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Autore: evenstar    23/05/2013    5 recensioni
Spoiler Iron Man 3.
Ennesimo Missing Moment.
Mentre Tony ritrova se stesso, Pepper vede crollare la sua casa, viene rapita, le viene modificato il DNA e rischia di morire. Ma cosa prova mentre le succede tutto questo? Mentre Tony ha le sue crisi di panico anche Pepper si trova ad affrontare una serie infinita di prove che la trasformeranno radicalmente, seguiamola in questa sua personale avventura.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aldrich Killian, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Bentornata tra noi – una voce fredda e dura la riscosse definitivamente dalla sua incoscienza.
- Dove… dove mi trovo? – chiese Pepper cercando di mettere a fuoco la stanza in cui si trovava e di capire se c’era un modo per uscire da quel pasticcio. La testa le martellava continuamente non permettendole di pensare lucidamente, ma una cosa la sapeva: doveva cercare di andarsene prima che usassero lei per far fare qualcosa di terribile a Tony.
- Diciamo che sei mia gradita ospite – le rispose Killian avvicinando il volto a quello della ragazza.
Pepper si divincolò, ma scoprì di essere bloccata in una specie di lettino, legata talmente saldamente da non riuscire quasi a muovere un muscolo. Le mani erano incatenate con delle cinghie e delle sbarre di ferro le tenevano bloccate le spalle, pensare di riuscire a scappare sarebbe stato folle.
- E se io non volessi restare? – chiese ironica lanciando uno sguardo d’odio ad Aldrich.
- Non ti è data possibilità di scelta.
- Allora si chiama rapimento.
- Mettila come vuoi, la sostanza non cambia – le rispose sfiorandole il profilo del volto con l’indice mentre Pepper cercava di sottrarsi a quel contatto.
- Ho una piccola sorpresa per te – disse allontanandosi da lei a prendendo una fialetta da un tavolo vicino, scuotendola davanti ai suoi occhi per attirare la sua attenzione.
- Che cosa sarebbe?
- Questo, mia cara, è l’evoluzione.
- Cosa intendi?
- Extremis.
Pepper trattane il fiato cominciando ad immaginare cosa stesse per succedere. Il suo cervello iniziò a pensare freneticamente ad un modo per liberarsi, ma nonostante i suoi sforzi le cinghie la tenevano troppo ferma. L’unica cosa che poteva fare era cercare di prendere tempo.
E sperare. 
- L’hai provato su di te, vero? – chiese con disgusto capendo che la fisioterapia aveva avuto ben poco spazio nella miracolosa ripresa dell’uomo. Era stato una cavia del suo stesso esperimento.
- L’ho usato su di me, certo. E questo – rispose Killian indicando il suo corpo. – E’ il risultato. Niente male, eh? – le chiese con orgoglio.
- Tu sei completamente pazzo.
- Andiamo, Pepper. Ho visto come mi guardavi l’altro giorno e ricordo molto bene come mi hai guardato per anni quando lavoravamo insieme – le disse mentre lei distoglieva lo sguardo, vergognandosi anche solo di aver pensato a lui qualche istante dopo il loro incontro alle Industries. – Se le cose fossero andate diversamente, se ci fossimo incontrati solo per una proposta di lavoro e alla fine ti avessi proposto un caffè, puoi onestamente dirmi che non avresti accettato? – le chiese mettendo in dubbio con quelle poche parole tutta la sua vita degli ultimi dieci anni.
Amava Tony, da anni e forse da sempre, ma dopo l’attacco alieno era cambiato. Le sue armature erano diventate la sua vita e lei, che avrebbe dovuto essere la sua vita, era diventata secondaria. Passava tutto il tempo nel laboratorio, immerso in progetti e macchinari e sebbene lei avesse tentato di stargli vicino, di aiutarlo a superare quel momento, lo aveva sentito allontanarsi giorno per giorno fino a quando non si era ritrovata a flirtare con un’armatura, invece che con lui.   
- Ma non ti preoccupare, molto presto anche tu sarai dei nostri – le disse Killian intuendo forse quello che le stava passando per la mente e approfittando del vantaggio per insinuare ulteriori dubbi e paure in lei.
- Che cosa vuoi dire? – gli chiese sentendo che il panico tornava a sommergerla come un’ondata, mozzandole il respiro.
- Questo è il mio trofeo – mormorò prendendo un ago e una flebo e tornando ad avvicinarsi a Pepper.
- Non lo fare – mormorò la ragazza terrorizzata. Non sarebbe dovuta andare così, se solo Tony fosse stato con lei, se solo fosse tornato dopo la distruzione della Villa, se non l’avesse lasciata sola in quel momento sarebbero stati insieme, ben lontano da lì.
- Ti sto facendo un favore, con questo sarai perfetta – rispose l’uomo con sguardo compiaciuto. – E potremmo finalmente stare insieme.
- Tony… - tentò di dire la ragazza, convincendo se stessa più che l’uomo che Tony sarebbe arrivato a salvarla come sempre era successo. Magari facendo un’entrata trionfale come sempre capitava nelle grandi storie di avventure e di supereroi.
- Stark non verrà. Non lo vedrai apparire da quella porta – le disse indicando la porta dello stanzone in cui erano. – Non accorrerà a salvarti.
- Verrà.
- Non ha impedito che distruggessi la vostra casa, non è stato in grado di impedirmi di rapirti. Non riuscirà neanche a arrestare Extremis.
Pepper non rispose, schiacciata dai dubbi e dalle incertezze che si stavano insediando nella sua mente a dispetto di quello che aveva sempre saputo. Si fidava di Tony, lui era sempre arrivato, sempre in tutti quegli anni quando era stata in pericolo l’armatura rossa e oro era giunta da lei, ma tutto quello che Killian aveva detto era così reale, così vero, da far vacillare anche la sua incrollabile fiducia. Negli ultimi mesi Tony era stato assente, scostante, sempre preso ad armeggiare nel suo laboratorio, più interessato alle sue armature che a lei stessa, e così in quel momento il pensiero che davvero potesse non accorrere a salvarla le si incuneò nella mente senza che potesse fare nulla per fermarlo.
Cercò un’ultima volta di divincolarsi dalla stretta ferrea della sua prigione, senza alcun risultato.   
Vide la fialette contenente Extremis iniettata nella soluzione fisiologica e si rese conto che quella volta non sarebbe arrivato nessuno in suo soccorso.
Vide l’ago penetrare nel braccio, sentì la piccola puntura del metallo che lacerava la pelle e si rese conto che nessun lampo rosso sarebbe sceso dal cielo ad afferrarla prima della fine.
Vide la soluzione scendere lentamente nel suo braccio, una goccia per volta, e si rese conto che era troppo tardi, questa volta Tony non sarebbe arrivato.
Vide Killian allontanarsi di un passo da lei e quindi uscire dalla stanza.
E poi non vide più nulla.
Il mondo fu avvolto dalle fiamme, un calore insopportabile si sparse nel suo corpo bruciando muscoli, incendiando vasi e incenerendo la pelle mentre il virus scorreva dentro di lei riprogrammando il suo DNA. Chiuse gli occhi tentando di non urlare, cercando di pensare alla sua casa, all’oceano scintillante che ogni mattina vedeva dalla finestra della camera da letto, a Tony accanto a lei ancora profondamente addormentato nella luce grigia e fresca del mattino, ma poi le fiamme divamparono e inglobarono tutto in una massa di fuoco.
Fu solo caldo, terrore e dolore.
Cercò di stringere i denti, di controllare la sofferenza, di essere forte per lui, ma lei non era un supereroe, era una semplice assistente che si era trovata immersa in questioni troppo complesse, troppo grosse per una persona normale.
Tony aveva detto di essere solo un uomo di latta. Lei era solo una ragazza spaventata.
Il suo corpo si contrasse mentre il sangue incandescente scorreva nelle vene, infiammando i vasi e disegnando un reticolo rosso sotto la pelle sottile.
Gridò.
Pianse.
E alla fine invocò il suo nome, ma nessuno arrivò a salvarla.
Infine implorata, attesa e sperata l’incoscienza arrivò e Pepper si accasciò contro il metallo che la teneva ferma, mentre il suo organismo decideva se accettare o meno il virus ignara che in quel preciso momento anche un’altra persona stava soffrendo come lei, con lei, incapace di venire a patti con se stesso per quello che aveva permesso che succedesse. 

Ecco un capitolo un pò più mio. Con questa storia ho confermato quello che avevo già sospettato in precedenza, mi piace perversamente accanirmi su Pepper. Ho sfrugugliato con molta soddisfazione quelle che, secondo me ovviamente, sono le sue emozioni, paure, dubbi e incertezze su un momento altamente drammatico della sua storia. Spero che la resa della cosa vi sia piaciuta. 
Grazie davvero tantissimo ad Alley, Mrs Downey, My brother under the sun e Robin7 che assiduamente hanno recensito anche lo scorso capitolo! 
Alla prossima
Even

  
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