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Autore: Coky868    24/05/2013    1 recensioni
Pensieri -C
-Cercavo le parole giuste da usare, ma qualsiasi cosa uscisse dalla mia bocca non riusciva a spiegare quello che sentivo, non volevo lasciarlo andare. Quelle menzogne dei giornalisti lo avevano confuso.
Vorrei sapere chi ha stampato quella dannata foto dal mio computer giuro che se scopro che è stato Davide non gliela faccio passare liscia.
Mi guardai la mano, stretto nel pugno destro c’era qualcosa, la aprii e sul palmo vi trovai il ciondolo a aereoplanino di carta di Harry, l’unica cosa che mi rimaneva di lui.
L’asfalto del marciapiede era caldo, cadendo per la spinta mi graffiai un ginocchio e ruppi le calze, niente di importante rispetto a quanto mi sentivo rotta dentro.-
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Il Richiamo Degl' Angeli-



Pensieri -H

C: ‘ti giuro che non è stato per la fama … non lo avrei mai fatto, ti giuro Harry io non sono quel genere di persona credimi!  io … io … Ti Amo

Mi abbraccio con forza, una lacrima le scese sulla guancia … era così falsa, per tutto questo tempo non aveva fatto altro che mentirmi.
La allontanai, i suoi abbracci erano magnetici, ma avrebbe dovuto pensare a quello che andava incontro, quasi tre anni buttati al vento, tutto tempo sprecato.

H: ‘No! Come posso fare a crederti, tutti questi giornali con tue foto e scritte che dicono di averti colta sul fatto mentre uscivi dalla casa del tuo ‘migliore
amico Davide ’ per poi salutarlo con un bel bacio, non a  stampo!! Ne ho viste almeno 3 di riviste con scritto: ‘Harry lo saprà? Sarà solo un saluto o … molto altro?’ ’
Le sventolai i giornali in faccia. Riprese a piangere,il trucco le colava sul viso.

C: ‘Queste foto sono vecchie! Di quando io stavo con lui, prima che ci mollassimo e diventasse il mio migliore amico! Me la aveva scattata un’ amica di nascosto!’
Guardai la foto … sull’angolo in basso c’era stampata la data in giallo, era di due giorni fa.

H: ‘Guarda tu stessa , a quanto pare la carta dice qualcos’altro ’ Lei guardò il foglio non sapeva cosa dire, e neanche io, mi girai ma le sue braccia mi si appigliarono al collo, qualcosa mi graffio.

H:’ Ma lo vuoi capire! È finita, fattene una ragione!Non tornerà più come prima ok?! Ora lasciami ’ Le allontanai con rabbia.
Non potevo credere a quello che avevo detto eppure fu un gesto istintivo.

Pensieri –C

-Cercavo le parole giuste da usare, ma qualsiasi cosa uscisse dalla mia bocca non riusciva a spiegare quello che sentivo, non volevo lasciarlo andare. Quelle menzogne dei giornalisti lo avevano confuso.
Vorrei sapere chi ha stampato quella dannata foto dal mio computer giuro che se scopro che è stato Davide non gliela faccio passare liscia.
Mi guardai la mano, stretto nel pugno destro c’era qualcosa, la aprii e sul palmo vi trovai il ciondolo a aereoplanino di carta di Harry staccato dalla catenina, l’unica cosa che mi rimaneva di lui.
L’asfalto del marciapiede era caldo, cadendo per la spinta mi graffiai un ginocchio e ruppi le calze, niente di importante rispetto a quanto mi sentivo rotta dentro.-

Pensieri -H

Salii in macchina ero così … deluso da lei. Le avevo dato tutto quello che voleva. Ma lei niente, doveva baciare quel verme che non sopporto.
Con tutte le persone sulla terra doveva tradirmi con lui.
Lo sapeva benissimo che io non sopportavo quel tipo.. tutte parole al vento.
 Un tintinnio mi arrivò all’orecchio, la strada era rettilinea, quindi iniziai a cercare con lo sguardo l’oggetto che produceva un rumore così familiare.
Sul cruscotto niente, sul sedile anteriore niente diedi un’occhiata veloce dietro anche se ero sicuro che non ci fosse e infatti non vi trovai niente di metallico.
Poi scorrendo con gli occhi sul parabrezza notai un lembo rosso di un nastrino di raso pendere da dietro lo specchietto retrovisore.
Lo afferrai e tirandolo si slegò il fioccò che lo teneva appigliato allo specchietto, cadde qualcosa che brillò.
Eccolo ancora il rumore metallico.
Diedi un’occhiata alla strada per adesso niente curve.
Mi chinai verso i pedali dell’auto, non vedevo molto un solo raggio di luce illuminava un punto tra i miei piedi, lì si muoveva qualcosa e  produceva quel tintinnio familiare …

Presi quella che mi sembrava una biglia, la feci scivolare sul palmo della mano e guardando bene quel piccolo oggetto notai che era un campanellino. Un’ondata di immagini mi affollarono la mente, in tutti queste  c’era lei e quel campanello.

La prima volta che salì sulla mia auto, pomeriggio piovoso, appena scrollo i capelli castani, zuppi d’acqua, udii quel suono.
Tutte le volte che parlava di sua sorella, dell’incidente, portava le mani al collo e stringeva quel campanellino con tutta la sua anima facendolo oscillare lentamente, e anche lì il tintinnio.
Ogni volta che gesticolava non potevi non sentire quel rumore limpido.
Così quando la baciai per la prima volta le chiesi il perché di quella pallina al suo collo. Lei mi spiegò che quel ‘campanello’ come lo chiamavo io si chiamava ‘richiamo degl’angeli’. Ogni campanellino in vendita ha un suono diverso e unico. Questo secondo lei le avrebbe portato fortuna per tutta la vita e la avrebbe connessa a sua sorella. Era davvero convita di quello che diceva su quel misterioso ciondolo.
Una sera, quella in cui festeggiammo il nostro primo anno,  salì in macchina con il suo regalo, un pacchettino di carta argentata, quando lo presi in mano intuii subito il contenuto di quella bustina. Qualcosa di rotondo e rumoroso. Disse che questo ci avrebbe legato per la vita. Lo appesi allo specchietto per averlo sempre in vista.
La tasca mi tremò di colpo, i ricordi e le immagini sfumarono dalla mia mente.

Mi spaventai.

 Il ciondolo mi cadde e rotolo vicino ai pedali, il telefono continuava a vibrare.
 Ripresi il volante con due mani, ma la curva era troppo vicina, cercai di frenare.

Rallentai un po’ma mi dirigevo sempre di più verso il gard-rail.

Pensieri -C

-Odio quando sale su quella macchina quand’è incazzato … lo so che prima o poi si farà male, che farà un incidente.
Adesso non devo pensare a lui, * stringo il suo ciondolo a aereo con il mio nello stesso pugno * ,io non ci penserò,  ma fa che non si faccia male.-

Pensieri –H

Nero.
Un dolore lancinante alla testa mi fece aprire gli occhi, mi toccai la fronte e provai dolore.
Probabilmente l’impatto mi aveva fatto sbattere sullo sterzo.
Il vetro del finestrino dalla parte del passeggero era sfondato, alcune schegge si erano piantate sulla mano appoggiata al cambio.
Il mio sportello era completamente accartocciato.
Uno strano fumo proveniva dalla parte anteriore dell’auto e l’odore di benzina mi provocava sensazioni di nausea.
Appoggiai la testa sul sedile e slaccia la cintura battei un pugno sulla portiera per provare ad aprirla.
Ma niente l’unica cosa che sentivo era quel rumore metallico, mi voltai verso la direzione del suono e vidi qualcosa luccicare sulla capotta nera della macchina, l’unica cosa rimasta intera di tutta l’auto, strisciai sui sedili posteriori, l’odore forte di benzina mi faceva girare la testa.
Presi il ciondolo, guardandolo notai che la vista iniziava a farsi doppia e incerta.
Tossii qualche volta dopo di che guardai lo sportello del baule, decisi di provare ad aprirlo.
Spinsi, spinsi con le mie forze, ancora tosse e giramenti di testa.
Riuscii ad aprire il bagagliaglio ma quando lo lascai andare ebbi uno annebbiamento della vista, senti il campanello scivolarmi tra le dita e poi la vista si rischiarò. Il baule era chiuso.
Mi sdraiai in quel vano porta spesa.

Dovevo arrendermi.

Quando appoggia la testa sul materiale soffice dell’auto vidi che un raggio di sole mi colpiva precisamente gli occhi, una fessura lasciava passare la luce, con la vista offuscata a causa della troppo benzina inalata scorsi la fessura fino in fondo per vedere cosa la teneva aperta … 

e in fondo vidi un bagliore, incastrato tra il lo sportello e la chiusura ermetica dell’auto c’era qualcosa di rotondo e metallico, qualcosa di familiare che lasciava aperta l’unica via di salvezza ...
..
..
un Campanellino, Lei.
 
  
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