Guns

«Come ti chiami?» Azzardo, voltandomi verso di lui.
La sua mascella si indurisce e contrae tutti i muscoli del corpo.
«Ancora non te lo posso dire piccola, ma lo farò presto.» Le sue parole, sono piene di promesse. Come se mi stesse promettendo che ci saremmo rivisti. Cosa impossibile, dopo quello che mi ha fatto. Dire che lo odio è poco.
Dopo un'eternità, imbocca la strada dove si trova la mia squadra, la C20.
Avevo ragione, ha mantenuto la sua promessa.
«Ti lascio qui, non vorrei destare sospetti.» Annuisco accondiscendente e mi slaccio la cintura di sicurezza.
«Allora ciao, ragazzo misterioso.» "Che mi ha picchiata" aggiungo mentalmente, ripensando a ciò che mi ha fatto poche ore prima.
«Ci vediamo presto, Ariel.» Il suo viso è serio, totalmente e spaventosamente serio. [...]
«Ti avevo detto che ci saremmo rivisti.» La sua voce calda accarezza quelle parole, facendomi rilassare. Il suo tono è diverso rispetto al primo incontro e questo mi fa sentire un po’ a mio agio. Certo, per quanto a suo agio si possa sentire una ragazza in asciugamano.