalla pelle chiara come il latte.
- Da dove è uscito questo cambiamento, figliole? Sono veramente curioso di sapere chi è l'artefice di questa meravigliosa trasformazione. - Cinse le spalle di entrambe le figlie con le braccia e le guardò, una dopo l'altra, ripetutamente, fino a che loro non decisero di confessare.
- Abbiamo scoperto che Dmitrij ha una sorella fantastica, gentile e disponibile, che ci ha aiutate non appena è arrivata in America e ci ha aperto le porte per un mondo incredibile, direi proprio così. - Alice annuì energicamente, stringendosi al braccio del padre, mentre Bella li osservava e sorrideva a trentadue denti.
- Se sapessi che sorpresa che abbiamo avuto quando l'abbiamo vista entrare in casa! Cavolo, è più piccola di tutti noi eppure sembra una ventenne fatta e finita! E non l'ho notato solo io... - Prima che Bella potesse finire la frase, Emmett, che già aveva capito dove la sorella sarebbe andata a parare, stava salendo gli ultimi due scalini che lo avrebbero portato di sopra, e si stava dirigendo verso camera sua, dimenticandosi di tutti coloro che si trovavano al piano sotto di lui.
- Stai per caso parlando di una ragazza tutta carina, bionda e con gli occhi azzurri, molto chiari? - Con molta grazia Esme si spostò verso la cucina e, dopo essersi infilata il grembiule, aprì subito il frigo, mentre il marito si accomodò sul divano e accese la TV sul canale dei documentari e le figlie avevano raggiunto la madre.
- Come fai a saperlo, mamma? - Alice accese il fornello sotto richiesta della donna e la guardò confusa, mentre Bella stava posando la tovaglia sul tavolo.
- Beh, ricordate quando sono andata a casa di Dmitrij per aiutarlo a mettere in ordine, visto l'arrivo dei suoi nuovi mobili? Quel giorno aveva il computer acceso, e mentre ci stavo camminando di fronte ho notato una ragazza sullo schermo, che si muoveva e lo chiamava abbastanza preoccupata. Allora mi sono avvicinata e ho visto che mi ha squadrata, poi mi ha fatto una domanda ma non ho assolutamente capito cosa mi ha chiesto, quindi le ho fatto intendere che non parlavo la sua lingua e ho ripreso il mio lavoro. -
Bella era rimasta sbalordita mentre finiva di mettere le posate a tavola, accanto ai piatti. - Quindi intendi dire che tu hai visto Rosaliya e non sapevi chi fosse, ma ci hai "parlato" senza dirci nulla? - Mimò le virgolette con le dita e fissò la madre, mentre Alice la aiutava a porre i bicchieri in ordine.
- Sì, diciamo che è così, ma visto che non sapevo chi fosse non ho nemmeno voluto dirvi nulla. - Esme tirò fuori il testo di lasagne al pesto che aveva preparato appositamente per quella sera, e accese il forno per farle cuocere.
- Devo ringraziare il cielo per avermi dato una moglie italiana che sa cucinare come si deve! - Carlisle, alle prese con un interessante documentario sulla medicina, urlò con voce divertita quelle parole che fecero ridere le sue donne.
- Ma Alice, come fai a stare senza occhiali, amore di mamma? - La donna si pulì le mani sul grembiule e cominciò ad affettare dell'insalata e a metterla dentro ad una ciotola.
- Beh, siamo andate al centro commerciale assieme a Rose e ho comprato delle lenti a contatto, non pensavo fossero così comode e pratiche. - Le due spostarono un paio di sedie poco più in là e si sedettero per fare compagnia alla madre.
- Ragazze, io non vorrei sembrare una persona che fa conclusioni affrettate, ma... Emmett è per caso interessato a questa Rosaliya? - Le due sorelle si scambiarono uno sguardo di intesa, e con un sorrisino furbetto stampato in viso si avvicinarono alla madre, e cominciarono a confidare tutto ciò che avevano potuto vedere fino a quel momento.

- Ma Dima, sei sicuro di quello che stai dicendo?* - Rose aveva appena finito di rispondere ai messaggi del cugino, quando il fratello le annunciò che la festeggiata di sabato, Katrina Denali, aveva esplicitamente invitato qualche festeggiato a passare la notte a casa sua, e loro due erano compresi in quella ristretta cerchia.
- Sì, amore, mi ha appena chiamato Garrett, il suo ragazzo, e mi ha detto che lei si aspetta che noi rimaniamo là, così possiamo approfittare per farci un bel bagno prima che cominci a venire l'autunno, no?* - Lei ascoltò attentamente la proposta del fratello, e non potè rifiutare ad un invito così gentile.
- Katrina... Per caso è slava, come noi?* - Dmitrij annuì con un sorriso, chiudendo il frigo. Aprì la bottiglia di succo e ne bevve un sorso, prima di rispondere alla sorella.
- Sì, piccola, lei e le sue sorelle vengono dalla Slovacchia, quindi se vorrai potrai parlare con loro in russo, se ancora non ti senti molto sicura.* - Lui era perfettamente consapevole del fatto di essere in torto, e che sicuramente se l'avesse come costretta a parlare solo in inglese avrebbe imparato più in fretta, ma sapeva molto bene, poichè lo aveva sentito sulla propria pelle, quanto potesse essere difficile trovarsi in un posto completamente diverso dalla propria terra natale e doversi ambientare in fretta per capire ciò che gli altri dicevano.
- Dovremo portarci una borsa con il cambio, allora? - Rose si avvicinò ai fornelli su cui in una pentola cuocevano a fuoco medio dei varenyki(*), e accanto una ciotola con dentro della smetana(*), mentre Dmitrij riponeva un coltello pulito nell'apposito cassetto.
- Sì tesoro mio, e soprattutto non dimenticare di portarti un paio di costumi in più, e della biancheria che sia legalmente accettabile per cortesia!* - La ragazza scoppiò a ridere, mentre spense il fuoco sotto alla pentola e prese due piatti dalla mensola poco distante.
- Sei tu che mi hai portato in quel negozio oggi, sapevi perfettamente che avrei scelto quel tipo di completi!* - Dmitrij attese la sua dose abbondante di ravioli e vi mise sopra un paio di cucchiai di panna, poi si sedette a tavola e aspettò la sorella, dopo di che cominciò a mangiare con gusto.
- Wow, stasera ci dedichiamo all'Ucraina eh Rose? Non è che per caso, una certa Olga oggi ti ha fatto venire la nostalgia di casa, o delle belle scampagnate che ti sei fatta per le vie di Kiev con quell'idiota?* - La bionda abbassò lo sguardo, posando la forchetta nel piatto e sospirando pesantemente.
- Potresti semplicemente evitare di ricordarmi tutto quello che ho passato con lui, Dima? Non è così piacevole rivedere queste immagini nella mia testa e pensare che un tempo era tutto così reale da mancarmi troppo.* - Il fratello rimase in silenzio, addentando un raviolo e masticandolo qualche secondo per pensare, riflettere.
- Lo so amore, lo so che con lui hai passato il periodo migliore e che ti fa male, lo so. Ma non puoi ridurti a certi livelli, non voglio vederti tornare come qualche mese fa, sai?* - Rosaliya si alzò e prese dal frigo una bottiglia di vino rosso, se ne versò un po' in un bicchiere e lo bevve tutto d'un sorso, posando il bicchiere con un sospiro soddisfatto.
- Non ho mai fatto niente di male, eppure continui ad ostinarti che nella mia mente ci sia qualcosa che mi faccia andare fuori non appena raggiungo la soglia massima di tristezza, ma non è così Mitya. Io sono veramente contenta che tu sia così protettivo nei miei confronti, sai perfettamente il perché, ma non puoi fissarti, poi convinci anche me di cose che non sono affatto reali!* - La ragazza si versò un altro po' di vino, mentre il fratello posò il tovagliolo di stoffa accanto al piatto ormai vuoto.
- Allora vieni qui, e dimostrami che la mia teoria è sbagliata. Se è così, prometto che non ti dirò mai più niente su ciò che mangi, ma se ciò che dico è vero, dovrai ascoltarmi una buona volta e smetterla di fare cretinate assurde per un coglione che non merita nemmeno un tuo sputo!* - Rivolse la mano verso la sedia su cui poco prima era seduta la sorella, e rimase in attesa che lei si rimettesse al suo posto.
Ce la puoi fare, Rose, sei forte. Rimani forte. La ragazza deglutì, posando il bicchiere sporco nel lavandino e tornando seduta davanti al suo piatto ancora pieno di ravioli ormai freddi.
Ne addentò uno, lo morse dritto al centro e lo masticò lentamente, in maniera così snervante da far agitare il fratello, che cominciò a battere i polpastrelli delle dita sul legno del tavolo.
- Sia chiaro, Dima, che non lo faccio per dimostrarti che hai torto.* - Odiava mentirgli, ma l'unica cosa logica che l'istinto le suggeriva di fare era quella. Al resto, ci avrebbe pensato più avanti.



Angolino autrice: buonasera (o notte, dipende xD), cari lettori! Anche se con un giorno di ritardo, ho pubblicato! Spero che tutti voi abbiate capito qual'è il mostro che Dmitrij vuole sconfiggere, intanto aspetto le vostre recensioni! Un bacione, a presto, Alba97.









(*)Varenyki: tipici ravioli di origine ucraina con un ripieno salato, come patate, formaggio o carne, o dolce, come ciliegie o mirtilli.
(**) Smetana: tipica panna acida di origine russa.

   
 
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