Akane era nuovamente in pericolo e quella cosa sembrava
avercela con lui, ma non c'era tempo da perdere e Ranma si lanciò
all'inseguimento. L'aura incredibilmente luminosa e sinistra era ben visibile e
non fu difficile ritrovarli, erano al tempio.
"Lasciami andare!" Akane urlava terrorizzata, solo un momento prima era tra le
braccia di Ranma e adesso era di nuovo nei guai.
"Siamo quasi arrivati" disse la voce demoniaca, una voce che stranamente
riconosceva, ma non riuscì a capire chi fosse perché all'improvviso perse i
sensi.
Erano al tempio, non c'era alcun dubbio, Ranma vedeva
perfettamente la luce rossa che quell'essere emanava.
"Dove sei?" tuonò il ragazzo in preda ad un attacco d'ira mista ad ansia, era
passato troppe volte in quella situazione, Akane era troppo importante per lui e
ogni volta si trovava in situazioni pericolose.
"Cerchi qualcuno?" rispose una voce nascosta nell'ombra
"Esci fuori, dimmi chi sei e dov'è Akane!" urlò Ranma che non riusciva più a
contenere la rabbia
"Non preoccuparti per lei, non le farei mai del male, proprio come te io la amo
e voglio che diventi mia sposa " la misteriosa voce divenne visibile nella
figura di un mostro a nove code
"Parli troppo per i miei gusti, tu non sai niente di me e Akane e lei non
diventerà mai tua" il giovane si lanciò all'attacco, quando venne fermato dal
mostro che prese un bricco e se lo versò a dosso perdendo le sembianze
minacciose e tornando a quello che era il suo aspetto, Kamui.
"Non potevi essere altri che tu, immagino"
"Non ti affronterò nella mia forma alterata, sono una persona leale!"
"Così leale da aver rapito la donna che dici di amare"
"Adesso sei tu che non sai di cosa stai parlando" detto questo Kamui si lanciò
all'attacco
Lo scontro sembrava procedere in parità, ad ogni calcio di Ranma una schivata di Kamui e ad ogni pugno di Kamui una parata di Ranma, l'intensità del loro duello aumentava di minuto in minuto e nessuno dei due sembrava voler cedere.
Kamui non riusciva più a tener a bada l'ira di Ranma,
doveva amare molto Akane, ma questo non importava, la sua missione era portare
con sé una donna da sposare secondo le tradizioni della sua casata.
Si lanciò nel laghetto del tempio e assunse nuovamente la forma demoniaca.
"Non dovevi comportarti in modo leale?" lo sbeffeggiò Ranma
"Non ho più tempo da perdere, devo sbarazzarmi di te e portare Akane in Cina"
ringhiò Kamui
Lo scontro riprese e questa volta era Ranma ad essere in difficoltà, Kamui era diventato un mostro capace di sferrare attacchi micidiali, dalla forza indescrivibile.
"Questo è tutto quello che sai fare? Credevo che amassi
Akane e che fossi qui per evitare che lei scegliesse me" provocò Kamui
Ranma era quasi sfinito e non riusciva a capire quale fosse il punto debole di
quella bestia, poi all'improvviso un colpo micidiale gli fece perdere i sensi
definitivamente.
"Akaneeeee" si svegliò di colpo in preda agli incubi
"Cosa c'è?" rispose la giovane con aria innocente, che fosse stato tutto un
sogno? No, impossibile, le ferite bruciavano ancora.
"Cosa è successo? Come sono arrivato qui?" chiese con la voce dolorante
"Stenditi ti sto ancora medicando" e con i suoi soliti modi bruschi la ragazza
stese Ranma e riprese a medicare le ferite
"Akane..."
"Ti sto facendo male?" chiese ad un tratto preoccupata
"No" rispose calmo "spiegami, come siamo tornati qui?"
"Beh ecco, l'ho semplicemente chiesto a Kamui" rispose in evidente disagio e con
gli occhi che si riempivano di lacrime
"Che altro c'è?" incalzò cercando di alzarsi sui gomiti
"Oh Ranma, ho avuto così paura di perderti questa volta" e presa dalla
disperazione si lanciò tra le braccia del fidanzato mal concio che finì per
accasciarsi sul futon.
"Stupida" disse con una voce piena di affetto e accarezzandole la testa per
cercare di fermare il pianto e con un rapido movimento riuscì a girarsi sul
fianco e a portarsi la ragazza alla sua altezza.
"Su non piangere, sto bene" cercò di convincerla con la sua migliore espressione
"Davvero?" rispose Akane con gli occhi pieni di lacrime
"Si" annuì tentando un sorriso e la ragazza si sentì sollevata, tutto quello che
era successo la notte prima ormai non aveva più importanza, la cosa che davvero
le stava a cuore era poter parlare ancora con lui e questa volta non poteva non
dirgli tutto quello che pensava e provava.
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"Fermati o lo ucciderai!" urlò con tutte le forze Akane in direzione di Kamui
"Una volta che non ci sarà più, nulla ostacolerà il nostro amore" rispose in
preda ad uno stato di trance e pronto per sferrare l'ultimo attacco sul corpo
esanime del suo rivale, ma Akane gli si parò davanti impedendo quell'ultimo
colpo e proteggendo il ragazzo.
"A-Akane!" esclamò sgomento il nove code
"Non ti permetterò di fargli del male, Ranma è il mio fidanzato!" chiarì con
tono secco
"Ma è solo per volere dei vostri genitori!"
"Forse è così, ma per me non lo è più da tanto tempo" disse dolce Akane
avvicinandosi a Kamui e afferrandoli una zampa.
"Quindi è così... ed io che volevo liberarti..." disse amaro il ragazzo che ne
approfittò per tornare normale e avvicinarsi ad Akane
"Mi dispiace Kamui, sono stata felice di rivederti e di passare del tempo
insieme, ma se questo significa dover dimenticare lui... io proprio non posso!"
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Per fortuna Kamui aveva capito e aveva aiutato Akane a
mettere a letto Ranma prima che i professori si accorgessero dell'accaduto, non
poteva ancora credere che le sue parole erano state sufficienti a placare l'ira
del giovane e che ora poteva ancora una volta guardare negli occhi Ranma.
"Perché mi fissi così?" chiese dolorante il ragazzo
"Come dovrei guardarti?" rispose lei
"C'è qualcosa che non so e che vuoi dirmi?" domandò lui ed Akane sentii che era
arrivato il momento di dire quello che custodiva nel cuore da tanto.
"Ecco a dire il vero una cosa che vorrei dirti c'è..." ma non ebbe modo di
finire la frase perché all'improvviso tornò Daisuke, era ora di colazione.
La gita riprese nel migliore dei modi, Akane era riuscita a convincere Ranma ad ignorare Kamui perché ormai non era più in pericolo, ma senza dire cosa era successo la notte precedente, non poteva rivelare così i suoi sentimenti, doveva farlo con calma, in modo che fossero chiari.
"Ok ragazzi, siete liberi di girare la città per le vostre compere, ci vediamo in albergo alle sei per l'appello prima della cena" annunciò il professore dopo una mattinata spesa in giro per templi e musei.
I ragazzi finalmente liberi di esplorare per conto loro la nuova cittadina decisero di dividersi a seconda delle mete prescelte.
"Sapevo di trovarti qui" disse con un filo di voce, quasi
impercettibile, ma non all'orecchio di Ranma, che in questi anni aveva imparato
a non perdersi nemmeno una parola di quelle pronunciate da Akane
"Vedevo i toori" disse il ragazzo, infatti non poteva non tornare li dopo
quello che era accaduto, ma c'era dell'altro, infatti aggiunse: "A quanto pare
voi ragazze credete proprio a tutte le smancerie che si raccontano, vero?" Akane
lo guardò con un espressione perplessa.
"I toori" indicò imbarazzato
"Ah ti riferisci alla leggenda..." e subito diventò rossa "Non che io ci
creda... e poi dovrei trovare la persona giusta, sai com'è..." e guardò il
ragazzo per vedere se reagiva in qualche modo, ma niente, Ranma fissava gli
enormi portali rossi, quasi ipnotizzato, quindi Akane pensò che forse era meglio
lasciarlo e andare a prendere qualcosa da bere
"Hai ragione, la persona giusta..." il cuore di Akane perdette un battito a
sentire quelle parole, possibile che si fosse sbagliata per tutto quel tempo?
Alzò lo sguardo in cerca di conferme e Ranma era di fronte a lei che la fissava
con la sua espressione più seria.
"Sei una che mi da tanto da fare tu..." prese il polso della ragazza e si
incamminò verso i toori
"Ehi che intendi dire?" chiese Akane mentre veniva trascinata
Adesso erano sotto quelle imponenti porte rosse, il passo si era fatto più lento
e la mano di Ranma era scivolata dal polso alla mano di Akane, per chi gli
avesse visti da lontano erano un fidanzato e una fidanzata intenti in una
sciocca tradizione, ma per loro non era così, per loro quella passeggiata era
importante, un momento di tranquillità e sincerità.
"A-Akane..." la chiamò il ragazzo diventato ormai rosso
come un peperone.
"Uhm? Dimmi" rispose la ragazza senza più alcuna ansia o preoccupazione, erano
in un posto magico dopo tutto...
"Ecco io... vorrei dirti..." e perse nuovamente la parola, lasciando spazio ai
battiti sempre più forti del suo cuore.
"É qualcosa che non so?" chiese Akane incoraggiante
"No, penso che tu lo sappia" rispose questa volta senza esitazioni
"Allora va bene così, non c'è bisogno di dire altro" sorrise e continuò a
camminare accanto al suo fidanzato, stringendoli la mano, come una qualsiasi
altra coppia di turisti in visita al tempio dei mille toori, il resto al momento
non era importante.
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Dopo due anni torno a concludere questa storia... spero che sia un finale
piacevole e che non lasci troppo l'amaro in bocca.
Mi dispiace davvero, ma non mi ero accorta che fosse passato così tanto, tutta
colpa dell'università!
Un grazie a chi ha seguito la storia dall'inizio e ha lasciato i commenti, mi fa
sempre piacere leggere quello che scrivete!
Alla prossima, ovviamente su Ranma <3