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Autore: Claire91    22/05/2013    2 recensioni
Questo è un esperimento che è nato da una domanda che spesso mi faccio guardando la serie. Ma se potessi entrare dentro la narrazione e poter dire quello che voglio ai personaggi che cosa farei? Che cosa direi? E se un giorno guardando la serie questo succedesse? E se poi non potessi scegliere come e quando entrare? E se, per uno strano gioco del destino, anche i personaggi uscissero dalla storia ed entrassero nella realtà, la nostra? Come sarebbe? Così mi sono data a questo esperimento. Spero vi piaccia.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Klaus

 

Tornare a casa e stendersi sul letto dopo aver passato il sabato mattina a scuola è sempre molto piacevole. Finalmente mi sento riposata! Sono passati due giorni dall'ultimo viaggio inter-temporale e da allora non mi è più successo nulla. Sono riposata e di notte non faccio più incubi. Il che è un bene, essere riposati intendo, perchè oggi farò la nottata a guardare film e a mangiare schifezze con le mie amiche. Non vedo davvero l'ora. Una normalissima serata. Non aspetto altro. Sono passati due giorni dall'ultima volta che sono stata a Mystic Falls. Farla finita con questo cavolo di teletrasporto è stato più semplice di quello che pensavo in realtà. È bastato soltanto seguire un'unica, categorica legge: smettila di guardare quel dannato telefilm, accidenti! Perchè sarà strano, anzi lo è davvero, ma credo di aver trovato una ragione in questi strani viaggi. Mi immedesimo a tal punto nella storia da sentire un viscerale bisogno di entrare e dire la mia. Forse è proprio questo mio malsano desiderio a scatenare questi folli viaggi. O forse sono semplicemente pazza.

Il campanello suona.

"Ciao...entra pure". Ale è già arrivata.

"Ciao, come va?". Vado in cucina. Sono uno schifo: dovrei farmi una bella doccia prima che arrivino le altre.

"Fa un freddo cane di fuori", mi dice dal salotto.

"Lo so...riscaldati davanti al camino", le dico "io intanto faccio del the, hai delle preferenze?".

"Sì, vorrei un the ai frutti di bosco". Sento che smanetta con la tv.

"Ok". Metto su l'acqua e intanto preparo le tazze. Ho un bellissimo contenitore dove tengo le mie buste del the. Le adoro. Ne preparo una ai frutti di bosco. Giochicchio con le bustine intanto che l'acqua bolle. Va bene, me ne faccio una anche io. Alla verbena.

"Tieni", le dico porgendole la tazza e lo zucchero.

"Che guardi?". Poi guardo.

"Vado a fare la doccia", dico immediatamente. Non posso permettermi di infrangere la mia legge.

"Dai resta", mi dice "finisci il the prima...io questa puntata non l'ho ancora vista".

Mi siedo controvoglia. E inizio a bere il mio the.

-E il tatuaggio ci sarà sicuramente utilissimo se non riusciamo a vederlo-, dice Rebekah.

-Noi no ma qualcun altro sì- le risponde Klaus -perchè non dici agli ibridi di portarlo qui, cara-. E all'improvviso compare Jeremy Gilbert, intrappolato tra due tizi mai visti prima. E poi Klaus gli sfila l'anello dal dito. Ottimo, così se non fa quello che vuole lo sassa in zero due.

"Ma per quale cavolo di ragione Klaus non può farsi un po' i c***i suoi senza creare casini per una sola, santissima volta?!?", chiedo. Che nervoso che fa venire quell'uomo. Non si da' pace e non da' pace a nessuno.

"Sai a che cosa stavo pensando?", mi chiede Ale ad un certo punto mentre sorseggiamo i nostri the.

"Cosa?".

"Hai presente quel tuo amico straniero...George", mi dice "assomiglia un sacco a Damon, non trovi?". A momenti non mi soffoco con il the. Mi metto a ridere sbuffando e sventolando una mano.

"Ma vaaa...". Bisogna trovare assolutamente un diversivo. Cavoli!!!

-Beh...ora cha abbiamo la mappa che facciamo?-, chiede Rebekah.

-Noi due non facciamo niente-, le risponde Klaus.

-Di te non ci si può fidare, sorellina- le dice- spiffererai questo segreto al primo che ti dice che sei carina...insomma è patetico no? Il modo in cui continua a consegnare il suo cuore al primo uomo che le dimostri un briciolo di affetto...-, e continua così per un po'.

-...sai cosa ti dico puoi infilartela in quel posto la tua cura...-.

"Ma Klaus è uno schifo umano!", dico prendendo le tazze "come cavolo fa a sopportarsi?!?". Bene, è ora di fare la doccia.

"Torno tra un po'".

Prendo tutto quello che mi serve e mi infilo in bagno. Sotto l'acqua calda mi perdo nei miei pensieri. Quanto vorrei strangolarlo con le mie mani. Che fastidioso figlio di buonadonna!

Esco dalla doccia, mi asciugo e mi vesto. Dovrei andare bene, mi specchio ancora un po', mi do gli ultimi tocchi, tutto ancora in sovrapensiero.

Oh mamma no! Faccio un sospiro lungo tre metri. Bene, e ora che ho infranto la mia preziosa regola, che faccio? Ho passato l'ultima mezzora a ribollire di rabbia per quello stupido di un ibrido, va finire che come minimo me lo ritrovo fuori dal bagno che mi aspetta. Beh, ad essere sinceri non sarebbe poi così male...

Spingo lentamente la maniglia, e socchiudo la porta. Mi affaccio, ma sembra tutto normale. Per fortuna!

"Ohi! Hai finito con sta doccia? Quando sali mi potresti portare il caricatore del cell?", mi urla Ale dal salotto.

"Certo", le dico. Entro in camera, ma ovviamente questa non è camera mia. Che cosa mi aspettavo mai?

Sospiro sconsolata. Comunque questa cosa che mi muovo da una dimensione a un'altra non è normale...forse devo vedere uno strizza cervelli e sarebbe anche ora...

Sapevo di essere finita nel telefilm, ma non ero del tutto certa di dove mi trovassi.

"Salve", sento una voce alle mie spalle "ha bisogno di qualcosa?".

È una ragazza bionda, alta, magra, e bellissima. Oh cavoli! È la ragazza che avevo appena visto in tv...quella ragazza...la ragazza-servetta-o-chissà-cos'altro di Klaus. Ero finita nell'unico posto al mondo in cui mai e poi mai e ancora mai sarei mai dovuta finire!

"Vuole che chiami Nick?". Oddio no, ti prego!!! Quello lì mi fa a fette soltanto respirando, ma a fette per davvero.

"Io...io...", impprovvisa, cavoli! "Klaus sa già che sono qui, non c'è bisogno che lei lo vada a chiamare...mi ha detto di aspettarlo...qui". Non mi sento molto sicura e forse non lo sembro nemmeno troppo, ma la ragazza ci casca.

"Va bene, si accomodi pure, allora". E ora? Che faccio? Devo trovare assolutamente una via di fuga prima che sia troppo tardi. C'è una porta laggiù, ma chissà dove porta. Provo ad aprirla. È chiusa, sigillata. Sbuffo. Ovvio che è chiusa e sigillata...stupida, stupida te che infrangi le tue cavolo di regole!!!

Lo so benissimo che finchè non capisco perchè sono qui non posso andarmene. Sebbene mi stia venendo il dubbio che io sappia già perchè sono qui...sì ma con quale coraggio posso insultare Klaus!?!

"E tu chi sei? Non sarai mica un'altra delle tromba-servette di Nick?".

Mi caccio a ridere. Non sarei mai riuscita a trovare una definizione più perfetta di quella.

Rebekah in tutto il suo rabbioso splendore si ferma in mezzo al salotto e mi fissa.

"Chi io?", chiedo cercando di temporeggiare.

"Sì tu!".

"Certo (magari!)", le dico spavalda "sono nuova qui". Mi guarda storcendo il labbro superiore e squadrandomi dall'alto in basso.

"Eppure sembri così sciatta: non sembri proprio il suo tipo". Io non sono sciatta Rebeka-sono-una-finta-bionda-isterica-e-nessuno-mi-si-fila-nemmeno-quel-barista-sfigato-di-Matt-Donovan-Michealson!

Continua a fissarmi imperterrita. È piuttosto inquietante.

"Ehm...mi ha chiesto di fargli un drink o qualcosa del genere...dov'è il mini bar?". Sento dei passi.

"Buon Dio! Sei ancora qua sorellina? Pensavo te ne fossi già andata!".

Oh porca...Klaus in persona!!! Mi accuccio immediatamente dietro al divano.

"Stavo parlando con la tua nuova...". Ma ormai mi ero nascosta dietro al divano. "Era qui...".

"Sììì...va beneee...ora puoi andartene!". Sbuffa e, immusonita, se ne va sbattendo la porta.

"E tu che ci fai qui?". Oh mio Dio Stefan! Mi ero letteralmente dimenticato di lui.

"Stefan...che cosa...?", chiede Klaus. Mi alzo immediatamente da dietro il divano.

"Oh per fortuna ho trovato l'orecchino!", dico facendo finta di infilarmelo nell'orecchio. Ho capito...l'improvvisazione non è il mio forte.

Klaus piega leggermente la testa squadrandomi dalla testa ai piedi.

"E tu chi saresti?", mi chiede con il suo strano accento.

"Oh...lei è soltanto un'amica di Bonnie: è una strega", dice Stefan.

Mi volto verso di lui guardandolo con uno sguardo di fuoco. Temo di averlo terrorizzato. Ben ti sta, stupido vampiro mangia scoiattoli!

"Bonnie?", chiede Klaus respirando a pieni polmoni "Ti ha mandata...?".

"Perchè io davvero non capisco quale sia il tuo problema Nick!".

Rebecka era tornata gracchiando come una cornacchia e facendo un casino dell'altro mondo.

"Ma che c...!Rebecka, ti prego, smettila di sfracellarmi le palle!", le urla Klaus.

"Perchè scusa....". Tiro Stefan per un braccio.

"Io ti ammazzo", gli dico a bassavoce mentre i due fratelli si scannano.

"Ma io pensavo...".

"Tu smettila di pensare ok? E risolvi questo cavolo di problema".

"Tu però non farlo più...ok?".

"Che cosa?".

"Quello giochetto con gli occhi: mi sembrava di prendere fuoco". E sembra anche serio quando lo dice.

"Stefan smettila di dire stronzate, tira fuori le palle e proteggimi da questo psicotico di un ibrido,ok?".

"Okay!", mi dice togliendosi dalla mia presa "però smettila di darmi ordini. Cavoli! Non sopporto quando mi dite che cosa devo fare...tra Damon che mi sfracella perennemente gli zebedei per la mia cavolo di dieta...Stefan smettila di comportarti come un hippy mestruato e inzia a nutrirti di sangue vero...sì, non bevo sangue umano e allora? Non sono l'unico vampiro che lo fa okay?...Elena che non la smette di assillarmi con i suoi cavoli di problemi...ma sarà poi colpa mia se ogni due mesi salta fuori un tipo nuovo che ti vuole fare a pezzi?!?...Caroline e i suoi disturbi multipli di personalità e le sue crisi di potenza da manica del controllo-se-non-ho-tutto-sotto-la-mia-supervisione-divento-una nevrotica-caga-non-ti-dico-cosa...non ne posso più!....e poi...". E poi lo perdo perchè inizia a parlare ad una velocità ipersonica con una voce sempre più stridula.

"Smettila di fare l'isterica, cavoli!!!", grida Klaus.

"Io non sono isterica!", gridano di rimando Rebecka e Stefan. Ci voltiamo tutti a guardare Stefan. Tu scusa? E mi caccio a ridere perchè la situazione è davvero troppo comica.

"Ora", dice Klaus guardandomi "Mi vuoi dire chi...?".

"Sarà una delle tue solite schiavette da una botta e via, no?", dice Rebeka infastidita e a braccia incrociate. Io e Klaus la fissiamo con lo sguardo allucinato. Non ne posso più nemmeno io.

"Ma perchè sei ancora qua?!? Ti ha insultato in tutti i modi possibili, ti ha preso in giro per il tuo ridicolo colore di capelli e per il tuo ancora più ridicolo bisogno di metterti perennemente al centro dell'attenzione e sputtanarti con qualsiasi persona che respiri la tua stessa aria...a restare qua e farti insultare sembri più idiota di lui". E lo indico.

"Quella dei capelli non l'ho mai detta però...mi hai davvero dato dell'idiota?". Ecco...ora insultandolo potrei anche essermi liberata un accesso per tornare a casa...il punto è che avendolo fatto potrei non tornarci proprio.

Spingo Stefan più avanti.

"Klaus", era la servetta bionda "c'è una ragazza che ti stava...oh ma è qui".

Klaus inizia ad avvicinarsi un po' troppo per i miei gusti. Stefan, cavoli!

"Non vuoi più sapere chi sono?", gli chiedo usando Stef come scudo.

"Posso farne a meno". Aveva uno sguardo di fuoco. "Mi hai dato dell'idiota?".

"Lei è una strega bianca, amica e spalla di Bonnie", dice Stefan tutto di un fiato chiudendo gli occhi. Ma quanto sei coraggioso Salvatore! Gli tiro una schicchera sull'orecchio. Idiota!

"Che cosa vuole Bonnie?", e continua a inseguirmi con lo sguardo.

"Le solite cose...che cosa potrà mai volere una strega?". Ma che cosa sto dicendo?!?

"Non lo so dimmelo tu". Aveva davvero uno sguardo assassino.

"Voleva...voleva", e poi mi venne in mente una cosa "vuole che tu non faccia male a Jeremy: lo so che lo usi per decifrera la mappa di Connor".

"Tu sai un po' troppe cose", mi dice avvicinandosi a un palmo di mano. Ha un odore buonissimo. Alza le mani verso di me ma gliele fermo. Dove cavolo ho trovato tutto sto coraggio!?! Oddio! Quanto vorrei baciarlo!

"Potrei saperne molte di più", gli dico "potrei esserti molto più utile di quello che credi".

"Anche io so un sacco di cose!", protesta Rebeka sventolando una mano "ma nessuno mi vuole mai ascoltare"

"Forse perchè sei una palla infinita?", chiede Stefan. Cos'è hai improvvisamente ritrovato le palle Salvatore?

"Non è vero! È solo che voi non capite niente di me! Non mi ascoltate! Non mi cagate! Fate finta che io non esista! Nemmeno ora mi state ascoltando!!! Accidenti, IO...". E così la tipa bionda le arriva alle spalle e le tira in testa un vaso di terra cotta.

"Grazie", le dice Klaus "era ora". E poi si volta verso di me.

"E ora", dice guardandomi "cosa sai?". Oddio mio era un bluff! Mi venivano in mente un po' di robe che forse avrei potuto dirgli ma ogni volta che ci provavo non sapevo perchè ma non riuscivo a dirgliele.

"Mmm...io...".

"Allora?".

"Insomma...tu devi decifrare il marchio no?". Piega leggermente la testa.

"Tu sai davvero troppe cose", dice Stefan. Lo guaro sbigottita.

"Ma tu da che parte stai?!?".

"Eh...sono ancora un po' confuso". Ho notato.

"Protei trovare un modo per individuare dove si trova la roulotte dove vive Connor...magari lì c'è qualcosa che potrebbe aiutarci a decifrare il marchio...ma ci vuole un suo oggetto". Ma che cosa sto dicendo?!? Io non sono una strega non posso fare queste cose.

"Tieni...questo è il suo guanto". Scuoto la testa sconsolata. Ma c'è una porta: forse non tutto è perduto. Apro la maniglia con tutta la forza che ho e scappo. E improvvisamente sbatto contro lo spigolo del mio letto. Cavoli che male! Ma almeno sono a casa. Di nuovo.

  
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