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Autore: Stregatta    07/12/2007    5 recensioni
"Matthew Bellamy era agitato.
Cioè,non che fosse mai stato di natura particolarmente tranquilla,ma quella sera era letteralmente elettrico.
Si guardò attorno ansiosamente,controllando che ogni più piccolo dettaglio della scenografia fosse al suo posto,tartassando chiunque gli capitasse a tiro con i suoi dubbi a proposito praticamente di ogni cosa."
Quando i brutti presentimenti si rivelano essere terribilmente giustificati...Fic fantasy,scema,romantica e anche (si spera!) lol!
Genere: Romantico, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Brian.M/Matthew.B
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Clearly 7

Capitolo 7

Sul ponte




Stillicidio.
Quella dannata situazione era uno stillicidio.
Il ticchettio dell’elegante sveglia poggiata sul comodino si era dilatato,appesantito,trasformato quasi in una marcia militare.
Un ritmo incalzante e beffardo,che ad ogni minuscolo “tic-tac” sembrava rammentargli che il momento del disastro stava per arrivare.
Si potrebbe impazzire per molto meno.
Matt cominciava ad essere stufo di quelle quattro,asfissianti mura,di quel letto soffice come l’oblio… E soprattutto quel dannato rumore che scandiva ogni minuto perso ad ascoltarlo.
Si alzò bruscamente,pervaso da un’improvvisa energia.
Aprì l’armadio,afferrando velocemente il suo cappotto rosso squillante.
Una curiosa spavalderia lo spingeva a fronteggiare il suo riflesso nello specchio col mento fieramente alzato,come se stesse fissando negli occhi il suo peggior nemico.
Non starò qui a lasciarmi ammattire da questa situazione. Sono un uomo,accidenti. Continuerò a vivere lo stesso,a cominciare da adesso.
Uscì dalla stanza con passo baldanzoso e saltellante,sentendosi un vero guerriero.

Quella sensazione di arrogante benessere durò pochissimo,più o meno cinque minuti.
Sceso in strada,nel buio gelido della serata punteggiato di insegne luminose e lampioni,il suo marciare si trasformò in un passo dal ritmo sempre più lento ed incerto,fino ad arrestarsi in prossimità di un ponte.
Matt si affacciò dal parapetto,scrutando il flusso dell’acqua sottostante,perso nei più cupi pensieri.
Ma chi voglio imbrogliare?Mi sento uno schifo.
E di nuovo il sentimento senza nome che lo attanagliava da un po’ tornò a fare capolino nel bel mezzo delle sue riflessioni,lasciandolo ancora più triste di prima.
Perché sentiva di aver perso tutto quanto… E in quel tutto,dannazione,era contemplato anche Brian.


Brian vagava senza meta,i suoi piedi infreddoliti reclamavano il tepore del caminetto del suo appartamento,e le sue mani intirizzite erano perfettamente d’accordo con loro.
Ciononostante l’uomo camminava ancora,senza soluzione di continuità,sprofondato nelle sue elucubrazioni.
Dannato Manson. Crede di conoscermi? Io e Matt… Cristo,sarebbe un’idiozia!
Scene di bolle di sapone,vino rosso,parole sparse fra l’imbarazzo e il desiderio continuavano ad affacciarsi alla sua mente,tormentandolo dolcemente.
Dolcemente?
Sono stato bene con lui. E’ un ragazzo carino. Molto carino.
Si strinse nel cappotto,rabbrividendo improvvisamente per una folata di vento.
Il bel tempo dei giorni scorsi sembrava essersi dileguato,il cielo era ingombro di nuvole che nascondevano la luna.
Quella cortina nebulosa lo infastidiva,come pure lo infastidiva quel freddo terribile,ma non aveva lo stesso voglia di tornare a casa,non aveva voglia di stare da solo in quel lussuoso attico… A far cosa?
Preferiva camminare,e pensare… Prevalentemente a Matt.
Dannato Manson,crede di conoscermi…. E forse ha ragione…


Arrivò al ponte senza quasi accorgersene,e in lontananza individuò una piccola figura rossa a ridosso del parapetto.
Bel cappotto. Quasi quasi sarebbe da andare a chiedergli dove lo ha comprato…
Si avvicinò ulteriormente,e finalmente notò che il delizioso capo d’abbigliamento era sostenuto dalle gracili membra di Matthew Bellamy.
- Cazzo!- gli sfuggì dalle labbra sonoramente.
Matt si girò sentendo l’imprecazione,e spalancò gli occhi,sorpreso.
- …tu??- esclamò,muovendo un passo verso di lui.
Brian non rispose,semplicemente girò i tacchi e scappò.
- Ah,no,eh?? Non pensarci nemmeno,Molko!! Mi devi parecchie spiegazioni!!-
Matt si lanciò all’inseguimento,fra la gente che si voltava a fissarli come fossero pazzi,ed erano probabilmente nel giusto.
- Brian,devo… Oh,scusi signore...!...devo parlarti! Maledizione,fermati! Non vedi che stiamo dando spett… Oddio,mi perdoni,signora,sono disp… No,no,la prego,l’ombrello in testa no!!-
Brian si bloccò in tempo per catturare l’immagine di una vecchietta che picchiava con il proprio ombrello enorme e nero in puro stile Mary Poppins il malcapitato Matt,che si proteggeva a malapena da quello scoppio di furia senile.
Il povero ragazzo sgusciò via in chissà quale maniera,mentre la donna urlava – Maleducato!!! Venire addosso ad una povera signora anziana e indifesa!! Giovinastro!! Al riformatorio devono andare,quelli come te!!-
Brian,le braccia conserte sul petto e il solito sorrisetto sul viso impudente, disse : - Sei un po’ grandicello,per il riformatorio…-
Matt gli dedicò un’occhiataccia.
- Se è per questo tu sei un po’ troppo grande per giocare ad acchiapparella per le strade,visto che ormai hai trentacinque anni abbondanti…-
- Trentacinque anni e basta,Bellamy.- precisò Brian,genuinamente divertito da tutta la situazione,ed  involontariamente incantato dalle guance arrossate e dagli occhi scintillanti di Matt.
Entrambi tornarono seri e composti.
- Devo parlarti.- pronunciò con tono calmo Matthew,deciso a spiegargli una volta per tutte quello che gli era successo tre giorni prima.
Espose la situazione in maniera insolitamente chiara,per i suoi standard,e Brian,dopo il primo, comprensibile atteggiamento di incredulità,finì per credergli.
Ricominciarono a passeggiare insieme,discutendo fittamente di quanto fosse incredibile quella storia,e si ritrovarono di nuovo sul ponte.
Si guardarono,e per un attimo Matt non desiderò fermare il tempo solo per impedire che le sue chitarre gli venissero sottratte…
Qualcosa li spinse l’uno di fronte all’altro,ad una distanza sempre più esigua,riempita dai loro respiri e dal loro desiderio…
- Io non ti amo,Matt.- mormorò Brian sulle sue labbra.
- Lo so…- sospirò l’altro, e le loro bocche si sfiorarono gentilmente,cautamente.

- Aaaaahhhhh!! Maleducati e depravati!! Cosa state facendo?? Questo è un quartiere rispettabile!!!-
- Dio,ancora quella vecchia pazza!- esclamò Matt esasperato,mentre Brian sogghignava : - Siamo destinati ad essere interrotti sempre sul più bello…-
Matt approfittò di quell’attimo per gettare un’occhiata al quadrante dell’orologio.
Due minuti. Solo due minuti alla fine.
Brian notò quel particolare,e le spalle repentinamente afflosciatesi di Matt,e un briciolo di senso di colpa lo solleticò.
- Senti… Mi è venuta un’idea!- disse,passando un braccio attorno alla vita del ragazzo.
- Ti ascolto.- mormorò Matt,poco speranzoso,fissando sempre le lancette che si muovevano a velocità esorbitanti.
- Visto che ti piace così tanto…-
Un minuto.
- … temporaneamente,è ovvio…-
Cinquanta secondi.
- … pensavo di proporti di… Oh,lo so,da parte mia sembrerà strano,ma…-
Dieci fottuti secondi.
-…potresti usare la mia Jaguar cromata,se ti va,visto che mi sembrava l’apprezzassi molto,l’altra volta!-
Tempo scaduto,ma ... Ma…
Matthew si voltò a guardare Brian negli occhi,mentre l’incredulità si impadroniva dei tratti del suo viso…
E poi scoppiò a ridere fragorosamente.
- Ehm… Ovviamente ora sei sconvolto e non te la senti di pensare alla mia proposta…- Brian era perplesso da quella manifestazione di riso isterico… E anche un po’ terrorizzato.
Matt continuava a sganasciarsi,incurante del suo compagno,e solo dopo parecchi secondi si interruppe a fatica,singhiozzando fra le risa : - Tu… Tu mi ami,Brian!!!-
Quest’ultimo impallidì,e balbettò : - C-cosa hai detto?-
Riprendendo fiato,Matt riuscì a ribadire la sua sentenza : - Mi ami,Bri… E neanche te ne accorgi!-
Brian scattò,indispettito : - Non è vero! Come fai a dirlo con tanta certezza??-
- Caro… Mi hai appena offerto in prestito la tua preziosissima chitarra…-
- E allora?-
- Come sarebbe a dire “E allora” ??-
- L’ho fatto per pura cortesia!-
- Cortesia,Molko? Cortesia?? Quando ho provato a sfiorare la tua Jaguar allo studio discografico hai minacciato di trasformarmi in un gomitolo umano!!-
Dopo questo vivace scambio di battute,Matt sospirò,cercando di mantenere la calma,e tirò lentamente fuori il suo cellulare.
- Adesso chiamo Chris e gli dico di controllare le mie Manson… Se non sono tornate come prima vuol dire che hai ragione tu,ma in caso contrario…-
Non terminò la frase,e si allontanò di qualche metro per effettuare la chiamata.
Brian lo spiava,sentendosi sulle spine.
Batteva ritmicamente il piede a terra,e intanto sbuffava,impaziente,con un broncio infastidito.
Dopo qualche minuto finalmente Matt tornò,un’espressione indecifrabile dipinta sul volto e il cellulare stretto fra le dita.
Senza dire una parola accostò l’apparecchio all’orecchio di Brian.
Una chitarra distorta e aggressiva penetrò a colpire impietosamente il suo fragile timpano,e l’uomo si allontanò sorpreso.
Gli occhi di Matt erano fermi,sicuri,implacabili… Come il Destino.
- E adesso,cosa hai da dire?- chiese in tono grave ed intenso.
Non gli diede tempo di rispondere.
Si accostò a lui velocemente per baciarlo a fondo,e Brian finalmente si arrese.
Passarono diversi minuti,prima che i due si decidessero a staccarsi l’uno dall’altro.
Brian si guardò attorno,come se stesse cercando qualcuno o qualcosa.
- Cosa stai facendo?- ridacchiò Matt.
- Non capisco… La vecchietta dov’è?- domandò Brian.- Si sta perdendo uno spettacolo davvero da urlo…-

La donna era poco lontana,e ancora li fissava,lamentandosi di “quell’indecenza” con un alto signore vestito di viola,e dotato di una abnorme barba bianca.
- Al giorno d’oggi non c’è davvero più rispetto,vero? Questi giovani che si sbaciucchiano così,per strada,senza curarsi di… Ma mi sta ascoltando??-
Il vecchio infatti non sembrava interessato alle chiacchiere della signora.
Sorrise all’indirizzo della coppietta,e si incamminò lungo il marciapiede.


Note dell’autrice: …finita! E un po’ quasi mi spiace… In una certa misura spero dispiaccia anche a voi,piccini della zia Stregatta,che avete letto,commentato e preferito questa piccola fic di poche pretese… Anzi,l’unica “pretesa” che aveva era di divertirvi alla stessa maniera di come mi sono divertita io a scriverla XD!
Un bacio enorme :****!!


   
 
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