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Autore: zavarix    23/05/2013    3 recensioni
“Dai Jack! Aspetto questo momento da anni! Non puoi muoverti più in fretta?”, chiese Elder agitato.
“Tranquillo Mike, i fogli non scappano”, rispose tranquillo Jack, anche se in verità era ansioso pure lui. Finalmente avevano raggiunto l'ultimo anno dell'accademia e per i prossimi due mesi, in gruppi da tre, avrebbero affiancato una squadra della BAU.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aaron Hotchner, Jack Hotchner, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il tempo passa e i bimbi crescono!'
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“Tutti in sala riunioni, abbiamo un caso”, li avvertì Hotch passando per l'open space.

 

“Edward Dyne è stato ritrovato nel parco di una piccola cittadina in Ohio, Poland, l'altro ieri.Gli mancava la lingua”, iniziò JJ. “E il giorno dopo è stato trovato un altro cadavere,non ancora identificato, sempre nel parco, senza gli occhi. Ah! E della prima vittima non si trova la macchina, sospettano che l'abbia presa l'SI”
“Come mai non ancora identificato?”, chiese Reid.
"Per questo”, rispose JJ mostrando delle foto dei corpi ritrovati. Dei quali difficilmente si poteva riconoscere qualcosa.

“Mai visto un eccesso di rabbia così grande”, commentò Morgan mentre i tre stagisti distoglievano lo sguardo.
“Per questo ci vogliono il prima possibile, è una città piccola e non vogliono che il prossimo sia trovato da un bambino”
“Partiamo subito, finiremo di aggiornarci in volo. Garcia, mandaci il fascicolo sulla vittima identificata”, disse Hotch alzandosi.

 

 

Sul Jet

“Cosa sappiamo della prima vittima?”, chiese Morgan.
“Edward Dyne, 44 anni, avvocato, lavorava e viveva a Cleveland, che è a 70 miglia da Poland. Era sposato con Meredith Brown e aveva due figli di tredici e diciassette anni”, elencò Garcia dallo schermo del computer.
“Magari è una vendetta, con quel lavoro ti fai un sacco di nemici”, ipotizzò Reid.
“Nein, caro il mio dottorino. Tutti casi tranquilli: una contesa tra due pizzaioli in grande competitività, una causa di divorzio mai conclusa perché i due si sono rimessi insieme... Il caso più grande che ha avuto è la rapina di un negozio ad opera di due ragazzi di vent'anni. In più non ha cercato di fare carriera, nel senso che non ha pestato i piedi a nessuno”, disse Garcia.
“Vita privata?”, chiese Hotch.
“Dal suo account su Facebook ho scoperto che la domenica andava a pesca con un amico, Anselm Davis. Ci sono molte foto di loro due in tenuta da pesca. Doveva essere proprio un appassionato perché ogni mese spendeva un bel po' per attrezzatura”
“Collegamenti con Poland? Andava a pescare lì?”, chiese Morgan.
“Niente di niente, non sembra esserci mai stato”
“Perché fare tanta strada allora? Da Cleveland a Poland ci vogliono minimo un'ora e ventun minuti”, commentò Reid.
“Il posto deve avere un significato particolare per il nostro SI. E il fatto che non ci sono collegamenti tra la nostra vittima e Poland esclude il fatto che lo conosca, è il sostituto di qualcuno”, commentò Hotch.
“Ragazzi! Mi è arrivato un messaggio dalla polizia di Poland... Hanno identificato anche il secondo cadavere”, disse Garcia incominciando a battere sui tasti. “La seconda vittima è George Edwards, 47 anni. Non è sposato. Fa il muratore e viveva anche lui a Cleveland. Nessun collegamento con Dyne se non che è stato ritrovato anche lui in quel parco”
“Due vittime di diverso status sociale, ma che ha massacrato con la stessa rabbia... E ha preso un trofeo diverso”, disse Reid pensieroso. Ci fu un attimo di silenzio mentre tutti fissavano i fascicoli che avevano in mano, come a cercare delle risposte a quei misteri.
“Atterreremo tra poco. Morgan, tu vai sulla scena, portati Margaret.”, disse Hotch rompendo il silenzio per distribuire i compiti. “Rossi, vai dal medico legale a Cleveland, Elder con te. Brooks verrà con me, Reid e JJ in centrale”
Margaret passò un attimo lo sguardo tra Jack e Hotch. Aveva notato un'altra volta una certa incertezza da parte di Hotch nel chiamare il ragazzo seduto vicino a lei. Il quale si alzò in quel momento andando verso la macchinetta del caffè in cima all'aereo. Arrivato all'altezza di suo padre si fermò quasi come se fosse stato lui a stopparlo.
“Ti devo parlare”, sussurrò indicando il caffè. Hotch annuì e poi seguì Jack.
“Che succede?”, chiese preoccupato Hotch al figlio.
“Io... Lo so che è difficile e che ti stai impegnando molto per fare come ti ho chiesto ma...”
“Ma mi lascio sempre sfuggire indizi, lo so. Ho visto anch'io l'occhiata di Margaret”, completò Hotch e Jack annuì. “Cercherò di stare più attento”, disse Hotch incominciando a farsi un caffè.
“Grazie... Papà”, disse Jack sussurrando l'ultima parola. Hotch lo guardò con gli occhi che sorridevano mentre la bocca rimaneva seria, la ragazza sospettosa li stava osservando.
“Di niente figlio mio”, sussurrò tra le labbra guardando il figlio tornare a posto.
“Che voleva il capo da te?”, chiese Margaret quando Jack arrivò al suo posto.
“Niente, mi ha detto che non accetterà più ritardi. Ho provato a spiegargli che era colpa dei trasporti ma credo sia meglio che d'ora in avanti vengo in bici, dovrò partire prima ma almeno non arriverò in ritardo”, disse sorridendo e sperando che lei se la bevesse. Lei annuì e poi si sistemò meglio sulla poltrona cercando di imitare Elder, che in un attimo si era profondamente addormentato.

 

 

 

 

"Ti starai chiedendo perché ricontrolliamo la scena anche se c'è già stata la scientifica", disse Morgan quando arrivarono al parco. Margaret scosse la testa.
"Nelle ultime lezioni ci hanno spiegato un po' cosa si fa sul campo", spiegò lei in risposta allo sguardo stupito dell'agente. "Ed è anche chiaro. A noi la scena può dire molto di più che alla scientifica"
"Brava. Allora, tu che vedi?", chiese Morgan sinceramente sorpreso. Margaret si guardò intorno.
"Da qui si possono vedere tutte le entrate del parco senza essere visti. Un ottimo posto per scaricare un cadavere, ma difficile da individuare se non sei del luogo. In più non è grande come giardino, eppure è riuscito a scaricare qui anche il secondo cadavere nonostante il posto fosse sorvegliato", disse sicura Margaret. "L'SI dev'essere cresciuto da queste parti, solo un bambino conosce così bene il parco-giochi del suo paese"
"Sicura di non essere una profiler infiltrata tra gli studenti?", le chiese Morgan scherzando. "Neanche il piccolo Ho-". Morgan si bloccò a metà della frase accorgendosi dell'errore che stava per fare.
"Piccolo Hotchner? Hotch ha un figlio?", chiese Margaret guardandolo sorpresa. Morgan annuì.
"Ehm sì", cercando una via di fuga si guardò intorno. E fu così che la vide. "Guarda lì", disse alla ragazza andando nella direzione indicata dal suo braccio.
Sotto un cespuglio c'era un pacchetto. Morgan lo prese con molta cura e lo aprì, trovandosi in mano una lingua e in un sacchetto di plastica trasparente due occhi.
"Come può essere sfuggito alla scientifica?", chiese Margaret sorpresa.
"Non può. Ha messo tutto qui dopo, nonostante il posto sia controllato. Ci sta prendendo in giro"


 


 


 

"Ora vedremo i cadaveri, sicuro di farcela?", chiese Rossi subito prima di entrare. Elder annuì convinto.
"Guardo Supernatural da anni", disse sorridendo come se quello sistemasse tutto.
"Non ho idea di cosa sia, comunque spero per te che sia veramente forte", rispose l'agente prima di raggiungere il medico legale. "Agente Rossi", si presentò.
"Ah! Allora siete voi quelli dell'FBI, dottor Niathan", disse il medico stringendogli a sua volta la mano. "Venite, vi faccio vedere i corpi". Detto questo si avvicinò ai tavoli per autopsie e sollevò il telo bianco che fino a quel momento aveva nascosto uno dei due cadaveri. A quella vista Elder si girò di spalle assumendo un colore verdognolo.
"Prima volta?", chiese il medico e Rossi annuì.
"Non che questo possa essere normale per chiunque", commentò l'agente.
"Ne ho visto tanti con un lavoro come il mio, ma ha ragione. E questo poveretto, come quell'altro, è conciato peggio di chiunque io abbia visto", disse il medico. "E pensare che sono tutte ferite post-mortem"
"Tutte?", chiese sorpreso Rossi mentre Elder si avvicinava di nuovo. Il medico annuì.
"Più o meno. Il primo colpo è stato diretto alla testa con una forza impressionante. Poi gli ha cavato la lingua e infine lo ha ridotto in questo stato”. Elder, che si era ripreso, dovette rigirarsi a riprendere fiato.
“E la seconda vittima?”, chiese Rossi disgustato anche lui, sebbene ne avesse viste di tutti i colori.
“Stesso modus superandi... è così che dite, vero?”, rispose il medico indicando l'altro tavolo coperto da un telo bianco.
“Possibile che abbia fatto tutto questo per impedirne la identificazione?”, chiese Rossi. Il medico scosse la testa.
“No. Avrebbe colpito ancor di più la faccia per rompere anche i denti costringendoci ad aspettare l'arrivo delle analisi del sangue... E poi non serve fare questo macello per impedire che un corpo venga identificato”

 

 

 

“Commissario Dalton?”, chiese JJ avvicinandosi ad un corpulento signore con dei folti baffi bianchi.
“Sono io. Voi siete quelli dell'FBI, giusto?”
“Agente Jennifer Jerau. Abbiamo parlato al telefono. Loro sono l'agente Hotchner, il dottor Reid e lo stagista Brooks”, rispose JJ presentando i suoi compagni.
“Vi stavamo aspettando, ho sistemato tutto quello che vi serve di là e i familiari della prima vittima sono arrivati”, disse lui mentre stringeva le mani a tutti tranne che a Reid che si limitò ad agitarla.
“La ringrazio. E i familiari della seconda vittima?”, chiese Hotch.
“Non ne ha a quanto so... Veniva spesso qui in zona, ha passato qui la sua infanzia e sua madre è sepolta nel nostro cimitero”, rispose Dalton.
“Lo conosceva bene?”, chiese Hotch mentre Reid Jack e JJ andavano a sistemarsi nella stanza loro assegnata. Dalton annuì.
“Non è un paese grande, è facile conoscersi. Non dico di conoscere tutti, ma molti sì”
“Ed Edwars? Era conosciuto in zona?”, chiese Hotch ricevendo come risposta un cenno affermativo.
“Era uno che si faceva notare"
"In che senso?", chiese Hotch curioso.
"Era conosciuto per sapere sempre tutto di tutti quando era qui, ancora oggi credo ci sia gente che aspettava che ritornasse in zona per chiedergli qualche informazione..."
"Sa se era in zona questi giorni?", chiese Hotch.
"Sì, è l'annversario della morte della sua povera madre. Credo... Credo di essere l'ultimo a vederlo vivo. L'ho incrociato mentre usciva dal cimitero il giorno prima che è stato trovato morto nel parco", rivelò il commissario. "Che altro posso fare per aiutarvi? La gente è preoccupata, vuole risposte”, chiese Dalton mostrando tutta la sua preoccupazione.

“Vada con l'agente Jerau a fare un'intervista alla stampa, cerchi di tranquillizzare i suoi concittadini. L'agente le spiegherà tutto”, disse Hotch andando, seguito dal commissario, a raggiungere JJ, Reid e Jack.

 

 

 

 

Ecco il secondo capitolo dopo secoli! Scusate se sono così lenta -.-" E visto che ci siete scusatemi anche per le prossime volte ;) Io prometto che cercherò di sbrigarmi, ma non vi assicuro niente.
Ringrazio Unsub, Cheyenne Sykes, jjk e quiddich per aver recensito il primo capitolo! Inoltre ringrazio chi ha inserito la storia nelle preferite e seguite e anche chi legge silenziosamente ;)
Zava

  
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