Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
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Autore: Readme    22/05/2013    5 recensioni
"Ma a otto anni, nessuno ti dirà che cantare è solo un bel sogno. A dieci anni, nessuno ti dirà che ovunque andrai, nulla in te andrà bene. A dodici anni, non ti confesseranno che nessuno crederà nella tua musica, perchè a nessuno interesserà davvero quella. A nessuno interesserà il tuo nome, perchè tu sarai solo la fidanzata di qualcuno, la puttana di turno. A quattordici anni, nessuno ti racconterà che il mondo della musica non è fatto di musica, ma di odio, invidia, cattiveria. A sedici anni, quando quella bambina ti riconoscerà per strada, non penserai che forse quando crescerà ti odierà, ti odierà per essere uscita con il suo idolo. E nessuno, ti chiederà mai ad otto anni, se ne varrà mai la pena".
Taylor lascia il mondo della musica dopo lo SNT. Non è la ragazza forte che tutti si aspettavano. Non dopo averle fatto sanguinare il cuore fino ad ucciderla.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Settimo capitolo.











Flashback.

 

Guardai l'orologio, non era ancora ora. Tenevo la tazza ripiena di camomilla tra le mie mani, mi inumidii le labbra con la lingua, avvicinai la tazza alle labbra e sorseggiai il liquido. Era freddo, ma non diedi nessun segno di meraviglia, ero seduta su quella sedia da ore forse, non ricordo bene. Mi ero presa una pausa di qualche giorno dalla prossima tappa dello Speak now tour. Ero a Parigi, Harry si era esibito a Barcellona. Avevo deciso di raggiungerlo, sentivo la sua mancanza e più cercavo di sorridere durante le nostre video-chiamate più lui mi guardava intristito, quasi riflettesse le mie emozioni. Forse avevo tradotto male i suoi gesti. Intanto lui non era in albergo. Non c'era. Taylor Swift non è il mio tipo. La tazza mi sfuggì dalle mani, ma riuscii a non farla cadere. Sentivo la gola ardere ed i polmoni mi facevano male. Emma era venuta a trovarmi quella stessa mattina, la notizia su ogni sito internet girava incontrastata. Non ero il tipo di Harry Styles.

 

Avevamo deciso di avere una relazione privata – odiavo dire segreta -, mentire ai miei fan non mi piaceva, era come se stessi omettendo qualcosa alla mia famiglia, era inconcepibile. Sul palco parlavo di onestà, parlavo del nostro legame, lunga vita a noi e poi? Doveva valerne la pena. Emma mi aveva fatto sorridere, stava andando tutto bene. Harry nemmeno aveva provato a chiamarmi. Forse nemmeno pensava che fosse successo qualcosa di grave tra di noi. Era solo una frase. Una frase che mi aveva spezzato in un battito di ciglia. Mi aveva promesso che lo avremmo annunciato il mese scorso. Poi il tour. La settimana prossima. Le nuove date sold out. Tra pochi giorni. Io sviavo le domande su una mia improbabile relazione, lui ottimo attore, diceva che tra noi era una cosa impossibile. In questi giorni dovevamo annunciare il tutto. Credo che questo tutto sia giunto al suo termine. So che tutto finisce, ormai l'ho imparato, è troppo giovane ed io sono troppo vecchia per aspettare che cresca provando a rompere ogni giorno il mio cuore. Avrei voluto parlargli quella mattina, ero riuscita a schivare qualunque telecamera, per il mondo Taylor Swift era ancora a Parigi. Ma lui non si era fatto trovare, ed i giornali che tappezzavano le vie di Barcellona parlava solo di lui, la band, il tour e me. Me. Risi isterica pensando che in quel momento avevo creduto che avesse rivelato a tutti il nostro amore. Lo aveva solo negato, ancora una volta.

 

Qualcuno bussa alla porta della mia stanza. Forse è Emma, forse Selena, forse sto solo sognando. Dopo pochi minuti sento una voce dall'altro lato della porta e il suono copioso di qualcuno che bussa. Mi alzo e faccio una smorfia a sentire tutto il mio corpo intorpidito ed esausto, il giorno dopo mi sarei dovuta esibire. Appoggio la tazza nel lavandino della cucina e mi avvio verso la porta. Sbircio dall'occhiello ed incontro gli occhi verdi di qualcuno. Prendo una boccata d'aria. Poggio una mano sul cuore che batte forte, dalla mia gola esce un gemito. Chiudo l'occhiello, ma so che lui mi ha visto, sentita. - “Tay, apri” - la sua voce trapassa il legno della porta, sento la sua fronte poggiarsi su di essa e le sue dita ticchettare nervosi sul legno. Trattengo il fiato, non riesco a ragionare. Sapevo che sarebbe venuto. Fissavo l'orologio da ore aspettando che arrivasse, come sempre, con il suo sguardo malinconico e la sua aria da dannato. - “Tay, apri, ti prego, ho bisogno di spiegarti tutto, non riesco a dormire senza la sicurezza di averti al mio fianco” - il cuore cede, singhiozza, ma l'orgoglio non mi fa parlare, non respiro, forse penserà che non ci sia, lascerà stare. - “Taylor, so che mi odi in questo momento, ma aprimi, lasciami spiegare, sarà l'ultima volta” - l'ultima volta. - “Lo giuri? Me lo prometti Harry?” - poggio la guancia bagnata dalle lacrime sulla porta, mentre scivolo contro di essa. Mi ritrovo per terra in pochi secondi, mentre i singhiozzi mi perforano la gola.

-“Te lo giuro, te lo prometto. Non sbaglierò più” - sorrido felice tra le lacrime e gli credo, pendo dalle sue labbra. - “Apri Tay, aprimi, voglio asciugare le tue lacrime, andiamo..” - la sua voce non è insistente come prima. E' solo un'altra scusa Taylor. Sa che lo farai entrare, come tutte le altre volte. Ho paura, paura di perderlo. Mi lascerei spezzare il cuore mille ed altre volte solo per farlo rientrare nella mia vita e vederlo riuscire. - “Questa è l’ultima volta che te lo chiedo, poni il mio nome in cima alla tua lista” - sussurro contro la porta. Lo sento vicino, quasi stesse già lì con me. - “Sbagli a pensare che tu non sia in cima alla mia lista” - dice.


-“Questa è l'ultima volta in cui mi dici che sto sbagliando” - dico con più coraggio, sperando che non vada via, controllando ogni mio gesto. - “Non ti ferirò più” - ammette. Ed io continuo a credere ad ogni sua parola. - “Non lasciarmi più alla tua porta Taylor” - aggiunge sentendo il mio silenzio. Mi rialzo lentamente, ma agitata, perché so che le sue braccia mi avvolgeranno tra pochi secondi e le sue labbra saranno mie. Io sarò sempre sua. Apro la porta. Si era già rialzato, i capelli appena tagliati incorniciavano perfetti il suo viso. Nessuna lacrima bagnava le sue fossette. Io ero un fottuto pasticcio. - “Sei stato tu, da sempre” - rispondo ai suoi occhi che si chiedono ostinati perché,  perché lo faccio sempre rientrare nella mia vita? E mi bacia. Mi tiene stretta, perché sa che sto sfuggendo al suo controllo, scivolo via in balia delle sue parole. - “Non spezzare il mio cuore, ti prego Harry, non spezzarlo”-

 

Lui non fiata. Lui mi bacia, mi tocca i capelli, tocca il mio corpo avvolto da un pigiama orribile. Lui mi ama.

 

Questa è l'ultima volta, dico a me stessa. L'ultima volta Harry.



 

Fine Flashback.




 

Fissavo la scaletta, ero arrivata all'ormai ottava canzone. Ed litigava con Grant per la scelta del duetto. Quale scegliere? 'Everything has changed' o 'The last time'? Ero indecisa. Gary si era reso disponibile, ma avevo aggiunto troppe canzoni. The last time mi avrebbe uccisa sul palco. Ero codarda, avevo anche eliminato 'All too well', era troppo personale, non so nemmeno se piacerà una canzone del genere. - “Io dico 'The last time” è bellissima, in più dopo 'Tracherous' è perfetta. E' come se dessi l'inizio di una storia e poi la fine” - Ed continuava a ripetere quella frase ed io mi trovavo maledettamente d'accordo, mentre Grant sottolineava il suo desiderio di suonare il duetto tra me e Ed. - “Everything has changed, punto, non voglio deprimere troppo il mio pubblico” - chiudo il quadernetto, poggio la penna sul divano e mi stendo su di esso. - “Dovrai cantarla al 'Red Tour' però, almeno questa, è bellissima” - annuii arrossendo verso Ed. Mentivo. Ormai era facile farlo. Non avrei mai cantato 'The last time', era così triste, non è 'Sad beautiful tragic', non è solo musica triste, ma è dolore e consapevolezza che tutto sta per finire e lo sapevo, dannazione, lo sapevo! Però era stata davvero l'ultima volta. Il giorno dopo annunciammo la nostra relazione in pubblico. Il giorno dopo cominciò l'incubo da parte delle Directioners e pochi mesi dopo tutto terminò in un silenzio fatto di Tweet e messaggi pieni di odio nei miei confronti.

 

-“Eccitata?” - Ed mi sorrideva e mi diede una pacca sulla schiena. Io risi e ricambiai il suo gesto goffamente. - “Ovviamente, sarà fantastico” - e lo sarebbe stato davvero. Avevo fatto sold out in meno di sessanta secondi. Avevo tenuto alcuni biglietti da parte per Selena, Abigail – che mi avrebbe raggiunto in serata -, ovviamente per la mia famiglia e Louis. Emma purtroppo era troppo lontana, ma Selena ha promesso di chiamarla per farle sentire qualche parte del concerto. Ero felice, la mia famiglia sarebbe stata lì, i miei fans, avrei donato il mio cuore a loro. E questa volta sarebbe stato per sempre.

 

-“E' pronto il videoclip 'Begin Again'?” - chiese pensieroso Ed. Io aprii gli occhi scioccata. Mi era completamente passato di mente. - “Lo stanno montando, domani lo vedrò e poi lo pubblicherò” - Begin again sarebbe stato il secondo singolo di 'Red' ed in più, il primo dopo l'uscita dell'album, lo pubblicherò alle 13 pm. Ho pensato di scegliere quello per raccontare tutto il tempo che ci ho messo per ricominciare, per ringraziare Louis ovviamente ed infine per ritrovare stabilità. 'Begin again' è lenta, ma decisa, è country, ma semplice. Dopo il primo singolo ed il concerto che oggi sorprenderà tutti con i miei nuovi sound, credo che chiunque mi conosca abbia bisogno di un secondo per dire 'E' sempre la stessa Taylor', anche se non lo sono più. - “Perfetto. Taylor, sarò onorato di cantare con te stasera” -

-“Anche io Ed, davvero, sono così felice, come mai da tanto tempo” - mi si inumidirono velocemente gli occhi, ma non lasciai libera nessuna lacrima. - “Lo so. Ricordo quando mi arrivò la tua proposta, ero sconcertato. Eri una delle mie cantautrici preferite, eri sparita e mi succede questo. E' stato un onore scrivere sul nostro primo incontro” - sorrisi e presa dal momento lo abbracciai stretta a me. Mi sentivo una bambina con lui. Avevamo entrami l'età di due persone adulte, ma eravamo bambini. Ricordo che il giorno in cui ci incontrammo per scrivere, parlammo di me, di lui, del mondo, dei nostri sogni. Non scrivemmo niente, diceva che dovevamo conoscerci per scrivere. Ed io lo avevo conosciuto ed avevo deciso di scrivere su questo. Io e lui. Perché tutto è cambiato.

 


 




 

Piangevo. Isterica. Respira. Piango. Respira Taylor. C'erano così tante persone, troppe persone da deludere. L'accappatoio avvolgeva il mio corpo e faceva da secondo strato al vestito che avevo indossato in precedenza. Avevo deciso di non vedere nessuno, né Sel, né Abigail che era arrivata così presto solo per darmi il buona fortuna. Mia madre mi conosceva, aspettava fuori dalla porta del camerino, mentre Austin tratteneva papà sotto gli spalti. Avevo paura. Ancora una volta. Paura. Delle mani toccarono le mie spalle, una testa si appoggiò sull'incavo del mio collo. Ero davanti allo specchio, la testa china, con i capelli ricci appena finiti che coprivano il mio viso scuro per il trucco sciolto. Avevo deciso di presentarmi come la Taylor del SNT, per poi ricomparire cantando la canzone 'Red' con i capelli completamente stirati. - “Non ce la faccio, non sono pronta. Come mi è saltato in mente? Un'esibizione. Un concerto. Un CD. Era finita, avevo chiuso con tutto, poi arrivi tu e stravolgi la mia vita, mi fai credere in me stessa!”- urlo esasperata mentre con una mano mi asciugo gli occhi e con l'altra cerco di allontanarlo. - “Taylor, perché non capisci che non è merito mio? Sei fantastica, hai talento, scrivi di ciò che senti, ce l'avresti fatta da sola, io sono stato solo il pretesto per fare il grande passo Taylor. L'ho sempre saputo, sempre. Io credo in te. Là fuori ci sono più di mille persone a credere in te” - Mi prende per le spalle e mi fa girare. Incontro i suoi occhi. - “Canta per me Taylor, canta per il tuo pubblico, per la tua famiglia, ma soprattutto canta per te” - nascondo il mio viso sotto i capelli, cerco di asciugare qualche lacrime, poi lui mi stringe a sé, mi abbraccia forte. - “Grazie Louis” - sussurro mentre i singhiozzi si calmano. Lui non dice niente.

 

Mi lascia andare, ed io riguardo lo specchio. Louis prende un fazzoletto, lo bagna e pulisce il mio viso. Niente trucco, i capelli sono uno schifo, le mie labbra sono gonfie, gli occhi rossi e pesti. Non lascio andare l'accappatoio, canterò così. Faccio un respiro profondo, si torna in scena Taylor. - “Gridano il mio nome?” - chiedo quasi senza voce. - “Si” - lui risponde semplicemente ed il mio cuore si colma di gioia. M'incammino verso la porta, ma Louis mi ferma, mi prende la mano, me la bacia e dice la sua ultima battuta - “Canta anche per Harry” - sono indecisa tra il prenderlo a schiaffi o ricominciare a piangere. Ci avrei scommesso che Louis avrebbe portato Harry lì, sicuramente aveva usato la scusa di essere accompagnato da tutti i ragazzi della band. Annuisco, sorprendendo me stessa. Ed esco, corro, veloce verso la mia band che non accenna nemmeno al mio momento di crisi. Ci mettiamo in cerchio, come l'ultima volta, l'ultima volta che ripeteremo sempre. Mani al centro, sorriso sulle labbra, capelli al vento. - “RED ERA!” -

 

Poi la band esce, il boato del pubblico è incredibile, ed infine, senza un minimo di teatralità, entro io, camminando, con l'accappatoio viola che mi avvolge, i capelli annodati. E la gente urla. Ed il Madison Square è pieno. E le lacrime mi avvolgono e stavolta sono di felicità. - “I say remember this moment. In the back of my mind.” - canto Long live, per dire addio all'era di Speak now, per dire addio a tutto e ciao, un lungo ed infinito ciao a noi due, insieme.

 

Loving him was red.

 

Loving him is red.























Angolo dell'autrice:

Ciao! scusate nuvoamente il ritardo, troppi compiti, troppe ultime interrogazioni. Grazie a Dio questa settimana sta già a metà. Sabato parto, perciò credo continuerò Martedì la storia. 
Forse per voi i capitolo in cui Harry non c'è, non sono importanti, in realtà sono decisivi. Taylor riflette e racconta di come si sente, di cosa è successo. Ogni suo gesto ha un significato. Volevo descrivere tutto il concerto ma sinceramente sarebbe stato troppo lungo. Dal capitolo che viene dovrebbero esserci parti 'Haylor', ma amo i 'Flashback' perciò potrei semplicemente scrivere un cosa del genere.

Spero vi piaccia, mi piacerebe sapere con una recensione cosa pensate della mia storia (?)

Io su Twitter, per qualsiasi domanda (?) : @onesposide
O su 'Ask' se volete parlarmi lì : 
http://ask.fm/EspositoItaly

  
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