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Autore: Fuyumi_Stylinson    24/05/2013    1 recensioni
Avrebbero combattuto insieme questa volta.
Louis in prima fila,
Harry in infermeria,
pronto a curare ogni ferita
che avrebbe riportato il maggiore con il suo amore.
Genere: Fluff, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Un altro giorno è passato,un’altra X da aggiungere al calendario, sempre e solo X, verrà mai il giorno che segnerò con un cerchio? Un giorno speciale da tenere a mente come la propria data di nascita,il giorno di Natale,il giorno in cui ci siamo incontrati. Gente che sostiene che il nostro primo incontro si sia svolto in un lurido bagno, chi invece sostiene che il nostro incontro sia avvenuto due anni prima ma io preferisco sostenere che noi eravamo nati per incontrarci, probabilmente ci siamo visti tante volte senza notare quel filo rosso attorno al mignolo che ora conservo gelosamente lontano da ogni tipo di forbici. Possiamo definire la Modest una marca di taglierini che lavorano per tagli netti ma non fanno altro che sfilacciare quel filo, amplificando il nostro dolore. Sono stanco. Tu non lo sei Hazza? Io spero tanto di no perché i miei sacrifici di farti pesare poco questa situazione sarebbero stati vani. Sono o no il maggiore? Come tale mi sento il dovere di proteggerti da ogni male e qualsiasi cosa ti procuri dolore. Ma se a provocarti dolore sono io, cosa devo fare? Forse solo continuare a fingere sorrisi e stringere quelle manine che sento non mie,così piccole da combaciare perfettamente con le mie ma non da avvolgere, da riscaldare come fanno le tue. Riesci a capire quanto io sto male per te? Spero di no. Spero che nessuno mi capisca, non vorrei vedere negli occhi di qualcuno la mia stessa sofferenza adesso, bloccato, incatenato nel posto più lontano da te, guardando le altre coppie, considerate normali, stringersi e amarsi. Perché non possiamo farlo anche noi? Cosa abbiamo di sbagliato? Siamo sbagliati? Questa situazione non fa altro che farmi rimpiangere la volta in cui decisi di andare a X-Factor, quindi rimpiangere i ragazzi, e con loro anche te. La stanchezza si fa sentire, le labbra assumono quell’incurvatura all’ingiù che ti fa sempre preoccupare. Passerà mi dico, Passerà ti dico, Passerà spero.”


Louis richiuse il diario e lo poggiò dentro al cassetto di quel comodino che affiancava il letto matrimoniale. Harry ancora addormentato si mosse debolmente al suono della chiusura del cassetto. Il suo profumo invase la stanza e con essa anche Louis.

Cosa avrebbe fatto ora?

Non era una lettera d’addio, non era una lettera d’amore.

Cosa doveva fare ora?

Lasciarlo di nuovo solo in quel letto, svegliandosi a causa della fastidiosa sveglia e non a causa dei suo baci? Lasciare il suo riccio per passare un’altra giornata tra paparazzi e bugie? Hazza si sarebbe svegliato sentendo freddo a causa del letto vuoto, Louis avrebbe passato la giornata sentendo freddo al petto. Non ci sarebbero stati dei riccioli ribelli a solleticargli il viso, non ci sarebbero state fossette pronte a fare capolino vicino a delle labbra rosse e perfettamente piene, non ci sarebbero stati sguardi, occhi verdi pronti ad accogliere i suoi stanchi blu. Non ci sarebbe stato Harry. Non poteva permettersi neanche di piangere. Se c’era una cosa che invidiava al riccio era la possibilità di non fingere ma abbassare la testa e tacere. Lui non poteva. Era il maggiore e avrebbe faticato anche per Harry portando a spasso un fantoccio che tutti chiamano “la sua fidanzata”. Perché le persone dovevano essere cieche? Molte volte Louis metteva in dubbio il suo amore per Harry perché come si fa a non riuscire a vedere un sentimento tanto grande? Harry poteva piangere, lui no. Harry poteva cadere e rialzarsi, lui no. Harry poteva essere sincero, lui no.

Harry si svegliava sempre un po’ prima per bearsi di Louis che inconsapevolmente faceva le sue cose lasciando leggeri baci sulla fronte a Harry ogni qual volta gli passava vicino. Lui sapeva quanto stava male ma sapeva anche che se fosse caduto sarebbe toccato a lui rialzarlo, aspettava solo questo, la possibilità di fargli capire che avrebbero combattuto insieme. Oggi più che mai la voragine che si apriva ogni mattina, pulsava violentemente e si allargava senza accennarsi a smettere. Era troppo, questo era troppo.

Nessuno ha mai provato a separare il mare dalla terra.

Nessuno ha mai evitato di mischiare l’azzurro e il verde.

Nessuno ha mai separato gli zaffiri dagli smeraldi.

Nessuno aveva mai pensato di separare il cielo dalla terra.

Nessuno doveva separare Louis e Harry.


Con questo pensiero in mente Harry si alzò di corsa, scese le scale, e si recò in salotto dove il liscio aspettava la classica telefonata dai manager ,per accordarsi sull’orario e il luogo dell’appuntamento con Eleanor. Aveva una faccia così stanca. La voragine divenne un burrone.
Si avvicinò cautamente appoggiando una mano sulla spalla di Louis per avvertirlo della sua presenza. Lui non si girò si limito a toccare la mano di Harry, chinò il capo e trattenne le lacrime,con loro i suoi sentimenti.

Non poteva crollare ora.

Harry fece intrecciare le dita e portò il dorso della sua mano ad accarezzare il volto del maggiore, i movimenti lenti e delicati non furono d’aiuto nell’intento di Louis.

Come una bomba ad orologeria, lui sarebbe scoppiato senza preavviso, forse ora o magari tra qualche anno.
Harry sciolse l’intreccio delle dita per sollevare Louis e poggiarselo sulle gambe. Petto contro petto, volto contro volto. Harry avrebbe giurato di aver visto una lacrima prima che Louis si gettasse sul suo collo e ci affondasse il viso. Il riccio avvolse il maggiore in un caldo abbraccio facendo aderire la sua guancia sopra i capelli di Louis. Erano in perfetta armonia, il loro amore lo era e con esso anche il dolore. Entrambi soffrivano perché amavano troppo ma erano costretti a racchiuderlo in una scatolina troppo piccola. Harry si sentì bagnato e subito capì che la bomba che tutti sottoponevano a stress era appena scoppiata, sotto i suoi occhi. Il suo angelo era caduto, ora toccava a lui fargli recuperare le ali.

Sciolse l’abbraccio per portare la mano sinistra sotto il mento di Louis. Voleva vedere quelle lacrime per soffrire con lui, per condividere quel sentimento che a volte superava anche il loro amore, avrebbe sofferto per poi ricucire tutto pazientemente, chiudendo quelle ferite che avrebbero lasciato comunque una cicatrice.

Il viso di Luis era arrossato, così come i suoi occhi azzurri che diventarono liquidi ad ogni bacio lasciato da Harry per asciugargli le calde lacrime che rigavano il suo viso. Prese a baciargli la fronte mentre i pollici continuarono a fare ciò che i baci prima facevano. Quelle lacrime erano salate ma anche amare, quelle lacrime che troppe volte avevano tentato di uscire invano nel frattempo si erano mischiate al dolore,rabbia,sofferenza tramutandole in veleno.
Il telefono poggiato sul tavolino iniziò a squillare facendo partire quella suoneria che Harry tanto odiava.


“Tonight I'm so alone
This sorrow takes ahold
Don't leave me here so cold
Never want to be so cold”


Questa volta sarebbe stato diverso. Non avrebbe lasciato Louis da solo, non lo avrebbe lasciato congelare, divorato da quella voragine fredda che si creava
in sua assenza. Non avrebbe lasciato sprofondare il suo amore.


“Your touch used to be so kind
Your touch used to give me life
I've waited all this time, I've wasted so much time “


Harry prese ad accarezzare la schiena di Louis con movimenti fermi, resi irregolari dal singhiozzare di Louis che faceva alzare a abbassare il suo petto in modo spasmodico. Le sue carezze erano calde, le sue parole piene d’amore che chiedeva di uscire. Perché non lasciare che l’amore li travolga prendendo il posto delle lacrime? Perché non potevano farlo?

“Don't leave me alone
Cause I barely see at all
Don't leave me alone, I'm”


Louis non capiva perchè e soprattutto cosa lo smuoveva a fare un passo in avanti per poi essere costretto a farne altri cento indietro. La risposta era racchiusa tra quei baci, tra quelle carezze, tra quell’abbraccio.
Lui amava Harry e ,si sa, l’amore comporta sacrifici e Louis dovette sacrificare la libertà.

“Dreaming of the way it used to be
Can you hear me
falling in the black
Slipping through the cracks
Falling to the depths can I ever go back”


Harry lo sentiva ogni volta, urlare, piangere, gridare ma non poteva farci niente. Quelle urla erano sigillate dentro Louis che combatteva per non farle uscire, se le avesse ascoltate e capite, Louis sarebbe crollato. Vedere il proprio amore auto lesionarsi, distruggersi, cadere nel burrone creato dalle loro assenze erano ondate di dolore che travolgevano un’inutile Harry che poteva soltanto guardarlo e sperare,credere in lui. Harry era forte ma mai quanto Louis. Non perché il suo amore era meno ma perché il liscio riusciva a crearsi dei muri difficili da abbattere, Harry poteva scavalcarli ma distruggerli sarebbe equivalso a distruggere Louis. Tornare indietro distruggerebbe la fatica fatta, andare avanti porterebbe altro dolore. Bloccati nello stesso punto da anni che pian piano sta marcendo, sgretolandosi ai loro piedi, li avrebbe fatti cadere in un buio senza ritorno.

“You were my source of strength
I've traded everything
That I love for this one thing
Stranded in the offering
Don't leave me here like this
Can't hear me scream from the abyss
And now I wish for you my desire “


Sarebbe stata la loro rivalsa se anche le lacrime di Harry ,stanche di non essere viste da nessuno, non fossero scese copiose. Se dovevano cadere lo avrebbero fatto insieme.
Louis accortosi dei nascenti singhiozzi di Harry cominciò a riprendersi, a riprendere il controllo. Che stava facendo?
Alzò la testa e incatenò i suoi oceani nelle praterie di Harry.

Occhi gonfi guardavano occhi gonfi,

Occhi arrossati guardavano occhi arrossati,

Dolore guardava dolore.

Louis si allungò per prendere il telefono e rispose con un duro –Questa volta sarò io a decidere per me.-
Lo lanciò a terra per poi continuare a dedicarsi a Harry, che sbigottito non poteva non fissarlo fiero.

-Qual è la sua decisione Mr Tomlinson?-

-Boo si dedicherà tutto il giorno a rendere felice il suo Hazza.-

-Posso chiedere qualsiasi cosa?-

-Chiedi e ti sarà dato.-

-Baciami.-

Louis non se lo fece ripetere due volte e fece combaciare le sue labbra sottili con quelle piene del riccio. Quelle labbra così diverse creavano la perfezione, il suono più bello dato dagli schiocchi dei loro baci, la visone più bella di quelle labbra rosee su quelle rosse, il gusto più buono che sapeva di loro.
I baci divennero morsi e i morsi divennero permessi da chiedere per far incontrare le loro lingue che si cercavano disperatamente, da troppo. Louis fece intrecciare le sue mani tra i ricci del piccolo che mugugnò di piacere per quelle carezze delicate che gli tenevano le labbra incollate a quelle del maggiore. Harry appoggiò le sue grandi mani sui fianchi di Louis ,facendo scontare i loro bacini e provocando ansiti da parte Louis che piacquero non poco al riccio.

“Don’t leave me alone cause I barely see at all.”

Avrebbero combattuto insieme questa volta. Louis in prima fila e Harry in infermeria,pronto a curare ogni ferita che avrebbe riportato il maggiore con il suo amore. Forse questa guerra avrebbe lasciato il segno ma a nessuno dei due importava. Non si preoccuparono più delle condizioni dei loro rispettivi cuori visto che appartenevano oramai all’altro.
Harry si sarebbe preso cura di quello di Louis.
Louis si sarebbe preso cura di quello di Harry.
Un tacito accordo sigillato dai loro baci.

  
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