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Autore: Eternal Fantasy    21/05/2013    3 recensioni
“Ragazzi, Homra ha bisogno di fondi.” [...]
“TU hai VENDUTO SU E-BAY una foto del RE?!” [...]
“Ho trovato! Faremo un CALENDARIO!”
---Ebbene sì, ho scritto una storia umoristica su K Project. Perché i bei tempi dove tutti erano insieme felici e contenti sono esistiti, dopotutto; e per sopravvivere all'angst ogni tanto ho bisogno di scrivere storielle ridicole come questa. Non prendetela sul serio ;)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Disclaimer: GoRa ancora non vuole concedermi Mikoto, e neppure K Project; quindi non mi appartengono ç__ç

N.d.A: chiedo scusa per il ritardo di questo capitolo, ma come si dice “Real life is a bitch and then you die”. Ringrazio chi ha letto e commentato i precedenti capitoli, spero abbiate la pazienza di assecondarmi anche nel presente ultimo atto di questa ridicola storiella (eccetto l’epilogo).

 

 

Capitolo 4 – Tutti per un calendario, un calendario per tutti!

L’atmosfera all’interno del bar Homra, fino a pochi istanti prima colma di vivace calore, sembrava essere stata cristallizzata da un gelido alito di vento blu. Blu come le divise dei tre nuovi arrivati, in piedi a ranghi serrati appena oltre la soglia del locale.

Il Re Blu si arrogò il compito di rispondere alla domanda del barista, ma lo fece rivolgendosi al Re Rosso, ancora comodamente seduto sul divanetto e intento a fumare una sigaretta con la massima calma, con l’aria di ignorare i nuovi arrivati… almeno agli occhi di chiunque conoscesse Mikoto Suoh da meno tempo di Izumo Kusanagi: al biondo non era sfuggita l’impercettibile tensione nel corpo atletico dell’amico. ‘Come un leone che si prepara a balzare sulla preda’ fu il suo divertito commento interiore.

Il Comandante di Scepter4 mosse i pochi passi necessari a raggiungere il suo rivale ed esordì con il suo più severo (e noioso, a parere di tutti gli altri presenti) tono da burocrate: “Siamo qui in merito a un’indagine di livello Blu Reale: da fonti sicure ci è stato reso noto che Homra sta attivamente perseguendo una nuova attività sovversiva.”

Hah?” il monosillabo interrogativo e un sopracciglio leggermente alzato furono il massimo della preoccupazione esibita dal leader di Homra.

Cosa che, puntualmente, riuscì a urtare i nervi del compassato ufficiale come nient’altro ne aveva il potere: “Non hai proprio niente da dire in proposito?”

Le iridi dorate scorsero rapidamente sui volti tesi dei propri uomini, notando preoccupazione soprattutto in quello di Totsuka, il quale mai avrebbe pensato che il suo innocente hobby li avrebbe portati sull’orlo di uno scontro tra Re. Gli occhi felini si socchiusero tornando sull’uomo dai capelli blu, e le labbra del rosso s’incurvarono in un sorrisetto rilassato: “Nah.”

Gli affilati cristalli violetti di Reisi lampeggiarono dietro le lenti degli occhiali e si chinò fino a portare il suo volto a pochi centimetri di distanza da quello dell’interlocutore, soffiando velenoso: “Questo tuo atteggiamento appesta l’aria che respiro; non l’ho mai sopportato, Suoh.”

Pigramente, come un grande predatore che si stiracchia prima di una notte di caccia, il Re Rosso si alzò dal divano e fronteggiò il proprio opposto con un ghigno provocatorio: “Se stai cercando un pretesto per combattere basta dirlo…”

I presenti avvertirono fisicamente sulla pelle le Aure dei due risvegliarsi, vampate di calore e di gelo che cominciarono a far gemere gli interni in legno. Kusanagi impallidì, aspettandosi da un momento all’altro di vedere il suo prezioso soffitto sfondato dalla comparsa di due Spade di Damocle:

“Fermatevi SUBITO, voi due!” ordinò Izumo, interferendo con incredibile coraggio nel faccia a faccia tra titani; ma si sa, l’amore rende temerari, e il barista aveva riversato troppo sudore e sangue (perlopiù altrui) nel suo adorato locale per vederlo distrutto dai bisticci da vecchia coppia sposata di quegli sconsiderati dotati di poteri semi-divini. “Se proprio volete venire alle mani, fatelo ALTROVE, e soprattutto LONTANO DAL MIO BAR!”

A quell’esibizione di innegabile autorevolezza, le Aure si affievolirono; Munakata era rimasto sorpreso dal tono con cui il secondo in comando del Clan Rosso si era rivolto al proprio sovrano, ma Suoh sembrava aspettarselo: sbuffò con noncuranza e annuì.

“Andiamo, Munakata. Cerchiamo un po’ di privacy.”

Reisi scorse negli occhi di Mikoto un guizzo di divertimento, ma prima che potesse reagire il rosso si era chinato, l’aveva preso in braccio e se l’era buttato su una delle robuste spalle, marciando poi fuori dal locale.

I campanelli tintinnarono di nuovo e il battente della porta si richiuse sulla sequela di oltraggiate proteste del Re Blu.

Il… poco ortodosso congedo dei due Re lasciò il resto dei presenti in palpabile imbarazzo. Eccezion fatta per  Izumo, che aveva ora campo libero per esercitare il suo fascino sulla bella Awashima Seri; una volta sbarazzatosi della presenza troppo opprimente del suo ufficiale superiore, era certo che la spadaccina si sarebbe dimostrata più cordiale, come nelle occasioni in cui lei veniva al bar da cliente, nei suoi giorni liberi. In quelle circostanze, la Donna di Ghiaccio aveva lasciato scoprire al barista una debolezza che (per quanto bizzarra) lui non esitava a sfruttare:

Seri-chan, che ne diresti di un martini alla marmellata di fagioli rossi? Mi pare di capire che il vostro Capitano vi abbia dato il resto della giornata libera” ammiccò sorridendo.

La bionda batté le palpebre come per risvegliarsi da un sogno o da un’allucinazione, poi rivolta a Kusanagi addolcì l’espressione e la voce: “Volentieri; credo di aver proprio bisogno di un po’ d’alcol in circolo, dopo quello che ho visto.” e seguì Izumo al bancone.

Anche Fushimi non perse l’occasione di approfittare dell’improvvisa libertà di azione: fin dal primo momento in cui aveva messo piede nel locale e si era reso conto della presenza dell’oggetto della sua ossessione, ovvero Misaki Yata, aveva contenuto a fatica l’istinto irrefrenabile di tormentarlo un po’ come di consueto. Ora che il suo guinzaglio era stato sciolto, neanche la presenza degli altri membri di Homra impedì al suo volto di assumere l’espressione da molestatore incallito che il ragazzo con lo skateboard aveva imparato a detestare:

“Cosa stai combinando, Mi~sa~ki~? Un calendario? Che idea patetica, degna di un gruppo di nullafacenti come l’Homra; pensi che la popolarità possa aiutarti a riuscire a parlare con una donna? Ti illudi se speri di perdere la verginità in questo modo, Miii~saaa~kiiii~~~”

Saruhiko ridacchiò nel vedere che fin dal momento in cui aveva pronunciato il suo imbarazzante nome di battesimo il suo ex migliore amico era stato sul punto di deflagrare in escandescenze; Bando e Shohei erano stati costretti ad afferrarlo per entrambe le braccia e Kamamoto gli zavorrava le gambe, per impedire che mettesse al rogo lì dove si trovava l’ufficiale di Scepter4, bersaglio di epiteti quali “Stupida scimmia, maledetto traditore” che l’avanguardia sciorinava senza quasi fermarsi a prendere fiato.

Non che il resto di Homra provasse sentimenti particolarmente amichevoli verso colui che aveva defezionato dal loro gruppo per unirsi ai loro più acerrimi antagonisti, ma avevano abbastanza autocontrollo da rendersi conto che se ci fosse stato spargimento di sangue sul prezioso pavimento in legno di Kusanagi-san, il barista li avrebbe spellati vivi.

Solo una persona pareva ignorare beatamente il clima da Terza Guerra Mondiale in procinto di esplodere: Totsuka Tatara si avvicinò al diciannovenne occhialuto con un sorriso cordiale e fin troppo compiaciuto, a parere dell’altro, che cominciò a preoccuparsi di cosa mai potesse passare per la testa dell’imprevedibile terzo fondatore di Homra.

“Capiti proprio al momento giusto, Fushimi-kun! Ci mancava Mister Giugno! Credo che starai benissimo nel nostro calendario, vero Anna?”

La bambina annuì decisa, lasciando a bocca spalancata tutti gli altri; persino Yata interruppe la sua raffica di insulti.

Il primo a riprendersi dallo shock fu Eric, che borbottò incredulo: “Vuoi far partecipare pure lui? Con quella faccia da stupratore di chihuahua che si ritrova?”

“Anna è d’accordo! Giusto?” chiese ulteriore conferma alla piccola albina che continuava a tenere lo sguardo fisso su Fushimi, come per obbligarlo ad accettare con la pura implacabilità delle sue iridi.

Fushimi farà il calendario.”

Saruhiko avvertì nella laconica affermazione di Anna il rumore del coperchio della sua metaforica bara che veniva inchiodato. E saldato. E sepolto nel cemento armato. Capì di essere stato incastrato. Poi guardò l’espressione schifata di Yata e capì che non tutto il male vien per nuocere: grazie a questa stupida trovata avrebbe avuto qualche occasione extra per molestare il suo skateboarder preferito.

Il resto dei membri di Homra sentì il livello di tensione scendere e si permise di tirare il fiato. Dewa, sempre pratico, fece un rapido conto sulle dita: “Questo allora ci lascia con un solo mese scoperto, a meno che Totsuka-san non cambi idea…”

Tatara replicò con il solito sorriso tranquillo: “Non preoccuparti, Dewa-kun; credo che di questo se ne stia già occupando il nostro Re.”

Alle espressioni confuse dei presenti rispose la voce sicura di Anna:

Reisi Munakata. Mikoto lo convincerà.”

“EEEEEHHHH?” fu il corale sbalordimento.

Tatara batté le mani: “È un buon piano, non trovate? Dopotutto, se il Re Blu parteciperà al calendario, non potranno più accusarci di attività sovversive o altre sciocchezze!” si volse raggiante verso Awashima “Dico bene, signorina Vicecomandante?”

Battendo le palpebre per riprendersi dalla sorpresa, Seri ammise: “Se il Capitano accettasse, immagino di sì…” non diede voce ai suoi dubbi sulle poche probabilità che l’ufficiale superiore si rendesse partecipe di una simile iniziativa; dopotutto, Munakata si comportava sempre in modo inconsueto quando era coinvolto Suoh. Che il Re Blu decidesse di assecondare la richiesta del Re Rosso non poteva essere escluso a priori. “Ma in tal caso, i due dodicesimi del guadagno verranno versati alla cassa comune di Scepter4.” Decretò pragmatica.

“La Donna di Ghiaccio pensa sempre a tutto, eh?” commentò scherzosamente Kusanagi.

“Eh, ma io speravo in un extra per arrotondare lo stipendio!” si lamentò Fushimi.

“Questo tipo di bonus non è ammesso dal regolamento; se vuoi arrotondare, comincia a fare un po’ di straordinari, dato che poltrisci anche nelle ore d’ufficio che ti spettano. Inoltre, farai le fotografie esclusivamente nel tuo tempo libero; non tollererò pause non autorizzate durante l’orario di lavoro.”

“Spietata!” fu il comune pensiero di tutti.

TBC

 

 

NdA: e così la temuta battaglia si risolve a tarallucci e vino… o meglio, a Martini con marmellata di fagioli rossi. Morale del capitolo: quando le donne comandano sugli uomini le cose si risolvono sempre per il meglio ;P

A presto per l’epilogo (forse!)

 

 

  
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