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Autore: silvi    23/05/2013    5 recensioni
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“Non capisco perché si sia risposata con un uomo. Forse voleva darmi un padre. Forse non voleva più dormire da sola e passare tutte le notti piangendo. Ma non ha smesso di piangere, solo che ha cominciato a farlo in bagno. Il padre dei miei fratelli non è una cattiva persona, è solo una persona sbagliata, sbagliata per mia madre. Ogni persona che non sia lei è sbagliata per mia madre.”
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Sofia Robbins Sloan Torres
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nona stagione
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L’ALTRA MAMMA

È il mio matrimonio. Sto sposando un uomo fantastico. Sto andando via di casa finalmente.

Mia madre piange di commozione e sa che non mi rivedrà più molto spesso.

Io amo mia madre. Mi ha voluto, mi ha cresciuto con tutte le sue forze e mi ha insegnato il bene. Ma mi ha fatto conoscere il male. Il dolore che ha sentito per tutta la sua vita non è mai scomparso dai suoi occhi. Io sono cresciuta vedendola soffrire ogni giorno in silenzio.

Piange ed è emozionata. La sua prima figlia si sposa con un uomo eccezionale e se ne sta andando. Mi sono laureata in medicina il mese scorso e sono entrata come tirocinante nei Medici Senza Frontiere insieme al mio uomo. Partiamo per il Burkina Faso la prossima settimana. Sarà il nostro viaggio di nozze e durerà cinque anni.

Mia madre mi sistema i capelli in un’acconciatura semplice, sono così simile a lei nei lineamenti eppure adoro portare la coda di cavallo, magari con una piccola treccia laterale. Così sono riuscita a convincerla che avrei portato solo delle roselline tra i capelli neri e niente velo. Ha pianto quando mi ha visto.

I miei due fratelli sono orgogliosi di me. Ho chiesto a Mark di portarmi all’altare, in fondo lui porta il nome di mio padre, mentre Tim mi farà da testimone. Non ho voluto damigelle. Non mi piacciono le ragazze, non sono mai riuscita a fare amicizia con loro. Timothy porta il nome del mio primo amico immaginario. Quando sono nati i gemelli ho voluto dare io quel nome a uno dei miei due fratelli. Avevo solo sei anni allora, per me quel nome era solo il nome del mio amico immaginario che diveniva realtà. Oggi so che lui porta con sé tutto l’amore che provavo per l’altra mamma.

È così che ho cominciato a chiamare mia madre dopo qualche mese che se andò. Lo faceva l’uomo che ha sposato la mamma che è rimasta. Un giorno ha fatto le valigie e se n'è andata. Ma non mi ha mai lasciato, ha continuato a scrivermi, telefonarmi, una volta l’anno tornava e andavamo a fare una settimana di vacanza insieme. Quando ero più piccola mi sembravano i momenti più belli dell’anno e io ho continuato ad amare l’altra mamma più di mia madre. A lei questo non è mai pesato. Ogni giorno mi ha cresciuto con amore e non ha mai detto una sola parola cattiva contro la sua ex moglie, mai, non ho mai saputo perché si fossero lasciate finché non l’ho chiesto all’altra mamma.

Avevo diciotto anni, eravamo in vacanza in Italia. Il più bel posto che avessi mai visto. Mangiavamo una pizza da asporto sul Gianicolo quando le ho posto la domanda che mi tormentava da anni.  Lei mi ha guardato negli occhi, mi ha chiesto come mai avessi aspettato tanto a chiedere, mi sapeva leggere dentro, mi ha detto che aveva dato la colpa per mesi a mia madre di averle tagliato la gamba e per questo ed altri motivi che a quel punto le sembravano inutili di averla tradita. Ho smesso di parlarle da allora. Sono cinque anni che non le rispondo più.

Poi ho incontrato Steven, ci siamo innamorati e lui dopo due anni mi ha chiesto di sposarlo. Ero su di giri, abbiamo organizzato tutto nelle poche settimane prima della partenza. Ma un dubbio continuava a scavarmi dentro. Avrei voluto vedere mamma piangere al mio matrimonio, l’altra mamma.

Le ho mandato una mail, non sapevo nemmeno se quello fosse ancora il suo indirizzo. Mi aveva mandato una foto del suo nuovo ospedale in Etiopia otto mesi fa a cui non avevo risposto. Non so se verrà.

Mia madre non piange più, ha appena parlato con il padre dei miei fratelli. È seduto troppo avanti per me. Non è mai stato mio padre, ha lasciato mia madre quando i miei fratelli avevano sette anni, poi è tornato e lei l’ha fatto rientrare in casa. Io non l’ho perdonato e neanche lei.

Ho visto le foto dei tre matrimoni di mia madre: nel primo aveva la luce negli occhi della cotta, una pura cotta da adolescenziale, come se sposare quell’uomo così piccolo potesse essere una vera fortuna, sembrava felice, bella e sola; nel terzo invece la luce nei suoi occhi era spenta, sorrideva, mostrava i suoi stupendi denti, ha fatto foto con tutti, parenti, amici, colleghi; nel secondo invece gli occhi non si vedono, non ha mai guardato il fotografo, guardava solo la sua nuova moglie, tutti intorno a lei erano contenti, come se se potessero trarre un po’ di amore e felicità da quella coppia.

Non capisco perché si sia risposata con un uomo. Forse voleva darmi un padre. Forse non voleva più dormire da sola e passare tutte le notti piangendo. Ma non ha smesso di piangere, solo che ha cominciato a farlo in bagno. Il padre dei miei fratelli non è una cattiva persona, è solo una persona sbagliata, sbagliata per mia madre. Ogni persona che non sia lei è sbagliata per mia madre.

Sono pronta. Sono dietro la porta della chiesa e sto per percorrere la navata. Tim e Mark mi sorridono, cercano di tranquillizzarmi. Non sanno della mia mail. Non sanno che l’unica preoccupazione che ho è se ci sarà lei dietro quella porta. Il mio uomo so che ci sarà, mi ama e lo farà per molto altro tempo ancora e anche io, ma non riesco ad immaginare come farò ad attraversare quella navata senza vederla.

Sto respirando. Ho deciso che non guarderò i lati per non rimanere delusa. Guarderò avanti verso Steven che mi starà aspettando.

Mark trema al mio fianco. Dovrei essere io a tremare, ma lui è il mio fratellino, non ha neanche venti anni. È ancora acerbo, ma è buono e ha uno spiccato senso dell’umorismo, sarebbe piaciuto anche a mio padre. Mentre Timothy aspetta con lo sguardo fiero, somiglia a mia madre e a me, ha gli stessi occhi scuri e penetranti, è schivo e forte.

Pochi passi e sono arrivata. Steven mi aspetta, ha il sorriso che mi ha fatto innamorare. Mi prende le mani e tutti i miei timori sono passati, tutto il mio mondo è al sicuro con lui. Mi dice delle parole che non capisco. Settima fila a destra.

Mi siedo al suo fianco e poi capisco. Ma non posso crederci, ho paura di aver capito male e di rimanere delusa. Ma questa volta non riesco a trattenermi e mi giro. Lei è lì che si asciuga con un fazzoletto delle solitarie lacrime. L’altra mamma.

 

  
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