22/05/2013
5 recensioniGrido, risvegliandomi da un incubo, solo per ripiombarne in un altro.
L’acqua gelida mi circonda, mi invade la gola e i polmoni.
Ansimo per riprendere fiato.
Brancolo nel buio, cercando una via di fuga da questa prigione di metallo.
L’istinto di sopravvivenza mi porta a graffiare le pareti dure e lisce con le dita ormai consumate dall’acqua e dalla fame.
Ogni volta è più difficile, ogni volta è più straziante.
Sento dolore in ogni fibra del mio essere, muovermi provoca in me fitte lancinanti come se fossi trapassato da lame.
Ho perso il conto delle volte che sono morto e poi ritornato in vita.
E’ un tormento che non ha mai fine.
Ho perso il conto delle ore, dei giorni e delle settimane in cui sono rinchiuso qui.
Ho perso la speranza di essere salvato.
Il mio corpo è un involucro vuoto e paralizzato che contiene una mente lucida che è ancora capace di pensare.
Penso a quello che è stato e a quello che non sarà più.
Rivedo i volti di coloro che non incontrerò più.
Chiudo gli occhi mentre lascio andare gli ultimi brandelli di vita.
Sono morto di nuovo.
Stefan Salvatore
*°* Nota dell'autrice *°*
Ok è doveroso dire un paio di parole. Inanzitutto grazie a tutti coloro che hanno letto, commentato e recensito la flashfic di prima. Ne sono stata veramente lieta.
Doveva essere unica ma ho talmente tanti pensieri in mente che ho deciso di farne una raccolta di piccole drabble sotto vari punti di vista.
Spero vi piacciano.