Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: _pencil    09/12/2007    9 recensioni
"...Harry rivolse un gran sorriso a Ginny e fece cenno senza parlare al buco del ritratto. Una lunga passeggiata nel parco sembrava appropriata, durante la quale – se ne avessero avuto il tempo – avrebbero anche potuto discutere della partita.” I ragazzi, varcato il buco, si precipitarono giù per la scala, mano nella mano, ridendo e correndo a perdifiato...E poi? Una romantica one-shot su Harry e Ginny
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao a tutti!  Eccomi qua, sono tornata con questa ipotetica one-shot su Harry e Ginny, che parte dalla fine del 24 capitolo del sesto libro. Spero proprio che vi piaccia, mi raccomando commentate. Un bacio.

 

“...Dopo parecchi lunghi istanti...o forse mezz’ora...o forse parecchi giorni di sole...si separarono. Nella stanza era calato il silenzio. Poi partì una serie di fischi d’ammirazione e ci fu un’esplosione di risatine nervose. Harry guardò sopra la testa di Ginny e vide Dean Thomas che teneva in mano un bicchiere infranto e Romilda Vane che sembrava pronta a scagliare qualcosa. Hermione era raggiante, ma lo sguardo di Harry cercò Ron. Alla fine lo trovò, ancora aggrappato alla coppa, e con l’espressione di chi ha appena preso una bastonata in testa. Per una frazione di secondo si guardarono, poi Ron fece un piccolo cenno col capo che Harry interpretò come un “Beh...se proprio devi”.

Mentre la creatura nel petto ruggiva trionfante, Harry rivolse un gran sorriso a Ginny e fece cenno senza parlare al buco del ritratto. Una lunga passeggiata nel parco sembrava appropriata, durante la quale – se ne avessero avuto il tempo – avrebbero anche potuto discutere della partita.”

                                                                     -------------

I ragazzi, varcato il buco, si precipitarono giù per la scala, mano nella mano, ridendo e correndo a perdifiato. Attraversarono il corridoio e l’ingresso, infilandosi in gran fretta in mezzo ai ragazzi che si riversavano nella sala grande per il pranzo, e uscirono dal portone. Davanti a loro si estendeva il grande prato e, poco lontano, il lago. Harry continuò a correre verso il prato, Ginny mano nella mano con lui.  A un certo punto, in prossimità di un albero, il ragazzo si voltò di scatto e si gettò su di lei; i due rotolarono nell’erba ridendo, fino a fermarsi. Harry ansimante guardò per un istante la sua Ginny sotto di lui, bella più che mai, con ancora indosso la divisa da Quidditch, le gote che avvampavano e i rossi capelli sparsi intorno al viso come una fiamma. Tuffò il viso sul suo e la baciò impetuosamente, quasi con forza. La ragazza non oppose resistenza, anzi strinse a sé più forte il corpo del ragazzo, che quasi la schiacciava, e sollevò leggermente il capo per avvicinare ancor di più la bocca alla sua.

I loro baci continuarono così per parecchi minuti, instancabilmente, insaziabilmente. Poi, non avendo più fiato, i due si staccarono per un istante, respirandosi sul viso.

- Non sai...non sai da quanto tempo sognavo di farlo, Ginny – balbettò Harry fra un respiro e l’altro

- E perché ci hai messo così tanto? – Ginny sorrise, guardandolo. Era un Harry completamente diverso da come lo aveva sempre conosciuto. Il suo viso sembrava disegnato con cura.  Gli occhiali, che si era tolto bruscamente gettandoli in mezzo all’erba, avevano lasciato il posto al verde intenso dei suoi occhi che la fissavano con un’espressione di totale rapimento. Due piccole pozze d’acqua fatte per specchiarsi e perdercisi.  E lei, che lo aveva sognato fino a quel momento, non riusciva a spiegarsi perché le facesse questo effetto di totale...imprevedibilità.

Harry ora le era scivolato al fianco, e le stava stringendo la mano, guardando verso il cielo, pensieroso.

- A cosa pensi Harry? – Ginny si strinse a lui, giocherellando con i bottoni della sua camicia.

- E’ surreale –

- Surreale? –

- Sì...voglio dire, prima, nella sala comune, mentre stavo per baciarti, ero convinto che tempo due secondi mi avresti tirato un ceffone in faccia –

Ginny rise. Il suo riso provocò a Harry una sensazione di benessere, che lo spinse nuovamente a baciare le labbra della ragazza. Poi continuò : - Sei la cosa più bella che potesse capitarmi –

- Lo vedi che non sei poi così tanto sfortunato come ti vanti di essere! – scherzò lei.

- Mi VANTO di...?!Ti conviene scappare signorina Weasley! –

Ginny non se lo fece ripetere due volte, e ridendo scattò in piedi e cominciò a correre in direzione del lago. Harry non ci mise molto a raggiungerla, ma quando l’aveva quasi presa, lei si voltò e gli scagliò una fattura orcovolante. Il ragazzo si riparò con un incantesimo scudo, senza smettere di correrle dietro – Ah sì?! Vuoi la guerra?! –

Sfoderò la bacchetta : - Accio Ginny!

La ragazza, presa alla sprovvista, si sentì aspirare violentemente in direzione di Harry, che la acchiappò per la vita gridando : - Presaaa! –

Si buttarono nuovamente a terra, baciandosi e ridendosi sulle labbra. Ginny tuffò la testa all’indietro, inarcando la schiena e appoggiando le mani al petto del ragazzo. Harry le baciò dolcemente il collo, precorrendolo tutto fino alla clavicola, e scendendo ancora fin dove l’orlo della stretta divisa della ragazza lo permettesse, mentre le sue mani le scivolavano lungo tutta la schiena, sfiorandole gentilmente il sedere e risalendo sui fianchi, fermandosi lì dove si sfinavano alla vita.

Era un’estasi, e contemporaneamente amore, nella sua essenza più pura e semplice.

Quando furono sfiniti, si appoggiarono al tronco del vecchio albero, l’uno a fianco all’altra contemplando l’acqua del lago che brillava sotto la luce del sole.

Rimasero a lungo senza parlare, perché a volte le parole sono superflue.

Fu Ginny la prima a rompere il silenzio :

- Quando te ne sei accorto?Che, insomma, che ti interessavo? –

Harry riflettè per qualche secondo.

– Non penso di saperlo a dire il vero. Forse quando ho incominciato a provare gelosia per te –

- Gelosia? Tu, geloso di me? –

- Beh, sì. Quella volta, nel corridoio con Dean Thomas. Lo stavo decisamente per prendere a pugni –

Ginny restò per un po’ silenziosa. Poi sospirò :

- Quanto tempo sprecato –

- Niente è sprecato, se ci aiuta a capire qualcosa –

La ragazza lo guardò. E ancora una volta provava la sensazione di non aver mai amato qualcuno così tanto. Quella sensazione di auto-annullamento che ti fa sentire lo specchio di qualcun altro. Quasi logorante.

Assurdo.

Lo guardò intensamente : - Non avrei saputo trovare nulla di più adatto da dire –

Lui sorrise in modo buffo. La strinse più forte a sé, e sospirò :

- Avanti, raccontami un po’ della partita –

Questo parve rinvigorire Ginny, che si drizzò a sedere e cominciò una prolissa cronaca di tutte le azioni della partita, davanti ad un Harry incantato sui suoi gesti e divertito dalle sue buffe imitazioni delle parate di Ron. Continuarono a parlare a lungo.

Tutto attorno a loro mutava, c’erano ragazzi che andavano e venivano, il sole si inclinava sempre più verso il tramonto, ma loro rimanevano là, sotto quella quercia, a parlare, scambiandosi un bacio ogni tanto.

Semplicemente loro due, Harry e Ginny sotto un albero.

 

  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _pencil