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Autore: Clira    22/05/2013    2 recensioni
Roxanne e Damon si amavano. Prima. Ma poi qualcosa di terribile era accaduto.
Una serata di terrore, una cicatrice. Roxanne viene portata via dai soccorsi e Damon non può fare nulla per salvarla.
Passano gli anni, sette anni e Roxanne torna a Mystic Falls in occasione delle nozze tra Elena e Stefan, ma un altro durissimo colpo la attende: Damon, il suo grande amore, si è sposato. Chi è questa donna? Roxanne è disperata, ma non può dimenticare Damon.
Che cosa accadrà ora che si sono ritrovati? Quali sono i reciproci sentimenti?
In questa storia TUTTI i personaggi sono UMANI!!
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo.  

EPILOGO

E così la vita a Mystic Falls stava proseguendo al meglio: Stefan ed Elena si stavano godendo i primi mesi matrimoniali nel vecchio pensionato dei Salvatore, l’attività di Bonnie e Caroline alla boutique proseguiva a gonfie vele, inoltre le due stavano vivendo al meglio le loro relazioni rispettivamente con Jeremy e Tyler.

Jeremy continuava a chiedere scherzosamente ad Elena quando lo avrebbe fatto diventare zio, mentre io e Damon stavamo ultimando le sistemazioni in quella che era stata la mia vecchia stanza per l’arrivo del nostro bambino.

Ormai eravamo agli sgoccioli; mancavano soltanto due settimane alla fine della gravidanza. Damon non lo dava a vedere, ma da come si comportava, avevo capito che era terrorizzato ed elettrizzato al contempo… esattamente come lo ero io. Come aveva detto Jenna, comunque era tutto perfettamente normale, specialmente quando stava per arrivare il primo figlio.

Una notizia che di certo io e il mio fidanzato non avevamo neanche lontanamente preso in considerazione, ci fu annunciata dalla mia ginecologa durante la mia ultima visita prima dello scadere del termine della gravidanza.

«Oh, accidenti… », la sentimmo dire mentre passava il macchinario sopra il gel dell’ecografia.

«Che cosa succede? Ci sono problemi con il bambino?», chiesi improvvisamente preoccupata.

Damon mi prese subito la mano.

«No, no, non vi preoccupate, il bambino sta benissimo», rispose lei, con un sorriso rassicurante.

«Cosa succede allora?» domandò il mio fidanzato.

«Beh, io… io non so come non me ne sia accorta prima, ma… i battiti sono due… ».

«Sì, è ovvio… il mio e quello del bambino».

«No, Roxanne… contando il suo… sono tre».

Damon spalancò e richiuse la bocca per diverse volte, come un pesce fuor d’acqua, poi disse: «Sono… gemelli?»

«Sì. Si vede appena, a quanto pare l’altro è rimasto nascosto dietro il fratello per tutti questi mesi e non ci siamo accorti di lui, il che non mi è mai successo in tutta la carriera, ma può capitare, seppur raramente».

«Oh, mio Dio… », mormorai sorpresa.

Piuttosto che una notizia del genere, avrei pensato il Rick potesse avere quattro braccia, ma due figli… no, non lo avevo neanche preso lontanamente in considerazione. A quanto pare stava esplodendo un’epidemia di gemelli a Mystic Falls.

«Affermare se il secondo bambino sia un maschio o una femmina è impossibile, essendo che resta comunque nascosto dietro il fratello, quindi direi che sarà una sorpresa il giorno del parto, signori Salvatore».

«Già questa è stata una grossa sorpresa», sussurrò Damon.

Ci congedammo dalla dottoressa, ancora frastornati e tornammo a casa.

Nessuno dei due era in vena di chiacchiere e restammo in silenzio fino all’ora di cena, quando, dal nulla, Damon se ne uscì con: «Due gemelli?!».

Io lo guardai per un momento, poi scoppiai a ridere per la buffa espressione sul suo volto.

«Così pare».

«Ma ora… ora dobbiamo andare a cercare un’altra culla e… scegliere un altro nome! E se poi è una femmina? Abbiamo sistemato quella stanza per un maschio, è azzurra, ci sono giochi per un bambino! E se… ».

«Damon… », lo interruppi. «… prendi aria, ok? E pensavo di essere io la paranoica. Se dovesse essere una femmina ci penseremo, per adesso prendiamo un’altra culla e scegliamo un nome. Ci sarà tutto il tempo del mondo per preoccuparsi per loro, d’accordo?».

Lui annuì.

«Bene, allora direi che adesso è il momento di andare a dormire; abbiamo avuto abbastanza sorprese per una giornata sola e direi che dovremmo organizzare una cena per dare la notizia anche agli altri».

«Sì, già m’immagino la reazione di Caroline».

Risi. Era vero; chissà come avrebbe reagito la mia migliore amica.

[…]

Damon ed io decidemmo di programmare la serata per la settimana successiva e tutti vi presero parte.

«Allora, ragazzi… ci avete tenuti sulle spine per tutta la serata; adesso volete dirci il motivo di questa misteriosa cena?».

Caroline ci aveva visto giusto; sapeva che stavamo nascondendo qualcosa.

Scambiai uno sguardo d’intesa con il mio fidanzato e dissi: «Non avremo un bambino».

Ok, non ero stata molto chiara, infatti nella stanza calò un silenzio assoluto.

«Tesoro, non hai bevuto, vero? Perché quella mongolfiera che hai al posto della pancia mi sembra testimoniare tutto il contrario… », proseguì la bionda.

«Non avrete mica intenzione di farlo adottare!», esclamò un allarmato Matt.

«Quello che intende dire… », venne in mio soccorso Damon, «È che non avremo un bambino perché in realtà… sono due».

Silenzio.

Silenzio.

«CHE COSA?!?».

La solita Caroline; non si sarebbe smentita mai.

Così spiegammo ai nostri amici cosa ci aveva detto la ginecologa; loro erano a dir poco sorpresi.

«Ma è assurdo! Come ha fatto a non accorgersi di nulla per nove mesi?!».

Alzai le spalle.

«Ha detto che il secondo è stato nascosto dietro Rick per tutto il tempo; infatti non sappiamo ancora se sia un maschio o una femmina».

«Spero tanto che sia una bambina! Sapete, vero, che li vizierò all’inverosimile?».

«Beh, lo scopriremo tra poco più di una settimana», affermò Damon con un sorriso.

«Mmm… in realtà no… », presi parola io. Avevo una voce strana e subito il mio fidanzato corse a circondarmi la vita con un braccio.

«Rox! Cosa succede? Stai male?».

«Damon… lo scopriremo questa sera perché… sto per avere i bambini…»

 

[…]

 

Il cuore mi batteva a mille, Caroline cercava di tenermi calma, ma non riuscivo a stare ferma un minuto.

«Su tesoro, andrà tutto bene, vedrai! Devi stare tranquilla».

«Ma sì, Roxy, non ti preoccupare, ho visto il bel culo di Damon di là che ti aspetta», asserì Rebekah con un sorriso incantatore.

«Rebekah! Siamo in una chiesa!», esclamò Elena.

La bionda alzò le spalle con aria innocente.

Strizzata nel mio abito bianco mi guardai allo specchio… mi sembrava di stare vivendo davvero dentro una favola.

C’era davvero così caldo o ero io che mi stavo sciogliendo? Tra meno di un’ora sarei convolata a nozze con il mio fidanzato e non pensavo davvero che sarei stata così nervosa. Ero proprio l’opposto di Elena il giorno del suo matrimonio, non riuscivo a smettere di tremare.

Ad un tratto, qualcuno bussò alla porta e Caroline andò a sbirciare chi potesse essere in quel momento.

La bionda sorrise, poi si scostò, facendo entrare mio padre e Matt, che stavano tenendo in braccio due scalpitanti Rick e Joseph: i miei figli.

Non appena mi videro, subito i bambini si acquietarono e sorrisero verso la mia direzione, allungando le loro piccole braccia.

In quel momento riuscii a rilassarmi anch’io.

«Ciao piccolini miei», dissi dando un bacio sulle fronti di ognuno di loro.

«Volevano vedere la mamma e se sapessero parlare… beh, direbbero, come me, che sei bellissima», disse il mio migliore amico.

Sorrisi a Matt.

E così, il secondo bambino che nessuno di noi si aspettava era un maschio; lo avevamo chiamato così per ricordare il padre di Damon e Stefan ed ero sempre più convinta di quanto la mia vita fosse stata perfetta da quando erano nati i nostri figli. Ora io e Damon stavamo per sposarci e tutto questo andava oltre ogni mia più rosea aspettativa, comprese quelle che immaginavo su me ed il mio uomo quando stavamo insieme quando ancora avevo diciotto anni.

Mi sembrava fosse passata un’eternità da quel tempo; era come se quei ricordi appartenessero completamente ad un’altra vita.

Lasciai andare a malincuore i miei figli e chiesi a Caroline, Rebekah, Bonnie ed Elena di lasciarmi un momento da sola.

Respirai a fondo diverse volte per cercare di regolarizzare il battito del mio cuore, che minacciava di scoppiare fuori dal petto, e chiusi gli occhi.

Uno, due, tre secondi. Dei lievi colpi alla porta.

Andai ad aprire e… oh, mio Dio.

«Sage?».

«Ciao, Roxanne… ».

Ero spiazzata; non sapevo assolutamente cosa dire.

«Immagino che ti stia chiedendo che cosa ci faccio qui e, se devo essere onesta, non lo so neanch’io. Dovevo andare da tutt’altra parte e improvvisamente mi sono ritrovata qui».

A questo punto fece una pausa e tra di noi aleggiò un’atmosfera imbarazzata.

«Pensavo… pensavo che sarei tornata insieme a Damon, ma… mi sono resa conto di non aver mai sbagliato tanto su qualcosa. Passando l’ho visto lì, in chiesa, agitato e… non lo so, ho capito. Ho capito che ti ama come non ha mai amato me, l’ho visto nervoso come non lo era al nostro matrimonio e poi ho visto loro e ho visto che hanno i suoi occhi. Sono due bei bambini, Roxanne. Di quanto sono?».

«Loro… hanno nove mesi».

«Oh, capisco. Tu e Damon non avete certo perso tempo quando sono andata via».

«Hai detto bene, Sage: tu sei andata via».

«Certo, come se già non ti scopassi mio marito quando stavamo ancora insieme».

«Senti… non so perché tu sia tornata, ma non ti permetterò certo di rovinare il giorno del mio matrimonio, quindi credo sia arrivato il momento che tu vada».

«Tutto questo… », disse come se non avesse minimamente sentito le mie parole, «… tutto questo avrebbe dovuto essere mio. Il matrimonio, Damon, i bambini… ».

A quelle parole mi allarmai. Dopotutto… Sage aveva trascorso gli ultimi mesi in una struttura di igiene mentale e… chi diceva che potevo fidarmi di lei? I bambini erano con Matt e mio padre, con loro sarebbero stati al sicuro, ma io…

Ad interrompere i miei pensieri fu l’aprirsi della porta.

«Sposina, direi che il momento di… che diavolo ci fai qui, Psycho-Sage?».

Rebekah era capitata proprio al momento giusto.

Vedendo la bionda, Sage perse un po’ del suo colorito.

«Ne abbiamo avuto abbastanza di psicopatici in questo periodo, perciò, direi che qui non c’è posto per te. Non per essere scortese, ma sai… qui c’è un matrimonio da celebrare e decisamente questo non è il tuo posto, quindi, per favore, ti chiederei di levare le tende in qualità di testimone di nozze e madrina di uno dei piccoli Salvatore. Sai com’è, devo proteggere la famigliola felice e nel quadretto tu non sei compresa».

Non sapevo se spalancare la bocca per la sorpresa o mettermi a ridere per le parole della mia amica.

«Vedo che resti sempre la stessa, Rebekah… ».

«E io vedo che tu, a differenza di tutti noi, sei rimasta da sola in tutto questo; perfino Finn adesso si frequenta con una donna e allora penso che tu debba farti qualche domanda, ma non ora, perché devo accompagnare la, a breve signora Salvatore, all’altare per pronunciare il famoso “sì” perché, anche se io sono l’ultima arrivata del gruppo, ho capito da un pezzo che questi due dovrebbero stare insieme da anni e finalmente è arrivato il momento  di lasciargli vivere la vita che li aspetta da parecchio. Tu hai abortito: hai distrutto una vita che avrebbe potuto cambiare la tua e non hai da rimproverare nessuno se non te stessa; Roxanne no di certo ed ora lei ha fatto tutte le scelte giuste, al contrario di te. Saranno anche parole dure, mia cara, ma la verità è questa e tu non puoi fare più niente per cambiare le cose. Adesso, per favore, lascia andare la sposa perché la marcia nuziale sta per cominciare».

E detto questo, Rebekah mi prese per mano e mi trascinò fuori, verso l’amore della mia vita.

«Tutto a posto, sorella?», mi chiese.

In risposta le sorrisi.

«Sto per sposarmi!».

«Già, e adesso muoviti, altrimenti il bel culo penserà che  te la sia svignata con un motociclista punk».

Io mi chiedevo davvero come quella donna riuscisse a pensare certe cose. Ero davvero felice che Rebekah fosse entrata nella mia vita e soprattutto in quella di Matt. Non conoscevo lei da tanto come tutto il resto del gruppo, ma il legame che si era creato tra noi due era stato subito forte, tanto da chiederle se volesse essere la madrina di Joe, insieme a Stefan, mentre Alaric e Caroline erano quelli di Rick.

Trovai mio padre ad aspettarmi poco prima dell’ingresso, mi abbracciò e, posandomi un lieve bacio sulla guancia, disse: «Sei splendida, tesoro».

La marcia nuziale cominciò, mi misi a braccetto di mio padre; Rebekah, Caroline, Bonnie ed Elena ci seguirono ed io mi diressi lentamente verso il mio Damon.

Il suo volto raggiante bastò per farmi capire quanto a lungo avesse aspettato quel momento, nell’aria risuonò uno degli strilli di Rick ed io sorrisi, emozionata, ma ora calma e perfettamente consapevole di ciò che stavo facendo: stavo andando incontro alla mia nuova vita; la vita che da troppo tempo ormai mi attendeva.

 

NOTE:

Ed ecco qui l’epilogo, siamo arrivati alla fine.

Mi dispiace avervi fatto attendere; dovevo pubblicarlo già la settimana scorsa, ma ho avuto un piccolo problemino e sono andata sotto i ferri lunedì sera -.-‘

Ad ogni modo, noi siamo alla fine ed io non ho altro da dirvi se non un grosso, enorme GRAZIE per avermi seguito fino a questo punto.

Un abbraccio grande a tutti e spero che questo capitolo vi sia piaciuto tanto quanto è piaciuto a me!

  
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