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Autore: CassandraBlackZone    24/05/2013    2 recensioni
«Noioso.»
«Che?»
«I freni. Li hai tolti.»
Asia si girò verso la consolle e sbottò un sorriso. «Be’… si cambia.»
Senza girarsi, la siluriana soffocò una risata, salutò con una mano e chiuse la porta sempre dando le spalle. Di nuovo, Asia girò intorno agli innumerevoli comandi della macchina del tempo e in pochi secondi era già all’interno del vortice del tempo. Con una mano sfiorò la leva dei freni. «Dici… noioso?» con fare nostalgico, la ragazza camminò tra i corridoi del TARDIS giusto per aspettare che il suo ospite si svegliasse. Quell’ora la passò a pensare al passato.
Genere: Fluff, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Doctor - 1, Doctor - 11, Nuovo personaggio, River Song
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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“Niente e nessuno viene dimenticato. Mai fino in fondo perciò resisti! Non devi mollare!”
Prima che potesse dire di essere spacciata, qualcosa finalmente le diede una minima speranza di poter sopravvivere: quegli occhi. Quei profondi occhi verdi erano l’unica cosa che la ragazza riusciva a vedere.
Erano così chiari che quasi le dava la forza di non chiudere i suoi, erano così saggi che le dava conforto e coraggio. Eppure aveva così paura che non li avrebbe ma più rivisti.
 “Devi continuare a guardarmi! Non puoi morire ora e qui! Tu sei una valorosa soldatessa di guerra e c’è tuo fratello che ti aspetta”
“Fra…tello?” La ragazza quasi si stupì di poter parlare. Aveva una voce un po’ roca e le faceva terribilmente male la gola. Sentiva freddo.
“Sì, tuo fratello! Il piccolo Joshua! Te lo ricordi, vero?”
“Io…non…” La sua voce venne strozzata da un tossicchio e un saporaccio metallico le lasciò l’amaro in bocca
“No no, non parlare! Quando ti porterò via da qui lo rivedrai, Sarah!”
Più sentiva parlare quella voce, più non riusciva a capire. Fratello? Sarah? Adesso che ci pensava non sapeva neanche chi era: con chi era, se aveva una famiglia, che cosa aveva fatto e che cosa stava facendo. Proprio non riusciva a ricordare. Ogni momento della sua vita era come se fosse stato rimosso completamente dalla sua memoria. Buio totale.
“Sa…rah?”
 “Ti prego… non rendermi le cose ancora più difficili! Ti devi fidare di me! E’ tutto finito!”
Ancora non era riuscita a capire chi ci fosse lì davanti a se. No riusciva a muovere i suoi occhi, erano fissi al cielo grigio e di tanto in tanto riusciva a intravedere un ciuffo ribelle castano e un buffo farfallino nero.
Un curioso ronzio attirò la sua attenzione e cercò di spostare leggermente gli occhi verso la fonte: era un piccolo attrezzo simile ad un cacciavite. Una mano le passo davanti gli occhi e una luce verde la indusse a chiuderli.
“Tu… chi sei?”
“Io sono il Dottore”
“Un… dottore?”
“No no, solo il Dottore. Accidenti…. Questa ferita è troppo grave. Non riesco a fermare l’emorragia. Aspettami qui, torno subito!”
Subito dentro di lei qualcosa si ruppe. Un brivido di freddo percosse tutto il suo corpo: iniziò ad aver paura. Con forza si aggrappò con una mano con la prima cosa che le sfiorò vicino.
“No! Ti prego! Non mi lasciare!”
La ragazza nella disperazione strinse ancora più forte “Non mi lasciare…”
Di nuovo quei due occhi verdi si presentarono davanti a lei in tutto il suo splendore. Sentì per un attimo un lieve calore sulla sua pelle  “Ti prometto che ritornerò. Stai tranquilla. E’ una promessa”
“Ti prego…”
“Promesso”
Lasciata la presa, la ragazza si accorse che ormai quella persona non era più lì vicino a lei.
“Dottore! Ti prego, non lasciarmi! Dottore! Dottore!”
 
La pesante mano metallica di Sarah stringeva come una morsa la fragile gola di Matt. Questi non riusciva a respirare e invano cercava di liberarsi dimenandosi freneticamente: il suo volto diventava sempre più rosso.
“Sarah … ascoltami. Possiamo.. aiutarti”
“Aiutarmi? Voi vorreste aiutarmi? Solo perché ora ricordo tutto, ciò non vi dà il permesso di aver compassione per me. Io ho aspettato il Dottore. E ho aspettato. E ho ancora aspettato, ma lui non arrivava. E che cosa ha fatto? Mi ha lasciata al mio destino e mi ha condannata a dimenticare di essere stata umana!”
Matt era ormai arrivato al limite. Cominciò a prendere avide boccate d’aria e con estrema fatica tentò di prendere il cacciavite.
“Lo sai? Ti devo ringraziare, umano. Ora che so cosa devo fare, il Dottore non ha scampo” La CBM2 strinse ancor di più e l’uomo cominciò seriamente a non respirare. River non sapeva cosa fare e rimase immobile.
“No! Matt!”
“Che la mia vendetta si riversi su di te! Dottore! Se non hai intenzione di fare qualcosa, dovrai dire addio al tuo caro servetto!”
“Mi… sembra di avertelo detto…”
La ragazza cibernetica squadrò l’uomo sofferente
“Ora… il Dottore … non può parlare… ci sono solo io… e loro…”
“Tu? E che cosa vorresti fare? La tua cara River non può fare niente e neppure Asia”
“E… chi ha detto che intendevo River e Asia?”
“Che vuoi dire?”
Matt alzò il braccio con in mano il cacciavite sonico che intanto lampeggiava “ Io intendevo… loro
Al centro dell’enorme cupola di vetro dell’arena si formò un enorme voragine che allarmò tutti i presenti. Grossi frammenti di vetro caddero rovinosamente sulla piattaforma centrale: Sarah si spostò velocemente di lato spingendo in avanti Matt che poté finalmente respirare.
“Ma che diavolo..!”
Dal buco scesero delle lunghe corde, su cui vi scivolarono alieni di diverse fattezze.
Man mano che toccavano la piattaforma, Sarah sgranava gli occhi dallo stupore. “No… questi… non posso essere loro!”
“Oh invece sì”
Schiarita un paio di volte la voce, Matt si alzò e allargò ampiamente le braccia “Questi mia cara, sono quelli che pensi”
Umani, Juudon, Slitheen,Siluriani,Sontaran, Cyberman e molte altre creature aliene erano sparsi sugli spalti dell’arena armati fino ai denti.
“Scusa il ritardo, Matt” Vastra e Jenny si lasciarono aprire un varco tra la folla e l’attore le accolse sorridente. “Abbiamo incontrato un po’ di traffico”
“Beh, meglio tardi che mai! Bene, è bello vedervi quasi tutti qui! Ma cosa più importante:  hai portato quello che ti ho chiesto, Vastra?”
La donna-rettile annuì e agitò tra le mani una piccola boccetta con all’interno del denso liquido color oro. “Eccola qui”
L’uomo schioccò le dita soddisfatto. “Bene. Iniettala subito ad Asia, siamo ancora in tempo”
Prima che Sarah potesse fare un passo, Jenny le puntò velocemente sulla gola una katana. La CBM2 si bloccò.
“Sappiamo che la tua testa è umana, perciò fai un passo e ti taglio la gola”
Vastra si avvicinò correndo verso la capsula e abbracciò River “Sono contenta di vedere che stai bene, River!”
“Stessa cosa di te. Ma quella cos’è?”
“Non lo so”
River inarcò un sopracciglio “Come, scusa?”
“ Matt mi ha detto di prenderla”
“E… a cosa serve?”
“Scopriamolo” La siluriana aprì con forza lo sportello della capsula e una folata d’aria calda la investì. Appena Asia vide Vastra avvicinarle cercò di allontanarla con le braccia.
“Vastra… non toccarmi! Sono corrosiva!”
“Ci vorrà solo un attimo!” Velocemente, Vastra inserì la boccetta dentro ad un iniettore. Al contatto con la pelle della ragazza i guanti della donna-rettile cominciarono a bruciare, ma lei resistette stringendo i denti.
“Forse ti farà un po’ male. Resisti!”
Facendo bene pressione sul braccio di Asia, il liquido s’iniettò senza problemi nelle vene.
“Ahia!”
“Ecco fatto!”
Con grande sorpresa di Asia, il liquido mostrò i primi segni di miglioramento: la ragazza cominciò a sentirsi piena di forze e la sua pelle a ritornare nel suo colorito roseo. Sentì quella sensazione di calore scendere vertiginosamente. “Oh.. è incredibile!” La ragazza contemplò il suo corpo toccandosi e fece una giravolta. “Ora sto bene!”
Presa dall’entusiasmo Asia abbracciò Vastra “Fantastico!”
“Ben tornata, piccola Asia!”
“ Bene, bene. A quanto pare ha funzionato, ora è meglio se vi allontaniate da lì. River, vieni anche tu”
Al richiamo di Matt, madre e figlia annuirono e corsero verso di lui. Asia corse tra le braccia del giovane attore che l’abbracciò a sua volta.
“Sbaglio o ti avevo detto che ti avrei tirato fuori da lì?”
La ragazza sorrise all’uomo “Non ne avevo dubbi”
“Non capisco…”
Matt notò lo sgomento di Sarah che ancora non riusciva a credere ai suoi occhi. Si chiedeva perché mai tutti quegli alieni fossero dalla parte del Dottore, specialmente perché alcuni nemici del Gallifreyano fossero presenti all’assalto.
“Voi… perché? Che cosa volete fare?”
“Non si vede, feccia di un androide? Siamo qui per sterminarti!” Tra la mischia si fece largo anche Strax, comandante dei Sontaran nonché fedele compagno di Vastra e Jenny “Sarai riuscita a ingannare il mio dispositivo di localizzazione quel tempo, ma non madame Vastra e il signor Dottore”
“Ma perché?! Non ha alcun senso! Voi siete nemici del Dottore! Dovreste essere dalla mia parte. Allora perché!”
Tu sei una creatura obsoleta” Davanti a Strax, si mise davanti un Cyberman con tanto di fucile laser.
Sarah lo scannerizzò e subito dai suoi archivi trovò la sua descrizione completa “Tu… Sei un Cyberman? Tu e i tuoi compagni dovreste essere dalla mia parte, così come tutti gli altri!”
L’alieno fece un passo in avanti deciso “Negativo. Noi facciamo parte della Lega
“Quale Lega?”
“La Lega del Dottore
Sarah si girò di scatto verso Matt
“Oppure la puoi anche chiamare Armata, come ti pare. Composta da alieni e umani che neanche immagini, ma visto che ho avuto poco tempo sono riuscito a chiamarne solo alcuni”
“Tu menti”
“Ti sembra che menta?”
“Gli alieni qui presenti sono tutti nemici del Dottore! Io lo so, è nei miei archivi! In così poco tempo non possono aver cambiato idea!”
“No, non sono i tuoi archivi, bensì i ricordi del Dalek che hai al tuo interno. Tutto quello che sai lo devi a lui”
Jenny si spostò leggermente di lato sempre puntando la sua katana e lasciò passare avanti Matt.
“So che hai molte domande da fare ma sono certo che le mie sono molto più importanti, perché servono per farti capire bene la situazione”
“Che vuoi dire?”
Matt si girò per un secondo verso River: la donna aveva gli occhi sbarrati dallo stupore. Subito l’uomo ritornò a guardare Sarah.
Poco tempo. Che cosa intendi ? Quanto tempo pensi sia passato, Sarah?”
Sarah abbassò gli occhi pensandoci su “Da quando ho sognato quel fiume. Il fiume che attraversavo con mio fratello, un sogno che non smetteva di tormentarmi. Da quando ho sentito il suo nome nella mia testa.  L’invasione. La grande guerra…”
“Bene. Questa è il tuo punto di vista, ma ora rispondimi: quanto tempo pensi che sia passato?”
La ragazza cibernetica cominciò ad essere confusa “Dalla fine della guerra: quindici anni fa. Da quando ho saputo della nascita di Asia abbiamo… ho deciso di attaccare e di uccidere il Dottore”
Asia strattonò il braccio della madre e la guardò sbigottita “Ma mamma… non è possibile…”
“Sì. Lo so, Asia”
Sarah aggrottò la fronte perplessa. Tutti i presenti, compresi Matt si guardarono a vicenda bisbigliando tra di loro, mentre lei era l’unica a non capire. “Che c’è? Qual è il problema?”
“Il problema è molto semplice, Sarah. La guerra in cui hai combattuto non è stata quindici anni fa. Bensì 200 anni fa
Quelle tre parole spaventarono terribilmente la ragazza che indietreggiò di due passi scuotendo la testa “No…”
“ Nell’arco di quel tempo,dopo quella spaventosa guerra, il Dottore è riuscito a trovare un compromesso che ha unito tutti gli alieni che vedi: sono ormai alleati del Dottore. Da ormai 200 anni combattono insieme. Ovviamente non ci sono Dalek, dal momento che sono stati eliminati da quella guerra. O almeno, quasi tutti”
Sarah continuava a negare sottovoce pensando anche alla creatura che si celava dentro di se.
“ Capisco come tu ti senta ora e mi dispiace di dovertelo dire così, ma tu grazie alla tecnologia Dalek sei riuscita a sopravvivere e ti confesso che non me lo sarei mai aspettato”
L’uomo tirò su il mento della ragazza e la guardò dritta negli occhi “Sei stata sotto il suo controllo per 200 anni, ti ha usato prima per costruire un androide, poi una decina, un migliaio finendo col costruire un’immensa città su un pianeta disabitato da tempo: la Terra. Il tocco finale? Intasare te e gli androidi con dei ricordi fasulli”
La ragazza abbassò la testa e iniziò a singhiozzare ormai arresa, mentre Matt cercò nuovamente di farla ragionare.
“Nulla è perduto. Noi possiamo fare in modo che tutto questo finisca, Sarah. Se tu liberi il Dottore, lui ti potrà aiutare in qualunque modo. Non sarai umana, ma sarai comunque ancora in grado di farti una vita. Ti prego. Ascoltami”
Un lungo silenzio calò tra i due che si spezzò con una sola parola. Una parola che fece raggelare il sangue a Matt.
Uccideteli
All’improvviso,come in uno stato di trance, tutti i CBM2 si alzarono e iniziarono ad attaccare gli alieni della Lega. Molti con un balzo saltarono sulla piattaforma centrale e incuranti dei danneggiamenti subiti, li aggredirono anche loro inespressivi .
Sarah si lasciò ferire dalla katana di Jenny per poi colpirla sullo stomaco con un pugno. L’umana si accasciò a terra.
“Jenny!”
”Vastra, stai con Jenny! Abbiamo bisogno di un diversivo!”
Subito La siluriana tirò fuori dalle tasche una cortina fumogena, giusto per dare il tempo a Matt, River e Asia di correre. Sarah li vide scappare verso una delle porte che portavano alle innumerevoli torri.
“Non riuscirete mai a trovarlo. Ma soprattutto non riuscirete a scappare”
La ragazza si portò una mano al collo e toccò qualcosa di caldo e viscoso: l’indice e il medio erano sporchi di sangue.
“Allora è vero… Sono umana”
“Lo eri, ora sei solo un androide dalla testa umana”
Sarah guardò severa Vastra che era vicino alla sua giovane moglie svenuta
“Pensa a campeggiare i tuoi uomini, anche se poco ma sicuro contro i miei non ce la faranno”
“ Tu non lo vuoi davvero tutto questo. Guardati attorno! Questa guerra non ha senso, tu sei solo stata influenzata! I tuoi ricordi non sono quello che pensi! Devi combattere quel Dalek dentro di te, devi ritornare quella che eri!”
“E lasciarmi alle spalle tutto quanto? Lasciare che questi 200 anni siano stati vani? E poi? Dove vado?”
“Matt te lo ha detto, ti rifarai una vita! Potrai ricominciare!”
“Sì, mi rifarò una vita. Dopo che avrò ucciso il Dottore”
Sarah si avvicinò al corpo di Rey, l’unico a cui non ha riattivato i sistemi e preso il controllo. “Rey, svegliati
Sbattute un paio di volte le palpebre, il CBM2 si alzò un po’ confuso “Che… cosa è successo? Che cosa succede qui?! Sarah?!”
La ragazza cibernetica prese per mano l’amico e gli sorrise “Non preoccuparti, Rey. Tu non dovrai fare tutto questo perché so quanto tu odi combattere”
“Perché… ”
“ Che cosa?”
Rey si toccò il viso e osservò impaurito le sue mani metalliche quasi come se non le riconoscesse più. Era davvero spaventato.
“Che succede, Rey?”
“ Io sono… solo un androide. Sarah?”
Sarah cercò di calmarlo “Rey...”
“ E tu invece… eri un essere umano? E ora sei… “
“Non ti devi preoccupare. Tutto questo sarà finito e poi noi ce ne andremo”
“Noi? Che cosa vuoi dire?”
“Io e te scapperemo appena ucciso il Dottore e…”
“ Io non sono reale!” Il giovane CBM2 urlò all’amica con gli occhi pieni di odio, mentre Sarah rimase impassibile “Rey. Sono io che ho voluto mostrarti la verità. Perché sei l’unico che mi è stato vicino e ti assicuro, che tu sei vero.”
La ragazza intrecciò le sue dita a quelle dell’amico “ Vero come ora ti sto tenendo la mano. Tu sei stato il primo e voglio che tu rimanga con me” La ragazza sorrise dolcemente così da rassicurare Rey “Sarai l’unico ad avere una tua coscienza, degli altri non mi interessa. Non mi importa se i miei ricordi sono stati corrotti, ma io so quello che voglio”
“Io… “
“Rey, sul serio. Tu sei la persona più importante per me qui”
Il ragazzo si calmò e forzò un sorriso, mentre Sarah allargò il suo
“Ascoltami bene, ora vai a controllare cosa stanno facendo quell’umano e River. Contattami appena li vedi”
Rey un po’ insicuro annuì e corse cercando di evitare i colpi e i vari alieni.
Sarah ritornò seria e squadrò Vastra con Jenny tra le braccia.
“E ora, è il vostro turno”
 
Come in un labirinto, Matt girava in un corridoio per poi ritornare indietro. Ad ogni vicolo cieco imprecava a bassa voce camminano sempre più veloce: a stento River e Asia riuscivano a stargli dietro.
“Ehi, Matt! Non puoi andare più piano? Che cos’hai?”
“Non c’è più tempo. Dobbiamo trovare in fretta il Dottore. Non lo sento più! Prima sono riuscito a percepirlo, ma ora è come scomparso! Andiamo Dottore! Parlami!”
“Matt, calmati!”
“River, tu non capisci! Non abbiamo più tem…”
All’improvviso l’uomo si inginocchiò a terra cominciando a tossire. Allarmate, madre e figlia gli si avvicinarono.
“Matt! Che ti prende!”
L’attore si portò una mano alla bocca quasi come se stesse per rigurgitare qualcosa. Si rialzò strisciando sulla parete perdendo un paio di volte l’equilibrio.
“Matt?”
Sotto gli occhi increduli di River, dalla bocca di Matt uscì uno spesso alone giallo-oro. L’uomo poi scivolò con la schiena sulla parete sedendosi a terra. “No… non ce la faccio più…”
Asia gli si sedette accanto prendendogli la mano “No, Matt! Che cosa dici? Non puoi arrenderti così! Cosa ti succede!”
“Quello stupido…” L’archeologa strinse con forza i pugni guardando Matt sofferente. “E’ davvero un perfetto idiota, non c’è che dire. Appena lo riporto a casa mi sente!”
“Mamma, di cosa stai parlando?”
“Arco camaleonte”
“Eh?”
“O almeno, così sembra. Tuo padre ha sempre un asso nella manica ma non mi sarei mai aspettato questo”
Matt respirava a fatica. La sua fronte era grondata di sudore, il volto contorto dal dolore e l’unica cosa che Asia poteva fare era tenergli la mano. “Matt, ti prego resisti! Devi restare sveglio!”
“Io l’ho visto…”
“Cosa?”
L’uomo riaprì gli occhi e sorrise “Lui… mi è sempre stato vicino… Credevo fosse solo un sogno e invece era sempre lì. Credevo fosse… una specie di amico immaginario che mi parlava nel sonno. Ogni tanto da piccolo lo sentivo che mi diceva che avrei dovuto fare attenzione, di non dimenticare… l’ho sempre ignorato ed è per questo che non me lo sono ricordato… Ma ora… tutto mi è chiaro… ”
“Che cos’è questo arco camaleonte?”
“ I signori del tempo… usano l’arco camaleonte per cambiare la loro biologia. Possono diventare qualsiasi cosa e inseriscono la loro essenza in un orologio che solo loro possiedono. Ma purtroppo…”
“Purtroppo tuo padre lo ha dato via e ha dovuto fare un gesto estremo” River si avvicinò a Matt per asciugargli il sudore “ Tentando così di trasferire la sua essenza attraverso il vortice del tempo fino a un mondo parallelo. Non mi stupisco il fatto che ci sia riuscito, visto che persino il TARDIS ne è stato capace cosa che lui ha sempre ripetuto impossibile”
Regola numero uno di papà: il Dottore mente
River incresco le labbra in un sorriso “Esatto”
“Il tempo qui scorre in modo diverso che nel mio mondo, o almeno è l’unica cosa che sono riuscito a pensare… otto anni qui e trent’anni da me. Ho passato la mia vita senza accorgermi che lui mi proteggeva affinché non venissi corroso dalla sua essenza fino a tempo prestabilito… Il TARDIS lo sapeva e ha fatto sì che tu, Asia, mi venissi incontro… per prendermi”
Asia si ricordò della notte che sentì il fischio del TARDIS, delle immagini del mondo parallelo e capì: tutto era stato calcolato. Tutto era un piano ben pensato da suo padre con la partecipazione dello stesso TARDIS, per proteggere la sua famiglia e l’Universo da morte certa. Asia non sapeva se esserne felice o essere semplicemente arrabbiata: detestava suo padre ogni volta che aveva quell’atteggiamento da supereroe, non che fosse per lei una brutta immagine, ma non lo sopportava quando lo faceva da solo. Senza l’aiuto di nessuno. Come sempre.
E ora, per quella su bravata, non solo stava rischiando lui stesso di morire ma ci stava andando di mezzo anche il povero Matt.
“Io… sono l’orologio che contiene l’essenza di tuo padre. Per questo ho il suo aspetto, per questo sono qui. Il Dalek all’interno di Sarah la vuole e mi cercava: l’elemento mancante.
Asia strinse più forte la mano e notò che quella dell’amico stava diventando sempre più fredda.
“ Ma lui non resisterà a lungo… cercando di trattenerla dentro di me si sta indebolendo sempre di più…E alla fine… non rimarrà nessuno dei due…”
“Matt! Resisti! Mamma! Dobbiamo trovare quella stanza, subito!”
“Non è facile! Anche scannerizzando tutte le torri, non ho il tempo di sbloccare il codice!”
“ A meno che qualcun che sa dov’è non vi indichi la strada” Un po’ nervoso e insicuro, Rey si avvicinò con cautela a Matt, Asia e River. Quest’ultima gli puntò velocemente una pistola laser.
“Vedi di non muoverti o altrimenti ti faccio un buco sulla fronte!”
Il ragazzo alzò le braccia “Ti prego non farlo! Io voglio aiutarvi! Davvero!”
“Tu non mi inganni, dolcezza! Tu sei un compagno di Sarah!”
“Ma non sono sotto il suo controllo!”
“Bugiardo!”
“Aspetta mamma!”
Asia si mise davanti alla donna abbassandole l’arma.
“Asia, spostati”
“Sentiamo almeno quello che vuole dirci” La ragazza tranquillizzò il giovane CBM2 dandogli segno che poteva parlare.
“Io vi giuro che non sono sotto il suo controllo. Mi ha dato la facoltà di avere una mia coscienza e non nessun contatto con lei in questo momento”
“Tu sai davvero dov’è mio padre?”
Rey annuì timidamente “ Io… voglio portarvi da lui”
“Aspetta… tu sei un amico di Sarah, per quale motivo dovresti aiutarci?”
“Ecco io…” Il CBM2 non riusciva a trovare le parole giuste e più ci pensava, più gli venivano in mente tutti quegli splendidi momenti passati con Sarah. Nonostante lui fosse solo un aspirante dottore in medicina e lei un soldato, i due passavano le giornate insieme divertendosi e scherzando. Faceva davvero molto fatica a credere che tutto quello fosse solo una semplice illusione. “Ho bisogno di esserne sicuro… Vi prego: rispondetemi sinceramente”
River si decise ad abbassare completamente la sua pistola ed ascoltò.
“Tutto ciò che ho passato qui. La mia vita su questo pianeta. E’ stata tutta… una finta? Sono solo uno stupido burattino nelle mani di quel… Dalek?” La voce di Rey era strozzata da dei singhiozzii senza lacrime mentre un silenzio inesorabile separava lui e Matt.
“I ricordi dentro di te, quando ci pensi… Cosa senti esattamente?” gli chiese l’umano sofferente.
Rey si portò una mano al petto ed espirò profondamente “ Io sento… che sono veri. Che ogni ricordo che ho di questo pianeta l’ho davvero vissuto! La mia vita non è  stata vana! La mia vita con Sarah… non può essere stato niente”
Matt con uno sforzo si rialzò aggrappandosi a River e sorrise al CBM2. “ In questo caso… Non fare domande di cui sai già la risposta” L’uomo fissò intensamente negli occhi Rey che era rimasto spiazzato da quelle parole, e con un dito premette sulla parete del corridoio: vi si aprì di scatto un varco con all’interno un ascensore.
“Con questo faremo più veloce. Non è lontano da qui”
 
ANGOLO DELL’AUTRICE: Ho avuto un po’ di problemi ( anzi, direi parecchi!!) tra la scuola e la salute… perciò ci ho messo un po’ ad aggiornare… come si può constatare la storia è ancora in corso! E devo confessare che sto cominciando a sentire la mia testa pesante… perché sto avendo dei seri problemi nel finale!!! Aiutoooooo!!!!
Come al solito ho sempre quella sensazione di aver scritto cretinate senza senso, per cui per ogni cosa non esitate a dirmi cosa correggere!
Ciaooooo
 
 
Cassandra
   
 
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