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Autore: giusy8690    21/05/2013    1 recensioni
è passato un anno dal loro primo natale passato insieme...tutto è cambiato e continuerà a cambiare...ma in meglio o in peggio? Questa è la mia prima fanfic su rossana spero che vi piaccia! Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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9 SORPRESA

Sono curiosa di vedere il regalo che mi ha fatto Akito. Lui non è mai stato cosi serio e non il tipo da regali, non vuole dirmi nemmeno una parola. Ha detto solo che quando arriveremo scoprirò di cosa si tratta. In fondo sono contenta che lui mi abbia fatto un regalo cosi misterioso…sono cosi curiosa. A parte questo discorso non abbiamo nominato la faccenda ‘figlio’. Non ho avuto il coraggio di chiedere cosa vorrà fare ora che sa che forse, e sottolineo il forse, ha un figlio con un’altra donna che non sia io. Mi fa male solo pensare a lui con quella e con il loro bambino.
“Sana a cosa stai pensando?” Mi distoglie dai pensieri. Lo guardo e sono sicura che anche lui è preoccupato di questo ma non vuole farmelo pesare.
“Sto pensando al tuo regalo misterioso.” Mento spudoratamente.
Non mi risponde, mi sorride spensierato. Non voglio fargli pesare che questa storia mi da tremendamente fastidio.
Arriviamo davanti al luna park. Scende e viene al mio lato per aprirmi la portiera della macchina.
“Come sei elegante amore mio.” Scherzo dandogli un bacio sulla guancia.
“Per te questo e altro.” Mi prende per mano e mi trascina al luna park.
“Dove andiamo?” Chiedo. “Bè volevi passare un po’ di tempo qui e ti ci ho portata.” Risponde con indifferenza. Ma io voglio il suo regalo!
“È qui il regalo?” Domando senza trapelare la mia curiosità.
“Più o meno. Ancora non è arrivato il momento. Ce la fai ad aspettare un altro po’?” Cosa? Ma che diavolo sarà, non resisto più.
“Mmh…penso di no.” Inizia a ridere prendendomi in giro.
“Kurata oggi hai compiuto 20 anni ma sei ancora una bambina curiosa e capricciosa.” Metto il broncio e gli do le spalle. Come osa darmi della bambina. Sono solo una ragazza curiosa tutto qui.
“E io di questa bambina me ne sono innamorato.” Aggiunge. Mi rigiro verso di lui e diminuisco la nostra distanza. Stiamo cosi vicini che sento il suo respiro su di me che mi da alla testa. Ho un gran desiderio di saltargli al collo e farlo mio, qui davanti a tutti per dimostrare al mondo intero che Akito Hayama è il mio uomo, la mia metà e nessuno me lo porterà via nemmeno quella donna.
Per questo pensiero inizio a scaldarmi, tocco le mie guance e le sento accaldate.
“Sei diventata tutta rossa, a cosa stai pensando?” Oh no, devo togliermi questi pensieri di lui tutto nudo su di me che mi fa impazzire…
“Ehi Sana ci sei?” Mi colpisce con un dito in fronte. Dannato Hayama e al suo corpo. Mi fa perdere la cognizione del tempo.
“Si ci sono scusami. Non pensavo a niente di interessante.” Continuo con la mia recita.
“Non si direbbe. Secondo me pensavi a come sono sexy al letto” Colpita e affondata. Prendo fuoco dall’imbarazzo. Ma come fa a leggermi nel pensiero?
“Ma cosa stai dicendo? Secondo me ti sei montato la testa. Non stavo assolutamente pensando a te.” Lo prendo per mano e andiamo in giro per le giostre. Non voglio dargli il tempo di controbattere, so già che perderei.
Dopo lunghe file ci ritroviamo fuori il parco. Akito mi ha regalato un grosso dinosauro a peluche, vinto in quelle bancarelle di tiro a segno. Ora è arrivato il momento di mostrarmi il suo vero regalo.
“Come ti ho detto prima ora dovrei farti vedere il mio regalo ma devo dirti una cosa prima” Ci accomodiamo su una panchina. Lui è molto nervoso e lo sono anch’io.
“Dimmi.” Lo incoraggio. Mi prende per mano e continua.
“Si…vedi io ci ho pensato molto e sono sicuro della mia scelta…vorrei che tu venissi a vivere con me.” Non posso credere che vuole vivere con me, il mio desiderio si avvera.
“Allora che ne dici? Se non vuoi capirò, oggi ho cercato in tutti i modi di renderti felice ma so che ti ho rovinato un po’ la giornata.” Si fa cupo e vedo la tristezza nei suoi occhi.
“Aki tu non hai rovinato niente. Quello che mi hai detto è stato per me un sogno. Ho desiderato proprio questo, di vivere con te e non vedo l’ora di iniziare la nostra vita insieme.” Mette le sue mani sul mio viso e lo porta a se per baciarlo. Mi da un bacio e poi mi mostra un mazzo di chiavi.
“E queste?” Chiedo.
“Queste sono di casa nostra. Vuoi vederla?”
“Certo!” E inizio a saltare per la gioia. Non ci posso credere che andrò a vivere con il mio Akito.
Torniamo in macchina e lui si dirige verso la nostra nuova casa.
“Perché hai già le chiavi? Non mi dire che l’hai scelta senza di me?” Inizio a parlare a raffica fin quando non mi azzittisce con un bacio.
“Zitta! La casa è vuota, tutto il resto lo sceglieremo insieme.”
Ci fermiamo vicino una villetta. È circondata da un ampio prato verde. L’esterno mi piace, sembra casa mia.
Entriamo e vedo che è tutta di legno. La casa è a due piani ed è molto spaziosa.
“Dobbiamo arredarla. Ho avuto una buona offerta e con l’aiuto di mio padre l’ho comprata. Che ne dici?” Mi chiede tra una stanza all’altra.
“È bellissima Aki, non vedo l’ora di venirci a vivere. Quando iniziamo?” Domando sorridendogli.
“Bè inizieremo quando vuoi.”
“Ok.” Continuo a girovagare per la casa. Una volta finito il giro trovo Akito in giardino seduto su una panchina.
“Amore che c’è?” Cerco di capire cosa gli preoccupa.
“Domani inizierò a lavorare con mio padre. Non riusciremo a vivere solo con la palestra.” Dice con lo sguardo rivolto a terra.
“Bè allora ti aiuterò anch’io.” Si gira verso di me guardandomi storto.
“Non inizierò con la mia carriera di attrice ma voglio continuare con quella di scrittrice. Io e mia madre ne abbiamo già parlato e lei mi aiuterà a entrare nel suo mondo. Potrò lavorare in casa senza separarmi da te, che ne dici?”
“Se non ci dovremmo più separare per me va bene. Voglio trovarti a casa al mio ritorno.”  Affare fatto.

Passarono i giorni e iniziammo a traslocare, comprare mobili nuovi e occuparci dei nostri nuovi lavori. I nostri amici ci aiutarono molto nel trasloco, io intanto nel tempo libero prendevo lezioni di cucina dalla signora Shimura. Volevo essere una brava donna di casa per Akito. Più passavano i giorni e più tralasciavamo quella faccenda in sospeso. So bene che un giorno dovremmo affrontare questa realtà ma per ora ci prendemmo tutto il tempo necessario per noi.
Finiti i lavori arrivò il giorno di andare a vivere nella nostra nuova casa.
“Tesoro abbiamo finito. Che ne dici di battezzare il nostro letto nuovo?” Il solito pervertito. Ma ha ragione da oggi possiamo vivere qui e fare quello che vogliamo.
Dopo una lunga notte insonne a causa del mio convivente, posso dormire nel mio nuovo lettino. Ripenso a tutto il tempo passato nella mia vecchia casa fino ad addormentarmi. Mi mancherà.
 

Pov Akito
 
Mi sveglio dalla luce del sole che filtra le finestre. Affianco a me c’è la mia Sana. Non voglio svegliarla perciò mi alzo, metto i boxer e scendo giù in cucina.
Preparo la colazione e vado a sedermi sul divano. Sento lo sciacquone del bagno, segno che Sana si è svegliata. Infatti dopo un po’ la vedo scendere le scale. È bellissima anche con un pigiama molto ridicolo arancione e quelle pantofole con la testa di un cane.
“Buon giorno amore mio, dormito bene?” La prendo per un braccio e la faccio cadere sulle mie ginocchia.
“Buon giorno anche a te, sono stanca per colpa tua…” Mi dice sbadigliando.
“Dovevamo inaugurare il letto nuovo.” Dico ghignando. Lei mi guarda assonnata ma non dice niente, si mette comoda su di me e io la abbraccio ancora più forte.
Vorrei dirle che sto pensando di voler fare il test di paternità. Voglio togliermi questo dubbio ma ho paura di rovinare il nostro rapporto. So che è stata male per questa cosa e ringrazio ogni giorno Dio che Sana è ancora qui con me. Ha accettato tutti miei sbagli e significa che si fida molto di me, ma voglio una conferma per assicurarmi che andrà tutto bene.
“Aki che hai? Ti vedo molto pensieroso.” Mi chiede perplessa.
“Stavo pensando a te. Sai che ti amo vero?” Chiedo anche se so già la sua risposta ma voglio sentirmelo dire da lei.
“Certo che ti amo.”
“E ti fidi di me?” Devo dirglielo e so che lei capirà.
“Si. Akito cosa vuoi dirmi?” Avrà capito dove voglio arrivare. Devo trovare un modo chiaro per farle capire che ho bisogno di fare quel test. Anche se quel bambino è mio figlio non cambierà niente tra me e lei.
“Non so come dirtelo…vedi stavo pensando che forse dovrei fare il test di paternità.” Aspetto che lei mi risponda ma mi annuisce solamente. Brutto segno.
“Ho bisogno di togliere questo dubbio dalla mia testa. Anche se sarà mio figlio non cambierà niente fra di noi.” Cerco di rimediare a quello che ho detto. È vero non cambierà mai quello che provo per lei.
“Si ti capisco. So che farai la cosa giusta e so che questo momento prima o poi sarebbe arrivato. Io non posso e non voglio impedirti niente perciò fai quello che devi fare.” Mi dice accarezzandomi il viso.
“Credimi lo faccio solo per sentirmi meglio, sto male se penso a tutto ciò che ho fatto” Mi blocca mettendomi l’indice sulle labbra.
“Chiama quella donna e dille che sei pronto a fare il test. Io verrò con te se vuoi.”
“Grazie.” Le sussurro.
Ci alziamo e facciamo colazione. Dopo aver sciacquato le tazze del latte vado sopra a cercare il numero di Luz. Una volta trovato lo digito sul cellulare e guardo quel numero che mi potrà cambiare la vita. Sana mi raggiunge e mi prende per mano.
“Chiamala.” Mi incoraggia. Digito la cornetta verde e aspetto la risposta della donna.
Luz risponde dopo un paio di squilli. “Pronto?”
“Luz, sono Akito. Accetto di fare il test.” Non voglio girare intorno a mille parole, perciò meglio parlare direttamente.
“Ciao Akito. Oh si va bene. Ci possiamo vedere domani in ospedale alle 9.”
“Ok a domani.” E chiudo senza aspettare una sua risposta.
Guardo Sana per capire cosa sta pensando ma è indecifrabile con quello sguardo da donna comprensiva.
“Mi accompagni?” Riesco a chiederle solo questo. Senza di lei non ce l’avrei fatta.
 
Scusatemi per il ritardo, spero di avervi entusiasmato con questo capitolo. Credo che il prossimo capitolo sarà l’ultimo. A presto e grazie per tutte le recinsioni che mi mandate. Un bacio :-)
  
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