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Autore: Raven_Phoenix    20/05/2013    1 recensioni
"Il meccanico aggiusta tutto. Il meccanico sa tutto. Ma soprattutto, il meccanico CREA tutto."
E se il meccanico, dopo mille disavventure, si ritrovasse con quello che é comunemente chiamato "blocco dell'artista?"
Chi potrebbe mai aiutarlo?
E cosa succederebbe se qualcuno stesse tentando di soffiargli il lavoro?
"-Tony… non sei tu, vero?- chiese Pepper anche se dentro di lei sperava vivamente ci fosse riuscito ma avesse voluto tenere tutto nascosto.
-Ti pare che possa essere io quel rottame ambulante?- urlò lui stizzito saltando fuori dalla vasca di colpo ed avvicinandosi allo schermo per osservare meglio –Jarvis, torna indietro e stoppa sull’immagine.- ordinò sentendo il cuore battergli a mille.
Quello che si vedeva pareva quasi ai livelli del Mark 1, era lampante che fosse stato costruito alla buona. Eppure quel coso riusciva a volare e a muoversi in qualche modo."
SPOILER SU IRON MAN 3
Questa storia é ideata come un sequel che non segue in nessun modo il fumetto o qualsiasi altro possibile seguito decideranno di creare in futuro!
Hope you like it ^^
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tony Stark, Un po' tutti, Virginia 'Pepper' Potts
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi qui di nuovo per voi ^^
Devo dire che sono sorpresa, ben 4 recensioni solo al primo capitolo, i primi a metterla nei preferiti, ma soprattutto davvero un sacchissimo di visualizzazioni *__* Mi avete dato energia per portare avanti al meglio questa ff che era un sorta di esperimento siccome uscivo per la prima volta dal mio ambito abituale ^^
Per le domande che mi avete fatto, ad alcune ho risposto direttamente, mentre alle altre dedicherò l'angolino a fine capitolo ^^
Vi auguro ua buona lettura ** (se trovate errori di distrazione avvertite, provvedrò a correggere ^^)



Capitolo 2:
 
 
Tony si grattò distrattamente il collo mentre riguardava quel video di pochi secondi almeno per la ventesima volta. Doveva trovare qualcosa, anche il minimo indizio, per riuscire ad avere una pista. Quell’armatura era alla pari di un tostapane alla quale avevano applicato un motore… eppure qualcuno era riuscito dove lui in quei mesi stava fallendo, quella persona aveva più autostima di lui.
-Jarvis, ci sono state notizie o articoli che parlano di avvenimenti strani? Qualche esplosione inspiegabile, ritrovamenti di materiale sospetto o qualcosa di simile.- domandò per poi appendersi alla sbarra vicino alla porta ed iniziare a fare su e giù come se niente fosse; lo diceva sempre che mentre si faceva esercizio le idee si schiarivano di più.
-Niente di rilevante, signore. Soltanto un incidente tra due autovetture su una strada secondaria vicino al punto dove è apparsa l’armatura, ma sembra che sia stato per colpa di una svista.-
Immediatamente iniziò a fare supposizioni.
-Si saranno distratti mentre fissavano un oggetto non identificato volare sopra le loro teste, può essere plausibile.- scese dalla sbarra e iniziò a visionare l’articolo dell’incidente da vicino.
-È poco probabile, uno dei conducenti ha ammesso di essersi distratto perché cercava il cellulare finito sotto al sedile.- venne subito evidenziata la parte interessata.
Tony sbuffò iniziando a camminare in tondo per la stanza.
-Non può essere possibile che quella lattina slavata se ne sia andata in giro tranquillamente e non abbia lasciato traccia.- borbottò passandosi le mani tra i capelli.
-Posso suggerirle di fare un sopralluogo sul posto? Potrebbe schiarirsi le idee, trovare qualche indizio e prendere una boccata d’aria.- ipotizzò Jarvis aprendo di colpo le porte del garage mostrando una Porche bianco perla nuova fiammante già pronta a partire.
-Sai J, ultimamente sospetto che Pepper sia riuscita a riprogrammarti mettendoti in modalità mamma asfissiante. Forse dovrei ricalibrare i tuoi comandi vocali e metterti una suadente voce da usignolo. Christina Aguilera ti piace come modello?- commentò osservando il nulla con le braccia incrociate, e dopo pochi secondi partì a tutto volume “You are Beautiful”.
Tony scosse la testa chiedendosi come avesse fatto a dotare quell’automa di quel sofisticato senso dell’umorismo, anche se la risposta già ce l’aveva: lui era un genio, ovviamente!
-Va bene, andrò a fare un simpatico pranzo al sacco e a raccattare i possibili pezzi di quel cretino che ha pensato di copiarmi lo stile. Inserisci le coordinate nel navigatore.- si arrese alla fine, in effetti era l’unica cosa che poteva fare per sperare di portare avanti le indagini.
Salì alla svelta e scrisse velocemente un post it per Pepper. Avrebbe potuto mandarle un messaggio o chiamarla, ma adorava fare quelle cose inutili per farla disperare di tanto in tanto.
“Ciao tesoro, sono andato svelto in paese a prendere il latte e i biscotti, non potevo restare senza merenda quando guardo Dragon Ball! Torno subito, il tuo figlio problematico Tony <3”
Lo appiccicò al tavolino di vetro del soggiorno sghignazzando da solo, dopodiché raccattò un paio di cose e si preparò ad uscire.
-Ehi, non pensavo che il posto fosse così vicino a casa.- commentò mentre controllava il tragitto sul navigatore –Peccato, avrò meno tempo per divertirmi.- accelerò facendo rieccheggiare il rombo della macchina per tutto il vialetto.
Appena arrivò ai cancelli della villa si ricordò di aver dimenticato un piccolo inconveniente.
-Ehi Jarvis, come mai il navigatore non segnala possibili problemi di traffico causati da paparazzi e giornalisti persistenti sparsi sulla carreggiata?- disse notando lo sfavillo dei mille obbiettivi e tutti gli occhi degli inviati speciali puntati su di lui.
-Credevo fosse palese, non crederà che sia bastata una nottata al freddo in attesa per scoraggiarli, signore.-
Tony annuì, e di malavoglia proseguì preparandosi psicologicamente.
Anche se aveva i finestrini chiusi poteva sentire lo stesso i cori di “Signor Stark! Signor Stark una domanda!”
Fece un cenno di saluto con un sorriso innocente, e dopo aver mandato su di giri il motore per allontanare tutti quegli avvoltoi che stavano riempiendo di ditate la sua carrozzeria appena tirata a lucido partì di gran carriera canticchiando a bassa voce.
-I am beautiful… no matter what they say… Oh, al diavolo Jarvis! È tutta colpa tua se mi ritrovo a cantare queste cose.-
-Preferisce Rhianna, signore?-
-Pfh… stai zitto.- rispose lui accendendo l’impianto stereo da paura e mettendo a tutto volume “Master of Puppets” sentendosi subito meglio.
 Fortunatamente nessun paparazzo fu così temerario da mettersi ad inseguirlo, e per Tony fu quasi un peccato, non avrebbe testato la modalità inseguimento della sua “macchinina”, e si accontentò di sfrecciare per le strade semi deserte sulla costa godendosi il panorama. Da una parte sperava di veder sbucare di nuovo da un momento all’altro quell’armatura, il suo sguardo rimaneva sempre vigile dietro agli eccentrici occhiali da sole. Stava cercando di immaginarsi la persona che potesse stare dietro a tutto questo, ed era partito dalla figura possente e palestrata di un omaccione cresciuto in una fucina battendo ferro caldo dalla mattina alla sera per poi finire al classico nerd alla Big Bang Theory, segregato in biblioteca per poi nascondere le sue creazioni in soffitta per non farle vedere alla madre. Sperò vivamente di trovarsi a che fare con la seconda opzione siccome senza un’armatura non avrebbe potuto dettar legge a suon di pugni per molto, nonostante si vantasse del suo fisico discretamente scolpito.
-Siamo arrivati, signore.- annunciò Jarvis quando giunse in fondo ad un lungo rettilineo che terminava con una larga curva sulla sinistra.
Fermò l’auto in uno spiazzo panoramico ed iniziò ad ispezionare ogni dettaglio di quel paesaggio. Niente di particolare, soltanto una panchina, qualche cespuglio, il parapetto in legno che dava sul mare, e proprio lì sotto una piccola e anonima spiaggetta deserta.
-J, fammi un favore. Esegui una scansione satellitare su tutta l’area di quella spiaggia per vedere se ci sia qualunque cosa di sospetto che non sia sabbia.- disse strizzando gli occhi cercando di vedere se fosse visibile anche ad occhio nudo qualcosa di interessante.
Si voltò dalla parte opposta, trovandovi soltanto una parete di roccia che formava una collina, sulla cima erano presenti alcune casette anonime.
-Cosa mi puoi dire su quelle?-
-Le case che vede sono tutte residenze per le vacanze, in questo periodo sono totalmente vuote, vengono usate soltanto nel periodo estivo o invernale. Appartengono a delle famiglie russe benestanti.- rispose prontamente Jarvis.
Tony rimase a fissare quelle case con una strana sensazione, quasi un sesto senso. C’era qualcosa che non lo convinceva, e quando vide un improvviso e quasi impercettibile sfavillo proveniente dalla casa più a sinistra questi presentimenti aumentarono.
-Sei proprio sicuro che quelle case siano completamente vuote?- chiese rimanendo a fissare quel punto imprecisato cercando di capire cosa fosse.
-Assolutamente, signore. Vorrei invece indirizzare la sua attenzione verso la spiaggia che mi ha chiesto di scansionare. Potremmo aver trovato qualcosa.-
Immediatamente Tony lasciò perdere le case e si voltò di scatto alla ricerca di qualunque modo per scendere da quella scogliera. Trovò uno stretto sentierino che scendeva in mezzo agli arbusti.
-Cosa devo cercare?- chiese mentre si apprestava a scendere senza inciampare e ritrovarsi a rotolare in mezzo ai cactus per la gioia di aver messo i pantaloni bianchi quel giorno.
-Proprio al limitare della spiaggia, dove iniziano gli scogli. È stato rilevato un oggetto metallico di piccole dimensioni.-
-Se è una lattina di Red Bull giuro che mi prenderò un gatto solo per costringerti a pulire la sua lettiera e farti togliere ogni singolo pelo presente in casa.- disse maledicendo ancor di più il fatto di non avere una delle sue armature che in un batter d’occhio l’avrebbero fatto arrivare su quel piccolo fazzoletto di sabbia bianca.
Avrebbe potuto portarci Pepper in quel posto per un picnic romantico, se non fosse che lui odiasse i picnic… ah già, odiava anche la spiaggia... con tutti quei granelli di sabbia che si infilavano ovunque, come quando si era ritrovato nel deserto quella volta, qualche anno fa. Forse, si chiese, avrebbe dovuto ritrovarsi in una situazione disperata come quella per riuscire a sbloccarsi in qualche modo, ma subito gettò all’aria quel pensiero.
-Dritto cinquanta metri davanti a lei.- lo condusse Jarvis quando finalmente Tony riuscì ad arrivare in fondo pensando già alla fatica che avrebbe fatto per risalire.
Si era preparato a scavare nella sabbia ma immediatamente notò qualcosa brillare davanti a lui a poca distanza grazie agli ultimi raggi rossastri del sole che si accingeva a sparire all’orizzonte. Si avvicinò con cautela spergiurando che fosse una qualche arma lasciata cadere casualmente dal trabiccolo ambulante. Si inginocchiò per vedere meglio quando fu in quel punto preciso, e scorse finalmente l’oggetto in questione che per metà sbucava fuori dalla sabbia.
-Oh…- mormorò avvilito allungando la mano pensando già di aver fatto irreparabilmente un buco nell’acqua –È solo uno stupido bracciale.-
Lo prese e se lo fece rigirare tra le dita guardandolo con attenzione, e stava per lanciarlo verso il mare quando prontamente la voce di Jarvis lo bloccò.
-Un momento, signore. Potrebbe comunque essere un indizio. Quando ho fatto la rilevazione non è risultato essere un metallo come quello di un comune bracciale.-
-Cosa vorrebbe dire? È un banalissimo…- stava per contraddire il suo puntiglioso badante quando improvvisamente notò anche lui qualcosa di interessante.
Conosceva quelle screziature nel metallo, le avrebbe riconosciute ovunque.
-Sembrerebbe essere uno dei metalli utilizzati dai primi albori delle sue industrie, perfino da prima che ne venisse a capo lei, signore.-
Tony rimase a fissarlo perplesso, facendo passare centimetro per centimetro. Era una semplice catenella bella robusta con attaccato un ciondolo piuttosto consumato dalla vaga forma di un cuore.
-Non mi risulta che le Stark Industries abbiano mai lanciato una linea di bigiotteria di cattivo gusto. Qualcuno deve esserselo fatto da solo prendendo il metallo da chissà dove.- improvvisamente venne colto da una illuminazione –Chiunque abbia lavorato uno dei miei metalli in questo modo potrebbe aver creato quella armatura, che ne pensi?- chiese con un barlume di speranza che si faceva spazio in quella cortina di nebbia scura che aveva tra i suoi pensieri.
-Tecnicamente potrebbe averlo fatto chiunque lavorasse alle Stark Industries e che si fosse portato a casa qualche scarto dalle fabbriche, l’ipotesi è un po’ troppo azzardata.
-Lo sai, il tuo sostegno mi aiuta sempre a confortarmi anche nei momenti più bui, grazie mille.- disse ironicamente scuotendo la testa e rimanendo ancora a fissare quel braccialetto.
-Potrebbe esistere una possibilità su tredicimilasettecentotren…-
-Ah! Ah! Frena, mammina! Non mi servono le statistiche, qui si tratta di sesto senso che più di una volta mi ha parato le palle. Hai presente? Il salvataggio del mondo molteplici volte…-
-Certo, signore. Quindi da dove vorreste iniziare a muovervi, lei e il suo sesto senso?-
-Ci stiamo pensando, ma lui ha fame e con lo stomaco vuoto ragiona male, poverino.-
Probabilmente in quel momento se Jarvis fosse stato programmato a farlo avrebbe sospirato.
-Oltre a quello non è stato rilevato niente, possiamo tornare a casa se lo desidera.-
Tony annuì, anche se l’idea di rifarsi in salita quel sentiero infernale non lo allettava molto. Mentre arrancava cercando di non inciampare il suo sguardo tornò nuovamente verso quelle casette sulla collina; era quasi sicuro di aver visto qualcosa lassù.
-Potremmo fare un salto solo per controllare che non ci sia realmente nessuno, una casa vuota sarebbe il nascondiglio perfetto per nascondere l’armatura.- propose mentre risaliva sull’auto e continuando a tenere lo sguardo fisso in cima alla collina.
-Signore, chiamata in arrivo da Miss Potts.-
-Oh…- pigiò un bottone sul volante –buonasera, splendore.-
-Ehi, dove sei finito?- risuonò la voce di Pepper per tutta l’automobile.
-Jarvis mi ha detto che dovevo andare a prendere la tintarella ma non ha voluto spalmarmi la crema solare sulle spalle, riesci a crederci?- rispose mentre metteva in moto.
-Non stento a crederci.- disse ironicamente lei, e poté indovinare la sua espressione in quel momento –Ti conviene arrotolare l’asciugamano e fare dietrofront, ti sei dimenticato che stasera siamo a cena con Bruce? E so quanto ti piaccia farlo irritare fino a farlo diventare un ammasso verde semi nudo ma non vorrei che arrivassimo in ritardo.-
-Ah… già, il mio amico strano con i calzoncini viola.- bofonchiò iniziando già a pensare mille battutine o modi per farlo irritare (era più forte di lui!).
-Se ti muovi hai anche il tempo per farti una doccia con me.- disse in tono abbastanza esplicito Pepper.
-Tesoro, se davvero facessi una doccia con te allora arriverei lo stesso in ritardo.-
Quei pochi secondi di silenzio indicavano che fosse arrossita.
In quel breve lasso di tempo lanciò nuovamente un’occhiata verso le case, e per una frazione di secondo rivide qualcosa. Un movimento, anche se impercettibile.
-Niente scuse, muoviti. Ti aspetto.-
-S…sì.- rispose distratto lui sporgendosi dal finestrino mentre chiudeva la chiamata.
Gli era sembrato di vedere qualcosa muoversi, e non era possibile che potesse succedere due volte di fila per una svista.
-Jarvis, voglio che monitori quelle case, non mi interessa se salterà fuori che si tratta di qualche gatto randagio, voglio essere sicuro.-
-Imposto le telecamere e gli scanner satellitari.- rispose prontamente l’aiutante.
Mentre guidava Tony era assorto da mille pensieri, e con la mano libera continuava a giocare con il braccialetto. Fu quando fece scorrere distrattamente il pollice sul ciondolo consumato che si accorse di una sorta di rilievo. Aspettò di essere fermo ad un semaforo per guardarlo meglio, e si stupì non poco nell’accorgersi che erano leggermente visibili delle scritte incise sul retro. Dovette osservarlo estremamente da vicino per riuscire a capire cosa vi fosse riportato sopra.
-Respira… per donare la vita… a chi vuoi amare.- disse a bassa voce corrucciando la fronte –Respira per donare la vita a chi vuoi amare? Che diavolo… Jarvis, cerca se questa frase appartiene a qualche libro o qualcosa del genere. Mi sembra di averla già sentita da qualche parte.- chiese continuando a scrutare quelle poche parole.
-Non è presente in nessun film, libro, commedia, poesia o qualunque altro metodo di pubblicazione.- rispose Jarvis dopo quasi un minuto di silenzio per la ricerca.
-Che strano, eppure…- si mise a pensare dove l’avesse già sentita finché non si ritrovò nel garage di casa; ora doveva trovare il modo di riuscire a mandare avanti i suoi progetti e allo stesso tempo farsi una doccia, intrattenere Pepper, mangiare e prendere in giro Bruce (l’ultima non sarebbe stata difficile, gli bastava guardarlo in faccia per trovare mille idee).
-Appena riesci a trovare qualsiasi nuova pista fammelo sapere, non importa dove sono, con chi sono e cosa sto facendo, intesi?- disse poco prima di varcare la soglia di casa.
-Sarà fatto signore, si goda la serata.-
Prese un lungo respiro prima di entrare e dover fare i conti con Pepper spiegandogli quello che stava succedendo, anche se probabilmente lei non avrebbe capito tutto il suo entusiasmo.
 
La serata stava procedendo discretamente bene, il ristorante non era troppo affollato quindi non troppe occhiate da parte dei curiosi, niente stampa che forse si era decisa a dargli il respiro, e una buona compagnia che in qualche modo lo stava aiutando a rilassarsi.
-Perciò, mio bel testone che vaga tra gli antri del cervello umano, capisci il mio trauma infantile dopo che ti ho raccontato i miei teneri ricordi della mia vita?- disse Tony dando una gomitata scherzosa ad un sofferente Bruce che evidentemente non vedeva l’ora di arrivare al dolce pur di levarselo di torno.
-Potrei trovare mille problemi nella tua infanzia che ti hanno portato ad essere così assillante, Tony.- replicò lui togliendosi velocemente gli occhiali da vista e strizzando gli occhi.
-Ti senti affaticato? Rabbioso? Vuoi fare due passi qui fuori con me per sfogarti?- chiese lui battendogli più volte una mano sulla spalla.
-No, potrei essere la persona più calma di questa terra.- rispose donandogli un sorriso a trentadue denti soddisfatto.
-Accidenti!- imprecò sbuffando l’altro.
-Scusami Bruce, se avessi saputo che anche durante una cenetta tra amici avesse tirato fuori il suo lato piacevole quanto infilarsi in una piantagione di ortiche avrei rifiutato per il tuo bene.- disse Pepper sospirando per l’ennesima volta.
-Oh, non preoccuparti. Li considero esercizi per tenere allenata la mia pazienza.- disse sereno Bruce appoggiandosi allo schienale della sedia imbottita e lanciando uno sguardo cantilenante verso Tony.
-Vi odio tutti.- borbottò lui per tutta risposta facendo una smorfia.
In fin dei conti era stata una bella serata, utile per distrarsi ogni tanto dalle sue fissazioni, e sapeva che Pepper, Bruce e tutti gli altri lo facevano per lui in un certo senso; odiava ammetterlo ma le loro trovate a volte si rivelavano efficaci.
Tutto quello, però, non era destinato a durare a lungo.
Avevano appena servito loro un digestivo offerto dopo aver pagato il conto da capogiro, quando improvvisamente l’auricolare che teneva perennemente nell’orecchio sinistro diede qualche cenno di vita ed immediatamente sentì la voce di Jarvis.
-Signore, ci sono degli aggiornamenti importanti riguardo quello che mi aveva chiesto di analizzare.-
-Dimmi tutto.- disse facendo segno a Bruce e Pepper di scusarlo un attimo.
-Aveva ragione, c’era dell’attività sospetta all’interno di una di quelle case sulla collina. Le scansioni termiche indicano un individuo non schedato in nessun database e ha rilevato anche svariati oggetti metallici ma non abbastanza grandi per poter costituire l’armatura.-
A quelle parole Tony scattò come una molla alzandosi in piedi e buttando giù in un colpo solo il suo amaro, facendo prendere un colpo agli altri due.
-Scusate, devo andare immediatamente.- annunciò guardando soprattutto Pepper con sguardo che lasciava trasparire l’importanza della cosa.
-L’hai trovato?- chiese lei capendo al volo.
-Probabilmente sì, devo andare a controllare immediatamente prima che si sposti.- disse facendo già qualche passo verso l’uscita.
-Non credo che le convenga andare il quel posto, signore.- intervenne Jarvis bloccandolo di colpo.
-Che vuoi dire?- chiese sentendo i nervi a fiori di pelle.
-Il sospetto si sta già muovendo.-
-Maledizione!- si trattenne dal prendere a calci la sedia che aveva davanti –Lo inseguirò ovunque vada, aggiornami sul suo tragitto, vedrò di intercettarlo in qualche modo.- stava già calcolando se chiamare per un elicottero o un jet privato per muoversi più in fretta quando Jarvis parlò di nuovo.
-Le sconsiglio di non affannarsi nemmeno per questo, signore.-
-PERCHÉ?!- urlò senza curarsi minimamente di fare una figuraccia con tutte le altre persone presenti nel ristorante che già quando si era alzato l’avevano guardato male.
-Sto seguendo il tragitto che sta intraprendendo il sospettato e non sta andando molto lontano.-
-Dimmi solo dove.- disse pensando che se fosse stato una persona reale in carne ed ossa gli avrebbe tirato una testata per le sue frasi di suspance, ma la risposta che sentì poco dopo gli fece dimenticare tutto il resto.
-Si sta dirigendo verso la sua villa, signore.-
 
Non era normale che una persona comune si lamentasse per la lentezza di una Porche, ma quella sera a Tony pareva di guidare un triciclo da tanta era la fretta di arrivare a casa prima del suo futuro “ospite”.
-Mi dici perché sta andando a casa nostra? Non voglio dover ricostruire tutto UN’ALTRA VOLTA.- disse Pepper in agitazione accanto a lui.
-Non credo che questo possa costituire una minaccia per l’arredamento, Miss Potts. Il sospettato si sta muvendo probabilmente su un comune mezzo a motore e i rilevamenti indicano che la possibile armatura non è con lui.- rispose Jarvis mandando sullo schermo dell’auto le immagini satellitari.
-Bene, se tengo questa velocità arriveremo con un largo anticipo prima di lui.- disse Tony senza preoccuparsi di star tenendo il gas a tavoletta praticamente da quando erano partiti dal ristorante, e dopo una rapida occhiata nello specchietto retrovisore notò l’espressione abbastanza contrita di Bruce che stava seduto sul sedile posteriore. –E poi ho il mio angelo custode.- gli fece l’occhiolino.
-Ma perfavore.- borbottò lui scuotendo la testa.
Quando parcheggiò nel vialetto di casa quasi gli sembrò di non toccare nemmeno terra, tirò solo un sospiro di sollievo quando si fu chiuso le porte alle spalle ed ebbe azionato tutti i sistemi di sicurezza.
-Signore, l’ospite arriverà tra circa tre minuti.- annunciò Jarvis che ora era possibile ascoltare a pieno volume in tutto il soggiorno.
-Ok, riflettiamo. Non sappiamo perché sia qui ma potrebbe essere pericoloso, quindi dobbiamo studiare la sua tecnica il più possibile prima di interagire. Pep, non voglio che tu corra nessun rischio perciò tieniti alla massima distanza di sicurezza, ok?-
-Sì, sì. Me l’hai già detto almeno mille volte.- anche se diceva questo non poteva nascondere una certa ansia; ora non ci sarebbe stata un’armatura miracolosa a proteggerla all’ultimo minuto e il suo breve periodo da supereroina capace di sopravvivere anche ad in incendio era finito un bel po’ di mesi prima.
Proprio mentre Tony stava sbraitando altre svariate regole da seguire tutti ebbero un sobbalzo quando sentirono il campanello trillare.
-Mh… gentiluomini i tuoi nemici, suonano tutti il campanello prima di entrare e minacciare di ucciderti.- commentò Bruce.
Sullo schermo al centro della sala apparve subito la panoramica dell’entrata.
Dietro alla porta a vetri era visibile una figura minuta, con il viso per metà coperto da una massa di capelli scarmigliati, ma era evidente che si trattasse di una donna dall’aspetto agitato.
-Merda!- esclamò Tony –Ha mandato avanti un ostaggio. Dobbiamo fare il doppio dell’attenzione.- fece segno a Bruce di seguirlo, e dopo essersi assicurato che tutte le misure di difesa fossero attivate si avvicinò ad una cassettiera estraendo due pistole.
Gli sembrava ridicolo dover ricorrere a quelle banali armi, e ora come ora si sentiva totalmente nudo davanti ad un branco di leoni senza la sua amata corazza gialla e rossa. Fece un respiro profondo prima di uscire allo scoperto, puntando la pistola verso la porta.
La ragazzina che attendeva fuori appena lo vide spalancò gli occhi ma rimase ferma immobile.
-Jarvis, apri la porta e tieniti pronto.- bisbigliò una volta assicuratosi che Bruce lo stesse seguendo.
Quando nemmeno il vetro anti proiettile della porta li separava Tony trattenne il respiro e osservò la ragazza muovere i primi passi verso di lui. Immediatamente partirono le scansioni su di lei che le fecero compiere una serie di sobbalzi.
-Nessuna minaccia rilevante, signore.- sentenziò Jarvis.
-Bene.- riprese fiato e si avvicinò cautamente -Ragazzina, non devi preoccuparti, qui sei al sicuro, non importa qualunque minaccia ti abbiano fatto.-
La sua sconquassata ospite per un attimo lo fissò con gli occhi sbarrati, poi improvvisamente assunse un’aria interrogativa.
Era parecchio trasandata, i vestiti sporchi e a tratti strappati, i lunghi capelli scuri che parevano un nido, gigantesche occhiaie contornavano i suoi occhi verde-azzurro, e la sua corporatura minuta suggeriva che fosse a digiuno da qualche giorno.
-Al sicuro?- chiese.
Tony si aspettava una vocina titubante, invece il suo tono era fermo nonostante avvertisse una certa emozione pervaderla.
-Quanti sono quelli che ti tenevano in ostaggio?- chiese avvicinandosi sempre cautamente ma abbassando la pistola.
Lei lo guardò accigliata alzando improvvisamente un sopracciglio, facendo sparire quello smarrimento iniziale.
-Ostaggio? Io non sono un ostaggio.- affermò sicura.
Ci fu un momento di silenzio.
-Sei… per caso un… testimone di Geova?- chiese pensando già che ci fosse stato un malinteso.
Lei lo guardò con l’espressione che esprimeva chiaramente un “NO”.
-Beh… allora chi saresti?-
Lei si morse il labbro inferiore e incrociò le braccia al petto come per farsi forza.
-Diciamo che sono qui per chiederti aiuto.- disse cercando di sembrare ferma e decisa, ma era visibile lontano un miglio che fosse nervosa.
-Io? Aiutarti in cosa?- chiese Tony sempre più spaesato non capendo cosa stesse succedendo.
Cosa c’entrava in tutta la faccenda quello scricciolo tremante?
Fece nuovamente una pausa, per poi pronunciare le parole che fecero rimanere di sasso tutti i presenti, Pepper compresa che stava spiando nascosta dietro l’angolo.
-Sono Lauren Gartner. Ho costruito io l’armatura che si è vista ai telegiornali.-


Beneee *_* tantantaaan, il personaggio misterioso é apparso, e diciamo che non é forse quello che si pensava, mwahahahah! Sì, scusate, mi sono dimenticata di mettere nella presentazione iniziale che sono presenti qua e là anche personaggi Avengers, ma almeno per ora non avranno ruoli troppo importanti u.u'
Passo in ultimo a ringraziare tantissimo le persone che hanno recensito e colgo l'occasione per rispondere alle domande ^^

Kessi: Thank youuu^^ beh, io ero rimasta che ala fine dell'ultimo film fosse già specificato che Pepper fosse stata "riparata", quindi non credevo fosse necessario specificarlo, anche se in questo capitolo ci sono ugualmente un paio di righe che lo fanno capire ^^

evenstar: Come avevo già risposto direttamente alla recensione mi ripeto qui, nel caso altra gente si fosse fatta la stessa domanda e non avesse letto la risposta e, anzi, la riscrivo meglio perché rileggendola non si capsce bene quello che intendo: Tony può benissimo farcela, e lo sappiamo tutti quanti, ci mancherebbe! Soltanto "senza" arc reactor il poveraccio si sente molto più debole (é solo una questione mentale XD), in quanto vorrebbe creare qualcosa di ancora più fantastico delle armature precedenti, ma dovrebbe ingegnarsi un pelo di più. Sopraggiunge poi il famoso blocco dell'artista (che credo tutti noi scrittori conosciamo moooolto bene -.-) dove vuole fare tante cose ma al momento della creazione rimane a fissare il foglio bianco limitandosi a scarabocchiare qualcosa e poi buttare tutto XD  Tra l'altro sinceramente non penso che ogni armatura fosse dotata di un reattore a sé, ero rimasta che tutte venissero comandate direttamente da quello nel petto del nostro meccanico e da Jarvis o.ò ma non sono sicura al 100% xD 
Spero di essermi spiegata meglio di prima ^__^''

Tony Stark: Pwahahahahah oooh signor Stark così mi fa arrossire con le sue lusinghe *_* ehm... mi scusi in anticpo per le molteplici figuracce che le farò fare in seguito, e un consiglio: Tratti un po' meglio Jarvis, povera bestiola! Mi fa una pena XD
Jarvis: Veramente é lei che decide quando il signor Stark deve insultarmi in questa storia...-
Raven: Ehm... dettagli!
Grazie mille per la recensione ^^

1D_saved_me: Grazie mille ** Beh, da certi rumors che si sentono potrebbe non essere finita qui, ma é molto incerto in coinvolgimento di quel bell'ometto di Robert ç__ç speriamo! Magari vedranno questa ff e decideranno di usarla come sceneggiatura per il quarto film, mweheheheheh u___u si ok era patetica questa, mi ritiro XDD

Ringrazio moltissimo tutte le altre persone che si sono limitate a leggere (e siete davvero stati tantissimi, non me l'aspettavo *__*) e a chi ha messo questa ff tra le preferite, ta le ricordate o seguite ^^ spero siate rimasti tutti della stessa opinione anche dopo il secondo capitolo e spero aumentiate sempre di più, ci tengo tanto a questa ff >___<
Non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo capitolo! CIEUUUUUUU <3
  
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