Quel giorno dovevamo partire.. Erano le 6 di mattina quando una voce imponente rimbombò nelle mie orecchie: "svegliati buona a nulla,dobbiamo partire". Era mio padre. Scesi dal letto e andai in bagno. Mi feci una bella doccia rilassante. Poi mi vestii e andai giù dove c'erano i miei genitori pronti per partire con le valigie davanti casa. Non mi dispiaceva lasciare quel posto,tanto non avevo amici e passavo il pomeriggio ad ascoltare il mio idolo. Era Justin,era come un migliore amico per me,c'era sempre stato,più di chiunque altro. Mi misi le cuffie e per tutto il viaggio non feci altro che ascoltare la sua voce melodica. Dopo circa 5 ore mia madre mi aprì lo sportello e per poco non caddi perchè mi ci ero appoggiata. "Scendi,siamo arrivati" mi disse con quell'aria arrogante. Non feci storie,mi tolsi e cuffie e iniziai a scaricare le mie cose quando una voce estranea mi chiese se avessi avuto bisogno. "No grazie,faccio da sola" risposi secca,voltandomi. Era un ragazzo che mi pareva di avere già visto,ma lasciai perdere. Entrai in casa e mi diressi subito verso camera mia,al piano di sopra. Appena aprii la porta l'unica sensazione che mi diede quella camera era di malinconia,proprio come ero io: malinconica. Sapevo già come sarebbe andata anche sta volta: sarei stata vittima di bullismo,avrei continuato ad autolesionarmi,non avrei avuto amici,nuovo trasloco e di nuovo tutto da capo. Era sempre stato così.. Appoggiai le mie cose per terra e iniziai ad attaccare tutti i poster di Jus. Poi decisi di fare un giro per il quartiere,avvisai con un urlo i miei genitori e me ne andai fuori. Varcata la porta mi si ripresentò davanti il ragazzo di prima,quello che mi aveva chiesto se avevo bisogno di aiuto. Sta volta mi chiese se poteva accompagnarmi a fare un giretto e accettai volentieri. Durante la passeggiata c'era un gran silenzio quando fu lui a rompere il ghiaccio -" dove ti porto?" chiese con aria imbarazzata. -" non so,non sono di qua,portami dove vuoi" risposi affidandomi. "Va bene,seguimi" mi prese il braccio e iniziò a correre... Dopo poco arrivammo in una casa non molto fuori il quartiere,andammo dentro e iniziammo a parlare. "come ti chiami?" mi chiese. "E-Elizabeth,ma puoi chiamarmi Liz"- "D'accordo Liz,io sono Josh,il batterista degli One Direction" Con tutte le persone proprio il batterista degli One Direction dovevo incontrare? Rimasi un attimo immobile.. J: 'tutto bene?' E:'sisi grazie.' Dopo un attimo di silenzio..' come mai ti sei trasferita qua?' 'Motivi di lavoro di mio padre' risposi. 'Ah.. se vuoi ti faccio conoscere i ragazzi sta sera,ti va di venire a cena da noi?' 'si mi farebbe piacere' dissi entusiasta. 'tanto ai miei non cambierebbe nulla' dissi sottovoce in modo che lui non potesse sentire. 'Dai si è fatta una certa ora,torniamo indietro' affermò. 'Okay' Mi portò davanti casa e prima di entrare gli dissi 'a dopo e grazie' 'di niente' rispose con un fantastico sorriso. Mi preparai e poi arrivai davanti casa dei ragazzi anche se ero un po' intimorita.. non avevo mai avuto amici,non sapevo come comportarmi. Con timidezza e insicurezza suonai il campanello e subito mi si piombò davanti Zayn,si era proprio lui penso. Mi accolse con un sorriso smagliante,era davvero bellissimo. 'Buonasera Liz! Josh ci ha parlato molto bene di te,ti ha descritta moolto bene' disse ridendo e guardando gli altri. Ero imbarazzatissima,non sapevo cosa fare. Iniziai a salutare tutti,erano dei bellissimi ragazzi ma non li conoscevo non ero una directioner. 'Ciao ragazzi,io sono Elizabeth,ma chiamatemi pure Liz' dissi con un finto sorriso. Si,era da tanto che non riuscivo a sorridere,la mia vita era così inutile.. Ordinammo le pizze e prima che arrivassero Niall mi insegnò a giocare alla play station. Ero un disastro,non sapevo giocarci assolutamente. 'Liz,sei una frana' disse ridendo. Cavolo aveva un sorriso stupendo. 'Lo so' risposi imbarazzata. Intanto arrivò un urlo dalla cucina 'ragazziii,sono arrivate le pizze' era Zayn e Niall a quelle parole sobbalzò in piedi e corse in cucina. Li raggiunsi anche io,passammo una bella serata. 'ragazzi,si è fatta una certa ora,io devo andare! Grazie ancora della serata' 'No resta con noi Liz' dissero in coro i ragazzi. 'No davvero,è tardi,devo andare,domani c'è scuola,il mio primo giorno e devo arrivare presto' 'Vabhè,ci vedremo domani' disse Harry con un sorriso a 32 denti. 'comunque adesso vado,ciao' dissi. 'Aspetta! Ti accompagno' gridò Zayn poco prima che mi chiudessi la porta alle spalle. Sinceramente no avrei voluto nessuno ma non potevo dire di no. Durante la strada che portava a casa mia le nostre mani si sfiorarono più volte e un brivido percorse la schiena,non mi era mai successa una cosa così. 'eccoci arrivati' dissi. 'grazie per avermi accompagnata' 'Di niente,ci vediamo domani!' 'certo,buonanotte' gli dissi. Mi diede un bacio sulla guancia e tornò a casa sua. UN BACIO. Io sinceramente non avevo mia ricevuto un bacio da nessuno,n e s s u n o. Non pensavo che il primo sarebbe stato proprio da un ragazzo,non uno come lui. Tutte queste cose mi fecero riflettere la notte e non mi lasciarono dormire serenamente.