EPILOGO
E così la vita a Mystic
Falls stava proseguendo al meglio: Stefan ed Elena si stavano godendo i primi
mesi matrimoniali nel vecchio pensionato dei Salvatore, l’attività di Bonnie e
Caroline alla boutique proseguiva a gonfie vele, inoltre le due stavano vivendo
al meglio le loro relazioni rispettivamente con Jeremy e Tyler.
Jeremy continuava a
chiedere scherzosamente ad Elena quando lo avrebbe fatto diventare zio, mentre
io e Damon stavamo ultimando le sistemazioni in quella che era stata la mia vecchia
stanza per l’arrivo del nostro bambino.
Ormai eravamo agli
sgoccioli; mancavano soltanto due settimane alla fine della gravidanza. Damon
non lo dava a vedere, ma da come si comportava, avevo capito che era
terrorizzato ed elettrizzato al contempo… esattamente come lo ero io. Come
aveva detto Jenna, comunque era tutto perfettamente normale, specialmente
quando stava per arrivare il primo figlio.
Una notizia che di
certo io e il mio fidanzato non avevamo neanche lontanamente preso in
considerazione, ci fu annunciata dalla mia ginecologa durante la mia ultima
visita prima dello scadere del termine della gravidanza.
«Oh, accidenti… », la
sentimmo dire mentre passava il macchinario sopra il gel dell’ecografia.
«Che cosa succede? Ci
sono problemi con il bambino?», chiesi improvvisamente preoccupata.
Damon mi prese subito
la mano.
«No, no, non vi
preoccupate, il bambino sta benissimo», rispose lei, con un sorriso
rassicurante.
«Cosa succede allora?»
domandò il mio fidanzato.
«Beh, io… io non so
come non me ne sia accorta prima, ma… i battiti sono due… ».
«Sì, è ovvio… il mio e
quello del bambino».
«No, Roxanne… contando
il suo… sono tre».
Damon spalancò e
richiuse la bocca per diverse volte, come un pesce fuor d’acqua, poi disse:
«Sono… gemelli?»
«Sì. Si vede appena, a
quanto pare l’altro è rimasto nascosto dietro il fratello per tutti questi mesi
e non ci siamo accorti di lui, il che non mi è mai successo in tutta la
carriera, ma può capitare, seppur raramente».
«Oh, mio Dio… »,
mormorai sorpresa.
Piuttosto che una
notizia del genere, avrei pensato il Rick potesse avere quattro braccia, ma due
figli… no, non lo avevo neanche preso lontanamente in considerazione. A quanto
pare stava esplodendo un’epidemia di gemelli a Mystic Falls.
«Affermare se il
secondo bambino sia un maschio o una femmina è impossibile, essendo che resta
comunque nascosto dietro il fratello, quindi direi che sarà una sorpresa il
giorno del parto, signori Salvatore».
«Già questa è stata una
grossa sorpresa», sussurrò Damon.
Ci congedammo dalla
dottoressa, ancora frastornati e tornammo a casa.
Nessuno dei due era in
vena di chiacchiere e restammo in silenzio fino all’ora di cena, quando, dal
nulla, Damon se ne uscì con: «Due gemelli?!».
Io lo guardai per un
momento, poi scoppiai a ridere per la buffa espressione sul suo volto.
«Così pare».
«Ma ora… ora dobbiamo
andare a cercare un’altra culla e… scegliere un altro nome! E se poi è una
femmina? Abbiamo sistemato quella stanza per un maschio, è azzurra, ci sono
giochi per un bambino! E se… ».
«Damon… », lo
interruppi. «… prendi aria, ok? E pensavo di essere io la paranoica. Se dovesse
essere una femmina ci penseremo, per adesso prendiamo un’altra culla e
scegliamo un nome. Ci sarà tutto il tempo del mondo per preoccuparsi per loro,
d’accordo?».
Lui annuì.
«Bene, allora direi che
adesso è il momento di andare a dormire; abbiamo avuto abbastanza sorprese per
una giornata sola e direi che dovremmo organizzare una cena per dare la notizia
anche agli altri».
«Sì, già m’immagino la
reazione di Caroline».
Risi. Era vero; chissà
come avrebbe reagito la mia migliore amica.
[…]
Damon ed io decidemmo
di programmare la serata per la settimana successiva e tutti vi presero parte.
«Allora, ragazzi… ci
avete tenuti sulle spine per tutta la serata; adesso volete dirci il motivo di
questa misteriosa cena?».
Caroline ci aveva visto
giusto; sapeva che stavamo nascondendo qualcosa.
Scambiai uno sguardo
d’intesa con il mio fidanzato e dissi: «Non avremo un bambino».
Ok, non ero stata molto
chiara, infatti nella stanza calò un silenzio assoluto.
«Tesoro, non hai
bevuto, vero? Perché quella mongolfiera che hai al posto della pancia mi sembra
testimoniare tutto il contrario… », proseguì la bionda.
«Non avrete mica
intenzione di farlo adottare!», esclamò un allarmato Matt.
«Quello che intende
dire… », venne in mio soccorso Damon, «È che non avremo un bambino perché in
realtà… sono due».
Silenzio.
Silenzio.
«CHE COSA?!?».
La solita Caroline; non
si sarebbe smentita mai.
Così spiegammo ai
nostri amici cosa ci aveva detto la ginecologa; loro erano a dir poco sorpresi.
«Ma è assurdo! Come ha
fatto a non accorgersi di nulla per nove mesi?!».
Alzai le spalle.
«Ha detto che il
secondo è stato nascosto dietro Rick per tutto il tempo; infatti non sappiamo
ancora se sia un maschio o una femmina».
«Spero tanto che sia
una bambina! Sapete, vero, che li vizierò all’inverosimile?».
«Beh, lo scopriremo tra
poco più di una settimana», affermò Damon con un sorriso.
«Mmm… in realtà no… »,
presi parola io. Avevo una voce strana e subito il mio fidanzato corse a
circondarmi la vita con un braccio.
«Rox! Cosa succede?
Stai male?».
«Damon… lo scopriremo
questa sera perché… sto per avere i bambini…»
[…]
Il cuore mi batteva a
mille, Caroline cercava di tenermi calma, ma non riuscivo a stare ferma un minuto.
«Su tesoro, andrà tutto
bene, vedrai! Devi stare tranquilla».
«Ma sì, Roxy, non ti
preoccupare, ho visto il bel culo di Damon di là che ti aspetta», asserì
Rebekah con un sorriso incantatore.
«Rebekah! Siamo in una
chiesa!», esclamò Elena.
La bionda alzò le
spalle con aria innocente.
Strizzata nel mio abito
bianco mi guardai allo specchio… mi sembrava di stare vivendo davvero dentro
una favola.
C’era davvero così
caldo o ero io che mi stavo sciogliendo? Tra meno di un’ora sarei convolata a
nozze con il mio fidanzato e non pensavo davvero che sarei stata così nervosa.
Ero proprio l’opposto di Elena il giorno del suo matrimonio, non riuscivo a
smettere di tremare.
Ad un tratto, qualcuno
bussò alla porta e Caroline andò a sbirciare chi potesse essere in quel
momento.
La bionda sorrise, poi
si scostò, facendo entrare mio padre e Matt, che stavano tenendo in braccio due
scalpitanti Rick e Joseph: i miei figli.
Non appena mi videro,
subito i bambini si acquietarono e sorrisero verso la mia direzione, allungando
le loro piccole braccia.
In quel momento riuscii
a rilassarmi anch’io.
«Ciao piccolini miei»,
dissi dando un bacio sulle fronti di ognuno di loro.
«Volevano vedere la
mamma e se sapessero parlare… beh, direbbero, come me, che sei bellissima»,
disse il mio migliore amico.
Sorrisi a Matt.
E così, il secondo
bambino che nessuno di noi si aspettava era un maschio; lo avevamo chiamato
così per ricordare il padre di Damon e Stefan ed ero sempre più convinta di
quanto la mia vita fosse stata perfetta da quando erano nati i nostri figli.
Ora io e Damon stavamo per sposarci e tutto questo andava oltre ogni mia più
rosea aspettativa, comprese quelle che immaginavo su me ed il mio uomo quando
stavamo insieme quando ancora avevo diciotto anni.
Mi sembrava fosse passata
un’eternità da quel tempo; era come se quei ricordi appartenessero
completamente ad un’altra vita.
Lasciai andare a
malincuore i miei figli e chiesi a Caroline, Rebekah, Bonnie ed Elena di
lasciarmi un momento da sola.
Respirai a fondo
diverse volte per cercare di regolarizzare il battito del mio cuore, che
minacciava di scoppiare fuori dal petto, e chiusi gli occhi.
Uno, due, tre secondi.
Dei lievi colpi alla porta.
Andai ad aprire e… oh,
mio Dio.
«Sage?».
«Ciao, Roxanne… ».
Ero spiazzata; non
sapevo assolutamente cosa dire.
«Immagino che ti stia
chiedendo che cosa ci faccio qui e, se devo essere onesta, non lo so neanch’io.
Dovevo andare da tutt’altra parte e improvvisamente mi sono ritrovata qui».
A questo punto fece una
pausa e tra di noi aleggiò un’atmosfera imbarazzata.
«Pensavo… pensavo che
sarei tornata insieme a Damon, ma… mi sono resa conto di non aver mai sbagliato
tanto su qualcosa. Passando l’ho visto lì, in chiesa, agitato e… non lo so, ho
capito. Ho capito che ti ama come non ha mai amato me, l’ho visto nervoso come
non lo era al nostro matrimonio e poi ho visto loro e ho visto che hanno i suoi
occhi. Sono due bei bambini, Roxanne. Di quanto sono?».
«Loro… hanno nove
mesi».
«Oh, capisco. Tu e
Damon non avete certo perso tempo quando sono andata via».
«Hai detto bene, Sage: tu sei andata via».
«Certo, come se già non
ti scopassi mio marito quando stavamo ancora insieme».
«Senti… non so perché
tu sia tornata, ma non ti permetterò certo di rovinare il giorno del mio
matrimonio, quindi credo sia arrivato il momento che tu vada».
«Tutto questo… », disse
come se non avesse minimamente sentito le mie parole, «… tutto questo avrebbe
dovuto essere mio. Il matrimonio, Damon, i bambini… ».
A quelle parole mi
allarmai. Dopotutto… Sage aveva trascorso gli ultimi mesi in una struttura di
igiene mentale e… chi diceva che potevo fidarmi di lei? I bambini erano con
Matt e mio padre, con loro sarebbero stati al sicuro, ma io…
Ad interrompere i miei
pensieri fu l’aprirsi della porta.
«Sposina, direi che il
momento di… che diavolo ci fai qui, Psycho-Sage?».
Rebekah era capitata
proprio al momento giusto.
Vedendo la bionda, Sage
perse un po’ del suo colorito.
«Ne abbiamo avuto
abbastanza di psicopatici in questo periodo, perciò, direi che qui non c’è
posto per te. Non per essere scortese, ma sai… qui c’è un matrimonio da
celebrare e decisamente questo non è il tuo posto, quindi, per favore, ti
chiederei di levare le tende in qualità di testimone di nozze e madrina di uno
dei piccoli Salvatore. Sai com’è, devo proteggere la famigliola felice e nel
quadretto tu non sei compresa».
Non sapevo se
spalancare la bocca per la sorpresa o mettermi a ridere per le parole della mia
amica.
«Vedo che resti sempre
la stessa, Rebekah… ».
«E io vedo che tu, a
differenza di tutti noi, sei rimasta da sola in tutto questo; perfino Finn
adesso si frequenta con una donna e allora penso che tu debba farti qualche
domanda, ma non ora, perché devo accompagnare la, a breve signora Salvatore,
all’altare per pronunciare il famoso “sì” perché, anche se io sono l’ultima
arrivata del gruppo, ho capito da un pezzo che questi due dovrebbero stare
insieme da anni e finalmente è arrivato il momento di lasciargli vivere la vita che li aspetta
da parecchio. Tu hai abortito: hai distrutto una vita che avrebbe potuto
cambiare la tua e non hai da rimproverare nessuno se non te stessa; Roxanne no
di certo ed ora lei ha fatto tutte le scelte giuste, al contrario di te.
Saranno anche parole dure, mia cara, ma la verità è questa e tu non puoi fare
più niente per cambiare le cose. Adesso, per favore, lascia andare la sposa
perché la marcia nuziale sta per cominciare».
E detto questo, Rebekah
mi prese per mano e mi trascinò fuori, verso l’amore della mia vita.
«Tutto a posto,
sorella?», mi chiese.
In risposta le sorrisi.
«Sto per sposarmi!».
«Già, e adesso muoviti,
altrimenti il bel culo penserà che te la
sia svignata con un motociclista punk».
Io mi chiedevo davvero
come quella donna riuscisse a pensare certe cose. Ero davvero felice che
Rebekah fosse entrata nella mia vita e soprattutto in quella di Matt. Non
conoscevo lei da tanto come tutto il resto del gruppo, ma il legame che si era
creato tra noi due era stato subito forte, tanto da chiederle se volesse essere
la madrina di Joe, insieme a Stefan, mentre Alaric e Caroline erano quelli di
Rick.
Trovai mio padre ad
aspettarmi poco prima dell’ingresso, mi abbracciò e, posandomi un lieve bacio
sulla guancia, disse: «Sei splendida, tesoro».
La marcia nuziale cominciò,
mi misi a braccetto di mio padre; Rebekah, Caroline, Bonnie ed Elena ci
seguirono ed io mi diressi lentamente verso il mio Damon.
Il suo volto raggiante
bastò per farmi capire quanto a lungo avesse aspettato quel momento, nell’aria
risuonò uno degli strilli di Rick ed io sorrisi, emozionata, ma ora calma e
perfettamente consapevole di ciò che stavo facendo: stavo andando incontro alla
mia nuova vita; la vita che da troppo tempo ormai mi attendeva.
NOTE:
Ed ecco qui l’epilogo,
siamo arrivati alla fine.
Mi dispiace avervi
fatto attendere; dovevo pubblicarlo già la settimana scorsa, ma ho avuto un
piccolo problemino e sono andata sotto i ferri lunedì sera -.-‘
Ad ogni modo, noi siamo
alla fine ed io non ho altro da dirvi se non un grosso, enorme GRAZIE per avermi
seguito fino a questo punto.
Un abbraccio grande a
tutti e spero che questo capitolo vi sia piaciuto tanto quanto è piaciuto a me!