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Autore: Rebecca_Daniels    24/05/2013    4 recensioni
Tratto dalla storia...
Eleanor- Tu te ne andrai...Seguirai i toui sogni e per me, allora, non ci sarà più posto... Ma devi farlo, perché è giusto che tu sia felice e perché so che tu e i ragazzi siete destinati a farcela...
Lui la guardò come mai prima di allora, come se volesse incatenarla a sé con quegli occhi celesti.
Louis- Qualsiasi cosa accada, ricordati che tornerò sempre da te... Sempre...
Sapevano entrambi che sarebbe stato così... Per sempre...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zayn

Liam- Vuoi smetterla di tamburellare quelle cazzo di dita su quel cazzo di tavolo, Zayn?!

Louis- Che finezza, Payne...

Liam- E allora dì all'amico tamburello di fermare quelle sue benedettissime dita e darsi una calmata...

Liam ha ragione: devo darmi una calmata... Altrimenti andrà a finire esattamente come tutte le altre volte... Beh... Come l'unica altra volta...”.

Zayn non si era mai sentito così tanto nervoso in vita sua, nemmeno quando, quattro giorni prima, alla festa di capodanno, allo scoccare della mezzanotte, aveva preso il coraggio a due mani e si era avvicinato a Perrie per farle gli auguri... Solo che trovatosi davanti a quegli occhi strepitosi non era riuscito a trattenersi e le aveva preso il vico tra le amni, dandole un bacio a stampo su quelle labbra che più e più volte lo avevano rifiutato.

Poi era scappato...

Nemmeno in quell'attimo di pazzia aveva provato lo stesso nodo allo stomaco che in quel momento, dentro un camerino minuscolo di un locale super famoso, gli impediva quasi di respirare.

Si guardò attorno e ciò che vide non lo rassicurò per nulla: Liam continuava a camminare avanti e indietro in quei tre metri quadrati di stanza; Niall strimpellava, tesissimo, qualche accordo alla chitarra, continuando ad asciugarsi le mani sudate per l'agitazione; Louis non la smetteva di strofinarsi le mani ed il viso in cerca di una buona motivazione per continuare a stare lì; Harry erano dieci minuti che era bloccato davanti lo specchio illuminato da quattro lucette, con i pugni stretti lungo i fianchi ed uno sguardo indecifrabile sul volto.

Se fossero stati la tela di un pittore, il titolo sarebbe stato “L'Ansia”.

Zayn non ne poteva più di stare lì dentro ad aspettar che toccasse a loro, facendo finta che lì fuori non ci fossero più di trecento persone pronte ad insultarli appena avessero messo piede sul palco... Pronte a puntare tutti i loro occhi su di lui, facendolo sentire piccolo ed insignificante... Pronte a mozzargli il fiato appena la chitarra di Niall avesse cominciato a suonare...

-E' permesso??

La voce di Eleanor irruppe nella stanza portando con sé una ventata di ossigeno e di speranza di cui Zayn le fu sinceramente grato, fino a quando non si accorse di chi ci fosse con lei.

Subito dopo quella che riconobbe come Danielle, la nuova fiamma apparentemente piuttosto seria di Liam, c'era una massa di capelli biondi e fucsia, che contornava due occhi celesti e puri come il ghiaccio.

Fantastico... Mi mancava solo il suo sguardo omicida per il bacio dell'ultimo dell'anno e dopo potrò considerare la mia vita davvero finita...” pensò Zayn, mentre la guardava entrare nella stanza vestita con un paio di leggins stampati ed un maglione panna, traforato, tre taglie più grande di lei.

Niall le andò incontro per salutarla con due baci, eppure Zayn, che non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, si rese conto che anche lei lo stava guardando di nascosto.

Anzi, quando l'irlandese se ne fu andato dalla loro traiettoria, lo sguardo di Perrie si posò su uno Zayn sempre più sorpreso e si aprì in un sorriso a dir poco disarmante. Che fosse cambiato qualcosa??

Eleanor parlava con Louis, Danielle era abbracciata a Liam, Harry e Niall facevano finta di non essere in quella stanza e loro due?? Loro due che avrebbero dovuto fare??

Ancora una volta Zayn non aveva la più pallida idea di quello che avrebbe dovuto fare, paralizzato di nuovo dall'ansia di combinare qualche disastro, come era solito fare quando decideva di mettersi in gioco.

Che bella serata di merda... Grazie, ragazzi... Grazie tante!!” e come al solito si ritrovò a dare la colpa a qualcun altro che non fosse sé stesso, quando invece sapeva perfettamente che poteva essere solo lui a far andare le cose per il verso giusto.

La vide lì, in piedi, in mezzo ad una stanza troppo piccola per ospitare tutte quelle persone, in una situazione che sapeva non metterla a proprio agio,eppure riusciva lo stesso a sembrare sicura di sé, a sprigionare energia positiva nonostante la tensione che si poteva respirare lì dentro.

Zayn sentì il nodo, che fino a pochi istanti prima gli aveva torturato lo stomaco, sciogliersi immediatamente per lasciar spazio ad una determinazione che raramente aveva provato.

Si alzò dalla sedia su cui era seduto, in attesa non sapeva nemmeno lui di cosa, e decise di cominciare a far sì che le cose andassero secondo la sua direzione e non secondo quella del caso.

Le fu davanti con due passi e vide il volto di lei cambiare espressione: come se anche lei stesse aspettando solo che lui decidesse di prendere in mano la sua vita.

Zayn le prese la mani tra le sue e si stupì di come si intrecciassero, quasi scomparendo, con le sue.

Erano perfette.

Il desiderio di riavere le sue labbra sulle sue stava diventando quasi insopportabile, ma cercò di tenerlo a bada, poiché voleva a tutti i costi parlarle.

Zayn- Voglio che tu sappia che se sta sera salirò su quel palco e non farò un disastro sarà solo grazie a te, perché mi sono ripromesso che ti avrei conquistata mettendomi in gioco e cantare davanti a tutte quelle persone e davanti a te, per me, è la prova più difficile...

Probabilmente avrebbe potuto o voluto aggiungere altro, ma Perrie non glielo permise, dato che si alzò un poco sulle punte dei piedi e premette le sue labbra rosee su quelle più scure del ragazzo, facendole aderire perfettamente.

Ben presto quel bacio divenne qualcosa di più, facendo uscire dalle anime di Zayn e Perrie una passione ed un desiderio che nessuno dei due avrebbe anche solo potuto immaginare di provare per l'altro fino a quel momento.

Fanculo!! Questa serata è meravigliosa!!” pensò Zayn mentre appoggiava delicatamente la sua fronte a quella di Perrie, accarezzandole dolcemente la guancia con il pollice.

 

Liam

Quando quei ricci fecero irruzione dentro il minuscolo camerino, il cuore di Liam non perse solo un battito, ma probabilmente anche cinque anni di vita, dimenticandosi all'istante del nervosismo causatogli dal costante ticchettare di Zayn sul tavolo.

Era semplicemente stupenda, molto vicina alla perfezione.

O per lo meno lo era secondo lui.

Ogni volta che la vedeva provava le stesse identiche emozioni di quella sera al locale: un brivido gli percorreva tutta la schiena, il cervello si sconnetteva ed il suo cuore si ribellava per poter stare più vicino a lei.

Non sapeva bene che cosa fosse l'amore, in fin dei conti si era accorto di aver sempre provato del semplice affetto per le ragazze con cui era stato, eppure con lei tutto sembrava amplificato all'ennesima potenza.

Come la notte di Capodanno: quando i loro corpi si erano uniti completamente, per la prima volta, Liam aveva percepito un'unione più profonda che andava ben oltre il reciproco piacere.

Era veramente come se la sua anima si fosse collegata a quella di lei, facendo sì che una parte di sé stesso rimanesse dentro Danielle e viceversa.

La sua mente era tutta protesa verso di lei, tanto che anche l'agitazione per quella tanto sperata “seconda possibilità” poteva ancora essere messa da parte da un suo semplice sorriso.

Come stava facendo in quel preciso momento, mentre gli saltava addosso, allacciando le sue sottilissime braccia attorno al collo di Liam.

Il ragazzo si perse un momento ad inspirare profondamente quel profumo di vaniglia che permeava i meravigliosi capelli di Danielle: ogni suo piccolo particolare stava diventando una droga per lui.

Danielle- Ehi Li... Come stai? Pronto per la grande rivincita??

Lei aveva capito tutto, senza tante spiegazioni: sapeva come per Liam quella serata fosse decisiva, come quel faccia a faccia con Simon fosse ciò che più aveva atteso in cuor suo per gli ultimi cinque anni...

Liam- Ora che sei qui, sì!

La vide sorridere in quella maniera così sensuale e dolce al empo stesso che gli faceva letteralmente perdere la testa... “E pensare che non l'avrei mai conosciuta se Harry non avesse pensato a me come possibile partito per Eleanor... Le cose non vanno mai come ci si aspetta...”.

E allora, lui, che cosa ci sarebbe dovuto aspettare da quella serata?? Un altro rifiuto, forse??

Danielle- Non ti rifiuterà ancora... Non vi rifiuterà!! Siete perfetti assieme, sarebbe un cretino a farsi sfuggire cinque ragazzi talentuosi e attraente come voi dalle mani... E ti posso assicurare che Simon Cowell è tutto, fuorché un cretino...

Non aveva detto nulla eppure lei aveva capito esattamente quale fosse la sua più grande paura: veder svanire davanti i propri occhi il suo sogno... Di nuovo.

Liam- Non glielo permetterò... Non questa volta... Non con i ragazzi al mio fianco, te e la mia famiglia che mi guardate dal pubblico...

Quella sera aveva invitato anche i suoi genitori e le sue due sorelle, poiché sapeva quanto ci tenessero che lui potesse realizzare finalmente il suo più grande, dato che in tutti quegli anni si erano accorti benissimo di quanto lui avesse sofferto, benché Liam avesse fatto tutto il possibile per tenerlo nascosto...

Ed ora, non solo voleva mostrare loro quanto potessero riteneri orgogliosi di lui e della sua voce, ma voleva che conoscessero la motivazione di tutto quell'improvviso cambiamento che sua sorella Ruth aveva definito come “il ritorno del mio piccolo rompipalle!”.

Danielle- C'è anche la tua famiglia?

La vide agitarsi fra le sue braccia, come se qualcosa l'avesse indispettita, guardando dovunque eccetto gli occhi di Liam.

Liam- Dani, va tutto bene??

Danielle- Sì... Cioè... Tu non avrai mica pensato di...

Liam- Di presentarti alla mia famiglia?? A dire il vero sì, ma se non vuoi non fa niente... E' solo che con te ogni cosa sembra sempre più facile e più bella, come se avessi messo ordine nella mia vita... Lo si che può sembrare assurdo, dato che ci conosciamo da poco più di due settimane, ma è come se ti avessi aspettato da sempre ed ora che sei qui, vorrei che il mondo intero lo sapesse...

Oddio... E queste da dove mi sono uscite?! Aspetta: che mi stia innamorando di una ragazza?! No, lei non è una ragazza... Lei è Danielle... Lei è la mia ragazza...”.

Liam la vide rilassarsi improvvisamente e poggiare le sue labbra alla ciliegia sulle sue bramose di quel contatto.

Quando si staccò, gli sussurrò a pochi millimetri dalla bocca:

Danielle- Vai lì fuori e fai a pezzi Simon, poi torna da me e presentami a chiunque tu voglia, Mr Payne...

Sì, non c'erano più dubbi: Liam James Payne si era innamorato per la prima volta in vita sua.

 

Niall

Aspetta un attimo, che il mondo si fermi qui ed ora!! Ma quei due si stanno baciando?! Voglio dire: Zayn-uomo tenebroso che attira qualsiasi ragazza, eccetto quella che giusta- Malik e Perrie- mia migliore amica, non ché unica ragazza al mondo a non contemplare Zayn perchè troppo superficiale- Edwards si stanno baciando?!?! Ma dico: si è capovolto il mondo ed io non ne so nulla?!”.

Niall era tornato a sedersi su quella scomodissima sedia ed era completamente sconvolto.

Se c'era una cosa su cui aveva scommesso tutto, sin dal giorno del “grande rifiuto”, era che quei due sarebbero finiti col piacersi, ed ora, sapere di aver sempre avuto ragione, o faceva sentire euforico.

Voleva bene ad entrambi e constatare che finalmente si fossero decisi a far andare le cose per il verso giusto lo riempiva di gioia.

Si era chiesto più e più volte per quale motivazione Perrie non avesse mai avuto un ragazzo serio in tutti quegli anni,tanto che era arrivato a pensare, per un breve periodo, di essere lui a piacerle, però ora capiva il vero motivo di tanta esitazione: stava aspettando che il signorino “sono figo-ma insicuro” decidesse di tirare fuori il coraggio e di fare la prima mossa.

E Niall si sentiva anche un po' responsabile di quel cambiamento, dato che aveva subito notato come l'allusione che gli aveva lanciato a Capodanno, circa il fatto che Perrie potesse non essere più disponibile, aveva fatto scattare qualcosa dentro Zayn.

Mi complimento con me stesso: il mio intuito da irlandese funziona ancora alla perfezione!”.

Niall spostò lo sguardo da quella scena tutta cuoricini e coniglietti rosa e si trovò a fissare un Harry ancora impalato davanti lo specchio, come se fosse in trance.

Stava seriamente cominciando a preoccuparsi: se persino Harry, quello che di solito, quando si convinceva di una cosa, non gliela si poteva più togliere dalla testa, era preoccupato e titubante, allora erano davvero fregati.

In quei quattro giorni, dopo che Louis e il riccio avevano chiarito, tutto sembrava essere andato per il meglio: la canzone risultava migliore ogni volta che la provavano; i ragazzi apparivano sempre più convinti di quell'avventura; le loro voci non erano mai state così sicure e potenti; loro non erano mai stati così concentrati verso un'unica direzione.

Eppure ora, seduto su quella poltrona che diventava sempre più scomoda, con la sua chitarra in mano, si sentiva perso.

Se li avesse rifiutati??

Se tutta quella serata si fosse trasformata in un completo fallimento'?

Gli vennero in mente tutte le scritte fatte a matita sulla sua scrivania, quando tentava di convincersi che anche lui poteva farcela... Ma poteva seriamente un ragazzo di Mullingar , Irlanda, dai capelli tinti e dalla fame cronica, diventar la prossima superstar internazionale?

Le dita di Niall corsero lungo le corde della sua fidata chitarra...

Sì che può!! Quel ragazzo può tutto... io posso tutto, soprattutto se con me ho la mia chitarra e quei quattro imbecilli a cui voglio un bene dell'anima!!”.

 

Louis

Se non la smetto di toccarmi i capelli rimarrò calvo... Cazzo, che ansia!!”.

Louis non riusciva a trovare una buona motivazione per continuare a stare dentro quello sgabuzzino, che si ostinava a chiamare “camerino”.

Poi, quando la porta si aprì ed una timida voce chiese se fosse permesso, Louis vide la sua motivazione.

Quella per cui era sicuro che gli ultimi tredici giorni fossero stati i più belli di tutta la sua vita.

Quella per cui aveva deciso di accettare di mettersi in gioco.

Quella per cui non aveva più paura di innamorarsi.

Quella per cui aveva deciso di includere le parole “per sempre” nel suo vocabolario.

Come la notte di Capodanno, quando, scoccata la mezzanotte, l'aveva vista rientrare dalla porta con il suo cappotto e le era corso incontro, spintonando chiunque si mettesse sulla sua strada, per essere il primo uomo dell'anno a baciarla.

Ed anche l'ultimo.

Sì, perché, trovatosi davanti a quegli occhi così dolci e pieni di amore da offrire a qualcuno che lo meritasse veramente, Louis non ce la fece a resistere:

Louis- Sarò tuo e di nessun altro... Finché mi vorrai... Finché avrai bisogno di me... Anche per sempre...

Quelle parole era arrivate dritte da quella parte di cuore che Louis non credeva nemmeno di possedere, quella in cui il più grande desiderio che vi risiede è quello di potersi donare completamente alla persona giusta.

Gliele aveva detto guardandola dritta negli occhi, quegli stessi occhi che l'avevano colpito la prima volta in treno, persi in chissà quale pensiero che la faceva soffrire.

Ma con lui non avrebbe sofferto... Non l'avrebbe permesso.

Lasciandolo letteralmente senza parole Eleanor l'aveva baciato come quella volta sotto il porticato di casa sua, il giorno di Natale: con urgenza, con desiderio, con amore incondizionato...

Eleanor- Per sempre...

Llouis aveva ancora in mente quei due semplici insiemi di parole che avevano fatto di lui l'uomo più felice sulla faccia della terra, quando sentì un corpo leggero sedersi sulle sue gambe e due braccia delicate circondargli il collo.

Eleanor- Ehi, Uomo dei Piccioni!... Va tutto bene?

Louis alzò lo sguardo sulla sua ragazza (“Diamine mi fa ancora strano pensarlo... Ma è una sensazione piacevole...”) ed evidentemente non doveva sembrare molto convinto di quello che stava facendo, dato che Eleanor gli disse:

Eleanor- Lou, ma stai bene?! Sei bianco come il muro!! Ehi... Guardami...

Gli prese il volto fra le mani e fissò quelle profondità nocciola nei suoi specchi d'acqua: per una volta era lei quella che stava salvando lui, che gli stava mostrando il suo porto sicuro.

Eleanor- Andrà tutto bene... Vi ho sentito cantare e siete assolutamente perfetti insieme... Si accorgeranno immediatamente tutti che siete destinati a diventare qualcosa di grande... Dovete crederci sul serio, però... Soprattutto te... Louis pensa di cantare solo per me... Pensa di volermi raccontare qualcosa di te che ancora non conosco... Sarai fantastico, mio Uomo dei Piccioni...

Louis sentì le sue labbra fresche lasciare un leggero bacio a stampo sulle sue più screpolate che mai, a causa dell'agitazione.

Eleanor- E, a proposito, di uomini che parlano ai piccioni e che hanno strane connessioni mentali con essi, ti ho portato un pensierino...

Tirò fuori dalla piccola pochette un braccialetto di corda rossa, un piccolo piccione di acciaio inserito all'interno.

Gli prese la mano destra e glielo mise al polso.

Il sorriso che gli rivolse poco dopo fu quanto di più bello Louis pensò di aver mai visto in vita sua.

Louis- Grazie mille, amore... Canterò solo per te... Per sempre...

Dire quelle parole, fino a qualche settimana prima, gli sarebbe sembrato assolutamente impossibile. Ma con Eleanor al suo fianco, niente era impossibile... Tutto era nuovo ed inaspettato: come il fatto di sentir il nome del proprio gruppo chiamato dall'assistente di uno dei più famosi produttori di tutto il mondo.

Eleanor gli lasciò un ultimo tenerissimo bacio ed uscì dalla stanza, seguita da Danielle e Perrie, dopo aver rivolto un sorriso comprensivo ad un Harry terrorizzato.

 

Harry

-One Direction... Due minuti e tocca a voi...

Sentì la porta richiudersi alle spalle dell'assistente di Simon Cowell e tornò a fissare il ragazzo che gli stava davanti riflesso in uno specchio illuminato da quattro lucette troppo forti per i suoi gusti.

A stento si accorse del timido sorriso che Eleanor le aveva lanciato uscendo dalla stanza.

Che cazzo sto facendo?! Qualcuno mi dica che cosa cazzo sto facendo... Perché se provarci seriamente ti fa sentire così di schifo, io torno bellamente alla mia vita di prima... No, non posso... Sono stufo di tutte le balle, di tutte quelle bugie... Sono stanco di non essere mai me stesso... Voglio dire quello che penso, voglio poter esprimere il caos che ho in testa... Voglio cantare!! Devo smetterla di nascondermi... Mi sono ripromesso che avrei lottato con tutto me stesso per raggiungere il mio sogno ed ora ho l'impegno di farlo... Anche per i ragazzi...”.

-Ragazzi è il vostro momento...

Harry strinse un ultima volta i pugni e guardò il suo riflesso ancora per un momento: sì, quello era l'uomo che voleva diventare.

Quello era l'uomo che stava diventando.

Si misero in cerchio nel mezzo di quella minuscola stanza, legati in un abbraccio che non parlava solo di amicizia, ma anche di speranze, di sogni da rincorrere, di possibilità da cogliere.

Era lui quello che aveva dato avvia al gruppo, era lui che doveva dire qualcosa.

Guardò negli occhi i suoi quattro migliori amici e vi scorse la sua stessa determinazione, mischiata a paura.

Harry- Andiamo a far vedere al mondo chi sono gli One Direction!!

Uscirono dalla stanza scambiandosi pacche sulle spalle, abbracci e batti cinque: quel palco sarebbe stato loro, fosse anche solo per tre minuti.

Harry era l'ultimo della fila.

I ragazzi erano già praticamente sul palco e lui stava facendo quei pochi scalini che lo separavano dalla grande prova.

Fallo per il tuo sogno... Per te stesso... Per i ragazzi...”.

Si sistemò l'orologio che aveva al polso e che portava sempre con sé, non solo per nascondere dei tatuaggi di cui lui non voleva parlare, ma anche perché gliel'aveva regalato suo nonno quando aveva compiuto tredici anni.

Poi sentì il calore dei fari accarezzargli il volto e, data un'ultima scrollata ai capelli ricci, si lasciò andare alla musica.

 

Simon

Li vide salire sul palco son cinque attitudini completamente diverse.

Il biondino sorrideva come un matto.

Quello che sembrava il più grande di tutti cercava qualcuno tra il pubblico con gli occhi.

Il ragazzo dalla pelle ambrata aveva uno sguardo terrorizzato dipinto sul volto.

Quello con la cresta castana era il più determinato di tutti e Simon era sicuro di averlo già visto.

Il riccio aveva tutta l'aria di aver appena trovato il posto a cui appartenere e chiamare “casa”.

Ma se c'era una cosa che li accomunava tutti e cinque era la perfetta sintonia che scorreva tra loro e quel palco illuminato.

Sembravano nati per stare davanti ad un pubblico.

A Simon era bastato uno sguardo per capire che quei cinque avessero davanti un futuro strabiliante nel mondo della musica.

Simon- Come vi chiamate?

Louis- Mi chiamo Louis Tomlinson...

Niall- Io sono Niall... Niall Horan...

Zayn- Il mio nome è Zayn...

Simon- Liam... Come stai?

Liam- Simon... Bene... Ti ricordi di me?

Simon- Come potrei dimenticarmi... Vediamo che cosa succede questa volta... E tu sei??

Harry- Mi chiamo Harry Styles... E noi siamo gli One Direction!

Complimenti per il nome.. Questo sì che è un colpo da maestro... Va bene ragazzi... Vediamo se le mie sensazioni su di voi sono corrette...”.

Simon- Bene... Fateci sentire che sapete fare...

Appena sentì la voce di Liam cominciare la prima strofa di Torn e Harry (“Così si chiama no??”) aggiungersi a lui seppe che erano indubbiamente dotati vocalmente, ma solo quando tutte e cinque le loro voci si fusero assieme nel ritornello ne ebbe la certezza: quella davanti a lui era la futura boyband destinata ad un successo planetario.

Raramente si era mai sbagliato su qualche talento e quei cinque giovani uomini sbucati fuori dal nulla avevano tutte le carte in regola per diventare qualcuno.

Sentì la pelle d'oca formarsi sulle sue braccia e dietro la nuca, cosa che non gli capitava più da secoli: vederli lì sopra, cantare come se fosse l'ultima cosa che potessero fare nella vita, mettendoci tutte le loro speranze ed il loro sogni, le loro emozioni e le loro paure lo stava convincendo sempre di più che per nessuna ragione al mondo se li sarebbe fatti sfuggire.

Il pezzo era terminato ed il pubblico era letteralmente in delirio, ma quei cinque ragazzi erano bloccati con gli occhi puntati su di lui per sapere che cosa ne sarebbe stato dei loro sogni.

Simon li guardò un'ultima volta e ciò che gli si presentò davanti fu l'immagine di Louis, Liam, Niall, Zayn e Harry sopra un palco illuminato a giorno, nel bel mezzo di un'arena gremita da più di ventimila fan urlanti.

Simon- Ragazzi... One Direction avete detto??

Liam- Esatto...

Sì, ce l'ha ancora con me per quel rifiuto... Ma gli ha fatto solo che bene... Ora è veramente pronto...”.

Simon- Beh... Ragazzi posso solo dirvi che io personalmente voglio seguire la vostra stessa direzione... E farvi firmare un contratto discografico con me... Voi sarete la prossima grande boy band internazionale!!

Scoppiarono ad urlare e a saltare dovunque, finché non sentì dieci braccia gettarglisi al collo:” Sì, questi ragazzi faranno strada...”.

 

 

 

Good morning sweethearts!!

Eccomi qui, in ritardissimo, con un altro capitolo... Che, purtroppo, penso sia il penultimo... Qui le visualizzazioni sono veramente poche ed il tempo per scrivere sta diventando sempre meno^^ Fatemi sapere se ci terreste a leggere ancora qualcosa della storia di questi cinque ragazzi oppure no... Attendo =)

Intanto vorrei ringraziare chi ha aggiunto questa storia alle ricordate,preferite e seguite... Vi adoro =)

Detto questo: io avevo i brividi mentre pensavo a loro sul palco... Spero che un po' siano venuti anche a voi *.*

Lots of love <3

 

 

  
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