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Autore: Violet Tyrell    21/05/2013    1 recensioni
Sequel di "The Rose of Death"
2004. Dopo un periodo di apparente pace al Santuario, le tre divinità abitanti sulla Terra - Athena, Poseidone e Odino - nella persona della celebrante Hilda - decidono di suggellare un'alleanza per poter contrastare le schiere di Hades.
Tra loro vi é un traditore: Poseidone, che per anni ha continuato a dormire nel corpo del ricchissimo e affascinante Julian Solo, intende sfruttare questo accordo per i propri scopi; dopo aver inserito una spia all'interno del Santuario, si incapriccia dell'avvenente guerriera d'oro del Capricorno, Shaya, figlia del defunto Aphrodite e di Astrid di Asgard.
L'erede dello splendore dell'ex gold saint dei Pesci e detentrice di Excalibur, parzialmente lusingata da tanto interesse e convinta di poter gestire la situazione, decide di fare il doppio gioco dopo una serie di omicidi sospetti che coinvolgono i guerrieri di Athena.
Il disastro è alle porte.
What If? e presenza dei guerrieri di Poseidone e Asgard.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Poseidon Julian Solo, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando il cuore e la ragione hanno origine dalle rose'
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Double talkin' jive 3
Angolo di benvenuto:

Di nuovo ciao a tutti :=) Noto sempre con estremo piacere che il seguito è aumentato, ci tengo davvero a ringraziarvi perchè questo vuol dire che ci sto lavorando bene :=) ma mi fermo anche a salutare chi legge e basta^^
Vi informo che si avrà la prima vittima ufficiale della storia, un pg che conoscete e amate (o, almeno, spero xd). E che si entra nel vivo dei mille misteri di questa storia u.u ci vediamo a fine capitolo con le risposte alle recensioni :=)




Double talkin' jive

Capitolo tre - The fallen warrior. 


"Non abbiamo più visto la Gold Saint del Capricorno da quando siamo salpati, un comportamento decisamente poco corretto soprattutto dopo l'alleanza che ci unisce", esordì il Marine di Siren rivolgendosi al cavaliere di Aquarius. Era già trascorso un giorno intero e nessuno di loro aveva più incontrato la guerriera; Poseidone aveva fatto commenti poco rassicuranti e lui aveva deciso di accertarsi del reale motivo dell'assenza prima che il dio intervenisse di persona. Gli occhi freddi di André non vacillarono neppure per un momento. "La mia compagna soffre di un forte mal di mare e non riesce neppure ad alzarsi, questa é la sola ragione per cui non si é mostrata in giro."
André non aggiunse altro, dopotutto era vero che Shaya non riusciva neppure a sedersi senza pensare che si trovava in alto mare e cominciava subito a delirare; probabilmente Athena aveva dimenticato quel particolare, oppure non ne era proprio a conoscenza. Vide il Marine scettico ma non offrì altri dettagli. "Se il tuo signore non si offende, é bene che tu gli riferisca che dubito fortemente che Shaya possa muoversi dalla cabina prima dell'arrivo ad Atene, é in uno stato veramente terribile ed é preferibile che riposi." Il guerriero però sapeva che se Poseidone avesse preteso di vederla e parlarle, in qualche modo Shaya sarebbe stata costretta a obbedire.
"Lo riferirò subito a Poseidone, se non sbaglio ci saranno altri quattro giorni di navigazione se siamo fortunati." André si chiese come Shaya avrebbe potuto sopportare altri giorni in balia di un malessere tanto radicato; si appoggiò al parapetto osservando la distesa blu che apparentemente non aveva confini, mentre il guerriero tornava dal suo signore. Gli piaceva osservare il mare, si sentiva sempre più rilassato, ma in quel viaggio c'era qualcosa che lo rendeva inquieto; aveva sperato di poterne discutere con Shaya ma la ragazza era davvero fuori fase, aveva cominciato a star male non appena salita sulla nave. Probabilmente temeva che affondasse, anche se dubitava che con la presenza stessa di Poseidone potesse accadere qualcosa di simile.
Dovevano essere trascorse un paio d'ore perché la luce del sole cominciava a venire meno e André venne distratto da un rumore di passi; volse lo sguardo e si irrigidì nel riconoscere il Marine di Siren accompagnato proprio da Poseidone, che venivano verso di lui. Abbozzò un leggero inchino rispettoso con la testa rivolto al dio prima che questi parlasse. "Voglio assicurarmi personalmente di quello che mi é stato riferito, cavaliere d'oro di Aquarius,mi riesce molto difficile credere che Athena mandi volontariamente su una nave qualcuno che ne ha il timore." André non mosse neppure un muscolo: aveva temuto qualcosa del genere e sapeva di non poterglielo impedire, anche se non sapeva come avrebbe reagito Shaya. Poche ore prima aveva strillato solo accorgendosi della sua presenza e temeva che la situazione potesse degenerare.

L'uomo entrò nella cabina seguito dai due guerrieri: la prima cosa che gli balzò all'occhio fu il disordine che regnava nella cabina, abbastanza spaziosa per almeno tre persone. Se fosse stato per lui ne avrebbe assegnate due separate ma il guerriero di Aquarius aveva sostenuto che non sarebbe stato un problema dividere in due quella, anche se erano maschio e femmina, così aveva lasciato cadere ogni insistenza. In fondo non era importante, la Star of the Sea poteva trasportare almeno una quarantina di ospiti più l'equipaggio. La seconda cosa che notò fu la guerriera del Capricorno letteralmente raggomitolata tra le coperte che teneva strette attorno al corpo, distesa sul letto e lo sguardo rivolto verso il muro; vide anche che portava una benda attorno alla testa, con la quale aveva coperto gli occhi.
Si avvicinò senza dire una parola e si rese subito conto che non gli avevano mentito, la ragazza doveva stare davvero male. "Siren, chiama il medico, digli di arrivare prima di subito." Julian si rivolse con tono impassibile al guerriero dopo aver sfiorato con la mano la fronte della guerriera: in quel momento sembrava delirare e si rigirava continuamente. "Starà sicuramente meglio quando scenderà dalla nave, un medico potrà fare ben poco." La frase di Aquarius gli giunse alle orecchie ma decise di ignorarla, non aveva certo bisogno di un pezzo di ghiaccio che gli dicesse cosa fare sulla sua nave! Inoltre non aveva alcun desiderio di ascoltare le lamentele di Athena qualora la guerriera fosse morta proprio durante il viaggio.
Il medico - un uomo abbastanza giovane e dall'aspetto poco incline a dare confidenza - constatò che la ragazza, oltre a soffrire per la fobia dell'acqua, si era anche ammalata: probabilmente il suo stato non l'aiutava, tuttavia con qualche piccolo accorgimento avrebbe sopportato meglio la traversata. Le venne levata la benda dagli occhi somministrato un leggero tranquillante, tuttavia Julian sapeva bene che l'efficacia di una banale medicina non sarebbe durata a lungo; l'aveva già preparata poco prima, tuttavia aveva aspettato il momento giusto per farla avere alla guerriera. Approfittò di alcuni minuti il cui il cavaliere di Aquarius si era assentato per aiutare il medico a preparare alcuni rimedi naturali per quando Shaya si fosse risvegliata; con calma osservò la conchiglia che teneva in mano e la posò al collo della ragazza, con un piccolo nastrino azzurro, come una piccola collana. In quel piccolo monile naturale c'era racchiusa tutta la forza benefica del mare, avrebbe potuto essere molto più utile di qualunque medicina, seppur senza annullare del tutto la fobia. Non in così breve tempo, almeno."Tenetemi informato sugli sviluppi", disse prima di salire di nuovo sul ponte.
La mattina seguente l'uomo capì di non avere chiuso occhio quando scoprì di leggere la stessa pagina del giornale da almeno un'ora; era rimasto in attesa di avere notizie, ma era rimasto deluso perché il cavaliere di Aquarius non sembrava avere alcuna fretta di fargli sapere qualcosa, anche se forse era ancora troppo presto. Così lui era rimasto sveglio a tormentare la mente, in bilico tra l'indifferenza e l'apprensione che non riusciva a capire; era pur vero che non gli importava molto della ragazza - dopotutto aveva già deciso di utilizzarla per i propri scopi, il piano era pronto nei minimi dettagli - ma in un certo senso gli faceva pena. Non era colpa sua, era capitata lì per caso, in mezzo a prossimi tradimenti e menzogne, ed era quasi un peccato infangarla: non aveva certo dimenticato che dietro la guerriera che soffriva atrocemente il mal di mare si celava una giovane donna bella e affascinante. Anche per quel motivo era adatta ai suoi scopi, inoltre lui non si sarebbe circondato di persone esteticamente sgradevoli; posò il giornale senza averlo neppure letto e ripensò a quella conchiglia. Tutto sommato un primo passo era stato fatto, se fosse tornata a star meglio di certo era solo per merito suo e non del medico o di quel guerriero fatto di ghiaccio con la puzza sotto al naso.
Non ci vorrà molto, basterà premere sul senso di umanità che vive in ogni Gold Saint. E qualche bel gioiello al momento giusto, nessuna donna resiste a un corteggiamento lussuoso. Quella ragazza sarà la chiave per la rovina di Athena... Basterà davvero poco.
E ora che conosceva la sua parentela con Asgard, il suo piano sarebbe stato modificato per essere perfetto; Hilda di Polaris presto sarebbe caduta nelle sue mani, a lui sarebbe toccato il resto.

La traversata durò sette giorni: una tempesta imprevista li rallentò molto, tuttavia la nave giunse indenne nel porto di Atene. "Guarda, siamo arrivati. Sei sicura di stare meglio?" André si rivolse a Shaya che si teneva in piedi, la schiena appoggiata a una porta: si trovavano sul ponte e Shaya pensò di non aver trascorso settimana peggiore fino ad allora. I primi due giorni erano stati un incubo, tuttavia poi era riuscita almeno a dormire e a non agitarsi troppo; il panico non era svanito, si era semplicemente mitigato, ma lei non aveva comunque voluto salire sul ponte prima di essere sicura che Atene fosse visibile da lontano. Per lo meno avrebbe posato presto le gambe sulla terraferma e avrebbe smesso di tremare. "Certo, non vedo l'ora di partire per Goro-Ho, almeno non vedrò più tutta quell'acqua." La ragazza rabbrividì: sentiva la tensione non ancora svanita e non vedeva l'ora di lasciarsi alle spalle il disastroso viaggio.
"Dite ad Athena che quando la vostra missione sarà conclusa, dovrà informarmi." Shaya osservò a distanza il breve dialogo tra André e Poseidone; erano appena scesi e lei si sentiva rinata, tuttavia non avrebbe tirato un sospiro di sollievo finché non fossero rientrati al Santuario. Abbassò lo sguardo sulla conchiglia che aveva al collo: non ne era certa, ma alcune volte aveva avuto l'impressione che un alone azzurro la circondasse. André le aveva detto che era stato Poseidone a dargliela e lei ora si chiedeva cosa avrebbe dovuto farne; aveva già deciso di toglierla e consegnargliela, ma proprio in quel momento André tornò verso di lei. "Andiamo, abbiamo perso fin troppo tempo. Ah, per quella cosa che hai al collo ha detto che sarebbe meglio che tu la tenessi, ma che se non la vuoi dovrai dargliela tu... Anche se non ora, se ne sono già andati. " Shaya sentì lo sguardo freddo di André sulla conchiglia e si chiese come mai non gli piacesse: più volte l'aveva sorpreso a guardarlo con una certa freddezza, persino con sguardo di accusa ma non le aveva mai spiegata la ragione. Sembrava che diffidasse di quell'oggetto, che lo disprezzasse, eppure non aveva detto una parola; Shaya si era anche accorta che per quasi tutto il tempo del viaggio, lui si era allontanato di rado dalla cabina, a parte qualche passeggiata sul ponte. Aveva praticamente evitato qualunque contatto superfluo con gli altri: una volta le aveva detto che era per via di Kanon - anche se non era presente sulla nave -, e tutto sommato Shaya lo poteva capire. Era stato uno shock riconoscerlo - non sembrava cambiato per nulla da quel lontano giorno, durante la sua prima visita al Santuario - e trovarlo di nuovo schierato con altri e, soprattutto vivo, l'aveva sconvolta. Non c'era stato il tempo di assimilare lo shock per via della battaglia e delle conseguenze che aveva avuto.
Varcarono la soglia del Santuario poco dopo, entrambi sollevati di ritrovarsi a casa anche se avrebbero dovuto occuparsi di partire il prima possibile; salirono la scalinata il più rapidamente possibile e Shaya decise di fermarsi alla casa di Virgo dal momento che André le aveva già riferito che sarebbe stato lui ad andare dal Sacerdote, per poi scendere nuovamente. "Allora, che é successo? Siete stati via più del previsto... E Alan? L'hai dato in pasto ai trichechi affamati di Asgard?" La ragazza scoppiò a ridere, percependo la tensione svanire: era sempre un piacere parlare con Micene, riusciva continuamente a metterla di buon umore, soprattutto quando capiva che c'era qualcosa di strano. Gli raccontò tutto ciò che sapeva - dalla battaglia imprevista al viaggio in nave; il ragazzo sorrise apertamente. "Avrei voluto vederti, lo aggiungerò alla lista delle cose che sono in grado di piegarti! Povero Poseidone, sarà stato più che lieto di sbarazzarsi di te, se per caso tu avessi vomitato sul suo nuovo parquet, ora saresti costretta a venderti l'armatura d'oro per saldare un debito di tale portata!"
Shaya sghignazzò anche se sapeva che l'amico stava solo scherzando; proprio in quel momento Micene allungò la mano e toccò la conchiglia che lei portava ancora al collo. "Uh, un regalo? Fammi indovinare, del tuo adorato Kanon? O di André? No, lui non può essere, non si abbasserebbe mai a fare una cosa del genere... O forse..." Shaya lo vide spalancare gli occhi e seppe quello che avrebbe detto un attimo prima che accadesse. "Oh accidenti, di Poseidone? Cosa nascondi al tuo fratellino adottivo preferito, eh?" Il ragazzo assunse un'espressione furbesca sul volto ma Shaya mise un finto broncio. "Proprio niente, non me ne sono neanche accorta, e poi serviva solo per il mal di mare, o almeno penso io." Di nuovo la ragazza ricordò come aveva riconosciuto il dio dei mari in quel giovane che aveva già incontrato mesi prima, e si sentì improvvisamente strana. Persino spiata. Forse era colpa della conchiglia? Eppure pareva innocua...
"Non hai detto che é lo stesso marpione che ti aveva invitato a vedere la sua barca tempo fa? Temo che ora sarai costretta ad andarci sul serio, sa come trovarti... Oh, André... Benvenuto anche a te, Deng." Micene si interruppe quando due cosmi conosciuti attraversarono la sua casa; Shaya si alzò, ma il guerriero di Aquarius glielo impedì. "Puoi tornare nella tua dimora, partirà il cavaliere di Libra con me: conosce Goro-Ho meglio di noi ed é stato l'allievo del Maestro. Sarà per un'altra volta."
Per un momento Shaya pensò di non aver sentito bene. "Ma... l'ha deciso Athena che saremmo andati insieme! Perché questo improvviso cambiamento?" La ragazza squadrò Deng: non le era mai piaciuto, non somigliava a Dohko e nemmeno a Shiryu, e sentiva in lui qualcosa di poco rassicurante. André rimase impassibile. "Perché non sei in condizioni di affrontare un lungo viaggio, ti reggi a malapena in piedi e saresti solo d'intralcio. Il Sacerdote é d'accordo, se vuoi lamentarti vai da lui, ma ora noi dobbiamo andare."
Shaya non disse niente e cercò di controllare la rabbia: era vero che risentiva ancora un po' del lungo viaggio in mare, ma non si aspettava che André le dicesse tanto cinicamente che sarebbe potuta diventare un intralcio alla missione. "Lo sai che quando lui parla, difficilmente usa il tatto... vuoi...?" La ragazza si voltò verso l'uscita: sentiva di essere sul punto di esplodere, come una bomba a orologeria. "Torno nella mia casa, ci vediamo."
Donne...Tutte uguali..., pensò il ragazzo scrollando la testa.

“Qui é passata la morte.“ La voce quasi monocorde di André riportò alla realtà il guerriero di Libra; sulla roccia in cui si trovavano, vicino alla cascata, c'erano parecchie tracce di sangue che il guerriero di Aquarius si mise ad esaminare. Deng rimase in silenzio osservando il guerriero, notando che aveva un paio di occhiali squadrati mentre si osservava le punta delle dita tinte di quel rosso vermiglio tanto sgradevole, dello stesso colore dei capelli di André. Il guerriero volse lo sguardo oltre: lo scenario era al solito deserto, l'alba stava sorgendo e nessuno era in vista. I due si guardarono un momento prima di dirigersi verso la capanna in cui abitava il vecchio Dohko da almeno due secoli, sicuri che forse lui avrebbe potuto dare loro una spiegazione. La casa era deserta, anche Shunrei era assente ma forse si trovava col marito – Shiryu – e i figli, ad Atene ma non avevano modo di esserne completamente certi. "Credi che c'entri Hades?“ Deng si rivolse ad André mentre si guardavano attorno: il cavaliere della Bilancia non era un affatto in soggezione di fronte al tanto esperto André, e non aveva paura di fare qualche figuraccia che lo facesse mostrare indegna del ruolo di cavaliere d'oro - come molti temevano di fare-, anche perché non era la prima volta che si trovavano in missione assieme. Nonostante tutto a volte sentiva una forte differenza con André, era molto diverso anche se erano entrambi uomini; parlava poco e sembrava così snob con tutti, al punto che si erano tutti chiesti come poteva riuscire a fare coppia fissa con Shun da almeno una decina di anni. Non avrebbero potuto essere più differenti: André così altero e riservato, mentre l'altro dall'aria dolce e vulnerabile.
“Sicuramente, e credo che possa centrare con la sparizione di Dohko. Seguimi, andremo a controllare la Torre.“ Deng annuì. Ricordava bene che il vecchio maestro era il guardiano della torre in cui Athena nella precedente guerra aveva sigillato Hades e le sue stelle malefiche, ma era anche al corrente che più di dieci anni prima quello stesso sigillo aveva iniziato a cedere, liberando qualcosa di sé nel mondo che ancora non era apparso completamente. Per un momento solo esitò, più per l'incognita della missione che per paura, poi seguì l'algido guerriero che sembrava distante da tutto. Dopo aver camminato una decina di minuti si fermarono; i passi dei due si mossero all'unisono verso una radura ed entrambi capirono di chi era quel fagotto floscio che avevano intravisto. Si chinarono entrambi ad osservarlo mentre André tastava il collo dell'anziano maestro, scuotendo la testa; a Deng mancò il cuore vedendo quel segno, non riusciva a credere che stessero guardando proprio il cadavere di Dohko, del suo maestro. Poteva giurare che le dita di André stessero tremando ma non ne era sicuro, forse perchè subito dopo il guerriero si alzò. “Io mi occuperò della Torre, tu sposta il Maestro e fai una ricognizione dei dintorni, non vorrei ci fossero altre sorprese sgradite." André si incamminò verso la cascata
 All'improvviso delle enormi fiamme avvolsero lo spazio in cui aveva visto André sparire, proprio vicino alla torre, e Deng si mosse subito in quella direzione; sapeva molto bene che il cavaliere dell'Aquario non aveva poteri inerenti al fuoco, piuttosto erano legati al gelo e non era difficile comprendere che doveva esserci un nemico che aveva probabilmente atteso il loro arrivo. Senza pensarci abbandonò quindi gli ordini per correre in quella quando, dopo pochi metri percorsi, si sentì inciampare su qualcosa di invisibile. “Oh eccoti, ti stavo aspettando. Lascia che mi presenti, ho ucciso io quella vecchia prugna e non vedevo l'ora di incontrare altri cavalieri di Athena; che peccato però, sarò costretto ad accontentarmi di te. Il Santuario avrebbe dovuto mandare qualcuno di più resistente, magari il famoso Shiryu del Dragone invece di uno come te.“
Deng squadrò il nuovo arrivato: portava un'enorme armatura violacea, con delle enormi ali, e aveva un ghigno a dir poco divertito sul volto. Non l'aveva mai visto, ma avrebbe potuto giurare che si trattasse di uno dei famosi spectre; cercò di rimettersi in piedi, ma la gamba sembrava stranamente appesa a qualcosa, e non voleva reagire. “ Scusa, mi ero dimenticato... Minos del Grifone, al servizio del potente Hades... e come si chiama la mia nuova marionetta? “ Tutto in lui era tagliente, e solo in quel momento il Gold Saint di Libra si rese conto che quello era probabilmente un filo estremamente teso che bloccava la sua gamba, strappandogli un gemito di disappunto e dolore. Marionetta non doveva essere una parola a caso, e dora che ci pensava doveva aver già sentito parlare del Grifone: non era una delle tre massime cariche dell'Inferno?
“Non osare offendermi! Il Dragone non vale neppure un quarto della mia forza e te lo dimostrerò!“ Senza una parola in più il guerriero lasciò esplodere il proprio cosmo con violenza, tranciando di netto l'aria esattamente come un fendente di cosmo, e vide con estremo piacere di aver colpito parzialmente il suo avversario, costretto quindi a indietreggiare mentre gli si apriva una ferita profonda alla parte superiore della gamba sinistra. Con una fatica estrema Deng si rimise in piedi, costretto però poi a riconoscere che la gamba doveva essere o rotta o quanto meno seriamente danneggiata; alzò lo sguardo, sperando che André fosse davvero così forte come dicevano che fosse, non voleva un fallimento, soprattutto non di quella portata. All'improvviso un gelo innaturale abbassò la temperatura, pur senza estinguere le fiamme: la Torre degli spectre sembrava divenuta di cristallo, posizionata quasi per caso all'interno di una gigantesco pezzo di ghiaccio imperituro. Proprio in quel momento il cosmo di André si abbassò repentinamente, dopo aver toccato un apice di potenza che fece tremare Deng e anche il Grifone, sorpreso da tanta inaspettata potenza. “Sei simpatico, ma sei rimasto da solo perché Aiacos ha già ammazzato il tuo amico, peccato che non sia riuscito a impedirgli di congelare la torre... pronto a soccombere? Potrai raggiungere il tuo maestro e il tuo stupido compagno!“ Lo spectre concentrò nuovamente il suo cosmo, che andò a scontrarsi con quello di Libra poco dopo, provocando una forte esplosione che mandò entrambi a sbattere uno dalla parte opposta dell altro; Deng si rialzò appoggiando un braccio alla roccia, chiedendosi come fare per poter mettersi in piedi. La gamba era più grave del previsto, non riusciva neanche a muoverla di un centimetro; gli restava da sperare che anche il Grifone fosse seriamente ferito.
"Se fossi in te non farei neanche un movimento." Lo spectre del Grifone non fece neppure in tempo a localizzare il proprietario della voce gelida che un pezzo di ghiaccio affilato lo colpì al collo, mozzandogli il respiro e generando un'uscita repentina di sangue che lo spaventò. Deng vide André giunto all'improvviso: il guerriero era in piedi, ma sembrava ferito, grondava sangue e l'elmo dell'armatura - così come il pezzo che ricopriva il busto - era pesantemente incrinato. Il cavaliere era in pessimo stato - soprattutto a causa di una ferita all'altezza del petto - tuttavia il cosmo dorato che lo circondava era più forte che mai; André si rivolse a Deng, il quale non riusciva a reggersi bene in piedi. "Uniamo i nostri cosmi e imprigioniamolo, non dobbiamo ucciderlo, il Sacerdote vorrà sicuramente avere da lui delle informazioni." La voce del guerriero era più acuta per via del forte dolore che provava, tuttavia nessuno dei due riuscì a fare ciò che si riprometteva: un oscuro portale violaceo lo aveva circondato e inghiottito, lasciando solo le tracce di sangue come segno del suo passaggio. André crollò a terra inaspettatamente, privo di forze fisiche e debilitato dalle ferite.

"Fino al Santuario reggerà... puoi teletrasportarti da solo, vero?" Kiki si rivolse a Deng dopo aver raccolto il cavaliere dell'Aquario privo di sensi; più tardi avrebbe sicuramente dovuto rispondere della sua uscita non autorizzata dal Santuario, ma era contento di averlo fatto. Aveva captato il messaggio telepatico di Deng ed era intervenuto, portando con sè l'acqua del Jamir raccolta alcuni anni prima e che teneva sempre vicino a sè in caso di bisogno. A lui non piaceva molto il cavaliere di Libra, era troppo superbo e assomigliava poco a Dohko e Shiryu, tuttavia non avrebbe mai rifiutato un aiuto; attese il cenno del compagno prima di teletrasportarsi assieme ad André.
Era raro vedere l'Aquario in difficoltà, era sempre in piedi e pronto a spronare gli altri: Kiki lo aveva soccorso con alcune gocce d'acqua sulle ferite più gravi, ma sapeva che necessitava di una mano più esperta. Aveva appena appoggiato il ragazzo su una brandina nella sua dimora quando comparve Milo; Kiki sapeva bene come l'ex-Scorpione non tollerasse André - di solito tendeva a evitarlo per via dell'incredibile somiglianza con Camus - e rimase sorpreso quando, dopo avergli chiesto cosa fosse accaduto, si offrì di curarlo. Milo era sicuramente molto più esperto di lui e lo lasciò fare: il suo primo pensiero era stato quello di rivolgersi direttamente ad Athena, ma la Dea non era ancora rientrata al Santuario dal suo viaggio ad Asgard.
Milo risalì la scalinata che portava al tredicesimo tempio, ma la sua metà era in realtà la decima Casa; caricatosi del fardello del peso di André, si apprestò a vacare la soglia della dimora della sua nipotina adottiva. "Shaya? Devi farmi un favore!" La ragazza comparve quasi immediatamente e nel vederla affrettarsi verso di lui, Milo sorrise apertamente: a volte aveva ancora degli atteggiamenti spontanei e infantili, ma non c'era nulla di tutto questo nella splendida ragazza alta e slanciata che era diventata e che gli correva incontro. Non portava l'armatura in quel momento - solo un paio di jeans bianchi e una maglia azzurra, di una tonalità più scura della chioma raccolta in una grossa treccia lunga fin oltre i fianchi - e sembrava più giovane che mai. E la somiglianza con Aphrodite era davvero notevole.
"Oh... che cosa... appoggialo pure qui!" L'impulso di Shaya sarebbe stato quello di abbracciare lo zio, ma alla vista dello svenuto André non aveva esitato a indicare il suo letto. Milo lo appoggiò gentilmente: l'armatura d'oro dell'Aquario era rimasta da Kiki per essere riparata, ma lui aveva pensato che non fosse il caso di lasciarci anche André. "La battaglia é stata durissima, dovrà riposarsi per un paio di giorni e ho pensato che potresti occuparti tu della sua sorveglianza: al momento sei l'ultima guerriera in forze che separerebbe i nemici dal tempio della Dea." Milo sapeva che con André fuori gioco e Alan non al Santuario, oltre Shaya non c'era davvero più nessuno e non aveva senso che restasse nell'undicesima Casa, vuota e priva di protezione. "È curato, deve soltanto riposare e se si lamenta... saprai come fare!"
Shaya annuì energicamente: quello non era proprio un compito pericoloso, tuttavia non si sarebbe mai tirata indietro. Milo le raccontò quello che aveva saputo sulla missione e poi, posando di nuovo lo sguardo su André, tornò inquieto. "Tu lo sapevi?" Il cambio di argomento fu repentino e sorprese Shaya, che osservò interrogativa l'uomo che l'aveva cresciuta per tanti anni e a cui sarebbe sempre stata legata; in fondo era come se fosse stato lui suo padre, non ne aveva conosciuti altri. Le pareva agitato e non era da lui; lo vide guardarsi attorno, come se temesse di essere osservato. Milo sollevò il lenzuolo in cui André era avvolto - un gesto discreto - e osservò Shaya sgranare gli occhi azzurri dalla sorpresa.
"André... una DONNA?!"




Angolo Autrice


Avrei voluto iniziare questo spazio in modo intelligente, ma... IL SORPRESONEEEEEE u.u
In verità per chi ricorda l'altra storia - e, soprattutto, ha letto "L'erede di Ganimede" che è lo spin off su André - lo sapeva già. A proposito, è aggiornato u.u Ma mi piace rimarcare che finora non avevo dato indizi XDD Ma, sono sicura, per chi lo ignorava, sapere che un gold saint é donna, quando finora era stato presentato come uomo,... beh, spero piaccia u.u
Fisicamente é così XXXX sì, so che è una colorazione(sublime u.u) di Degel, ma er ala migliore che avessi trovato. La colorazione è di un mio buon amico, Eden, che ringrazio. E viene creduta uomo soprattutto perchè non porta oltre la prima di reggiseno XD
cos'è un reggiseno? nd André
ecco LOL
André é forse la pg più enigmatica di tutti i nuovi gold da me creati: viene da un lontano passato e con questo futuro ha poco a che fare, ma c'é e si porta dietro un bagaglio di problemi(come tutti XDD) che pian piano si scopriranno u.u Se dovessi fare un'eventuale classifica di potenza dei 12 gold saint, direi che André é quella più forte di tutti, ma andando avanti scoprirete fino a che punto U__U
La prima parte é fondamentale perchè introduce due cose molto importanti:
- il fatto che, nonostante l'alleanza, ci sia diffidenza tra i due schieramenti;
- la conchiglia che Shaya ora porta al collo. Sarà importante, MA temo di avervi appena forviati <3
Julian pronuncia una citazione de "La Sirenetta" di Walt Disney muahahah chi la trova e sa dirmi qualè, vince un appuntamento con il pg che vuole U_____U
Dohko. Scusatemi. Davvero. Ma doveva essere lui, il primo, per una serie di ragioni che si capiranno andando avanti!
Che cosa ne pensate di Deng? Non avrà un ruolo importantissimo, tuttavia ci tengo a saperlo ugualmente u.u in fondo é pure lui uno dei miei tanti bimbi <3
Milo *__* vorrei dare a questo pg la giusta importanza che ha, tuttavia a volte temo di scadere nel banale e melenso. Il rapporto tra lui e Shaya é molto simile a quello tra padre e figlia - e che cavolo, lui l'ha cresciuta eh u.u - anche se non comparirà molto. Si tratta di una costante, per capirci xd Notate che da come si dice non ha un gran rapporto con André - visto che effettivamente somiglia a Camus LOL - ma vedrete u.u
Bene, lascio a voi i commenti <3 al prossimo capitolo, ciao!


Angolo risposte


Antares 91: Ehilà! Grazie per esserci, e soprattutto sono contenta che tu ti ricordi l'altra versione, ciò mi da' coraggio per questa U__U  inoltre sarò curiosa di sapere cosa pensi del prequel quando l'avrai finito xd Penso che le intenzioni di Julian siano chiarissime in questo capitolo, ma al signorinello (che ormai viaggia sui 35 o.o che figo *__* ) ho riservato qualche sorpresina u__u grazie per la recensione, se hai tempo e voglia leggerò volentieri altri tuoi pareri^^ ciao!

Suinoblu:  non ho mai perso una sfida, vedi tu u__u ottimo, se fa venir voglia di leggere allora ho fatto bene xd ciononostante io amo i flashback, e probabilmente più avanti ne inserirò :=) Julian penso sia difficile da usare, di lui sappiam poco, ma la temibile Vio gli ha dato un background coi controfiocchi U__U resta sintonizzato e continua a farmi sapere che ne pensi^^ ciao <3










   
 
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