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Autore: _Brady98_    24/05/2013    5 recensioni
-Non mi dire che ti è dispiaciuto?!-
Lo fulmino con gli occhi e poi gli rispondo:
-Ecco! Proprio per questo penso che sei antipatico! Bastava anche un semplice ‘scusa’, ma niente! Troppo orgoglio, giusto Malik?-
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, mi chiamo Raffaella e da oggi ho deciso di iniziare a scrivere un diario dove scriverò attimo per attimo tutto ciò che mi accadrà dal mio primo giorno di liceo; ovvero oggi! Eh già, proprio così,
fra poche ore sarò seduta in un nuovo banco, di una nuova scuola che mi accompagnerà in un tragitto lungo 5 anni. Ora vi starete chiedendo perché sto perdendo tempo a scrivere qui sopra, invece di prepararmi. Risposta semplicissima sono le 5:30 e, tranquilli non sono ancora impazzita, solo che ho troppa ansia e per questo ho mal di pancia e non riesco a pensare ad altro oltre che tra poche ore varcherò l’entrata del nuovo edificio. Mi chiedo se mi troverò bene, come saranno i miei nuovi compagni, se mi vorranno bene, se gli starò simpatica. Spero di non trovare brutte amicizie, del tipo: sono tua amica solo perché mi conviene; oppure: tranquilla appena trovo qualcun’altra meglio di te mi dimenticherò anche che esisti. Non so se rendo l’idea. Cavoli, sono le 6.15! Vado subito a lavarmi e vestirmi. Ovviamente l’ansia aumenta sempre di più. Dopo circa quindici minuti mi ritrovo davanti al mio armadio e lo fisso: esatto non so cosa mettermi! Della serie: hai 23861864816 vestiti, jeans e magliette, però non hai MAI niente da metterti. Alla fine opto per una maglietta bianca, i miei amati jeans chiari e le converse. Stranamente mi vedevo carina, anzi diciamo più che ero accettabile. Forse non si nota ma ho pochissima (quasi niente proprio) autostima; ho provato anche a dirmi: “dai sei carina” oppure “massìì, ci sarà pur qualcuno lì fuori a cui piaci”; niente da fare, non mi so convincere!
Tra un pensiero e l’altro riesco a mettere un po’ di matita e mascara: giusto per non sembrare uno zombie che cammina. Già che ci sono metto il lucidalabbra, e aggiusto un po’ i capelli (cosa stranissima ieri sono usciti bene) e li lascio sciolti. Sono finalmente pronta!
Scendo giù in cucina (la mia casa è a due piani) e trovo mia madre e mio fratello che facevano colazione.
«Buongiornooo!» dico io dandoli un bacio.
«Buongiorno!» mi rispondono in coro.
«Mangi qualcosa con noi?»mi chiede mia madre.
«No, prendo un biscotto e poi prendo l’autobus. Non voglio fare tardi!»
«Va bene, allora buona fortuna!»
«Grazie mamma, a più tardi»
Detto ciò, prendo lo zaino ed esco di casa. Fortunatamente la fermata dell’autobus non è molto lontana da casa mia, perciò dopo circa 5 minuti, sono già ferma ad aspettare l’autobus. Le prime oggi, entreranno alle 8.30, mentre l’orario d’entrata “normale” è ‘8.05’.
L’autobus oggi era dalla mia parte, infatti non ha fatto ritardo. Qualcuno lassù mi ascolta!
Devo dire che nemmeno la mia nuova scuola è molto distante: ci sarà circa mezz’ora di strada.
Il mezzo era quasi vuoto, di solito invece tutti stavano stretti stretti, tanto che se uno sveniva, non cadeva nemmeno a terra! Oggi sembrava che tutti stessero dormendo o che stessero in un altro paese. Magari su Marte!
Dopo poco, il pullman si ferma davanti scuola, scendo e ci metto un po’ a realizzare che da ora in poi quella sarà la mia routine. Quando riesco di nuovo a connettere, decido di entrare per cercare la mia classe. C’erano alcuni ragazzi che mi guardavano come se fossi un alieno.Bè dai, non credo di essere così brutta!
«Buongiorno, mi scusi mi saprebbe dire dove si trova la 1°L?» chiedo al bidello.
«Mi devi scusare ma devo sistemare alcune cose di là, comunque su quella bacheca c’è la piantina della scuola!» mi risponde gentilmente. Non avrebbe fatto prima a dirmi direttamente al posto di dire tutte quelle altre parole?! Bah!
«Grazie mille, gentilissimo!» non mi rispose nemmeno perché era già sparito dietro una porta con su scritto ‘Segreteria’.
Dovevo arrangiarmi da sola, quindi è meglio mettermi al lavoro: vado subito a vedere la bacheca. Non ci capivo molto, infatti ci ho messo mezz’ora per capire che la mia classe era al piano di sopra. Ero ancora intenta a contemplare la piantina, quando mi sentì più leggera: mi era caduto lo zaino. Anzi, non era proprio caduto da solo: un ragazzo mi era arrivato sopra travolgendomi e facendomi cadere lo zaino. Non mi aiuta nemmeno, è intento a correre. Di sicuro è in ritardo!
«Grazie, il mio zaino aveva bisogno di abbracciare il pavimento!»“grido”, praticamente alle spalle di quel ragazzo.
«Scusa!» mi dice di rimando senza nemmeno voltarsi. Ma tu guarda che maleducato!
Bene! Se questi sono primi minuti nella nuova scuola, gli altri come saranno?!

Incominciamo bene!

  
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