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Autore: TheGhostOfYou    21/05/2013    3 recensioni
C’era stato un tempo in cui le sorelle Black erano state felici.
Viziate, coccolate, piene di gioielli, vestiti e di tutto ciò che una ragazzina poteva desiderare. Erano tutte molto diverse: Bellatrix, la più grande, era alta, con i capelli lunghi e ricci e due occhi scuri come pozze. Narcissa, la più piccola, era bionda, sorridente, allegra ed intelligente; e poi c’era lei, Andromeda, la sorella di mezzo, simile in certi aspetti a Bellatrix ma con due occhi che suggerivano una dolcezza ed una semplicità che la più grande di certo non aveva.
Erano stati anni felici, in cui le tre sorelle non avevano fatto altro che ridere, giocare, pavoneggiarsi con gli ospiti dei loro genitori, che di tanto in tanto venivano a trovare tutta la famiglia. Andromeda aveva sempre avuto paura di alcuni uomini che varcavano la soglia della loro casa, ma non aveva mai detto nulla per non destare sospetti.
Erano stati nove anni molto, molto felici, e lei aveva amato le sue sorelle ed il tempo trascorso con loro.
Poi Bellatrix era partita per Hogwarts, e due anni più tardi Andromeda l’aveva raggiunta.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Black | Coppie: Ted/Andromeda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Dai Fondatori alla I guerra
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Mi aggrapperò a te.
Andromeda Black.

 
La storia partecipa alla mia iniziativa ‘100 prompt, 100 canzoni, 100 storie’
Prompt #3: sorella.
 

She wants to go home, but nobody's home. 
Is where she lies, broken inside. 

Avril Lavigne, Nobody’s Home.

 
C’era stato un tempo in cui le sorelle Black erano state felici.
 
Viziate, coccolate, piene di gioielli, vestiti e di tutto ciò che una ragazzina poteva desiderare. Erano tutte molto diverse: Bellatrix, la più grande, era alta, con i capelli lunghi e ricci e due occhi scuri come pozze. Narcissa, la più piccola, era bionda, sorridente, allegra ed intelligente; e poi c’era lei, Andromeda, la sorella di mezzo, simile in certi aspetti a Bellatrix ma con due occhi che suggerivano una dolcezza ed una semplicità che la più grande di certo non aveva.
Erano stati anni felici, in cui le tre sorelle non avevano fatto altro che ridere, giocare, pavoneggiarsi con gli ospiti dei loro genitori, che di tanto in tanto venivano a trovare tutta la famiglia. Andromeda aveva sempre avuto paura di alcuni uomini che varcavano la soglia della loro casa, ma non aveva mai detto nulla per non destare sospetti.
Erano stati nove anni molto, molto felici, e lei aveva amato le sue sorelle ed il tempo trascorso con loro.
 
Poi Bellatrix era partita per Hogwarts, e due anni più tardi Andromeda l’aveva raggiunta.
 
Nonostante fossero nella stessa casa, Andromeda aveva notato che sua sorella stava sempre con un gruppo di ragazzi inquietanti, e così entrambe passavano il loro tempo distanti. Ne aveva sofferto tanto, ma nonostante tutto si era rivelata una perfetta Serpeverde: acida, scontrosa con i loro rivali di Grifondoro, sostenitrice del sangue puro e della nobile casata del buon vecchio Salazaar. Narcissa l’aveva raggiunta due anni dopo, e finalmente si era sentita a casa, nonostante Bellatrix fosse sempre più distante da loro.
 
E poi, un giorno, aveva conosciuto Ted Tonks.
 
Era sempre stata sbadata, anche da piccola, e per non smentirsi quella mattina, in ritardo per una lezione di Erbologia con i Grifondoro, era inciampata in una grossa radice che sbucava fuori dal terreno ed era caduta procurandosi una distorsione alla caviglia.
Quel ragazzo era stato tanto gentile da aiutarla a rimettersi in piedi; in preda al dolore, Andromeda aveva notato in un secondo momento la sciarpa rossa e oro al collo del ragazzo.
- Lasciami andare – aveva detto, glaciale come poteva essere solo con chi non le andava a genio – Non ho bisogno di aiuto da un amico dei Babbani come te, specialmente se è un Grifondoro sfigato. –
- Andiamo, non andrai da nessuna parte se non ti accompagno in infermeria. Hai una storta, non puoi camminare fino alle serre –
- Non mettere le tue sudicie mani su di me! -
- Senti, lasciati accompagnare. Potrai insultare un Nato Babbano come me anche in un secondo momento –
Andromeda lo guardò per un attimo; i grandi occhi scuri erano gentili, e si sorprese davvero di quel gesto. Non credeva che un Grifondoro avrebbe aiutato una come lei, visto che di certo in tutti quegli anni non era stata gentile con nessuno di loro.
- G-grazie – si limitò a dire mentre si appoggiava a quel ragazzo così gentile.
- Figurati – rispose lui, cominciando a camminare lentamente verso il castello – Io sono Ted, comunque. Ted Tonks –
 
Di quel Ted, Andromeda si era innamorata quasi subito.
 
A discapito di tutto quello che aveva sempre pensato e creduto, i Nati Babbani non erano così male. Ted era gentile, premuroso, simpatico e la faceva ridere. Ben presto la ragazza si chiese se tutto quello in cui credeva la sua famiglia fosse giusto, e ben presto a Serpeverde non si parlava d’altro che del tradimento della Black, ma ad Andromeda poco importava; fin quando avrebbe avuto l’approvazione delle sue sorelle, niente poteva preoccuparla.
Ma un giorno, capitò quello che non avrebbe mai voluto.
Narcissa l’afferrò per un braccio mentre stavano andando a colazione, e quando si voltò, sul volto della sorella c’era un’espressione di rabbia e frustrazione.
- E’ vero quello che dicono? Ted Tonks, Andromeda? Stai con un Nato Babbano? – sussurrava per non farsi sentire; sembrava parecchio a disagio.
- Sono innamorata di lui, Cissy –
Lei alzò gli occhi al cielo.
- Andiamo, è un Sanguesporco! Come puoi tradire così la nostra famiglia? –
- Ma… non ho intenzione di lasciarlo perché mamma e papà siano contenti! Non sono come voi, evidentemente! Tu sposerai Lucius Malfoy, e probabilmente ti sta bene, ma a me non va di vivere la vita che loro hanno pianificato per me! –
Era arrabbiata, perché per la prima volta una delle sue sorelle l’aveva contraddetta: Narcissa non capiva quanto fosse felice?
- Allora temo che dovrai andartene da casa, Andromeda –
La ragazza si voltò e vide Bellatrix, con uno sguardo pieno di rancore, che la osservava dall’alto al basso. Non l’aveva mai vista tanto arrabbiata.
- Ma… -
- Ho già scritto a mamma e papà, e loro mi hanno risposto. Verrai cancellata dall’albero genealogico, il tuo nome verrà bruciato e tu non farai più parte della famiglia –
Le voltò le spalle, e per la prima volta la ragazza si sentì abbandonata: che cosa le rimaneva, se la sua famiglia le voltava le spalle? Che cosa ne sarebbe stato di lei?
Quando anche Narcissa le voltò le spalle, seguendo la sorella, Andromeda si appoggiò al muro, chiudendo gli occhi come se volesse scacciare quell’incubo.
 
Era persa dentro, perché non sapeva dove aggrapparsi quando sarebbe caduta.
 
E poi lo vide, in lontananza. Aveva quel sorriso che l’aveva fatta innamorare, aveva quella dolcezza negli occhi così genuina e vera che lei gli sorrise, nonostante il suo mondo fosse crollato in pochi istanti.
 
Sapeva perfettamente a chi si sarebbe aggrappata.
 
 

***********

 
Il sole la prendeva in giro; perché in quel cimitero, davanti a quelle tre tombe, avrebbe dovuto piovere. Non aveva paura di farsi vedere in lacrime, Andromeda, e non aveva apura di esprimere la sua rabbia.
Lei in quella guerra aveva perso tutto.
A chi si sarebbe aggrappata, ora?
Le foto sorridenti di Ted, Remus e della sua piccola Ninfadora la guardavano da quelle lapidi così fredde, che mai avrebbero potuto esprimere la solarità di sua figlia e di suo marito.
A chi si sarebbe aggrappata, ora?
- Hai sempre avuto ragione, Meda –
Una mano gentile le toccò la spalla, ed Andromeda cercò di non perdere il controllo; erano anni che non parlava con Narcissa, ma era contenta di sapere che c’era ancora qualcuno dalla sua parte.
- Io non potrò mai perdonarla, Cissy. È come se me li avesse uccisi lei – una lacrima argentea cadde sulle sue guance pallide, e Narcissa le strinse un braccio attorno alle spalle. Non c’erano bisogno di parole, sapevano entrambe di essersi appena ritrovate.
E mentre i raggi del sole bagnavano le tre foto con i loro colori meravigliosi, Andromeda e Narcissa ritrovavano la consapevolezza che entrambe avevano qualcosa a cui aggrapparsi.
 
Perché in fondo, erano sempre state una famiglia.
 

***********
Angolo di Ghost:
 
io non so assolutamente scrivere di Andromeda, me ne rendo conto, ma ci ho provato e spero possa piacervi.
Ho qualche piccola considerazione:
- Che Andromeda sia stata smistata a Serpeverde l’ho intuito dal fatto che Sirius ha sempre affermato di essere l’unico Black mai smistato in un’altra casa. Nel caso non sia così, prendetela come una piccola licenza personale.
- Non mi ricordo in che Casa sia Ted, l’ho mandato a Grifondoro perché ce lo vedevo bene. Se così non fosse, consideratela un'altra licenza poetica!
- Da quanto ho letto in giro, Andromeda prima ragionava come il resto della sua famiglia: è stato dopo l’incontro con Ted che ha cambiato atteggiamento. Queste sono parole della Rowling, quindi ho preso alla lettera quello che lei ha detto.

- Da quando Ted e Meda si sono conosciuti a quando le sue sorelle scoprono della relazione è passato un po' di tempo. Insomma, spero che non sia un fiasco totale!

   
 
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