STRONG Capitolo 1 -Scusi signorina....- -Si?....- -Stavo cercando... un libro di cucina...- Mi diressi verso il corridoio, raggiunsi lo scaffale, mi alzai in punta di piedi per afferrare il libro.Una volta preso lo diedi alla signora. -Ecco a lei....- -Grazie signorina...- Ruby stava leggendo uno dei suoi soliti romanzi rosa, mi guardò da sopra il libro. -Vai... di già?- -Em... si.... questa sera Jenna ha organizzato una festa....- -Ok... divertiti.....- Mi infilai il giubbotto e uscì, la casa di Jenna non era molto distante, quindi optai di andare a piedi. Appena entrai fui invasa dalla musica martellante, decisi di salire al piano superiore, per mandare un messaggio a mamma. Frugai nella mia borsa alla ricerca del cellulare, sentì dei passi leggeri, con la coda dell'occhio notai un ragazzo circondato da ubriache in calore, cercai di farmi piccola piccola. Finalmente avevo afferrato il telefono, ma qualcuno mi prese i polsi e mi spinse verso il muro. Ci volle un attimo per capire ciò che stava accadendo. Due grossi occhi verdi mi fissarono con un sorriso beffardo. Sembrava uno di quei ragazzi che se vuole una cosa la ottiene e con me ci stava riuscendo. Così gli tirai una ginocchiata allo stomaco, il ragazzo lasciò immediatamente la presa. Ne approfittai per sgattaiolare giù e confondermi tra la folla che ballava l'ultimo tormentone. Ricevevo gomitate a destra e a manca, per poco non cadevo, ma qualcuno da dietro mi sorresse. -Mi piacciono le ragazze... così...- Un brivido mi percosse la schiena, mi girai e vidi lo stesso ragazzo di prima. Cosa voleva da me? Rimasi in silenzio e continuai imperterrita la mia fuga, quando mi afferrò le mani e se le portò al collo. -Mi concedi un ballo?- -No!- Cercai di sfuggire alla sua presa ma era impossibile, era molto più forte di me. -Come ti chiami?- -H....Ho.....Hope!- -mmm.... bel nome... io sono Harry...- -Non mi pare di avertelo chiesto...- Mi strinse a se. La sua mano scese sul mio sedere, cercai di allontanarla alla svelta. Quando lo fermai sbuffò. Sembrava tipo... Edward in twilight, era serio e se rideva era in modo spaventoso. Di colpo la canzone cessò e ognuno andò ad ubriacarsi nella cucina. Finalmente il ragazzo mi lasciò, ma prima che mi allontanassi mi riacciuffò. -Sai... mi piaci.... -TANTO NON TE LA DO!!!- Lui scoppiò a ridere, mi cinse la vita e mi sussurrò all'orecchio. -Per ora mi accontento di un bacio...- Quel sussurrare mi fece venire la pelle d'oca. Nessuno si era mai dichiarato con tanata semplicità- -Hope! Hope! Finalmente sei venuta!- Era Jenna, corse saltellando verso di me. Appena vide Harry si bloccò immediatamente. Mi prese da parte e mi sussurrò. -Hope... ma che ci fai con Harry... sai.... non girano belle voci su di lui...- -.... infatti è lui che si è avvicinato a me!- Harry fece l'indifferente. -Se... non vi dispiace... io vado.... a bere....- Appena se ne andò Jenna si mise di fronte a me con le braccia conserte. -Senti... io.... non posso accettare che tu esca... con quello...- -Io... non ne avevo l'intenzione! Si è avvicinato a me.... e poi....- -Fa così con tutte! So che è bello.... e i suoi modi di fare sono molto apprezzati... ma..- -JENNA! Mi ascolti?!? Io non avevo intenzione di uscire con lui...e poi è ora che vada..- Lei annuì. -Se vuoi ti accompagno....- -No... non ne ho bisogno...- Fuori c'era molto baccano, tra i pub e le disco. In strada c'erano molti ubriaconi, cercai di evitarli ed essere invisibile. Ma ad un certo punto due mi circondarono. -Ciao... principessa...- -Credo sia meglio che coi mi lasciate...altrimenti...- -Altrimenti cosa?- -ALTRIMENTI TE LA VEDRAI CON ME!- I ragazzi erano increduli, si diedero occhiate di intesa e se la diedero a gambe. Mi girai e vidi Harry.Non avevo alcuna intenzione di parlare con lui, aumentai il passo, l'auto era quasi vicina. Mentre aprivo la portiera una mano gelida si posò sul mio braccio. -Ti accompagno io- -No grazie... non ho bisogno di un lecca piedi... me la cavo da sola...- -Se non fosse stato per me a questa ora...- -Sapevo difendermi da sola!- Stavo per chiudere la portiera ma lui mise il piede in mezzo. -Mi dai il tuo numero?- -Perchè dovrei?- -Dio! Quanto sei difficile... credo sarà un impresa!- Misi in moto, lui sorrise come un ebete e io partì. Appena tornai a casa mi buttai sul letto, non avevo alcuna intenzione di sfilarmi i vestiti. Così appena chiusi gli occhi mi addormentai.