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Autore: __Shiroi    23/05/2013    1 recensioni
Lo sa bene che ha appena detto un'idiozia grande come una casa, che senza magia non potrà fare nulla. Ma non scapperà. Non può lasciare Arthur proprio adesso. Anche se sembra che tutto il mondo stia finendo, cadendo a pezzi, Merlin starà comunque al suo fianco. Sarà lì sostenerlo, in qualunque modo vada. Perché è il suo Re, e Merlin è il suo Cuor di Leone.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Titolo: Cause you’re my King and I’m your Lionheart
Fandom: Merlin
Personaggi: Merlin, Arthur
Raiting: PG/SAFE
Prompt: King and Lionheart - Of Monsters and Men
Wordcount: 724
Avvertimenti: One Shot, What If, Generale
Note dell'autrice: Scritta per gli Home Visit di The X-Fandom, indetto da maridichallenge. Ammetto che a causa dei numerosissimi impegni scolastici, riuscire a scrivere questa oneshot è stato difficilissimo. L'ispirazione andava e veniva, ma alla fine per la puntata degli Home Visit è uscito fuori qualcosa! Il prompt per la mia squadra era "Scandinavia e Mare del Nord". Io sono ignorantissima per quanto riguarda la musica nordica, ma per fortuna gli Of Monsters and Men, che adoro, erano islandesi e ho potuto usare una loro canzone (che tra l'altro trovo perfetta per Arthur e Merlin). Ho messo la shot come What If per due motivi: il primo, quello più evidente, Merlin che decide di andare a Camlann con Arthur; sinceramente ho sempre voluto scrivere qualcosina a riguardo, immaginare come avrebbe reagito Merlin sul campo di battaglia senza la sua magia (sì, lo so, sono molto cattiva XD); e il secondo, il medaglione della madre di Arthur. In una delle scene tagliate del primo episodio della quarta stagione Arthur da a Merlin un medaglione che apparteneva a sua madre. Tralasciando il fatto che mi è dispiaciuto un sacco che l'abbiano tagliata, qui ho fatto finta che invece è realmente avvenuto questo "dono".


As the world comes to an end
I'll be here to hold your hand
Cause your my King and I'm your Lionheart
 
Merlin avrebbe voluto ridere di cuore, quel giorno, ridere in faccia al Destino, che bussava alla sua porta; perché nemmeno un completo idiota avrebbe potuto credere ad una sola parola di quel drago delirante. E tra le tante idiozie che aveva sentito, il dover proteggere quel presuntuoso di Arthur batteva tutte le altre, sul serio. In quel momento, avrebbe potuto addirittura ucciderlo con le sue stesse mani, altro che proteggerlo.
Eppure alla fine, che voi ci crediate o no, c'era cascato in pieno lo stesso, in quello che gli era sembrato uno stupido scherzo; e sinceramente Merlin comincia a pensare di non aver avuto poi tutti i torti - perché ora più che mai il Destino sembra divertirsi un mondo a farsi beffe di lui.
Dal corridoio arriva un pesante rumore di passi e un vocio, attutito dalla porta chiusa. Merlin aspetta che la riunione di Arthur con il consiglio finisca, mentre i soldati si stanno già preparando per Camlann. Si passa una mano tra i capelli, nervoso e stanco. Ha sperato di non dover sentire più quel nome e ora invece si stanno dirigendo proprio tutti là. Dovrebbero preoccuparsi, davvero, ma non aspetteranno oltre per fronteggiare Morgana per l'ultima volta.
Proprio adesso, che Merlin ha perso tutta la sua magia e non può proteggere il Re.
Sospira. Si rigira tra le mani il sigillo circolare, appartenente alla madre di Arthur. Si è sempre chiesto perché lo abbia dato proprio a lui - apprezza comunque il gesto e conserva l'oggetto con estrema cura. Gli trasmette un grande senso di sicurezza ed è anche per questo che lo porta sempre con sé.
Con un cigolio la porta si apre e Arthur compare sulla soglia della stanza.
« Finalmente è finita » esordisce, mentre si sfila i guanti in pelle e li getta sul tavolo, con un sospiro stanco. « Sai, stavo quasi cominciando a preferire la tua fastidiosa parlantina »
Seduto sul bordo del letto, Merlin è ancora immerso nei suoi pensieri, del tutto assente, con lo sguardo fisso sul medaglione in ferro che tiene tra le mani. Il biondo lo riconosce subito e il suo sorriso, così come l'aria scherzosa, scivola subito via. Non gli ci vuole nemmeno molto tempo per capire cosa, a giudicare dall'espressione, preoccupi tanto l'altro.
« Merlin » lo chiama.
Il moro alza subito la testa. Non si era accordo della presenza del Re e svelto ricaccia il sigillo nella tasca, per poi mettersi in piedi.
« Arthur » risponde con un lieve cenno del capo « Bene, ora che siete qui è meglio iniziare i vostri preparativi per la partenza »
I problemi continuano ad affollarsi nella mente, e Merlin cerca di non pensarci. Ma più guarda Arthur, più gli viene voglia di urlargli contro di non andare, perché non ci sarà nessuna vittoria, sarà solo un suicidio - ma tanto non gli darebbe nemmeno retta, sarebbero parole buttate al vento. Distoglie lo sguardo e si concentra sull'armatura - per una volta lucidata a dovere - posta sulla sedia, mentre si maledice per non aver lasciato morire Morgana quando poteva, per aver inconsapevolmente alimentato l'odio di Mordred. Il mal di testa continua ad aumentare.
« Merlin » si sente chiamare di nuovo; si volta, riluttante. Rimangono per un po' a guardarsi, in un profondo silenzio e Arthur si accorge che Merlin ha gli occhi lucidi e stanchi, le occhiaie sono la prova che non dorme da qualche giorno. È davvero così preoccupato?
« Tutti quegli scherzi sull'essere codardo... » comincia il Re, cercando le parole adatte « Lo sai, non lo penso sul serio. Credo che tu sia la persona più coraggiosa che conosca » continua, poi un'altra pausa. « È normale essere preoccupati, ma se questa volta tu non... »
Merlin capisce subito dove vuole arrivare Arthur.
« No » l'interruzione è istintiva. « Verrò con voi a Camlann. »
Lo sa bene che ha appena detto un'idiozia grande come una casa, che senza magia non potrà fare nulla. Ma non scapperà. Non può lasciare Arthur proprio adesso. Anche se sembra che tutto il mondo stia finendo, cadendo a pezzi, Merlin starà comunque al suo fianco. Sarà lì sostenerlo, in qualunque modo vada. Perché è il suo Re, e Merlin è il suo Cuor di Leone.
Un attimo di esitazione, poi Arthur sorride, gli da una leggere pacca sul braccio e con un cenno del capo gli fa capire che è tempo di prepararsi.
   
 
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